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Le parole della Pasqua ai bambini

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Presentazione sul tema: "Le parole della Pasqua ai bambini"— Transcript della presentazione:

1 Le parole della Pasqua ai bambini
LA DIMENSIONE UMANA, LA RELAZIONE EDUCATIVA, LA MEDIAZIONE DIDATTICA Padova 30/3/2019

2 Il docente di IRC nella scuola dell’infanzia
Il docente come mediatore di significati culturali Il docente come testimone Il docente come mediatore di comunicazioni non verbali: la centralità del corpo Il docente di IRC nella scuola dell’infanzia

3 L’IRC a Scuola ”…… Nella scuola i bambini hanno molte occasioni per prendere coscienza della propria identità, per scoprire le diversità culturali, religiose, etniche, per apprendere le prime regole del vivere sociale, per riflettere sul senso e le conseguenze delle loro azioni. Negli anni della scuola dell’infanzia il bambino osserva la natura e i viventi, nel loro nascere, evolversi ed estinguersi. Osserva l’ambiente che lo circonda e coglie le diverse relazioni tra le persone; ascolta le narrazioni degli adulti, le espressioni delle loro opinioni e della loro spiritualità e fede; è testimone degli eventi e ne vede la rappresentazione attraverso i media; partecipa alle tradizioni della famiglia e della comunità di appartenenza, ma si apre al confronto con altre culture e costumi; si accorge di essere uguale e diverso nella varietà delle situazioni, di poter essere accolto o escluso, di poter accogliere o escludere. Raccoglie discorsi circa gli orientamenti morali, il cosa è giusto e cosa è sbagliato, il valore attribuito alle pratiche religiose. Si chiede dov’era prima di nascere e se e dove finirà la sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento di ascolto costruttivo da parte degli adulti, di rasserenamento, comprensione ed esplicitazione delle diverse posizioni……..” (Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione 2012)

4 L’IRC a scuola La dimensione religiosa del bambino è importante per la sua crescita globale come persona. E' incontestabile il fatto che ogni bambino, sia pure a livelli diversi, si incontra ogni giorno con molteplici gesti e segni della realtà religiosa cristiano-cattolica. Tutto ciò suscita dei perché che esigono risposte serie e vere. Nasce, allora, l'esigenza di precisare il taglio specifico con il quale si propone l'insegnamento della religione cattolica (IRC) nella Scuola. L'IRC si colloca nel “vissuto” religioso dei bambini, e promuove la conoscenza della realtà religiosa che li circonda, in conformità alla dottrina della Chiesa. L’IRC, in ogni caso, NON presuppone o richiede adesioni di fede. Diversamente dalla catechesi, l'insegnamento scolastico della Religione Cattolica non mira a fare del bambino un cristiano, non prepara ai sacramenti, non richiede un'adesione di fede ne un'appartenenza ecclesiale. E' invece una formazione educativa che, insieme ad altre proposte della scuola, accompagna il bambino a scoprire se stesso e gli altri, uscire dall'egocentrismo, lo stimola all'incontro, all'apertura verso l'altro e la sua accettazione, alla fratellanza e all'amicizia

5 I contenuti I bambini sono attivi, amano costruire, giocare, comunicare e fin dalla nascita intraprendono una ricerca di senso che li sollecita a indagare la realtà. Fra i tre e i sei anni incontrano e sperimentano diversi linguaggi, scoprono attraverso il dialogo e il confronto con gli altri bambini l’esistenza di diversi punti di vista, pongono per la prima volta le grandi domande esistenziali, osservano e interrogano la natura. L’insegnamento della Religione Cattolica contribuisce, in continuità con le esperienze educative che vengono proposte nella Scuola dell’Infanzia e in sintonia con la famiglia, alla crescita personale e in particolare della dimensione religiosa della personalità dei bambini che la frequentano. L'insegnante di Religione Cattolica cerca di aiutare i bambini nel percorso personale di scoperta di sé, dell'altro, dei segni, dei simboli e dei significati della religiosità.

6 I campi di esperienza Traguardi per lo sviluppo delle competenze alla fine della scuola dell’infanzia. Il sé e l’altro: Il bambino impara ad accogliere l’altro con fiducia e disponibilità; comprende che la capacità di amare dell’uomo è un dono del Padre. Scopre che Dio è Padre di tutti e che la Chiesa è la comunità di uomini e donne unita nel suo nome per iniziare a maturare il senso autonomo di sé e cominciare a sperimentare la relazione serena con gli altri. Il corpo e il movimento: il bambino esprime con le parole e i gesti la popria esperienza religiosa per cominciare a manifestare con il corpo la propria interiorità, emozioni e fantasie. Immagini, suoni e colori: il bambino riconosce alcuni linguaggi simbolici e figurativi caratteristici delle tradizioni e della vita dei cristiani (segni, feste, preghiere, canti, gestualità, spazi, arte) per poter esprimere con creatività il proprio vissuto religioso.

7 I campi di esperienza I discorsi e le parole: il bambino ascolta alcuni semplici racconti biblici e conosce alcuni contenuti essenziali della religione cattolica per vivere un primo approccio alle tradizioni culturali di radice cristiana cattolica. La conoscenza del mondo: il bambino osserva con meraviglia ed esplora con curiosità il mondo, riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi come dono di Dio Creatore, per sviluppare sentimenti di responsabilità nei confronti della realtà, abitandola con fiducia e speranza. Coglie nelle vite di alcuni santi esempi di vita e d’amore.

