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PubblicatoGeronimo Ferrante Modificato 5 anni fa
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Principi di tassazione del reddito: la scelta della base imponibile
Internal
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… DIRETTE IMPOSTE INDIRETTE IMPOSTE PERSONALI TASSE PERSONALI REALI
FINANZIAMENTO DI BENI E SERVIZI NON DESTINATI ALLA VENDITA – REDISTRIBUZIONE DEL REDDITO E DELLA RICCHEZZA IMPOSTE TASSE CONTRIBUTI DIRETTE INDIRETTE PERSONALI REALI … IMPOSTE PERSONALI ELEMENTI COSTITUTIVI DI UN SISTEMA IMPOSITIVO
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IMPOSIZIONE PERSONALE. SCELTE DI FONDO
Definizione reddito imponibile reddito prodotto (RP) reddito entrata (RE o CI) reddito consumo (reddito spesa) (RC o RS) Reddito effettivo o reddito normale Reddito individuale o reddito familiare Reddito nominale o reddito reale Redditi a formazione pluriennale
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Nozioni di reddito
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La definizione di reddito
Tre modelli di riferimento: Reddito prodotto (RP) Reddito entrata o comprehensive income(RE o CI) e Comprehensive income tax (CIT) Reddito Spesa o reddito consumo (RS o RC) e Expenditure tax Criteri di valutazione: Equità Efficienza Semplicità e applicabilità
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Reddito prodotto RP = 2 + 3 (+3’)
Corrispettivi della partecipazione ad un’attività produttiva (=remunerazioni dei fattori produttivi= redditi di K e L). Problemi: Equità interindividuale: Esenti donazioni e plusvalenze patrimoniali. Generalmente si prevede un’imposta sulle successioni e donazioni Doppia tassazione del risparmio se esiste imposta su donazioni e successioni, che si giustifica come integrazione al funzionamento dell’imposta sul reddito (elusione) e come tassazione di “fortune immeritate”. Elusione: Svuotamento BI nei casi in cui è possibile trasformare il reddito corrente in plusvalenza patrimoniale (es. dividendi non distribuiti).
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Shanz (1896), Haigh (1921), Simon (1938)
Reddito entrata Shanz (1896), Haigh (1921), Simon (1938) E’ reddito imponibile l’ammontare di risorse che può potenzialmente essere consumato in un determinato periodo di tempo, mantenendo invariata la situazione patrimoniale Si tassa la fonte del reddito RE = (3’)+ [4 – 7] + [5-8] Vantaggi: Risolve i problemi di equità e di elusione rispetto a RP
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Reddito entrata Problemi pratici e concettuali:
tassazione delle plusvalenze (maturate o realizzate?): 1) plusvalenze maturate: coerente con l’idea di consumo potenziale, ma problema accertamento e di liquidità 2) plusvalenze realizzate: salto d’aliquota (aumenta t’ perché aumenta BI) e componente nominale (aggiustamenti per compensare effetti inflazione?) Soluzioni possibili: limitare la tassazione ai soli incrementi patrimoniali reali introdurre correttivi ad hoc per contenere l’onere fiscale diminuire le aliquote dell’imposta personale (pro uniformità di trattamento fra capital gains e reddito corrente ad un livello di tassazione moderato)
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La riforma Regan 1986 Regime fiscale USA pre 1986. 1) CG realizzati da cessione di attività detenute da più di 6 mesi: solo il 40% in BI t= 25% per i primi , poi t’ (t’ max =50%) 2) CG realizzati da cessione di attività detenute da meno di 6 mesi: Al 100% in BI a t’ Incentivo all’elusione: trasformare i redditi correnti (interamente tassati) in CG (parzialmente tassati) Regime fiscale post riforma: Abbattimento aliquote marginali: t’ [20% - 28%]t’ max al 28% CG 100% in base imponibile (senza correggere per l’inflazione)
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La riforma Regan non è tuttavia risultata definitiva:
Presidenza Clinton: nuovo aumento delle aliquote marginali (per problemi di gettito) 4 aliquote - t’ max = 39,6% Tornano a crescere i fenomeni di elusione Amministrazione Bush: nuova riduzione delle aliquote marginali introduzione di un regime di tassazione privilegiato per il Long Term Capital Gains (vincolo detenzione 18 mesi) con t’[8%-18%] in relazione allo scaglione dell’imposta personale in cui si collocano i percettori dei CG.
