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Conflitti nel mondo globale

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Presentazione sul tema: "Conflitti nel mondo globale"— Transcript della presentazione:

1 Conflitti nel mondo globale
Corso di Geografia e Storia 2

2 Conflitti nel mondo bipolare
COLONIE vs Paesi dominanti STATI SATELLITI vs Paesi dominanti Guerre politiche Egemonia Indocina Indipendenza dai potere coloniali 1991 Vietnam Corea Algeria Medioriente Afghanistan Guerre locali Adesione a uno dei due modelli etnici MODELLI POLITICO-ECONOMICI EGEMONI: Capitalismo e Comunismo religiosi Conflitti Crisi lungo le aree di contatto tra… per il controllo di risorse economiche

3 Conflitti oggi nel mondo
globalizzazione non sa rispondere Aumento della popolazione mondiale Squilibri sociali

4 Fonte: http://www.atlanteguerre.it/
Fonte:

5 Fonte: Il Sole 24 ore (Set 2018)
ACLED (Armed Conflict Location & Event Data Project)è un progetto di raccolta, analisi e mappatura delle crisi armate. Morti in 2 anni Conflitti oggi ACLED: Raccoglie date, attori, tipologia delle violenze, luoghi e vittime segnalate in Africa, Asia meridionale, Sud-est asiatico e Medio Oriente. Nella grafica le informazioni mappate mostrano il quadro generale. Con l’ausilio delle icone relative alle tre aree principali (Africa, Asia, Medio Oriente) è possibile aggiornare la mappa e i numeri per scoprire quali sono le regioni più pericolose del mondo. ANALISI DEI DATI: Afghanistan, Siria, Iraq, Yemen e alcune regioni dell’Africa registrano un alto numero di vittime negli ultimi due anni. In particolare, le prime due sono praticamente appaiate con numeri decisamente superiori alle altre nazioni prese in esame. Entrambe contano oltre decessi dovuti a conflitti armati, superando di diverse unità Iraq (36.891) e Yemen (33.353).

6 MEDIORIENTE: 7 stati e 257 milizie
2/3 delle riserve mondiali di petrolio Continue crisi politiche e militari Siria Siria Iraq Israele (nella Striscia di Gaza) Yemen (guerra contro e tra i militanti islamici) Israele Iran Iraq Espansione dell’integralismo religioso Afghanistan conflitti armati tra milizie della sicurezza afghana e i talebani. Da sempre campo di battaglia con 7 Stati e 257 tra milizie -guerriglieri, gruppi terroristi -separatisti -anarchici protagonisti di sanguinose guerre. Non solo Siria dunque: non si smette di sparare in Iraq, in Israele (nella Striscia di Gaza), nello Yemen (guerra contro e tra i militanti islamici) – [ Yemen Minoranze etnico linguistiche in lotta tra loro

7 Principale fattore di instabilità?
Mar Mediterraneo Cosa hanno in comune? Ricchezza economica (petrolio) Islam Principale fattore di instabilità? ISRAELE ISLAM è un fortissimo elemento di coesione che caratterizza anche i modi di vivere delle popolazioni Potenza nucleare Alleato USA ebraismo

8 1975-1990 Guerra civile in Libano
1947 PALESTINA sottoposta al controllo scontro Gli ebrei dichiarano unilateralmente la fondazione Stato ebraico Stato arabo 1948 Conflitto vinto da ISRAELE 1948 profughi palestinesi chiedono asilo in Giordania e altri paesi… I paesi arabi si oppongono alla decisione STATO EBRAICO: deve accogliere gli ebrei sparsi nel mondo e sopravvissuti ai nazisti 1956 1973 1967 Israele si espande sui territori arabi Guerra civile in Libano 1987 – «Intifada» guerriglia urbana

9 Autorità nazionale palestinese
1994 Nuovi scontri Sovranità su parte della occupati Cisgiordania e Gaza Nuovi scontri Non si trova un accordo per lo status della città di Gerusalemme 2000 Osservatore permanente all’ONU 2013: ANP è ammesso come osservatore permanente dell’ONU; così ha cambiato il proprio nome in STATO DI PALESTINA 2013 Stato di Palestina

