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Ricorda nella concorrenza perfetta valgono le regole generali…
Nel breve periodo, l’impresa non DEVE produrre se il prezzo di vendita è inferiore al costo medio variabile (P<CMeV sospende la produzione). Nel lungo periodo l’impresa esce dal mercato se il prezzo di mercato è inferiore al costo medio totale (P<CMeT). Nell’equilibrio di lungo periodo, in mercati senza barriere di entrata e uscita, i profitti tendono a zero. Le imprese operano alla loro dimensione efficiente (P=CMeT).
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Ricorda nella concorrenza perfetta valgono le regole generali…
Quando l’impresa decide di produrre sceglie la quantità (ottima) per cui il costo marginale è uguale al ricavo marginale (RM=CM, ma dato che in concorrenza P=RM, allora in concorrenza la quantità ottima è quella per cui P=CM). L’impresa in concorrenza perfetta è price taker: non influenza il prezzo di mercato: l’impresa è troppo piccola rispetto ad esso.
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Impresa in monopolio è l’unica a vendere quel bene
il suo bene non ha stretti sostituti è price maker (il prezzo non è dato dal mercato ma l’imprenditore ha un potere sul prezzo).
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Perchè esistono i Monopoli
La causa fondamentale è la barriera all’entrata nel mercato.
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Perchè esistono i Monopoli: le origini delle barriere all’entrata
Una risorsa chiave è detenuta da un solo produttore (Esempio: Diamanti). Barriere create dal governo, il quale conferisce ad una singola impresa il diritto esclusivo di produrre (offrire) un determinato bene (Esempi: licenze per attività di commercio es. Lottomatica, brevetti). I costi di produzione (elevati) rendono il singolo produttore più efficiente di un grande numero di produttori (monopolio naturale) (Es: fornitura acqua, etc). 1)… Un es. classico è quello dei diamanti. Anche se l’azienda non detiene il 100% (l’80%) delle quote mondiali dei diamanti è sufficientemente grande da influenzare il P di mrk. Quanto potere di mrk ha esattamente questa azienda? Questo dipende da quanto gli individui percepiscono i diamanti come un bene insostituibile, raro e di gran pregio. Se gli individui fossero convinti che i rubini, zaffiri o quarzi possano essere beni sostituti ai diamanti, un P elevato dei diamanti farebbe sì che gli individui acquistino altre pietre preziose. Questa azienda è rinomata per essere monopolista nel settore, ma perché allora investe in pubblicità? Uno degli obiettivi dell’azienda è appunto quello di far capire ai consumatori quanto il diamante sia un bene raro e insostituibile. La campagna pubblicitaria della azienda infatti non sottolinea quanto i diamanti DeBeers siano migliori di altri diamanti, ma evidenzia invece come il diamante sia la pietra più rara e insostituibile! La campagna lancia il seguente slogan:”un diamante è per sempre”, segno di come l’azienda sia monopolista nel settore. 2)… si pensi alla licenza rilasciata alla Lottomatica (per la gestione del gioco del Lotto ed altri giochi pubblici) 3)… la Tecnologia per entrare in un settore è talmente alta, oppure l’investimento che occorre che i costi per entrare in un mercato superano i ricavi che si otterrebbero.
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2. Il Governo all’origine del Monopolio
I governi possono creare delle barriere all’entrata dando ad un’impresa il diritto esclusivo di vendere un particolare bene. I brevetti e i copyright sono due importanti esempi di come il governo possa creare dei monopoli nell’interesse pubblico. Perché lo stato in alcuni casi incentiva i monopoli? Per due ragioni fondamentali. O per proteggere i consumatori da praticanti incompetenti obbligando l’iscrizione ad un albo per esercitare alcune professioni (vedi il caso degli ordini in Italia: ordine dei medici, ordine dei commercialisti, dei notai, degli avvocati, etc.), (Bianca: perché il monopolista ha un’influenza politica) oppure perché vuole incentivare una certa produzione. I brevetti ed i copyright.... Se ad esempio non ci fossero i copyright, nessuno produrrebbe strumenti innovativi che una volta inventati sarebbero facilmente copiabili da tutti. Pensate al sistema operativo Windows, questo è infatti coperto da copyright per fare in modo che la Microsoft possa godere diritti esclusivi di produzione e vendita sul prodotto. Lo stesso vale per i farmaci, dove lo Stato garantisce brevetti per fare in modo che le case farmaceutiche sfruttino la scoperta dei principi attivi per 20 anni. Con l’obbiettivo di incentivare la ricerca e l’innovazione, lo stato ricorre alla tutela delle opere d’ingegno attraverso i brevetti e i copyright. Le leggi sulla protezione delle a proprietà intellettuale hanno effetti positivi e negativi (effetti positivi sono che incentivano le attività creative o utili, gli effetti negativi è che si paga di più perché il P di monopolio sarà più alto di quello della concorrenza perfetta)
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In pratica si ha monopolio naturale in presenza di economie di scala
3. I Monopoli Naturali Un industria è un monopolio naturale quando una singola impresa può offrire un bene o un servizio a costi più bassi rispetto alla situazione in cui ci siano nel mercato tante imprese. In pratica si ha monopolio naturale in presenza di economie di scala Ex. Distribuzione acqua potabile (per distribuire l’acqua un’impresa deve costruire una rete di condutture; se altre imprese competono per fornire il sevizio, le spese per l’impianto raddoppiano; e quindi meglio che il sevizio venga offerto da una singola impresa).
