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CAPITOLO 10 IL SE E L’ACQUISIZIONE DELL’IDENTITA’

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Presentazione sul tema: "CAPITOLO 10 IL SE E L’ACQUISIZIONE DELL’IDENTITA’"— Transcript della presentazione:

1 CAPITOLO 10 IL SE E L’ACQUISIZIONE DELL’IDENTITA’
La comprensione di sè Autostima e concetto di sè Identità Le influenze sullo sviluppo dell’identità sessuale e di genere Stereotipi, similitudini e differenze di genere

2 la comprensione degli altri
La comprensione di sè e la comprensione degli altri La comprensione di sè Cos’è la comprensione di sè? La rappresentazione cognitiva che un bambino ha di se stesso, la sostanza e il contenuto della concezione di sé di un bambino. La comprensione di sé del bambino è basata, in parte, sui vari ruoli e categorie d’appartenenza che definiscono chi è. La comprensione di sé fornisce dei sostegni razionali, sebbene non all’intera identità della persona.

3 la comprensione degli altri
La comprensione di sè e la comprensione degli altri La comprensione di sè (segue) Prima Infanzia Usando la tecnica dell’autoriconoscimento allo specchio, i ricercatori hanno trovato che i bambini cominciano a sviluppare una comprensione di sé rudimentale a circa 3 mesi di età. Ciononostante, l’ abilità di riconoscere il proprio aspetto fisico, non emerge prima del secondo anno. Seconda Infanzia Nella seconda infanzia i bambini generalmente confondono il sé, la mente e il corpo; inoltre descrivono se stessi nei termini di un sé fisico o di un sé attivo.

4 la comprensione degli altri
La comprensione di sè e la comprensione degli altri La comprensione di sè (segue) Fanciullezza Nella fanciullezza, i bambini propendono a definire se stessi in termini di caratteristiche interne, piuttosto che esterne. I bambini delle scuole elementari sono più inclini a definire se stessi nei termini di aspetti sociali e con un maggior riferimento al confronto sociale, definendo così se stessi in confronto agli altri.

5 la comprensione degli altri
La comprensione di sè e la comprensione degli altri La comprensione di sè (segue) Adolescenza Sebbene la tendenza a paragonare se stessi agli altri continui ad aumentare durante gli anni dell’adolescenza, la maggior parte degli adolescenti nega di fare questo confronto. Harter (1998, 1999) descrive come la comprensione di sè multisfaccettata dell’adolescente si differenzi da quella del bambino: Astratto e idealistico Consapevolezza di sè Contraddizioni nel sè

6 la comprensione degli altri
La comprensione di sè e la comprensione degli altri Adolescenza (segue) Harter (segue): Sè fluttuante Sè reale e sè ideale Autointegrazione Sè possibile: quello che un individuo potrebbe diventare, ciò che vorrebbe diventare e ciò che teme di diventare.

7 la comprensione degli altri
La comprensione di sè e la comprensione degli altri Comprensione degli altri I bambini piccoli sono più competenti di quanto non si pensi non solo nella comprensione di sé, ma anche nella comprensione degli altri. Cognizione sociale (social cognition): Si riferisce ai processi coinvolti nella conoscenza del mondo che ci circonda, con riferimento al modo con cui comprendiamo noi stessi e al modo con cui pensiamo e ragioniamo sulle altre persone.

8 la comprensione degli altri
La comprensione di sè e la comprensione degli altri Comprensione degli altri (segue) Seconda infanzia Negli anni prescolari, i bambini fanno progressi nella loro conoscenza degli altri. Nello sviluppo della comprensione degli altri è importante la scoperta da parte dei bambini che le persone non sempre danno un’esposizione veritiera delle loro credenze.

