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Politica, economia e società dell’Alto Medioevo

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Presentazione sul tema: "Politica, economia e società dell’Alto Medioevo"— Transcript della presentazione:

1 Politica, economia e società dell’Alto Medioevo

2 Le date 476 d.C. V secolo 800 d.C. Il goto Odoacre depone Romolo Augustolo ultimo imperatore d’Occidente: finisce l’unità politica e territoriale dell’impero romano L’Impero d’Occidente è assalito dalle invasioni delle genti germaniche che si mescolano con quelle romanizzate e danno inizio a un nuovo tipo di civiltà Carlo Magno è incoronato imperatore del Sacro romano impero che comprende gran parte del territorio occidentale dell’Europa

3 Quadro d’insieme Caduta dell’Impero romano d’Occidente
e inizio del Medioevo Quadro d’insieme Fusione graduale fra la civiltà germanica dei conquistatori e quella romana dei vinti Ruolo centrale del cristianesimo e della Chiesa di Roma Nascita del Sacro romano impero con Carlo Magno (800) Conflitto tra i due principali poteri universali: papato e impero Creazione del sistema feudale e disgregazione dell’Impero Rifondazione dell’impero con Ottone I di Sassonia (962)

4 Significato di Medioevo
La divisione della storia in antica, media e moderna ha avuto origine tra Trecento e Quattrocento, quando i letterati dell'epoca assunsero l’antichità a modello di splendore artistico, civile e culturale e considerarono tutto il tempo intercorso tra il mondo antico e il loro come un periodo di decadenza. Per questo lo indicarono semplicemente come una «età che sta in mezzo», un «medio evo» appunto. Questo giudizio negativo divenne ancora più netto nel Settecento quando l’idea di Medioevo fu associata all’«oscurità» (secoli bui segnati dalla violenza dall’ignoranza e della superstizione) Il Medioevo ha iniziato a essere rivalutato nell’Ottocento, approdando in certi casi a un’esagerata esaltazione. Nel corso del Novecento gli studiosi hanno elaborato un giudizio più equilibrato.

5 Quando comincia e quando finisce il Medioevo?
Gli storici assegnano una durata circa di dieci secoli: Dal 476 (deposizione Romolo Augustolo) al 1492 (scoperta dell’America) In Italia si è soliti individuare nell’anno Mille la frontiera tra un ALTO (più antico) e un BASSO (più recente) MEDIOEVO

6 Spazio diviso tra Occidente e Oriente
Al di là della cronologia, il Medioevo comincia con la rottura dell’unità economica e culturale del Mediterraneo, con la netta separazione tra Oriente e Occidente. Nell’VIII secolo il bacino del Mediterraneo è diviso in tre aree politico-culturali: a Occidente: regni romano-germanici (profonda crisi demografica, economica, culturale) a Oriente: l’impero bizantino (erede della cultura greco-romana); il mondo arabo musulmano (rapida espansione fino alla Spagna attraverso il nord Africa)