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Ricorda la definizione delle economia di scala:
I Monopoli Naturali Ricorda la definizione delle economia di scala: Si ottengono quando il costo medio totale (CMeT) diminuisce all’aumentare della quantità prodotta. Ciò avviene quando il peso dei costi fissi è proporzionalmente maggiore di quello dei costi variabili (caso di grandi stabilimenti, per i quali, aumentare la quantità prodotta significa diminuire il CMeT dato che il costo fisso si distribuisce su maggiori quantità ) Gli esempi di monopoli naturali sono generalmente quelli legati alla realizzazione di infrastrutture: rete ferroviaria, rete stradale ed autostradale, rete per la distribuzione dell'acqua, del gas, dell'elettricità, porti, aeroporti, .... un esempio palese: il tunnel sotto la Manica. L'esistenza dei costi medi decrescenti impedisce l'applicazione delle regole della concorrenza perfetta nonchè della determinazione dei prezzi sulla base dei costi marginali.
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Figura 1 Economie di Scala come Causa di Monopolio
Costo CMeT Quantità di Output Copyright © South-Western
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Monopolio e Concorrenza a confronto
Unico produttore Si trova di fronte una curva di domanda con pendenza negativa (essendo l’unico, deve soddisfare da solo tutta la domanda di mercato) Ha il potere di influenzare il prezzo (il suo bene è unico nel suo genere) Se vuole aumentare le vendite DEVE ridurre il prezzo Imprenditore è uno dei tanti Si trova di fronte una curva di domanda orizzontale (la sua domanda è piccola rispetto al mercato e a quel prezzo assorbe tutta l’offerta) Vende al prezzo stabilito dal mercato Quantità addizionali vengono vendute al prezzo di mercato perchè la sua domanda di mercato è talmente piccola che non influisce sul prezzo di mercato. Monopolio Concorrenza perfetta L’impresa concorrenziale vende un prodotto che è omogeneo (se vogliamo anche necessario), il produttore è molto piccolo e non può influenzare il prezzo. La domanda del singolo imprenditore è perfettamente elastica (la quantità prodotta dal produttore è talmente piccola rispetto a quella richiesta dal mercato che il produttore vende tutta la quantità che decide di produrre). Ricorda che egli continua a produrre unità marginali fino a che il ricavo marginale è uguale al costo marginale e che per definizione il ricavo marginale è uguale al prezzo. Il monopolista, invece, ha di fronte l’intera domanda di mercato e è l’unico offerente, per cui ha sicuramente potere di decidere il prezzo quindi si trova a dover soddisfare una domanda del bene di tipo classico (con pendenza negativa). Questo significa che se vuole vendere quantità aggiuntive lo può fare ma deve abbassare il prezzo di mercato.