9 la comprensione degli altri
La comprensione di sè e la comprensione degli altri Comprensione degli altri (segue) Fanciullezza Perspective taking La capacità di cogliere la prospettiva di un’altra persona e capire i sui pensieri e sentimenti. Selman ritiene che l’abilità di perspective taking dei bambini, si sviluppi attraverso cinque stadi, che vanno dai 3 anni (punto di vista egocentrico) all’adolescenza (perspective taking del sistema sociale e convenzionale) La capacità di perspective taking aumenta l’autocomprensione e migliora lo status nel gruppo dei pari e la qualità delle amicizie.

10 Autostima e concetto di sè
Cosa sono l’autostima e il concetto di sè? Autostima La dimensione valutativa globale del sè, quanto si ritiene di valere; è detta anche immagine di sè. Concetto di sè Se l’autostima si riferisce all’autovalutazione globale, il concetto di sé alle valutazioni più legate a campi specifici. L’autostima riflette percezioni che non sempre corrispondono alla realtà.

11 Autostima e concetto di sè
Assessment Misurare l’autostima e il concetto di sé non è stato sempre facile perché presuppone che la si definisca in quanto concetto uni o multidimensionale. Profilo dell’autopercezione per bambini di Susan Harter. Considera il valore di sé e il concetto di sé per 5 ambiti specifici: resa scolastica, performance atletica, accettazione sociale, aspetto fisico e condotta comportamentale.

12 Autostima e concetto di sè
Assessment Il Profilo dell’autopercezione progettato da Susan Harter per i bambini (dalla terza elementare alla prima media) considera il valore di sé e il concetto di sé per cinque ambiti specifici; il Profilo dell’autopercezione per adolescenti valuta il valore di sé globale e otto ambiti specifici.

13 Autostima e concetto di sè
Correlazioni tra l’autostima globale e l’autovalutazione negli ambiti di competenza

14 Autostima e concetto di sè
Cambiamenti dello sviluppo L’autostima è alta nell’infanzia, declina in adolescenza, e aumenta in età adulta fino alla tarda età, quando declina nuovamente; alcuni ricercatori sostengono che la diminuzione dell’autostima in adolescenza è minima. L’autostima dei maschi è più alta di quella delle femmine per quasi tutto l’arco della vita, ma nonostante la diminuzione dell’autostima tra le adolescenti, il loro punteggio medio (3.3) rimane comunque più alto del punteggio medio della scala (3.0). Gli effetti di coorte influenzano l’autostima degli adolescenti.

15 L’autostima lungo il periodo della vita
Autostima e concetto di sè L’autostima lungo il periodo della vita

16 Autostima e concetto di sè
Cambiamenti dello sviluppo (segue) Gli adolescenti valutano l’immagine di sé, attraverso cinque aree differenti: il sé psicologico: comprendeva le scale che valutavano il controllo degli impulsi, il tono emotivo e l’immagine corporea; il sé sociale: consisteva di scale che valutavano le relazioni sociali, morali e scolastiche; il sé coping: composto da scale che misurano la padronanza del mondo, l’adattamento e il fronteggiamento dei problemi; il sé familiare: comprendeva solo una scala relativa al modo con cui gli adolescenti sentono il loro rapporto con i genitori; il sé sessuale: composto solo da una scala che esamina l’attitudine e i sentimenti adolescenziali rispetto alle cose di sesso.

17 Autostima e concetto di sè
Variazioni nell’autostima Ci sono solo correlazioni moderate tra la resa scolastica e l’autostima, e gli sforzi per aumentare l’autostima degli studenti non hanno sempre portato a un miglioramento dei risultati scolastici. I bambini con un’autostima alta hanno più iniziativa, ma questo può produrre risultati positivi o negativi. Le correlazioni alte tra l’autostima e la felicità suggeriscono che un’alta autostima incrementa la felicità. La bassa autostima è stata collegata alla depressione, ai tentativi di suicidio e all’anoressia nervosa.

18 Autostima e concetto di sè
Variazioni nell’autostima (segue) Le seguenti qualità parentali sembrano essere associate all’autostima dei ragazzi (Coopersmith, 1967): Manifestazioni affettuose Interessamento ai problemi del bambino Armonia domestica Partecipazione alle attività della famiglia Disponibilità a fornire un aiuto competente e organizzato Stabilire e rispettare regole chiare e leali Lasciare libertà all’interno di limiti ben definiti.