7 1) L’Occidente romano-barbarico
ALTO MEDIOEVO

8 Alto Medioevo L’incontro-scontro fra il mondo germanico e il mondo romano Invasioni barbariche impatto devastante sulle secolari istituzioni politico-amministrative dell'impero romano NUOVA CIVILTÀ CONQUISTATORI GERMANICI modello tribale non stanziale, economia caccia e sfruttamento della natura non conosce la scrittura POPOLAZIONI LOCALI ROMANIZZATE società stanziale, urbanizzata, agricoltura e commercio, articolata in classi sociali cultura raffinata Indebolimento Europa Regni romano-barbarici L'incontro/scontro fra il mondo germanico e il mondo romano Nell'Europa occidentale, le invasioni barbariche avevano avuto un impatto devastante sulle secolari istituzioni politico-amministrative dell'impero romano. I successivi secoli dell'Alto Medioevo furono segnati da un lungo processo di elaborazione di una nuova civiltà, sintesi di quella dei conquistatori germanici e di quella dei vinti, le popolazioni locali romanizzate. Inizialmente si trattò di un incontro/scontro tra due mondi profondamente diversi per costumi, credenze religiose, concezione del diritto e della giustizia, livello tecnologico, organizzazione economica: da un lato una società stanziale, urbanizzata, fondata sull'agricoltura e sul commercio, articolata in numerose classi e dotata di una cultura raffinata; dall'altra una società strutturata secondo un modello tribale, non stanziale, con un'economia basata esclusivamente sulla caccia e sullo sfruttamento delle risorse offerte dalla natura, che non conosceva neppure l'uso della scrittura. La fusione fra le due civiltà avvenne in modi differenti a seconda delle regioni, con una prevalenza talora dell'elemento germanico, talora di quello romano, ma complessivamente indebolì tutta l'Europa occidentale, poiché favorì la scomparsa di un elemento fondamentale dell'impero romano: un'organizzazione statale forte e centralizzata, che si appoggiava a una burocrazia capillare e a una fitta rete di vie di comunicazione a lungo raggio. Al suo posto, nacquero numerosi regni-romano-barbarici, i cui capi furono incapaci di costruire un efficace e duraturo sistema di controllo del territorio e i cui confini rimasero sempre incerti e mutevoli. Scompare un’organizzazione statale forte e centralizzata La rinascita dell’Impero e le premesse dello scontro con la Chiesa

9 Un mondo ostile Alto Medioevo Fragilità dei Regni romano-barbarici
Tecnologia /economia Epidemie decimano la popolazione Esodo nelle campagne Rischi di crisi e carestie Un mondo ostile Ugualmente, dal punto di vista tecnologico ed economico, questo mondo romano-germanico fu a lungo fragile, frequentemente esposto al rischio di crisi e carestie. La popolazione diminuì fortemente anche a causa di una serie di devastanti epidemie. Le città persero il loro ruolo centrale e anche gran parte dei loro abitanti, che si spostarono nelle campagne. L'ambiente naturale si fece sempre più ostile: la natura "selvatica" andò a occupare gli spazi urbani abbandonati, la foresta invase le aree un tempo coltivate. L'Alto Medioevo fu segnato dalla paura, per pericoli reali (guerre, malattie, cattivi raccolti) ma anche immaginari; la natura era vista come una forza magica e misteriosa e di conseguenza le calamità si spiegavano come fatti soprannaturali, come punizioni inviate da Dio. Natura invade i campi e città

10 Nuovo sistema di valori
Alto Medioevo Il ruolo forte della Chiesa Chiesa Nuovo sistema di valori Risponde ai nuovi interrogativi di fronte ai grandi cambiamenti dell’epoca autorità spirituale Solida organizzazione funzioni amministrative, sociali e culturali dell'Impero romano, tramite i vescovi autorità culturale, politica ed economica Il ruolo forte della Chiesa Di fronte a cambiamenti così grandi, i tradizionali modi di guardare il mondo, di pensarlo e di interpretarlo risultarono inadeguati. Fu la religione cristiana a dare risposte ai nuovi interrogativi, costruendo in quei secoli un nuovo sistema di valori, anche perché, sotto la guida di alcuni grandi pontefici e grazie all'importantissima azione missionaria degli ordini monastici, il cristianesimo si era diffuso anche tra le popolazioni germaniche. Nel Medioevo occidentale, la Chiesa di Roma si affermò con un ruolo a tutto campo: non solo come autorità spirituale, ma anche culturale, politica ed economica. Grazie alla sua solida organizzazione e a un consistente patrimonio (frutto delle generose donazioni dei fedeli), la Chiesa era infatti riuscita a mantenere in vita alcune delle funzioni amministrative, sociali e culturali dell'Impero romano, esercitate dai suoi vescovi. Nelle campagne, inoltre, i monasteri divennero spesso i principali centri di produzione economica, oltre a preservare nelle loro biblioteche, attraverso un preziosissimo lavoro di trascrizione, il patrimonio di opere religiose, scientifiche e letterarie lasciate in eredità dal mondo greco-romano. Consistente patrimonio

11 principali centri di produzione economica
Alto Medioevo Il ruolo forte della Chiesa Chiesa autorità culturale, politica ed economica MONASTERI trascrizione Preservano nelle biblioteche il patrimonio di opere religiose, scientifiche e letterarie lasciate in eredità dal mondo greco-romano principali centri di produzione economica Il ruolo forte della Chiesa Nelle campagne, inoltre, i monasteri divennero spesso i principali centri di produzione economica, oltre a preservare nelle loro biblioteche, attraverso un preziosissimo lavoro di trascrizione, il patrimonio di opere religiose, scientifiche e letterarie lasciate in eredità dal mondo greco-romano.