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Figura 2 Curve di domanda in concorrenza ed in monopolio
La Q prodotta dal produttore è talmente piccola rispetto a quella richiesta dal mercato che il produttore vende tutta la Q che decide di produrre! (a) Curva di domanda di un’impresa competitiva di un’impresa monopolista (b) Curva di domanda Prezzo Prezzo Domanda P Domanda Quantità di output Quantità di Output Prima implicazione di questa differenza: se il monopolista desidera vendere unità aggiuntive lo può fare solo abbassando il prezzo unitario Copyright © South-Western
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Ricavi in monopolio Ricavo totale: RT = p Q Ricavo medio:
RMe = RT/Q = P Ricavo marginale: RM= DRT/DQ RMP (P>RM)
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Tavola 1 Ricavo Totale, Medio, e Marginale in Monopolio
Quantità domandata (Q) in litri Prezzo (P) in euro Ricavo totale (PxQ) in euro Ricavo medio (RMe=RT/Q) in euro Ricavo marginale (RM=RT/Q) in euro 11 1 10 2 9 18 3 8 24 4 7 28 5 6 30 Copyright©2004 South-Western
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Tavola 1 Ricavo Totale, Medio, e Marginale in Monopolio
Quantità (Q) in litri Prezzo (P) in euro Ricavo totale (PxQ) in euro Ricavo medio (Rme=RT/Q) in euro Ricavo marginale (RM=RT/Q) in euro 11 - 1 10 2 9 18 8 3 24 6 4 7 28 5 30 -2 -4 Copyright©2004 South-Western
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Ricavi in monopolio: ricavo marginale
Ricavo marginale in Monopolio è minore del prezzo di mercato (RM < P) E’ sempre minore del prezzo. Perchè? Perchè la curva di domanda è inclinata negativamente. Se il monopolista vuole vendere una unità marginale deve diminuire il prezzo di tutte le unità non solo dell’unità in piu’ Ricordati questo esempio… Il fruttivendolo dice al cliente “il prezzo al chilo è 10 euro ma se compri due chili ti faccio un prezzo al kg di 9 euro” Il prezzo al kg è diminuito da 10 a 9 e il ricavo del kg marginale è invece pari a 8 euro al chilo (RT/ Q cioè: (18-10)/(2-1)=8
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Ricavi in monopolio Quando un monopolista aumenta la quantità venduta ottiene 2 effetti sul ricavo totale (p Q): Effetto Prezzo (il ricavo diminuisce): il prezzo diminuisce, per vendere le quantità aggiuntive deve diminuire il prezzo non solo dell’unità addizionale ma di tutte le unità (questo effetto non si verifica per l’imprenditore in concorrenza). Effetto Quantità (il ricavo aumenta): aumenta la quantità venduta rispetto a prima (questo effetto si ha anche in concorrenza ma solo quando varia il prezzo di tutto il mercato).
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Ricavi in monopolio: ricavo medio
Ricavo medio in Monopolio: RMe = P il ricavo medio è uguale al prezzo Ricorda l’esempio: il monopolista per vendere la quantità in più riduceva il prezzo al chilo per TUTTE le unità vendute. “Se ne compri due chili ti faccio 9 euro anzichè 10 euro al chilo”. Quindi il ricavo medio continua ad essere uguale al nuovo prezzo di mercato, nell’esempio 9 euro (RT/Q : 18/2=9).
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Dalla tabella emergono tre elementi tipici del mercato di monopolio
1. Il prezzo diminuisce con l’aumentare della quantità venduta Q in litri P in euro RT= PxQ Rme= RT/Q RM= RT/Q 11 - 1 10 2 9 18 8 3 24 6 4 7 28 5 30 -2 -4 2. Il ricavo medio (Rme) è sempre uguale al prezzo (Rme=P) 3. Il ricavo marginale (RM) è sempre inferiore al prezzo (RM<P)
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Figura 3 Curva di Domanda e di Ricavo marginale in Monopolio
Prezzo al litro 11 10 9 8 7 6 5 4 3 Domanda (P=Rme) 2 Ricavo Marginale 1 –1 1 2 3 4 5 6 7 8 Quantità di acqua –2 –3 –4 Copyright © South-Western
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Massimizzazione dei profitti
COME SI DECIDE LA QUANTITA’ PRODURRE? Un monopolista massimizza i profitti producendo quella quantità per la quale il ricavo marginale è uguale al costo marginale. Perchè? La ragione è la stessa del produttore in concorrenza: conviene produrre una unità addizionale quando quello che si ricava dalla vendita è maggiore del costo che si sopporta per produrre quella unità. Quindi la produzione si ferma al punto in cui costo marginale è uguale al ricavo marginale. COME SI DECIDE IL PREZZO DI MERCATO? Il prezzo di vendita dipende invece da quanto è disposta la domanda ad acquistare quella quantità ottima prodotta dal monopolista (…guardate il grafico successivo).
