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LA RIFORMA DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNE
CONDIZIONALITA' ECOLOGICA
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Il pagamento unico è condizionato al rispetto delle norme in materia di salvaguardia ambientale, sicurezza alimentare, salute e benessere degli animali, salute delle piante. Obbligo di mantenere la terra in buone condizioni agronomiche ed ambientali. Il principio della condizionalità (cross–compliance) era già stato inserito nella PAC in occasione della riforma Agenda 2000. Nella Riforma Fischler il ruolo della condizionalità è stato ulteriormente rafforzato.
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L’erogazione dei pagamenti diretti previsti per le aziende, è subordinata al rispetto di una serie di misure a carattere agro-ambientale, suddivisibili in due categorie: Criteri di gestione obbligatori Buone condizioni agronomiche e ambientali
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Nell’applicazione dei criteri di gestione obbligatori, è prevista una certa gradualità. Dal 2005, sarà richiesta la conformità, tra l’altro, ad una serie di requisiti ambientali riguardanti la conservazione degli habitat naturali (Direttiva Habitat) e degli uccelli selvatici, la protezione delle acque e del suolo dall’inquinamento. In quest’ultima tematica sono comprese la cosiddetta “direttiva nitrati” e le norme riguardanti l’utilizzo dei fanghi di depurazione in agricoltura. Dal 2006, sarà richiesto, in più, il rispetto di alcune norme relative, in particolare, all’immissione in commercio di prodotti fitosanitari e alla sicurezza alimentare. In quest’ultimo settore sono comprese le prescrizioni relative alla rintracciabilità degli alimenti, che obbligano, tra l’altro, i produttori a ritirare dal mercato i prodotti non rispondenti ai requisiti di sicurezza alimentare. Dal 2007, sarà obbligatoria l’osservanza di direttive riguardanti, in particolare, il benessere degli animali.
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Criteri di gestione obbligatori
Sono basati su quanto prescritto da 18 normative comunitarie che riguardano la tutela dell’ambiente, la sanità pubblica e sicurezza alimentare, la salute e benessere degli animali; la salute delle piante (Tabella). Si tratta, in tutti i casi, di norme vigenti che i produttori sarebbero già tenuti, almeno in teoria, a rispettare. Rispetto alla prima proposta di riforma (presentata nel gennaio 2003), il numero di norme è stato ridotto da 28 a 18, eliminandone, in particolare, alcune relative alla sicurezza dei lavoratori in agricoltura.
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Buone condizioni agronomiche Anche dette buone pratiche agronomiche (controllare) si riferiscono alla conduzione dei terreni agricoli, specialmente quelli lasciati incolti, e riguardano i settori della conservazione del suolo e degli ambienti agricoli. In questo caso, non si fa riferimento a direttive esistenti, ma a requisiti aggiuntivi a quanto già previsto nelle normative vigenti. La riforma della PAC fornisce soltanto uno schema generale, indicando le principali problematiche da affrontare: erosione del suolo, sostanza organica nel suolo, struttura del suolo, mantenimento degli habitat. Per ciascuna di esse vengono riportati gli obiettivi primari da raggiungere e le norme generali da rispettare (Tabella).
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• condizioni di clima e di terreno;
I 25 Stati membri hanno il compito di definire, a livello nazionale e regionale, i requisiti minimi da richiedere, in funzione delle caratteristiche delle zone interessate: • condizioni di clima e di terreno; • metodi colturali in uso (utilizzo del suolo e pratiche agricole); • strutture agrarie esistenti. I requisiti previsti dalla condizionalità dovranno essere rispettati in tutta l’azienda, per qualsiasi attività agricola (anche se non riceve pagamenti diretti) e su qualsiasi terreno, coltivato o non coltivato. Tale norma persegue il fine di contrastare la tendenza all’abbandono dei terreni (e i conseguenti problemi di degrado ambientale), che potrebbe essere incoraggiata, specialmente nelle aree più svantaggiate, dalle nuove norme sul disaccoppiamento. Inoltre, qualora gli Stati membri lo ritengano necessario, sarà possibile prevedere condizioni intese ad impedire che i pascoli permanenti vengano trasformati in seminativi.
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L’applicazione delle norme previste dalla condizionalità potrà comportare per gli agricoltori, almeno nelle fasi iniziali, oneri e costi aggiuntivi, e determinare perdite di reddito. Per questo motivo sono previsti aiuti temporanei e decrescenti per le aziende, provenienti dalle nuove misure di sviluppo rurale e, in particolare, dalle disposizioni previste nel capitolo dedicato al “rispetto delle norme”.
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In caso di inadempienza
L’inosservanza dei criteri stabiliti da parte dell’azienda agricola può causare la riduzione di tutti i pagamenti PAC (disaccoppiati o non) in proporzione al rischio o al danno prodotto e alla gravità dell’infrazione. L’entità della riduzione dipende anche dalla recidività e dalla volontarietà del comportamento (doloso o derivante da semplice negligenza). La riduzione degli aiuti può arrivare fino alla completa soppressione dei pagamenti diretti, anche per più anni. I pagamenti non corrisposti alle aziende inadempienti torneranno per la maggior parte alle casse UE, poiché gli Stati membri potranno trattenere soltanto il 25 % di tali importi. La riduzione dei pagamenti riguarda le irregolarità riscontrate su qualsiasi attività e superficie dell’azienda: sono previste sanzioni, ad esempio, per gli agricoltori che fanno uso di promotori della crescita vietati o che inquinano il terreno.
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In prospettiva futura, l’applicazione delle misure previste dalla condizionalità, si propone quindi di raggiungere una serie di obiettivi innovativi e sempre più condivisi dalla società: • promuovere l’adozione di pratiche agricole ecosostenibili, conferendo loro la forza di norme obbligatorie; • orientare i sostegni UE ai produttori agricoli verso le esigenze della nuova Politica Agricola Comunitaria; • favorire la conservazione del paesaggio rurale, tramite il rispetto delle norme in materia ambientale e delle buone pratiche agronomiche; • migliorare la fiducia dei consumatori, sempre più attenti alle tematiche relative ad ambiente e sicurezza alimentare, nelle produzioni agricole europee.
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