12 2) La rinascita dell’Impero e le premesse dello scontro con la Chiesa
ALTO MEDIOEVO

13 Il Sacro Romano Impero Alto Medioevo VII sec 800 d.C.
Difensori della Chiesa e della Cristianità VII sec conversione al cristianesimo del popolo dei Franchi Sacro Romano Impero riaggregazione culturale e politica dell'Occidente europeo consacrato imperatore da papa Leone III 800 d.C. Determinante per il processo di riaggregazione culturale e politica dell'Occidente europeo fu, a partire dal VII secolo, la conversione al cristianesimo del popolo dei Franchi che, con l'appoggio dei papi, assunse il ruolo di difensore della Chiesa di Roma e della cristianità. Nell'ambito di questa alleanza, emerse infine un re, dotato di notevoli qualità politiche e militari, capace di ripristinare un'autorità imperiale dopo oltre tre secoli: questo re era Carlo Magno ( ). La notte di Natale dell'800, egli fu infatti consacrato imperatore da papa Leone III. Nasceva così il Sacro Romano Impero, un organismo politico che si configurava anche come una nuova Europa: lo abitavano circa quindici milioni di persone e aveva come confini, da nord a sud, il mar Baltico e il Mediterraneo, e, da ovest a est, l'oceano Atlantico e il fiume Ems in Germania. SACRO ROMANO IMPERO: 15 mln di persone NORD: il mar Baltico SUD: Mediterraneo OVEST: oceano Atlantico EST: fiume Ems in Germania. Carlo Magno ( ) La rinascita dell’Impero e le premesse dello scontro con la Chiesa

14 Il feudalesimo Alto Medioevo feudo
Sacro Romano Impero CONTEE (regioni interne) divide MARCHE (regioni di frontiera) feudo Carlo Magno ( ) Vincolo di fedeltà (giuramento) OBIETTIVO vasta rete di legami personali Conti/Marchesi VASSALLI Missi dominici controllano l'operato dei vassalli VINCOLO DI FEDELTÀaiuto e obbedienza sia in tempi di guerra sia in tempi di pace Carlo Magno considera il Sacro Romano Impero come un patrimonio personale ed esercita la propria sovranità attraverso un governo unificato. Il Feudo è un beneficio temporaneo sulla gestione di territori. L’OBIETTIVO del feudo è di creare una vasta rete di legami personali tra il Re e i propri collaboratori. Per evitare abusi di potere, il sovrano inviava i missi dominici nei vari feudi per controllare l'operato dei vassalli. FEUDO vasto appezzamento di terra, da restituire alla morte del beneficiario o in caso di tradimento La rinascita dell’Impero e le premesse dello scontro con la Chiesa

15 Alto Medioevo L'Impero si frantuma cerimonia solenne e dai caratteri sacri (investitura) distribuiscono le loro terre a nuovi vassalli assegnano in beneficio una parte del loro feudo ai propri sottoposti sistema gerarchico indebolisce l'autorità centrale Tra il X e il XIII secolo il FEUDALESIMO plasma politica, società e le strutture economiche dell'Occidente europeo. FEUDALESIMO