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Figura 4 Massimizzazione del profitto in Monopolio
Costi e La curva di domanda mostra il prezzo corrispondente a quella quantità Ricavi 1. L’intersezione tra la curva di ricavo marginale e del costo marginale determina la quantità ottima da produrre. In questo punto il beneficio marginale =costo Marginale (MR=MC) Ricavo marginale Domanda Costo Marginale B Prezzo di monopolio CMeT A Q QMAX Q Quantità Copyright © South-Western
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Massimizzazione dei profitti
Comparazione tra Monopolio e Concorrenza Per un’impresa competitiva, in equilibrio il prezzo uguaglia il costo marginale. P = CM (P = RM) quando c’è profitto di breve periodo cioè quando P>CMET, entrano nuove imprese fino ad azzerare il profitto di lungo periodo (P=CMeT) Per un’impresa in monopolio, in equilibrio di monopolio, il prezzo eccede il costo marginale. P > CM (P>RM) quando c’è profitto di breve periodo cioè quando P>CMeT, questo profitto si mantiene perchè ci sono barriere all’entrata nel mercato
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Profitto è uguale al ricavo totale meno il costo totale.
Profitto di Monopolio Profitto è uguale al ricavo totale meno il costo totale. Profitto = RT - CT Profitto = (RT/Q - CT/Q) Q Profitto = (P - CMeT) Q
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Figura 5 Il profitto del Monopolista
Costi e Ricavi Ricavo marginale Domanda Costo marginale Prezzo di monopolio QMAX B C E D Profitto di Monopolio Costo medio totale (CMeT) CMeT Quantità Copyright © South-Western
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Figura 5 Il profitto del Monopolista
Costi e Ricavi Ricavo marginale Domanda Area profitto Costo marginale Prezzo di monopolio QMAX Costo medio totale (CMeT) CMeT RT=pxQ CT=CMeT xQ Quantità Copyright © South-Western
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Il profitto del monopolista
Il monopolista otterrà un profitto economico quando il prezzo è maggiore del costo medio totale (P>CMeT) Esattamente come in concorrenza perfetta…
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Il costo del monopolio in termini di benessere
In equilibrio di monopolio il prezzo è maggiore del costo marginale (in concorrenza era uguale). Dal punto di vista del consumatore, il prezzo più alto rispetto a quello di concorrenza, rende il monopolio indesiderabile Tuttavia, per i produttori, il prezzo più alto rispetto a quello di concorrenza consente il mantenimento dei profitti e le barriere all’entrata rendono più vantaggioso il mercato di monopolio Il monopolio è una buona organizzazione di mercato?
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Figura 7 Livello di Output efficiente in concorrenza
Prezzo Costo marginale Domanda (valore per i compratori) Valore per compratori Costo per il monopolista Quantità efficiente Costo per il monopolista Valore per i compratori Quantità Valore compratori maggiore del costo venditori. Valore compratori minore del costo venditori Copyright © South-Western
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La perdita secca di monopolio
La quantità che massimizza il surplus totale è quella di concorrenza per cui il costo marginale = il prezzo di mercato (P=CM) In Monopolio il prezzo di mercato è maggiore del costo marginale (P>CM) Quindi in monopolio si perde qualcosa in termini di efficienza (benessere), vedi grafico successivo
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Figur8 8 L’inefficienza di Monopolio
Prezzo Domanda Ricavo marginale Costo Marginale Perdita secca A B C Prezzo di monopolio Quantità di monopolio Quantità efficiente Quantità Copyright © South-Western
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L’inefficienza del Monopolio:
LA PERDITA SECCA L’inefficienza del Monopolio: Il monopolista produce una quantità minore rispetto al mercato di concorrenza. Il monopolista produce quindi meno di quanto sarebbe socialmente efficiente.
