La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

GABRIELE CECCANTI ADRIANO BREGGIA

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "GABRIELE CECCANTI ADRIANO BREGGIA"— Transcript della presentazione:

1 GABRIELE CECCANTI ADRIANO BREGGIA
MAGINOT GABRIELE CECCANTI ADRIANO BREGGIA

2 CHE COSA E’ LA LINEA MAGINOT
GABRIELE CHE COSA E’ LA LINEA MAGINOT La linea difensiva francese Maginot prende il nome da Andrè Maginot. COME NASCE. Dopo la fine del 1° conflitto mondiale, la commissione parlamentare si impegnò ad elaborare un piano e trovare fondi per costruire una vera e propria linea difensiva nella parte nord-orientale. La linea Maginot fu una delle più importanti Politico che prestò servizio Nell’esercito francese

3 LO SCOPO DELLA LINEA MAGINOT
GABRIELE LO SCOPO DELLA LINEA MAGINOT - DOVE SI ESTENDE Le principali fortificazioni della linea Maginot si estendevano fino al fiume Reno, le fortificazioni erano presenti anche lungo il Reno e lungo la frontiera italiana; la frontiera nord-est includeva ventidue enormi fortezze sotterranee e trentasei fortezze più piccole, così come molti fortini e bunker. - LO SCOPO I francesi posero la maggior parte delle loro più grandi fortezze nel nord-est del Paese per il loro desiderio di proteggere la numerosa popolazione , le industrie chiave, e le abbondanti risorse naturali situate vicino alla valle della Mosella.

4 LO SCOPO NEL PARTICOLARE…
GABRIELE Tre fattori contrastavano soprattutto l’intento di attacchi esterni: la possibilità del ripetersi di un'improvvisa e irresistibile offensiva in forze tedesca la relativa eseguità numerica dei contingenti di leva, diminuzione delle nascite durante gli anni del primo conflitto mondiale, la relativa vicinanza della capitale alla frontiera tedesca e la necessità di proteggere i nuovi dipartimenti di frontiera acquistati con la vittoria del 1918 e aventi notevole valore minerario, industriale ed agricolo. Per neutralizzare tali fattori sfavorevoli, fu creata la linea Maginot. Il sistema ebbe, praticamente, prevalente carattere di potente sbarramento con azione statica di fuoco, da svolgersi al riparo dell'aviazione e dei carri armati.

5 ADRIANO IL CONFLITTO La prima mossa del nazismo fu conquistare la Danimarca e la Norvegia, due paesi che erano ritenuti fondamentali per accerchiare sia la Francia che l’Inghilterra, i due grandi paesi democratici europei, che il nazismo aveva ormai come nemici; la Danimarca fu sconfitta in poche ore, per le milizie nettamente inferiori, mentre la Norvegia fu sopraffatta dalla potenza aerea della Germania. Londra decise di non intervenire. Successivamente fu la volta dei Paesi Bassi, che furono conquistati senza troppi ostacoli. La Francia sottovalutò la preparazione dell’esercito tedesco e si limitò a rifornire di truppe una zona rimasta scoperta sul Fiume Mosa. La grande potenza delle macchine corazzate tedesche sfondò ,il confine con il Belgio e alla fine anche la Francia dovette scendere a patti con un armistizio dopo la battaglia di Rethondes. In tutto ciò la linea Maginot era stata completamente aggirata.

6 IL CONFLITTO ADRIANO Essa avrebbe potuto essere stata una grande risorsa difensiva, in quanto era strutturata molto bene, e presentava tra l’altro delle insidie contro i carri armati, come per esempio sbarramenti ed ostacoli, e avrebbero potuto eliminare una buona parte della strategia tedesca, che infatti vedeva protagonista degli attacchi principalmente carri armati e forze aeree. La linea Maginot era inoltre dotata di sistemi di avvistamento di elevata capacità ed efficienza, quindi in caso di attacco si sarebbe potuta organizzare al meglio. Il territorio a lei circostante era inoltre stato progettato poer evitare qualsiasi tipo di aggiramento per chiunque tentasse di sfondare la linea, però essa fu semplicemente oltrepassata dal lato dalle truppe tedesche a kilometri di distanza. Per quanto riguarda le armi c’era una delle più potenti artiglierie dell’epoca, non solo per i carri armati o per i soldati avversari, ma erano un vero e proprio arsenale contro l’aereo, con tecniche di mimetizzazione. C’erano però anche dei difetti, come per esempio la sua distanza dal confine che non era ottimale perché lasciava scoperte alcune zone e inoltre il sistema di uscita delle truppe dal forte era molto complicato e poco pratico.


Scaricare ppt "GABRIELE CECCANTI ADRIANO BREGGIA"

Presentazioni simili


Annunci Google