16 L'Impero si frantuma Alto Medioevo 843 Trattato di Verdun
Lotario (n.795-m.855) Carlo il Calvo (n.823-m.877) Ludovico il Germanico (n.802-m.876) Carlo Magno (n.742-m.814) 843 Trattato di Verdun (divisione dell'Impero) Feudatari cercano l’indipendenza 877 Capitolare di Quierzy Carlo il Calvo riconosce l'ereditarietà dei feudi maggiori VINCOLO DI FEDELTÀ: aiuto e obbedienza sia in tempi di guerra sia in tempi di pace La struttura politica creata da Carlo Magno verrà fatta a pezzi dai suoi nipoti. Dopo il trattato di Verdun i feudatari a loro volta si rendono sempre più indipendenti. Dopo il Capitolare di Quierzy il Sovrano perde il suo principale strumento di controllo sui subordinati CONSEGUENZA: i legami di fedeltà si indebolirono ulteriormente fino a dissolversi del tutto. Sovrano perde il principale strumento di controllo Fine vincolo di fedeltà FEUDO vasto appezzamento di terra, da restituire alla morte del beneficiario o in caso di tradimento il feudo passava direttamente di padre in figlio o comunque secondo la volontà del titolare senza possibilità di revoca o di intervento da parte del sovrano, che così perdeva il suo principale strumento di controllo sui subordinati. La conseguenza fu che i legami di fedeltà si indebolirono ulteriormente fino a dissolversi del tutto. La rinascita dell’Impero e le premesse dello scontro con la Chiesa

17 Di conseguenza il potere di entrambi si estendeva su tutti i cristiani
Alto Medioevo Cause del dissidio tra papato e impero Papa Leone III incoronando Carlo Magno sottolinea la preminenza del pontefice sull'imperatore. DIO PONTEFICE IMPERATORE AUTORITÀ POTERE UNIVERSALE L'incoronazione infatti implicava una "tutela" di cui, dal canto loro, gli imperatori volevano volentieri fare a meno. VINCOLO DI FEDELTÀ: aiuto e obbedienza sia in tempi di guerra sia in tempi di pace Quale potere è superiore all'altro? FEUDO vasto appezzamento di terra, da restituire alla morte del beneficiario o in caso di tradimento Di conseguenza il potere di entrambi si estendeva su tutti i cristiani il feudo passava direttamente di padre in figlio o comunque secondo la volontà del titolare senza possibilità di revoca o di intervento da parte del sovrano, che così perdeva il suo principale strumento di controllo sui subordinati. La conseguenza fu che i legami di fedeltà si indebolirono ulteriormente fino a dissolversi del tutto. La rinascita dell’Impero e le premesse dello scontro con la Chiesa

18 L'impero degli Ottoni e i vescovi-conti
Alto Medioevo L'impero degli Ottoni e i vescovi-conti Ottone I di Sassonia (n.919-m.973) Imperatore Sacro Romano Impero (Germania) obiettivo Vescovi e abati FEUDATARI limitare l’autonomia dei grandi vassalli Imporre la sua autorità Rafforzamento temporaneo dell’Impero Intrusione dell’imperatore in questioni ecclesiastiche I rapporti fra le due autorità si deteriorarono in modo decisivo in seguito alla ricostituzione del Sacro Romano Impero con Ottone I di Sassonia ( ). A differenza di quello fondato da Carlo Magno, il nuovo impero escludeva la Francia e si estendeva in sostanza solo nell'area della Germania. Ottone I, per limitare l'autonomia dei grandi vassalli e imporre la sua effettiva autorità, si affidò a uomini di Chiesa, scegliendo i suoi feudatari fra vescovi e abati. Il ricorso a questi cosiddetti vescovi-conti offriva all'imperatore un vantaggio fondamentale: agli ecclesiastici non era permesso avere figli, perciò alla loro morte il feudo tornava nelle mani del sovrano, cosa che non accadeva più con i feudatari laici. L'iniziativa di Ottone I rafforzò almeno temporaneamente l'impero, ma favorì anche una graduale intrusione dell'imperatore nelle questioni ecclesiastiche. Da allora, infatti, gli imperatori si attribuirono il potere di conferire non soltanto l'investitura laica a un vescovo nominato dal pontefice, ma addirittura di designare autonomamente vescovi e abati: veniva a mancare quindi la separazione fra potere temporale e potere spirituale. VINCOLO DI FEDELTÀ: aiuto e obbedienza sia in tempi di guerra sia in tempi di pace FEUDO vasto appezzamento di terra, da restituire alla morte del beneficiario o in caso di tradimento Potere temporale Potere spirituale il feudo passava direttamente di padre in figlio o comunque secondo la volontà del titolare senza possibilità di revoca o di intervento da parte del sovrano, che così perdeva il suo principale strumento di controllo sui subordinati. La conseguenza fu che i legami di fedeltà si indebolirono ulteriormente fino a dissolversi del tutto. La rinascita dell’Impero e le premesse dello scontro con la Chiesa