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I monopoli e la politica economica
I governi rispondono ai monopoli in 4 modi: Incentivando la concorrenza tra le imprese Regolando il comportamento dei monopolisti Facendo diventare pubblici alcuni monopoli privati Non intervendo
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1. Incentivazione della concorrenza tra le imprese: le leggi antitrust
Sono quelle leggi che contrastano i poteri di monopolio. Come? Impedendo le fusioni tra imprese Costringendo il frazionamento delle imprese troppo grandi Regolamentando il comportamento dell’impresa monopolista In tutti i paesi avanzati esiste una legislazione antitrust Se la Pepsi e la Coca-Cola decidessero di fondersi, l’accordo verrebbe sottoposto al controllo da parte dell’antitrust americano perché il mrk americano delle bevande diventerebbe meno concorrenziale, riducendo il benessere economico del paese nel suo complesso. Circa 1 mese fa (28 genn 2005) l’autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato un’istruttoria sull’acquisizione da parte di Mediaset della rete trasmissiva digitale Europa tv (infrastrutture + frequenze digitali) perché poteva conferire a Mediaset una posizione dominante nel mercato delle reti per la trasmissione del segnale televisivo terrestre in ambito nazionale. L’istruttoria doveva concludersi (check) dopo 45 giorni. Murdoch: il magnate australiano dei media (ha già Fox e Sky, The Times), per poter fare la fusione Telepiù-Stream, nel 2003 fu costretto dalla Commissione Europea a disfarsi delle frequenze analogiche. A volte però le imprese si fondono non con l’obiettivo di limitare la concorrenza, ma per abbassare i costi attraverso processo di produzione congiunta (sinergica, integrata) più efficiente. Per esempio molte banche in questi ultimi anni hanno condiviso le loro competenze riducendo i loro costi amministrativi fondendosi in gruppi (es Banca Commerciale, Cariplo e Banco Ambrosiano Veneto si sono fuse in Banca Intesa tra il 1998 ed il 2000). Queste sono fusioni benefiche, quindi l’antitrust ha il compito di discriminare quali fusioni siano desiderabili e quali non lo siano e quindi devono confrontare i benefici sociali delle nuove potenziali sinergie con i costi sociali derivanti dalla riduzione della concorrenza.
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1. Legge Antitrust in Italia
L.287 del 10 ottobre 1990 con la quale si recepivano gli articoli del trattato istitutivo della Comunità Europea Organo collegiale (5 membri) Sede Roma Poteri consultivi Poteri decisionali e istruttori Può agire autonomamente sulla base di denunce di terzi
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2. Regolamenti imposti dal Governo alle imprese monopolistiche
Il Governo può decidere di regolare i prezzi (tariffe imposte) che le imprese monopolistiche fanno pagare ai consumatori. Cosa succede nel caso dei monopoli naturali Il prezzo che impone lo Stato può essere talmente basso che non risulta conveniente per l’impresa produrre ed esce dal mercato
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3. La proprietà pubblica Anziché regolare il monopolio naturale lo stato può decidere di far diventare quell’impresa, un’impresa pubblica (per esempio in Italia abbiamo imprese pubbliche nel settore dei trasporti)
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4. Non Fare niente Il governo decide di non intervenire se il fallimento di mercato (la perdita secca) è inferiore al fallimento della politica attuata dal governo. Attuare politiche per correggere il monopolio a volte è più costoso della perdita secca stessa. Secondo Stiglitz spesso la politica fallisce di più dell’economia, è quindi meglio che non intervenga.
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Discriminazione di prezzo
La discriminazione di prezzo avviene quando il produttore, a parità di costi medi e totali, vende lo stesso bene a consumatori diversi e a prezzi diversi Es.: Una compagnia di libri che ha il monopolio conosce la domanda di un libro che vuole lanciare: lettori “appassionati” nel paese A disposti a pagare 30$ lettori “interessati” nel paese B disposti a pagare 5$ (se P fosse 5, tutti e acquisterebbero il bene) Il costo totale di produzione è di 2ml di $ (I costi marginali sono nulli) .... il monopolista massimizza i profitti vendendo in paesi diversi sulla base della disponibilità a pagare di ciascun paese! Vediamolo…⇨
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Discriminazione di prezzo
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Discriminazione di prezzo
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Discriminazione di prezzo
La discriminazione di prezzo non è possibile in un mercato competitivo perchè tutti conoscono il prezzo di mercato e le imprese che vendono il bene sono tante. Perchè ci sia la discriminazione di prezzo è necessario avere una qualche forma di potere di monopolio sulla domanda (i consumatori di A non sanno a quanto viene venduto il linbro in B) Quando si ottiene la perfetta discrimazione di prezzo? Quando il monopolista conosce esattamente la disponibilità a pagare di ciascun consumatore e può far pagare al consumatore prezzi diversi in base appunto alla loro disponibilità a pagare. Nella realtà naturalmente la discriminazione non è perfetta perché il monopolista non può sapere esattamente qual è la disponibilità a pagare degli individui