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Reddito entrata - Problemi pratici e concettuali (2):
-tassazione dei redditi occasionali o straordinari (es. vincite o eredità): coerenza in linea teorica (eredità = aumento del consumo potenziale senza intaccare il patrimonio iniziale) Ma: l’onere potrebbe essere eccessivo (salto d’aliquota) Generalmente i sistemi tributari di tipo RE non includono donazioni e successioni (imposizione separata) -doppia tassazione risparmio e discriminazione dei «late spenders»
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Esempio ARTONI: Trattamento fiscale degli early e late spenders con un’imposta sul reddito
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Reddito spesa o consumo (1)
Precursore: Hobbes (nel Leviatano); Mill (1852), Fisher (1942), Kaldor (1955), Einaudi (1958), Meade Report (1978) … E’ reddito imponibile il consumo effettivo annuale (si tassa l’uso del reddito). “Quando le imposizioni sono sopra le cose che gli uomini consumano, ogni uomo paga ugualmente per quello che egli usa: né la collettività, è depauperata dallo spreco fastoso dei privati” (Hobbes) Molto attraente ma molto controversa: “Expenditure system of direct taxation …an idea which periodically circles the world...without ever permanently finding a home” (The Economist, June 28, 1978, p70)
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Reddito consumo (2) Vantaggi:
RISPARMIO ESENTE DA IMPOSTA PERSONALE SUL REDDITO NON ESISTE PROBLEMA DI VALUTAZIONE DELLE PLUSVALENZE PATRIMONIALI EVITA LA DOPPIA TASSAZIONEDEL RISPARMIO Svantaggi: DEFINIZIONE DI CONSUMO (es: trattamento delle donazioni/successioni: atto di consumo del donante vs atto di consumo dell’erede) FORTI EFFETTI REDISTRIBUTIVI (capacità di risparmio) PERDITA DI GETTITO
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APPLICABILITA’ OPERATIVA:
Bisogna essere in grado di ricostruire i singoli atti di consumo del contribuente: 2 modalità: 1) Cash flow tax (CFT): Si tassa tutto il reddito che non si può dimostrare di aver risparmiato (difficile da applicare a meno che tutto il risparmio dei soggetti sia canalizzato in “conti registrati” es. forme di gestione patrimoniale con valutazione di mercato, controllabili dalle autorità) CONTI REGISTRATI: conti in cui si riportano le variazioni delle consistenze delle tipiche forme di impiego del risparmio individuale (conti correnti, titoli, azioni e immobili). Ogni VERSAMENTO = RISPARMIO Ogni PRELIEVO = CONSUMO
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2) Pre-payment Tax (PPT): esenzione dei redditi di capitale
2) Pre-payment Tax (PPT): esenzione dei redditi di capitale. Non si deduce il reddito risparmiato, ma si esentano i frutti che derivano da quel reddito (redditi di capitale). Più semplice da applicare. Si tassano solo i redditi di lavoro. Le due modalità di calcolo (CFT e PPT) sono equivalenti, in valore attuale, se l’aliquota di imposta è costante nell’arco vitale. Differiscono per il momento in cui il soggetto è chiamato a pagare l’imposta.
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Reddito Consumo VS Reddito Entrata: Equità
Ottica uniperiodale: sembrerebbe preferibile RE (tassa in modo uguale i soggetti, indipendentemente dal fatto che decidano di consumare o risparmiare il proprio reddito) Ottica multiperiodale: può essere più equa la tassazione sul reddito-spesa.
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Confronto CIT, ET : Equità (due soggetti, due periodi: r=10%)
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Conclusioni In un’ottica uniperiodale CIT è superiore, ma nell’arco vitale no CIT tassa meno i soggetti che consumano rispetto a quelli che risparmiano (doppia tassazione del risparmio) ET non discrimina in funzione delle scelte se consumare o risparmiare Imposte sul consumo tipo CFT o PPT sono equivalenti in valore attuale ed equivalgono ad un’imposta sul salario (ma sono diversi i momenti in cui i soggetti sono chiamati a pagare le imposte) Se le imposte sono progressive, la diversa cadenza temporale può dar luogo a oneri diversi La superiorità di CIT o ET dal punto di vista dell’equità è controversa
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Reddito entrata, reddito prodotto, reddito consumo
Reddito prodotto = redditi di lavoro, terra e di capitale (valore aggiunto): colpisce il risparmio ma esenta il guadagni in conto capitale problemi di equità interindividuale e di elusione. Reddito entrata = reddito prodotto + plusvalenze nette + entrate straordinarie e occasionali = consumo potenziale (consumo più variazioni della ricchezza): colpisce sia il risparmio sia i guadagni in conto capitale problema valutazione PLSV eccezioni che allontanano l’imposta dal principio ispiratore di spesa potenziale. Reddito consumo = quota di reddito consumata (si esenta il risparmio) oppure esenzione dei redditi derivanti dall’impiego del risparmio. Esenta il risparmio e risolve la valutazione delle PLSV problemi: possibili forti effetti redistributivi “negativi”, soprattutto quando non sono tassate le trasmissioni ereditarie in sede di imposizione personale.