19 Lotta per le investiture elezione del pontefice
Alto Medioevo Perdita di prestigio della Chiesa Vescovi- conti rapido decadimento morale della Chiesa Ottone I di Sassonia (n.919-m.973) Imperatore nomina di un papa per acclamazione (clero + popolo) Per porre un freno a questa situazione per riprendere il controllo sull'Italia sanguinosi scontri tra le famiglie della nobiltà romana VINCOLO DI FEDELTÀ: aiuto e obbedienza sia in tempi di guerra sia in tempi di pace Allo stesso tempo, il sistema dei vescovi-conti provocò un rapido decadimento morale della Chiesa: l'alto clero, infatti, fu sempre più assorbito da preoccupazioni politiche e trascurò i propri doveri spirituali. Inoltre gli imperatori iniziarono a intervenire pesantemente persino nell'elezione del pontefice. Fin dai tempi più antichi, la nomina di un papa avveniva per acclamazione del clero e del popolo. Questa procedura aveva però finito per suscitare sanguinosi scontri tra le famiglie della nobiltà romana, che volevano far prevalere il loro candidato. Per porre un freno a questa situazione, ma anche per riprendere il controllo sull'Italia, Ottone I a un certo punto si riservò il diritto di scegliere il capo della cristianità. Ma una simile ingerenza avrebbe suscitato un'energica reazione da parte della Chiesa, scatenando la cosiddetta «lotta per le investiture». Lotta per le investiture FEUDO vasto appezzamento di terra, da restituire alla morte del beneficiario o in caso di tradimento elezione del pontefice il feudo passava direttamente di padre in figlio o comunque secondo la volontà del titolare senza possibilità di revoca o di intervento da parte del sovrano, che così perdeva il suo principale strumento di controllo sui subordinati. La conseguenza fu che i legami di fedeltà si indebolirono ulteriormente fino a dissolversi del tutto. La rinascita dell’Impero e le premesse dello scontro con la Chiesa

20 L’affermazione delle signorie di «banno»
Alto Medioevo L’affermazione delle signorie di «banno» Corrado II il Salico Imperatore 1037 Constitutio de feudis Ereditarietà dei feudi minori Tra il IX-XI sec. si moltiplicano i poteri locali fuori dalle formali investiture Forte instabilità Conflitti tra feudatari Incursioni di Saraceni Fortificazione dei castelli Incursioni di Ungari VINCOLO DI FEDELTÀ: aiuto e obbedienza sia in tempi di guerra sia in tempi di pace D'altro canto, nei territori dell'impero i feudatari continuavano a voler imporre la propria autonomia dal potere imperiale. Di fronte a una situazione di nuovo critica, nel 1037 l'imperatore Corrado II dovette riconoscere l'ereditarietà anche dei feudi minori, con la Constitutio de feudis. Tra il IX e l'XI secolo i poteri locali si erano moltiplicati anche al di fuori di formali investiture feudali, favoriti dal contesto di grande instabilità. Molte regioni erano infatti funestate non solo dai conflitti tra feudatari, ma anche dalle frequenti incursioni di Saraceni (pirati arabi provenienti dalle coste del Nord Africa), Ungari (popolazione originaria delle steppe orientali) e Vichinghi(o Normanni, "uomini del Nord", cioè della Scandinavia). I grandi proprietari cominciarono allora a fortificare i propri possedimenti, costruendo castelli, e così divennero l'unico punto di riferimento per la popolazione locale in cerca di protezione. FEUDO vasto appezzamento di terra, da restituire alla morte del beneficiario o in caso di tradimento Incursioni di Vichinghi il feudo passava direttamente di padre in figlio o comunque secondo la volontà del titolare senza possibilità di revoca o di intervento da parte del sovrano, che così perdeva il suo principale strumento di controllo sui subordinati. La conseguenza fu che i legami di fedeltà si indebolirono ulteriormente fino a dissolversi del tutto. La rinascita dell’Impero e le premesse dello scontro con la Chiesa