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Discriminazione di prezzo
Ha due importanti effetti: Fa crescere i profitti del monopolista. Può ridurre la perdita secca (più consumatori partecipano al mercato). Saltate la figura del libro
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Discriminazione di prezzo
Esempi di discriminazione di prezzo Biglietti al cinema (il costo di far assistere uno spettatore in più praticamente nullo), il gestore guadagnerebbe di più discriminando i prezzi del biglietto a seconda delle fasce orarie di visione del film. Prezzi dei biglietti aerei es. compagnie low cost (fai pagare di meno a chi prenota in anticipo e di più a chi prenota all’ultimo momento) I buoni sconto Sconti sulla quantità (politiche del “prendi due, paghi uno”) Es. anche la discriminazione applicata dagli editori che vendono: - Edizione di lusso con copertina rigida ai lettori più appassionati - Edizione tascabile (pocket) ai lettori che ci tengono di meno o che badano meno alla sostanza e più ai contenuti
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CONCLUSIONE: LA PREVALENZA DEI MONOPOLI
Molte imprese vendono prodotti differenziati e su ciascuno hanno un potere di monopolio. Le imprese con forte potere di monopolio sono rare. Sono pochi i beni UNICI. In conclusione, nella realtà ci sono imprese che hanno un certo potere di mrk, La maggior parte delle imprese si confronta infatti con una curva di domanda inclinata negativamente. Es. La Algida può aumentare un po’ il P senza perdere i clienti, ma non in modo eccessivo. Ma è un potere abbastanza limitato dall’esistenza di un certo grado di concorrenza. Le imprese operano generalmente in un regime di concorrenza monopolistica. Questo è il regime di mrk che descrive molti settori reali dell’economia.
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Conclusione: concorrenza perfetta e monopolio
E’ possibile la discriminazione di P? Molte Una Numero di imprese nel mercato? Rapporto tra prezzo e costo marginale? P = CM P >CM Qual è l’obiettivo dell’impresa? Max π Max π Rapporto tra Ricavo Marginale e P? RM = P RM < P Ingresso di imprese nel lungo periodo? Si No Viene prodotta quella quantità del bene che massimizza il benessere? Si No Quantità di equilibrio CM = RM CM = RM L’impresa può realizzare profitti nel breve periodo? Si Si L’impresa può realizzare profitti nel lungo periodo? No Si No Si
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1) Indicare nel grafico la quantità ottima (Qm) di monopolio e il prezzo ottimo (Pm)
Cm=Rm Qm
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Es.: Confronto dell’equilibrio di monopolio con quello di concorrenza
Il grafico qui a fianco rappresenta un mercato di monopolio: 1) Indicare nel grafico il prezzo (Pm) e la quantità (Qm) di monopolio 2) Indicare il prezzo (Pc) e la quantità (Qc) di concorrenza che verrebbero scelte da un eventuale pianificatore saggio se gestisse l’impresa monopolista 3) Il surplus totale è maggiore per la concorrenza o il monopolio? Il surplus totale in monopolio è inferiore rispetto al surplus totale in concorrenza (in monopolio perde aree B e C)
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….Qualche quesito a scelta multipla
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3) Si potrebbe avere un monopolio in presenza di:
un gran numero di produttori imprese che producono beni simili imprese che producono beni omogenei un’unica impresa proprietaria di una risorsa chiave
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Sommario Un monopolio è l’unica impresa nel mercato
Il monopolista ha di fronte una domanda del suo prodotto inclinata negativamente. Il ricavo marginale in monopolio è sempre inferiore al prezzo del bene.
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Sommario Come nel caso dell’impresa in concorrenza perfetta, il monopolista massimizza il profitto producendo quella quantità in corrispondenza della quale il costo marginale è uguale ricavo marginale. Diversamente dall’impresa in concorrenza, in monopolio il prezzo è maggiore del ricavo marginale, eccede quindi il costo marginale.
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Sommario Il Livello ottimo di output prodotto in monopolio è più basso di quello prodotto in concorrenza perfetta (nella quale la somma del surplus del consumatore e del produttore era massimizzata). Il monopolio causa una perdita secca di benessere (quantita in meno venduta nel mercato).
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Sommario I governi possono rispondere alle inefficienze di monopolio con le cosidette leggi antitrust, la regolazione dei prezzi, o attraverso la gestione diretta dell’impresa monopolistica. Se il fallimento di mercato dovuto alla presenza del monopolio privato è piccolo, i governi possono decidere di non fare niente.
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Sommario I monopolisti possono aumentare i loro profitti aplicando diversi prezzi a diversi compratori a seconda della disponibilità a pagare di ciascuno di essi. La discriminazione di prezzo può aumentare il benessere economico e diminuire la perdita secca.
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