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IMPOSTA PERSONALE E DEFINIZIONE DI REDDITO: EVIDENZE DA ALCUNI PAESI:
Italia: IRPEF - tradizionalmente fondata su RP, con apertura alla nozione di RE (tassazione plsv) e alla nozione di RC (esenzione del risparmio per forme di previdenza complementari); USA: - tradizionalmente fondata su RE, con apertura alla nozione di RC (esenzione del risparmio per forme di previdenza complementari); Germania: - anche in questo caso imposta di natura ibrida (si tassa il risparmio ma se ne esentano i rendimenti (interessi c/c, obbligazioni ecc.). In generale, sostanziale difficoltà ad applicare un’imposta personale progressiva sul reddito, indipendentemente dalla nozione di reddito di riferimento riduzione aliquote marginali
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Imposizione personale. Scelte di fondo
Definizione reddito imponibile reddito prodotto (RP) reddito entrata (RE o CI) reddito consumo (reddito spesa) (RC o RS) Reddito effettivo o reddito normale Reddito individuale o reddito familiare Reddito nominale o reddito reale Redditi a formazione pluriennale
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Reddito effettivo o reddito normale?
Reddito effettivo (quello di cui il contribuente ha disponibilità in ogni periodo di imposta considerato; per competenza o cassa): Misura più precisa della capacità contributiva; Più equo di fronte a variabilità redditi fra contribuenti e nel tempo; Più coerente con concetto reddito entrata Reddito normale (media dei redditi realizzati in tempi diversi da uno stesso soggetto o da soggetti diversi che svolgono attività analoghe): Misura più precisa della capacità contributiva nel ciclo vitale; Effetto incentivante sull’attività economica; Più pratico e semplice da amministrare Criteri che si ispirano al reddito normale sono spesso utilizzati in fase di accertamento dei tributi
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Esempio: gli studi di settore
Gli studi di settore, elaborati mediante analisi economiche e tecniche statistico-matematiche, consentono di determinare i ricavi o i compensi che “con massima probabilità” possono essere attribuiti al contribuente. Individuano, a tal fine, le relazioni esistenti tra le variabili strutturali e contabili delle imprese e dei lavoratori autonomi con riferimento al settore economico di appartenenza, ai processi produttivi utilizzati, all’organizzazione, ai prodotti e servizi oggetto dell’attività, alla localizzazione geografica e agli altri elementi significativi (ad esempio area di vendita, andamento della domanda, livello dei prezzi, concorrenza, ecc.). Uso degli studi di settore: il contribuente verifica, in fase dichiarativa, il posizionamento rispetto alla congruità (il contribuente è congruo se i ricavi o i compensi dichiarati sono uguali o superiori a quelli stimati dallo studio, tenuto conto delle risultanze derivanti dall’applicazione degli indicatori di normalità economica) e la coerenza (la coerenza misura il comportamento del contribuente rispetto ai valori di indicatori economici predeterminati, per ciascuna attività, dallo studio di settore). l’Amministrazione finanziaria come ausilio all’attività di controllo.