21 L’affermazione delle signorie di «banno»
Alto Medioevo L’affermazione delle signorie di «banno» Fortificazione dei castelli Signorie di «banno» (concreto esercizio del potere) Il signore: Dispone del banno in modo arbitrario Impone obblighi e tasse Impone l’uso di edifici e attrezzature (sue) Impone pedaggi In questo modo, i signori si appropriarono a poco a poco di tutti i poteri pubblici all'interno di un'area che andava spesso al di là dei confini della loro proprietà. Queste signorie vengono definite dagli storici "di banno", dove banno è il termine che designa il concreto esercizio del potere, quello di giudicare, di punire, di imporre delle tasse, ecc. Il signore disponeva del suo banno in modo arbitrario: imponeva obblighi, tra cui molte tasse (le cosiddette "bannalità"): faceva ad esempio pagare per l'uso di certi edifici e attrezzature di cui era il solo a disporre (come il mulino, il forno, il frantoio, ecc.); o imponeva pedaggi sulle strade che solo lui controllava. VINCOLO DI FEDELTÀ: aiuto e obbedienza sia in tempi di guerra sia in tempi di pace FEUDO vasto appezzamento di terra, da restituire alla morte del beneficiario o in caso di tradimento il feudo passava direttamente di padre in figlio o comunque secondo la volontà del titolare senza possibilità di revoca o di intervento da parte del sovrano, che così perdeva il suo principale strumento di controllo sui subordinati. La conseguenza fu che i legami di fedeltà si indebolirono ulteriormente fino a dissolversi del tutto. La rinascita dell’Impero e le premesse dello scontro con la Chiesa

22 3) Le strutture sociali ed economiche del feudalesimo
ALTO MEDIOEVO

23 Guerrieri, ecclesiastici e contadini
Alto Medioevo Guerrieri, ecclesiastici e contadini Nobili Ecclesiastici Contadini Contadini liberi ricevevano dal signore terre in affitto da coltivare Servi (condizione quasi di schiavitù) Fornire lavoro gratuito pagare tasse per usufruire di strade, mulini ecc. subire il controllo e le decisioni del feudatario grandi, medi e piccoli feudatari (nobiltà fondiaria abati e vescovi (nobiltà ecclesiastica), tutti coloro che erano riusciti ad affermare la loro signoria su un territorio Guerrieri, ecclesiastici e contadini La tradizionale immagine della società feudale è quella dei "tre ordini": i nobili (che fanno la guerra e "proteggono" la massa della popolazione a loro soggetta), gli ecclesiastici (che pregano e "proteggono" la salute delle anime dei cristiani) e i contadini (e tutti quelli che lavorano con le mani). Pochi, pochissimi individui tra le fila dei primi due ordini, moltissimi (nella misura del 90% e oltre) i lavoratori della terra. Della nobiltà facevano parte tutti i grandi, medi e piccoli feudatari (nobiltà fondiaria), nonché abati e vescovi (nobiltà ecclesiastica), e di fatto tutti coloro che erano riusciti ad affermare la loro signoria su un territorio. Vi erano poi coloro che vivevano nelle città e che, essendo per questo sottoposti in misura minore al controllo del feudatario, il quale risiedeva nel suo castello in campagna, godevano di una maggiore libertà. C'era, infine, la massa dei contadini che viveva in una condizione simile a quella schiavile, obbligati com'erano a fornire lavoro gratuito, a pagare tasse per usufruire di strade, mulini ecc. e a subire il controllo e le decisioni del feudatario o del signore in ogni ambito della loro vita. Non erano molto migliori le condizioni dei contadini formalmente liberi, che ricevevano dal signore terre in affitto da coltivare in autonomia, e dei pochi piccoli proprietari che si potevano trovare nelle campagne medievali. Società feudale