8 Un esempio di progettazione Viaggio nel cuore
Il progetto di religione ha come punti di riferimento gli O.S.A (obbiettivi specifici di apprendimento) previsti dalle Indicazioni Nazionali: Osservare il mondo che viene riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi dono di Dio Creatore. Scoprire la persona di Gesù come viene presentata dai Vangeli e come viene celebrata nelle feste cristiane. Individuare i luoghi di incontro della comunità cristiana e le espressioni del comandamento evangelico dell'amore testimoniato dalla Chiesa. Nella progettazione didattica IRC "Viaggio nel cuore",verrà proposto un itinerario di scoperta di alcune emozioni: sorpresa, gioia/felicità, rabbia, tristezza, attraverso la lettura e l'analisi di alcuni passi della Bibbia e del Vangelo. Questo progetto ha lo scopo di sviluppare la conoscenza di sé, l'accettazione dell'altro e facilitare l'esperienza e la conoscenza del bambino rispetto alla figura di Gesù e di alcuni valori cristiani. Riprendendo in parte il progetto dello scorso anno i racconti evangelici saranno caratterizzati dalla presenza di animali che legano la loro storia a quella di Gesù o che da Gesù sono proposti nelle parabole.

9 Articolazione di progetto
IL MIO CUORE INCONTRA ALTRI CUORI Emozione: Sorpresa/Meraviglia Settembre-Ottobre-Novembre ACCOGLIENZA AN FRANCESCO E IL LUPO SAN MARTINO Questo periodo è dedicato alla accoglienza e al reinserimento dei bambini; verranno svolte attività ludiche e di gruppo per favorire la ripresa dei rapporti. L’attività proseguirà con la presentazione del progetto viaggio nel cuore. Diverse occasioni permetteranno al bambino di soffermarsi su ciò che prova, sente in diverse situazioni e circostanze; quali emozioni, affetti sentimenti…. Ciò favorirà non solo la lettura del suo mondo interiore ma lo aiuterà a riconoscere anche le emozioni, in particolare quella della sorpresa/ meraviglia che emergono nei racconti di S. Francesco e S. Martino.

10 Articolazione del progetto
IL MIO CUORE ATTENDE ED ACCOGLIE Dicembre-Gennaio NATALE RE MAGI INFANZIA DI GESU’ Il periodo natalizio sarà caratterizzato da esperienze e attività utili a scoprire il significato autentico della nascita di Gesù, che il popolo della Bibbia aspettava da tempo, come un atto d’amore e tenerezza di Dio verso gli uomini. Natale per i cristiani è la festa della tenerezza e porta nei cuori tanta gioia.

11 Articolazione del progetto
IL MIO CUORE CONOSCE Emozione: Rabbia Febbraio-Marzo-Aprile LA PECORA SMARRITA IL PADRE MISERICORDIOSO PASQUA In questo periodo verranno fatte conoscere ai bambini due parabole raccontate da Gesù. Le Parabole hanno lo scopo di illustrare in modo semplice concetti complessi favorendone una comprensione immediata, esse sono un elemento tipico dell’insegnamento di Gesù. Attraverso queste parabole verrà sperimentata la gioia del ritrovamento e della riconciliazione che passa a volte anche attraverso l’emozione della rabbia. In fine si vivrà la festa della Pasqua attraverso la lettura di alcuni brani del Vangelo.

12 Articolazione del progetto
IL MIO CUORE SI PRENDE CURA Emozione: Tristezza Maggio-Giugno IL BUON SAMARITANO IL MIO CUORE SI APRE AGLI ALTRI rielaborazione del percorso svolto In questo percorso ricorreremo ancora all’uso di una parabola per aiutare il bambino a comprendere l’importanza di saper prendersi cura del prossimo, “prendersi cura” significa assumersi responsabilità per la persona che ci sta accanto. La parabola del Buon Samaritano e l’opera di Van Gogh ci guideranno in tale percorso e ci aiuteranno a riflettere

13 Mediazione didattica fase 3
IL MIO CUORE CONOSCE EMOZIONE: RABBIA LA PECORA SMARRITA Febbraio , Marzo , Aprile Conoscere il significato del termine: parabola. Conoscere la parabola della Pecora smarrita. Lettura animata della parabola: La pecora smarrita; filastrocca illustrata della parabola; drammatizzazione conversazione; Individuazione dei sentimenti e delle emozioni dei personaggi; canto: “ Cento pecorelle”. Vangelo Cd musicali Travestimenti Contenuto osservato e competenza evidenziata: Il bambino partecipa con interesse alle attività e intuisce i messaggi proposti.

14 Il corpo centro del mistero Pasquale

15 Il corpo di Gesù insegna

16 Il corpo di Gesù guarisce

17 Il corpo di Gesù benedice

18 Il corpo di Gesù fa miracoli

19 Il corpo di Gesù chiama alla sequela

20 Il corpo di Gesù si lascia toccare, accoglie perdona

21 Il corpo di Gesù perdona

22 Il corpo di Gesù viene accolto

23 Il corpo di Gesù viene curato

24 Il corpo di Gesù risorge


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