19 Identità Cos’è l’identità?
L’identità è un autoritratto composto da molti pezzi: Identità attitudinale/lavorativa Identità politica Identità religiosa Identità relazionale Motivazione, identità intellettiva Identità sessuale Identità etnica/culturale Interesse, personalità e identità fisica

20 Identità Il punto di vista di Erikson
Identità versus confusione d’identità: il quinto stadio di sviluppo della teoria di Erik Erikson durante il quale gli adolescenti devono fare i conti con chi sono, cosa sono e cosa faranno nella vita. Moratoria psicosociale: termine usato da Erikson per definire il vuoto tra la sicurezza dell’infanzia e l’autonomia della vita adulta; durante questo periodo, la società lascia gli adolescenti relativamente liberi da responsabilità e liberi di provare differenti identità.

21 Identità Il punto di vista di Erikson (segue)
I giovani che fanno fronte con successo a queste identità in conflitto raggiungono un nuovo senso di sé che è piacevole ed accettabile; coloro che non risolvono con successo queste crisi di identità soffrono di quella che Erikson ha definito la confusione d’identità.

22 Identità Il punto di vista di Erikson (segue)
Un punto di vista contemporaneo: Secondo William Damon (2008) lo sviluppo positivo dell’identità implica un processo a lungo termine comprensivo di riflessioni ed esplorazioni estese e in alcuni casi di decisioni posticipate per un certo numero di anni. Secondo Damon è molto importante che gli adulti significativi, genitori, insegnanti, allenatori, forniscano guida, feedback e contesti che aumentino la probabilità che i giovani sviluppino un’identità positiva.

23 Identità Cambiamenti dello Sviluppo
L’identità ha inizio con la comparsa dell’attaccamento, lo sviluppo del senso di sé e l’emergere dell’indipendenza nell’infanzia; il processo raggiunge la sua fase finale con una revisione e integrazione della vita nella terza età. L’adolescenza è la prima volta in cui lo sviluppo fisico, cognitivo e socioemotivo possono progredire fino al punto in cui l’individuo può riordinare e sintetizzare le identità e le identificazioni dell’infanzia per costruire un percorso fattibile verso la maturità adulta.

24 Identità Stati d’identità Crisi
Un periodo di sviluppo dell’identità durante il quale l’adolescente sceglie tra alternative significative (la maggior parte dei ricercatori utilizza il termine esplorazione) Impegno L’investimento personale nell’identità.

25 I quattro status d’identità di Marcia

26 Identità Stati d’identità (segue) I quattro stati d’identità di Marcia
Confusione dell’identità Lo status di chi non ha ancora sperimentato una crisi o preso un impegno. Blocco dell’identità Lo status di chi ha preso un impegno ma non ha sperimentato una crisi.

27 Identità I quattro stati d’identità di Marcia (segue)
Moratoria dell’identità Lo status di chi è nel mezzo di una crisi ma i cui impegni o sono assenti o sono definiti solo vagamente. Conquista dell’identità Lo status di chi è passato attraverso una crisi e ha preso un impegno.

28 Identità Stati d’identità (segue)
Nei termini di Marcia, i giovani adolescenti sono principalmente negli stati di confusione, blocco e moratoria dell’identità; per spostarsi nello status di conquista dell’identità devono avere: fiducia nel supporto parentale, un orientamento stabilizzato all’operosità e una posizione autoriflessiva. Oltre Erikson: alcuni ricercatori ritengono che i cambiamenti d’identità più importanti non appaiano fino all’età adulta. Un modello comune di identità positive sviluppato dagli individui, segue il ciclo di moratoria-conquista-moratoria-conquista, ripetuto nel corso della vita.