10 AFRICA 29 Stati in guerra 241 milizie
Il continente più ricco di risorse Il continente più povero al mondo Il continente il più instabile (confini segnati in epoca coloniale senza considerazione per etnie e culture)

11 AFRICA: 29 Stati, 241 milizie Egitto (guerra contro militanti islamici ramo Stato Islamico) Libia (guerra civile in corso), in Mali (scontri tra esercito e gruppi ribelli), Libia Egitto Mozambico (scontri con ribelli), Sudan Nigeria (guerra contro i militanti islamici) Repubblica Centrafricana (con gli scontri armati tra musulmani e cristiani), Sud Sudan Nigeria Rep.C.A. Somalia Repubblica Democratica del Congo (guerra contro i gruppi ribelli), Congo Somalia (guerra contro i militanti islamici di al-Shabaab), Qui sono 29 gli Stati dove 241 tra milizie -guerrigliere, gruppi terroristi -separatisti -anarchici combattono. Particolarmente delicata la situazione in Egitto (guerra contro militanti islamici ramo Stato Islamico), in Libia (guerra civile in corso), in Mali (scontri tra esercito e gruppi ribelli), in Mozambico (scontri con ribelli), in Nigeria (guerra contro i militanti islamici),nella Repubblica Centrafricana (con gli scontri armati tra musulmani e cristiani), nella Repubblica Democratica del Congo (guerra contro i gruppi ribelli), in Somalia (guerra contro i militanti islamici di al-Shabaab), in Sudan (guerra contro i gruppi ribelli nel Darfur) e nel Sud Sudan (scontri con gruppi ribelli). Darfur (guerra tra sudanesi e i ribelli del Darfur) Mozambico Sud Sudan (scontri con gruppi ribelli)

12 Migliaia di morti Conflitti armati molto diffusi carestie
estesi locali Migliaia di morti carestie Impossibilità di sviluppare attività economiche DECOLONIZZAZIONE UNIPOLARISMO / MULTIPOLARISMO Con la conquista dell’indipendenza a cavallo degli anni numerosi paesi adottarono regimi di tipo socialista entrando in rotta di collisione con i Paesi allineati con lo schieramento opposto. Con la fine della guerra fredda molti paesi africani sembravano indirizzati verso uno sviluppo pacifico; tuttavia sono sorti motivi di contrapposizione non più ideologici, ma legati al controllo delle grandi piantagioni agricole e immense ricchezze minerarie (petrolio, diamanti, rame…) Tensioni etniche Tensioni allineamento controllo delle grandi piantagioni agricole e immense ricchezze minerarie

13 ASIA: 16 stati e 173 milizie Afghanistan conflitti armati tra milizie della sicurezza afghana e i talebani. Afghanistan Kashmir Birmania-Myanmar (guerra contro i gruppi ribelli), nelle Filippine (guerra contro i militanti islamici Pakistan India Birmania.Myanmar Thailandia Filippine Pakistan (guerra contro i militanti islamici 16 gli Stati e 173 tra milizie -guerriglieri, gruppi terroristi -separatisti -anarchici coinvolti in conflitti. Oltre ai conosciuti combattimenti in Afghanistan ci sono quelli in Birmania-Myanmar (guerra contro i gruppi ribelli), nelle Filippine (guerra contro i militanti islamici), in Pakistan (guerra contro i militanti islamici) e quelli in Thailandia dopo il colpo di Stato dell' esercito nel maggio del [ Sri Lanca Thailandia dopo il colpo di Stato dell' esercito nel maggio del 2014 Timor Est Singapore

14 Brasile Venezuela AMERICHE 6 Stati e 27 cartelli della droga, milizie-guerrigliere, gruppi terroristi-separatisti-anarchici AMERICHE 6 gli Stati e 27 tra cartelli della droga, milizie-guerrigliere, gruppi terroristi-separatisti-anarchici che turbano la terra americana. Oltre alle poco «tranquille» Venezuela e Brasile, le situazioni più critiche sono in Colombia e in Messico per la guerra contro i gruppi ribelli e quelli contro i gruppi del narcotraffico. [ Brasile Venezuela Messico Colombia

