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L’Intermediazione fra società e politica
I gruppi di pressione 2 funzioni fra società e politica: Articolazione degli interessi; Aggregazione degli interessi; Art. = formulazione della domanda alle strutture decisionali Agg.= conversione delle domande in scelte politiche Art. soggetti: individui, gruppi di pressione e movimenti sociali; Agg. soggetti: partiti politici, leaders politici e burocrazia pubblica;
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I gruppi di pressione Definizione: insieme di persone, unito da interessi di vario genere, che si mobilita volontariamente per difendere e perseguire tali interessi, svolgendo attività strumentali al fine di esercitare condizionamenti e influenza sulla società e sui processi decisionali della sfera politica; Gruppo di interesse: insieme unito da un determinato interesse; Gruppo di pressione: a) + mobilitazione/sanzione; Lobby: b) + incentivi, sostegni, expertise;
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Tipologie di gruppi di interesse:
Approccio macro/ chiave storico-filosofica Famiglie del pluralismo Cristiano-sociale: identità individuale derivante dalla comunità; uomo come «creatura» di Dio, che si sviluppa nei gruppi tradizionali (famiglia, associazioni, villaggio). Associazioni (corpi intermedi) uniti in prospettiva «organicistica» (non concorrenza ma reciprocità); diritto di «resistenza» nei confronti del sovrano e, più in generale, dello Stato;
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Famiglie del pluralismo
2) Socialista: XIX secolo, Fourier, Saint-Simon, Durkheim. Centralità dell’associazionismo contro l’individualismo borghese Proudhon: gruppi sociali federati come unico mezzo per sviluppare la personalità dell’uomo e soddisfare bisogni e necessità; G.D.H. Cole: «guild socialism», società pluralista e democratica formata dall’interazione fra gruppi di produttori e gruppi di consumatori. Decentramento «funzionale». 3) Liberale: famiglia più importante (effetti prodotti, incidenza culturale) della tradizione pluralista. a) Locke: politica «funzione» della società (garanzia), in particolare degli interessi civili (vita, libertà, salute, benessere, proprietà).
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Famiglie del pluralismo
b) Montesquieu: potere monarchico limitato dai corpi intermediari (stati, città, parlamenti); c) Madison: pluralismo «politico» suddivisione dei poteri e meccanismi di «checks&balances»; pluralismo sociale come esigenza per «combattere» le derive settaristiche; d) Tocqueville: associazionismo come «palestra di democrazia» e autogoverno, utili per arginare la «tirannia della maggioranza»; XX secolo Bentley: «Group Theory» analisi sociologica di impronta pragmatica e metodo «comportamentista». Non analisi «istituzionale» o «organizzativa» ma esame delle azioni e delle interazioni dei/fra i gruppi (quali istanze rappresentano e come?).