29 Identità Contesti sociali Influenza familiare
Genitori democratici, che incoraggiano gli adolescenti a partecipare alle decisioni della famiglia, promuovono la conquista dell’identità. Genitori dispotici, che controllano il comportamento dell’adolescente senza dargli l’opportunità di esprimere delle opinioni, incoraggiano il blocco dell’identità. Genitori permissivi, che offrono poca guida agli adolescenti e permettono loro di prendere le proprie decisioni, promuovono la confusione dell’identità.

30 Identità Influenza familiare (segue)
L’individualità consiste di due dimensioni: l’autoassertività – l’abilità di avere e comunicare un punto di vista – e l’unicità – l’utilizzo dei modelli di comunicazione per esprimere come si è diversi dagli altri. La socialità consiste anch’essa di due dimensioni: la reciprocità – che implica sensibilità e rispetto per le idee altrui – e la permeabilità – che presuppone un’apertura verso i punti di vista degli altri.

31 Identità Contesti sociali (segue) Cultura ed etnia
Identità etnica: un aspetto durevole del sé che include un senso di appartenenza a un gruppo etnico, assieme alle attitudini e ai sentimenti legati a quell’appartenenza (Phinney, 1996). Molti aspetti dei contesti socioculturali possono influenzare l’identità etnica, come l’essere membro di gruppi minoritari, il grado della generazione di immigrazione, la discriminazione; anche i contesti in cui vivono i giovani delle minoranze etniche influenzano il loro sviluppo dell’identità.

32 Identità Contesti sociali (segue) Cultura ed etnia
Uno studio recente di Niobe Way e colleghi (2008) ha sottolineato l’importanza dei contesti sociali locali e la prevalenza di immagini negative o positive delle diverse identità etniche.

33 Identità Contesti sociali (segue) Genere
Erikson credeva che le aspirazioni dei maschi siano prevalentemente orientate verso la carriera e verso impegni ideologici, mentre quelle delle femmine verso la famiglia e la crescita dei bambini. Nel mondo d’oggi, sono aumentate le opportunità per le donne e così a volte si possono creare confusione e conflitti, specialmente per le donne che sperano di integrare con successo famiglia e carriera.

34 Identità Cosa si intende per “genere”? Genere
Si riferisce alle dimensioni psicologiche e socioculturali dell’essere femmina o maschio. Due aspetti del genere meritano una speciale menzione: l’identità di genere e il ruolo di genere. Identità di genere Il senso di essere femmina o maschio, che la maggior parte dei bambini acquisisce attorno ai 3 anni.

35 Identità Cosa si intende per “genere”? Ruolo di genere
Un insieme di aspettative che indica come dovrebbe pensare, agire e percepire una persona in base alla sua identità sessuale. Tipizzazione di genere Si riferisce all’acquisizione di un ruolo tradizionale maschile o femminile.

36 Influenze sullo sviluppo dell’identità
sessuale e di genere Influenze biologiche Negli anni Venti i ricercatori hanno confermato l’esistenza dei cromosomi sessuali umani (X e Y), che contengono il materiale genetico che determina il nostro genere sessuale. Ereditarietà e ormoni Estrogeni ed androgeni, le due classi di ormoni che hanno la maggior influenza sul genere, si trovano sia nelle femmine sia nei maschi, ma in concentrazioni molto diverse.

37 Influenze sullo sviluppo dell’identità
sessuale e di genere Ereditarietà e ormoni (segue) Estrogeni: prodotti soprattutto dalle ovaie, influenzano principalmente lo sviluppo delle caratteristiche sessuali femminili e aiutano a regolare il ciclo mestruale. Androgeni: promuovono principalmente lo sviluppo delle caratteristiche sessuali genitali e secondarie maschili (il testosterone è un androgeno).