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Scelta dell'unità impositiva
Unità impositiva individuale vs unità impositiva familiare Criteri di scelta: Quale è il modo migliore di misurare la capacita contributiva? Disincentivi a comportamenti elusivi Neutralità nei confronti della scelta di costituire un vincolo famigliare Effetti sull'offerta di lavoro
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Unità impositiva Individuo o famiglia ? La scelta è particolarmente delicata se l’imposta è progressiva (nel caso di cumulo si paga di più). La famiglia è l’unità più appropriata, ma problemi: può scoraggiare la partecipazione femminile può scoraggiare il matrimonio occorre tener conto dei componenti occorre tenere conto dell’ammontare, distribuzione e tipologia dei redditi Tassazione dell’individuo: si tiene conto dei carichi familiari con deduzioni e detrazioni Tassazione dei redditi familiari: Pura: il reddito complessivo è la somma dei redditi dei componenti Splitting: il reddito familiare è virtualmente equi-ripartito tra i percettori Quoziente familiare: tiene conto della numerosità e delle economie di scala
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Scelta dell'unita impositiva: un esempio pratico
Famiglia composta da due genitori: Y1 = 20:000 Y2 = 85:000 e da due gli senza reddito Il reddito familiare e Y = 105:000 Imposta Individuale (prog. Per scaglioni) Imposta Famigliare Progressiva (prog. Per scaglioni) Splitting Q. Familiare (genitori 1, figli 0,5)
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La scelta in diversi paesi
Italia: individuo. Non discrimina a sfavore del matrimonio. Favorisce il lavoro femminile. USA: splitting. Somma dei redditi dei coniugi/2. Applicazione scale delle aliquote. x2=debito d’imposta totale Francia: quoziente familiare. Calcolare la dimensione fiscalmente rilevante della famiglia (Peso pari a 1 a ogni coniuge, 0.5 agli altri familiari a carico). Reddito complessivo/ dimensione fiscalmente rilevante della famiglia=quoziente familiare. Applicare scale aliquote per avere debito d’imposta. x dimensione fiscalmente rilevante della famiglia=debito d’imposta totale
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La scelta tra imponibile reale o nominale
L’inflazione / carico impositivo / effetti distorsivi I sistemi tributari sono in genere definiti su basi imponibili nominali e non vengono considerate basi imponibili reali (corrette per l'inflazione). Se l'imposta è proporzionale non vi è differenza tra imponibile reale o nominale, il valore reale del gettito si mantiene nel tempo. Se l'imposta è progressiva, l'applicazione della scala delle aliquote a un imponibile che cresce per effetto dell'inflazione implica un onere tributario crescente in termini reali. L'aumento dell'aliquota media dell'imposta personale, dovuto all'aumento delle basi imponibili nominali, è detto fiscal drag. Il fiscal drag è tanto più forte quanto più è progressiva la tassazione (e quanti meno aggiustamenti alla struttura delle aliquote vengono introdotti).
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Tassazione progressiva e inflazione
Fiscal drag: A parità di reddito reale, ma con reddito monetario più elevato, per via dell’inflazione, aumenta l’aliquota media di un’imposta personale progressiva poiché una quota sempre più ampia di reddito è assoggettata ad aliquote marginali più elevate. Detrazioni e deduzioni definite in termini nominali perdono di valore in termini reali
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Il fiscal drag in Italia
fiscal drag molto forte tra il 1975 e il 1982: inflazione molto elevata e scala delle aliquote fortemente progressiva. e senza aggiornamenti all'inflazione delle soglie di reddito cui applicare le diverse aliquote. effetto del fiscal drag: l’aliquota media a un reddito da lavoro dipendente di 20 milioni di lire del 1985 è aumentata del 10%. dal 1982: si iniziarono a prendere provvedimenti per ridurre l'aumentare dell'aliquota media per effetto del fiscal drag. : introdotti dei meccanismi automatici per la revisione degli scaglioni. 1992: riduzione revisione automatica. l'effetto del fiscal drag riappare, ma con un minor tasso di inflazione. Parte del risanamento della finanza pubblica dal 1993 al 1997 è stato realizzato mediante il fiscal drag. Negli ultimi anni non c’è più stato alcun automatismo nella restituzione del fiscal drag, che è stato parzialmente restituito solo ad alcune categorie di bassi redditieri.
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Redditi a formazione pluriennale
Problema: salto d’aliquota. Se l'imposizione e progressiva, l'inclusione di redditi che si formano in un arco di tempo pluriennale nella base imponibile nell'imposta personale nel momento del realizzo, determinerebbe un notevole innalzamento dell'aliquota media per quel periodo di imposta Esempio: TFR, plusvalenze Soluzioni: - Tassazione separata - Tassazione nei diversi periodi di formazione del reddito (maturazione) Italia - TFR: Accantonamento pari a 1 mensilità per ogni anno (rivalutati. 1,5% + 75% inflazione) . La parte di rivalutazione degli accantonamenti (reddito da capitale) è sottoposta a imposta sostitutiva pari al 17%. La parte residua, pari alla somma dei versamenti annuali, è assoggettata a tassazione separata con un’aliquota pari alla media degli ultimi 5 anni delle aliquote medie IRPEF.
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