24 Il sistema curtense Sistema curtense Alto Medioevo Il sistema curtense
modello economico e sociale dell’Alto Medioevo gestita direttamente dal proprietario e dai suoi amministratori PARS DOMINICA (parte padronale) «CURTIS» del signore laico o ecclesiastico edifici fondamentali per la produzione (forni, mulini, frantoi, granai, stalle, ecc.) Terre migliori per pascolo e caccia dagli appezzamenti di terreno concessi a coltivatori «mansi» PARS MASSARICIA (parte colonica) Francia, Inghilterra, Nord Italia Il sistema curtense Nel corso dell'Alto Medioevo, di fronte alla crisi delle città e alla riduzione degli scambi, nelle campagne si sviluppò un modello economico e sociale definito curtense, da curtis, un possedimento fondiario di dimensioni più o meno ampie, che costituiva l'"unità minima" delle grandi proprietà terriere. Il sistema della curtis trovava i suoi antecedenti nella villa della tarda età romana. La curtis, che poteva appartenere a un signore laico o ecclesiastico, era divisa in due parti: la pars dominica (dal latino dominus, "padrone", "signore") o parte padronale, e la pars massaricia (dal latino medievale massarius, "contadino") o parte colonica (da colonus, "contadino"). La pars dominica, gestita direttamente dal proprietario e dai suoi amministratori, aveva al centro la residenza del signore o il monastero. Le terre della pars dominica, coltivate da servi che dipendevano direttamente dal signore, erano in genere le terre migliori, in parte coperte da boschi, sfruttati per il pascolo e per la caccia. Della pars dominica facevano parte anche gli edifici fondamentali per la produzione (forni, mulini, frantoi, granai, stalle, ecc.). La seconda zona della curtis, la pars massaricia, era costituita dagli appezzamenti di terreno concessi a coltivatori, che giuridicamente potevano essere uomini liberi o servi, da cui il proprietario pretendeva il pagamento di quote in denaro o, più spesso, in natura. I detentori di queste terre, chiamate mansi, avevano anche l'obbligo di prestare un certo numero di giornate di lavoro gratuite (corvées) nella pars dominica. Questo sistema fu tipico soprattutto della Francia, delle valli della Loira e del Reno, dell'Inghilterra e del Nord Italia. OBBLIGO: Corvées Pagamento quote in denaro/natura

25 Vita economica stagnante
Alto Medioevo Un’economia chiusa e stagnante ECONOMIA CURTENSE Produce tutto ciò che serviva per la sopravvivenza dei signori e dei contadini CHIUSA Possibili eccedenze commercializzate a livello locale Vita economica stagnante Dal X secolo inizia la ripresa Terre poco produttive Arretratezza tecniche agricole Carestie Un'economia chiusa e stagnante L'economia curtense era tendenzialmente "chiusa". A causa della difficoltà di procurarsi prodotti all'esterno, nelle grandi proprietà terriere si tendeva a produrre tutto ciò che serviva per la sopravvivenza dei signori e dei contadini, in primo luogo cereali, base dell'alimentazione, frutta e vino. "Tendenzialmente" non significa completamente: in caso di una produzione più abbondante, le eccedenze potevano essere commercializzate, almeno a livello locale. I secoli dell'Alto Medioevo europeo furono segnati soprattutto dalla miseria e da una vita economica stagnante. Le terre, base di questa economia tutta rurale, erano poco produttive, soprattutto a causa dell'arretratezza delle tecniche agricole. A peggiorare la situazione ci furono frequenti carestie: in una situazione così precaria bastava poco, per esempio un fenomeno atmosferico sfavorevole, a compromettere l'intera annata agricola. Nell'Europa occidentale, questa lunga congiuntura sfavorevole cominciò a mutare nel corso del X secolo: fu allora che si manifestarono i segni di una ripresa che partì proprio dalle campagne (dalle curtis e dai castelli), per prendere poi la via delle città (vedi cap. 1).

26 Politica, economia e società dell’Alto Medioevo
fine Fonte: A. Brancati, T. Pagliarani, La storia in campo, vol. 1, La Nuova Italia


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