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Pluralismo liberal-democratico Truman
(The Governmental Process, 1951) Group Theory con approccio psicologico/culturale. Gruppi studiati non secondo azioni e istanze ma come insiemi caratterizzati da omogeneità di atteggiamenti. N.B. Gruppi come «garanzia» del sistema democratico poiché riproducono al loro interno lo stesso (democratic mold); Gruppi come «strumenti di stabilizzazione» del sistema grazie all’overlapping memebership; Dahl (Who Governs?, 1961) Approccio pragmatico, democrazia come insieme di prassi dipendenti da: Grado di partecipazione popolare ammesso; Grado di dissenso pubblico consentito; I gruppi di pressione assicurano Controllo pubblico dell’agenda politica; Poliarchia Emersione dei bisogni e degli interessi; Confronto; Partecipazione ai processi deliberativi;
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Tipologie di Gruppi di Interesse
3 variabili: strutturazione, oggetto, risorse Anomici: mezzi anticonvenzionali, org. minima; Non Associativi: basi «naturali», attivazione sporadica, «leadership» tradizionale; STRUTTURA Almond e Powell Istituzionali: carattere formale, organizzazione forte, membri «specialisti»; Associativi: struttura stabile, personale stabile, struttura e regole di funzionamento articolati, ruolo di «rappresentanza» riconosciuto dall’autorità pubblica; Gruppi con interessi particolaristici di natura privata (es. lobbies industria) Gruppi con interessi generali di natura pubblica (es. ambientalsiti) OGGETTO
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Qualità della rappresentatività; Disponibilità finanziarie;
Tipologie di Gruppi di Interesse Numero di associati; Qualità della rappresentatività; Disponibilità finanziarie; Capitale sociale; Competenze tecniche; Risorse simboliche; RISORSE Pasquino, Morlino Della Porta
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Interazioni fra GdP e Partiti
(Cotta, Della Porta e Morlino) Neutralità: nessuna «partigianeria» del GdP; sistema politico fondato su alternanza di governo e/o interessi rappresentati sono trasversali; Egemonia: il GdP «domina» il partito politico che diventa strumento del gruppo; Simbiosi: nessuna prevalenza ma rapporti «mutualistici» spesso derivanti da comune origine culturale/ideologica (es. partito/sindacato); Occupazione: il partito politico «conquista» il GdP, spesso «crea» il GdP; Triangoli di ferro: partecipazione congiunta a processi decisionali specifici di GdP; commissioni parlamentari e agenzie amministrative (prassi USA, ora anche UE); Neocorporativismo: criterio di rappresentatività + tematica (solo mondo produzione) intese programmatiche di Governo + Sindacati + Imprenditori (datori di lavoro).
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I Movimenti Sociali Definizione: attori collettivi «fluidi», caratterizzati da mobilitazione anticonvenzionale e conflittuale, animati da meccanismi di «solidarietà interna», aventi come obiettivi l’affermazione di nuovi diritti (o riconoscimento di diritti esistenti) o il perseguimento di valori e principi etico-sociali. Fluidità: relazioni informali/organizzazione/durata «limitata»; Conflitto: da «pratiche» anticonvenzionali ad azioni illegali fino a violenza fisica;
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Fasi relative all’attore collettivo (ascesa/max intensità/caduta)
I Movimenti Sociali Cicli di protesta (S. Tarrow) Fasi relative all’attore collettivo (ascesa/max intensità/caduta) Scenari (condizioni del contesto: storiche, culturali, economiche, istituzionali) Nazione: movimenti nazionalisti, di liberazione, autonomisti; Classe: movimento operaio; Democrazia e inclusione: movimento diritto di voto; Nuovi diritti, mobilitazioni sulla base di «convinzioni»: studenti, femminismo, pacifismo (da condizione a convinzione); Globalizzazione: movimento no-global;
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I Movimenti Sociali Movimenti come dinamiche oggettive e razionali: Marx (di classe); Weber (cultura e carisma); Durkheim (effervescenza collettiva base di costruzione sociale); Approcci classici Movimenti come episodi regressivi con prevalenza di elementi irrazionali: Le Bon «folla è gregge che non può fare a meno di un padrone».
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I Movimenti Sociali Approcci di analisi dei movimenti sociali Teoria del comportamento collettivo; Teoria della mobilitazione delle risorse; Teoria del processo politico; Approccio psicoanalitico frustrazione-aggressione; Teoria struttural-marxista;
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Teoria del Comportamento Collettivo
(Smelser) 4 componenti l’AZIONE SOCIALE: valori, norme, mobilitazione motivazioni, risorse. Comportamento collettivo: «mobilitazione sulla base di una credenza che ridefinisce l’azione sociale»; è un tentativo di cambiare/opporsi a la situazione sociale e si sviluppa in 6 fasi: Propensione strutturale (es. multiculturalità dovuta a flussi migratori); Tensione strutturale (insorgenza di attriti fra forze ordine e minoranze/minoranze vs «indigeni»); Diffusione credenza generalizzata (minoranze «tolgono lavoro»; indigeni «razzisti») Fattori precipitanti (fatto violento/norma «ingiusta»); Mobilitazione (effervescenza più o meno organizzata); Controllo sociale (risposta istituzionale); Tutti i movimenti nascono dallo scarto fra situazione oggettiva e standard valutativi applicati alla situazione oggettiva.