38 Influenze sullo sviluppo dell’identità
sessuale e di genere Ereditarietà e ormoni (segue) Inusuali livelli di ormoni sessuali durante il primo sviluppo fetale, possono determinare anomalie anatomiche e problemi nello sviluppo di genere, come ad esempio: Sindrome adrenogenitale congenita (CAH) Sindrome da insensibilità agli androgeni Castrazione dopo la nascita Ragazzo senza il pene

39 Influenze sullo sviluppo dell’identità
sessuale e di genere Influenze biologiche (segue) Psicologia evoluzionistica Sostiene che l’adattamento durante l’evoluzione dell’uomo ha prodotto delle differenze psicologiche tra maschi e femmine. I maschi svilupparono una disposizione verso la violenza, la competizione e l’assunzione di rischi. Le femmine svilupparono la disposizione a dedicare i loro sforzi alle cure genitoriali e a scegliere compagni che provvedano alla loro prole fornendo risorse e protezione.

40 Influenze sullo sviluppo dell’identità
sessuale e di genere Influenze biologiche (segue) Punto di vista interazionista: assume significati diversi per persone diverse: Sono necessarie determinate condizioni ambientali prima che appaiano delle attitudini preprogrammate. Un ambiente particolare avrà effetti diversi a seconda delle predisposizioni del bambino.

41 Influenze sullo sviluppo dell’identità
sessuale e di genere Influenze biologiche (segue) Punto di vista interazionista: I bambini regolano i loro ambienti, compreso quello interpersonale, e viceversa. Attraverso lo sviluppo i maschi e le femmine costruiscono attivamente una propria versione di modelli di comportamento maschili e femminili accettabili.

42 Influenze sullo sviluppo dell’identità
sessuale e di genere Influenze sociali Teoria del ruolo sociale La teoria secondo la qualele differenze di genere sono il risultato dei ruoli contrastanti assunti da donne e uomini: la gerarchia sociale e la divisione del lavoro sono causa delle differenze di genere nel potere, nell’assertività e nell’allevamento

43 Influenze sullo sviluppo dell’identità
sessuale e di genere Influenze sociali Teoria psicoanalitica dell’identità di genere La teoria psicoanalitica dell’identità di genere deriva dal pensiero di Freud secondo il quale il bambino in età prescolare sviluppa un’attrazione sessuale per il genitore di sesso opposto, ma a 5 o 6 anni, rinuncia a questa attrazione perché gli provoca ansia; di conseguenza, egli si identifica con il genitore dello stesso sesso, e adotta inconsciamente le caratteristiche di tale genitore.

44 Influenze sullo sviluppo dell’identità
sessuale e di genere Le influenze sociali (segue) La teoria sociocognitiva dell’identità di genere Questa teoria enfatizza che lo sviluppo di genere dei bambini avviene attraverso l’osservazione e l’imitazione del comportamento di genere, e attraverso premi e punizioni che si ricevono per i comportamenti propri e impropri legati al genere.

45 Influenze sullo sviluppo dell’identità
sessuale e di genere Le influenze sociali (segue) Influenze genitoriali Madri e padri spesso interagiscono differentemente con figli e figlie Strategie materne di socializzazione Strategie paterne di socializzazione

46 Influenze sullo sviluppo dell’identità
sessuale e di genere Influenze cognitive Teoria dello sviluppo cognitivo di genere Sostiene che il modello di genere dei bambini si presenta dopo che essi cominciano a pensarsi come maschi o femmine. Una volta che si immaginano coerentemente maschi o femmine, i bambini preferiscono attività, oggetti e attitudini coerenti con questa etichetta. Costanza di genere: La consapevolezza che il sesso rimane lo stesso, anche se le attività, l’abbigliamento e il taglio di capelli cambiano.

47 Influenze sullo sviluppo dell’identità
sessuale e di genere Influenze cognitive (segue) Teoria dello schema di genere Afferma che il modello di genere emerge quando i bambini gradualmente sviluppano una schema di genere di ciò che è appropriato o meno per il genere nella loro cultura. Schema: una struttura cognitiva, una rete di associazioni che guida le percezioni di un individuo. Schema di genere: organizza il mondo in termini maschili e femminili.