15 Europa: 9 stati in guerra
Cecenia (contro i militanti islamici), Daghestan (guerra contro i militanti islamici), Ucraina (secessione dell' autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk e dell' autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk) la zona Nagorno-Karabakh (scontri tra esercito Azerbaijan contro esercito Armenia e esercito del Nagorno-Karabakh). EUROPA Nel vecchio continente sono 9 gli Stati teatri di eventi bellici e 81 tra milizie -guerriglieri, gruppi terroristi -separatisti -anarchici coinvolti. Il punto più caldo continua ad essere la parte più ad est, una zona storicamente tra le più colpite da «battaglie» spesso molto feroci. Guerra in Cecenia (contro i militanti islamici), il Daghestan (guerra contro i militanti islamici), l' Ucraina (secessione dell' autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk e dell' autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk) e la zona Nagorno-Karabakh (scontri tra esercito Azerbaijan contro esercito Armenia e esercito del Nagorno-Karabakh). [

16 $18 MILIARDI I COSTI DELLA GUERRA GUERRA 23 PAESI AFRICANI ANNUI
50% Mortalità infantile 15% denutrizione 20% analfabetismo Aspettativa di vita (48 anni) 15% sviluppo economico

17 Tipologie e cause dei conflitti
Ruanda 1994 Tutsi Hutu Burundi economiche religiose Per il potere GUERRE Nigeria «BOKO HARAM» 2002 – OGGI Abubakar Shekau Per i confini RUANDA: Il conflitto ha le proprie origini nelle tensioni etniche fra Hutu e Tutsi, che furono rafforzate in epoca coloniale in seguito alla scelta dell'amministrazione belga di formalizzare e consolidare la contrapposizione fra i due gruppi. Ai Tutsi, che costituivano l'aristocrazia tradizionale ruandese, furono concessi numerosi benefici e uno status sociale esplicitamente superiore a quello della maggioranza Hutu. Con l'indipendenza del Ruanda, questa situazione diede inizio a un'epoca di rivendicazioni da parte degli Hutu, in parte anche motivate dagli ideali di democrazia che gli stessi diplomatici belgi avevano introdotto presso la popolazione della colonia. [ BOKO HARAM - L'organizzazione ha adottato il nome ufficiale di "Gruppo della Gente della Sunna per la propaganda religiosa e per il Jihād" (in arabo: جماعة أهل السنة للدعوة والجهاد‎, Jamāʿat Ahl al-Sunna li-daʿwa wa l-Jihād), ma nella città di Maiduguri, dove essa si era formata, le fu dato il soprannome di Boko Haram. Il nome "Boko Haram" deriva dalla parola hausa boko, che è liberamente traducibile come "educazione occidentale", e dalla parola araba harām, che indica un divieto legale, metaforicamente il "peccato".[3][4][5][6] Il nome significa quindi "l'educazione occidentale è sacrilega"[7] o "vietata" o "peccato"[8]. Il nome è dovuto alla dura opposizione all'Occidente, inteso come corruttore dell'Islam. (…) Il gruppo viene fondato da Ustaz Mohammed Yusuf nel 2002. Nel 2009 Yusuf, il fondatore del gruppo, venne arrestato e morì in custodia ufficialmente durante un tentativo di fuga. Come era successo già decenni prima durante le rivolte a Kano nel 1980, l'uccisione di un leader di un gruppo estremista avrebbe portato a conseguenze impreviste. Yusuf venne sostituito dal suo braccio destro Abubakar Shekau, al 2015 ancora leader dell'organizzazione secessioniste Tribali/ etniche

18 Impossibilità di mantenere i patti
MULTINAZIONALI interessate alle materie prime MERCANTI D’ARMI occidentali 95% dei Kalashnikov sono importati TRIBÙ STATO AFRICANO SIGNORI DELLA GUERRA mercenari TRAFFICANTI DI DROGA TRAFFICANTI DI DIAMANTI

19 Conflitti nel mondo globale
fine Corso di Geografia e Storia 2 Fonte: Bettini et al., Ambiente Storia, vol.2, Mondadori-Pearson, 2013 Milano-Torino, pp


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