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Teoria della mobilitazione delle risorse
Azione strategica, volontaria, razionale (valutazione «interna») Non solo «insoddisfazione» ma analisi delle risorse (materiali e relazionali) e di CONDIZIONI STRATEGICHE (Tilly); Presupposti: calcolo costi/benefici; capitale sociale; possibilità di «istituzionalizzazione» (rientro negoziale) Modello del «Processo Politico» Analisi della struttura delle «opportunità» politiche (valutazione sistemica) (permeabilità del sistema; relazioni Mag/min; decentramento territoriale delle istituzioni; «cultura politica» delle élites…(Tarrow). Kriesi: «intensità»/radicalismo dei movimenti in funzione delle caratteristiche del contesto (variabili strutturali, istituzionali e culturali)
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Approccio psicologico
Alberoni (Movimento e Istituzione, 1977) Fenomeni collettivi: di Aggregato: stesse caratteristiche a tutti i livelli, non esiste un «NOI generalizzato» che accomuna le azioni dei singoli (moda) di Gruppo: nascono da «nuclei di solidarietà sociale» (Movimenti) 2 «stati» del sociale: Nascente e Istituzionale (della vita quotidiana) S.N. linguaggio «solidaristico», tensione, transizione; Movimento; «passaggio fra assetti» S.I. linguaggio «utilitaristico», stabilità, assetto; Istituzione
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Istituzionalizzazione Rinuncia
Alberoni (Movimento e Istituzione, 1977) Dinamica di uno «stato nascente»: frustrazione/sovraccarico/stato nascente CHI: soggetti «delusi»; QUANDO: rottura dei legami di solidarietà fra gruppo e istituzioni/non corrispondenza fra aspettative e realtà; COME: «esperienza fondamentale»: ridefinizione del modo di pensare, dei linguaggi… PERCHÉ: fine del rapporto di reciprocità fra individuo/gruppo e istituzioni; aumento della tensione oppositiva dovuto all’importanza dell’oggetto; Elementi di un Movimento: Soggetto storico (operai, studenti, donne…) FratturaE Elaborazione Ideologica Esperienza (prova) Gestione Sbocco Esiti: Dissolvenza Repressione Istituzionalizzazione Rinuncia
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Approccio Strutturalista/Marxista (Touraine e Melucci)
«Definisco il movimento sociale come la combinazione di un principio di identità, di un principio di opposizione, e di un principio di totalità, come attore di un campo di azione storica» A.Touraine (La produzione della società, 413) Movimento come azione collettiva orientata alla ridefinizione del sistema di storicità (ovvero dell’insieme di norme, valori, conoscenze che definiscono gli ambiti culturali, etici e morali) “Forma di azione collettiva basata su una solidarietà, che esprime un conflitto, attraverso la rottura dei limiti di compatibilità del sistema di riferimento dell’azione” Melucci Movimenti come azioni collettive (fenomeni collettivi di gruppo) portatrici di codici simbolici antagonisti rispetto a quelli prevalenti nella società (superamento dei limiti imposti da norme istituzionalizzate nei ruoli, dalle regole del sistema politico, dalla struttura dei rapporti di classe)
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Forme di mobilitazione e logiche d’azione
(della Porta, Diani, I movimenti sociali) Logica dei numeri: cortei, petizioni, manifestazioni di piazza; Logica del danno: sciopero, boicottaggio, violenza contro cose o persone; Logica della testimonianza: pratica della non-violenza, disobbedienza civile;
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