48 Stereotipi, similitudini e
differenze di genere Stereotipi di genere Ampie categorie che riflettono impressioni e convinzioni su quale comportamento sia appropriato per femmine e per maschi. Ruoli maschili e femminili nella tradizione Uno studio classico nei primi anni ’70 del secolo scorso aveva valutato i tratti associati con i maschi, chiamandoli strumentali, e i tratti associati con le femmine, chiamandoli espressivi. Cultura e stereotipi La ricerca continua a verificare che gli stereotipi di genere sono diffuse.

49 Stereotipi, similitudini e
differenze di genere Similitudini e differenze di genere Differenze e similitudini fisiche Fin dal concepimento, le femmine hanno un’aspettativa di vita più lunga dei maschi, ed è meno probabile che sviluppino malattie fisiche o mentali. Gli estrogeni sono un fattore di protezione. I maschi hanno un rischio doppio di patologia delle coronarie rispetto alle femmine. Le donne hanno circa il doppio di grasso corporeo degli uomini, concentrato soprattutto attorno al seno e ai fianchi.

50 Stereotipi, similitudini e
differenze di genere Differenze e similitudini fisiche (segue) Differenze nel cervello di maschi e femmine: Il cervello delle femmine è più piccolo di quello dei maschi, ma ha più pieghe Una parte dell’ipotalamo responsabile del comportamento sessuale è più grande negli uomini che nelle donne. Porzioni di corpo calloso potrebbe essere più larga nelle femmine che nei maschi.

51 Stereotipi, similitudini e
differenze di genere Differenze e similitudini fisiche (segue) Differenze nel cervello di maschi e femmine: Un’area del lobo parietale che agisce sulle capacità visospaziali è più grande nei maschi che nelle femmine. L’area del cervello coinvolta nell’espressione emotiva mostra più attività metabolica nelle femmine che nei maschi.

52 Stereotipi, similitudini e
differenze di genere Similitudini e differenze di genere (segue) Differenze e similitudini cognitive Non sono state identificate differenze di genere nell’intelligenza in generale, ma vi sono diverse prove empiriche a sostegno delle differenze di genere in alcune aree cognitive. In un progetto di valutazione nazionale, le ragazze erano significativamente migliori dei ragazzi nella lettura e nella scrittura. I ragazzi hanno abilità visuospaziali migliori delle ragazze.

53 Stereotipi, similitudini e
differenze di genere Similitudini e differenze di genere (segue) Similitudini e differenze socio-emotive Linguaggio relazionale: Linguaggio di rapporto: è un linguaggio di conversazione e un modo per stabilire e negoziare relazioni; più caratteristico delle femmine che dei maschi. Linguaggio di informazione: è un linguaggio che fornisce informazioni; più caratteristico dei maschi che delle femmine.

54 Stereotipi, similitudini e
differenze di genere Linguaggio relazionale (segue) Tannen conclude che le femmine sono più orientate alla relazione dei maschi, ma i critici ritengono che le differenze siano sovrastimate e che spesso dipendono dal contesto caratterizzato da aspetti, quali: Misura del gruppo Parlare con pari o adulti Familiarità Età

55 Stereotipi, similitudini e
differenze di genere Similitudini e differenze socioemotive (segue) Aggressività I ragazzi sono fisicamente più aggressivi delle ragazze; le femmine tendono di più a utilizzare aggressioni verbali o relazionali. Emozioni e loro regolazione I ragazzi generalmente dimostrano un’autoregolazione minore delle ragazze; questo basso autocontrollo può tramutarsi in problemi comportamentali.

56 Stereotipi, similitudini e
differenze di genere La controversia sul genere La controversia continua rispetto all’entità delle differenze di genere e rispetto a cosa può causarle. Psicologi evoluzionisti: sostengono che le differenze di genere sono estese e causate da problemi di adattamento. Alice Eagly (2001): conclude che le differenze di genere sono sostanziali ma dovute alle condizioni sociali. Janet Shibley Hyde (1986): ha concluso che le differenze di genere sono state ampiamente esagerate, alimentate soprattutto da libri popolari.


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