Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
1
Bullismo e Cyberbullismo
Report regionale delle attività realizzate nell’a.s.2018/2019 con i finanziamenti ex DM 851/2017 Maria Francesca Guiso USR Veneto Angela Triarico referente scuola polo Padova, 23 maggio 2019
2
Punto di partenza DM 851/ Articolo 16 : fondi per un percorso di formazione efficace di prevenzione e contrasto del bullismo e cyberbullismo
3
Una nuova Governance Educandato San Benedetto di Montagnana e USR Veneto: un piano di attività per l’a.s. 2018/2019: una formazione di tipo laboratoriale per un team per il bullismo una attività di tipo laboratoriale per gli studenti di 200 classi prime delle scuole secondarie di primo grado del Veneto
4
IL TEAM PER IL BULLISMO il referente per il bullismo (previsto dalla L. 71/2017) Il referente per il benessere o salute o inclusione o legalità un collaboratore scolastico
5
PERCHE’ UN TEAM PER IL BULLISMO?
per costituire un presidio e attivare canali di collaborazione e mediazione per avere continuità nel caso di sostituzione del referente per il bullismo per una rapida presa in carica e relativa tipologia di intervento per monitorare il caso nella sua evoluzione
6
OBIETTIVI TEAM PER IL BULLISMO
Promuovere e coordinare le azioni di prevenzione e contrasto al bullismo e cyberbullismo anche secondo il piano delle attività e degli interventi concordato in sede di Osservatorio regionale e in coerenza con il P.T.O.F. dell’Istituto raccogliere le segnalazioni sulla base del modello predisposto intraprendere concrete e mirate azioni in costante sinergia con il dirigente scolastico coordinare le linee di azione in relazione ai casi che si verificano e monitorare le decisioni intraprese in sede disciplinare dai consigli di classe
7
Formazione laboratoriale team bullismo
aggiornamento di: Regolamento Istituto Regolamento disciplinare Patto educativo di corresponsabilità
8
Formazione giuridica team bullismo
competenze del Team procedura disciplinare irrogazione delle sanzioni disciplinari Studio di casi
9
Lo studio dei casi una metodologia didattica che ha l’obiettivo di offrire strumenti di lavoro e proporre soluzioni ponderate e rapide
10
PUNTI DI FORZA Offerta formativa capillare: incontri nei 26 ambiti territoriali, pomeridiani, per due docenti e un personale Ata integrazione del regolamento d’Istituto con modello di riferimento e modalità laboratoriale: legge 29 maggio 2017, n. 71 art 5 c2 (I regolamenti (ex art. 4, co.1, del D.P.R. 1998/249) e il Patto Educativo di Corresponsabilità (ex art. 5-bis ibidem)-valore contrattuale sia del Regolamento che del Patto Analisi di casi: metodologia didattica che ha l’obiettivo di offrire strumenti di lavoro e proporre soluzioni ponderate e rapide ciascuno secondo le proprie responsabilità: In capo al bullo In capo ai genitori In capo a tutti gli operatori nella scuola (Dirigente Scolastico, docenti e collaboratori scolastici)
11
CRITICITA’ turnover referenti bullismo
difficoltà comunicative all’interno delle scuole
12
SECONDA PARTE DEL PROGETTO
Destinatari: studenti di 200 classi prime delle scuole secondarie di primo grado della Regione Veneto
13
NUMERO ISTITUTI PER PROVINCIA
Province Totale Istituti Percentuale Numero di classi Belluno 25 50% 13 Padova 69 34 Rovigo 22 11 Treviso 66 33 Venezia 65 Verona 76 38 Vicenza 77
14
PIANO DEGLI INTERVENTI
Attivita’ laboratoriale di peer education rivolta agli alunni Un incontro di 4 ore con esperti
15
PERCHÉ LA SCELTA DELLE CLASSI PRIME DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO?
Passaggio da un ordine scolastico ad un altro Ingresso alla fase adolescenziale degli alunni Formazione del gruppo classe Diffusione dell’uso di cellulari Ricaduta e continuità negli anni successivi
16
LA PEER EDUCATION E’ un metodo educativo in base al quale alcuni membri di un gruppo vengono responsabilizzati, formati e reinseriti nel proprio gruppo di appartenenza per realizzare precise attività con i propri coetanei. ( G. Boda 2001) Strategia che ha l’obiettivo di attivare il passaggio di conoscenze, emozioni ed esperienze tra pari
17
PERCHE’ LA PEER EDUCATION?
Come previsto dalla legge 71/2017 che richiama la legge 107/2015 Incrementare e sviluppare l’apprendimento e le conoscenze Acquisire e sviluppare le life skills
18
LE DIECI LIFE SKILLS Decision making Problem solving Creatività
Senso critico Comunicazione efficace Capacità di relazioni interpersonali (intelligenza emotiva) Empatia Autocoscienza (autoconsapevolezza di sé) Gestione delle emozioni Gestione dello stress
19
PUNTI DI FORZA Intervento di prevenzione e contrasto al bullismo e al cyberbullismo in linea con quanto previsto dalla Legge 71/2017 e dalla legge 107/2015 Intervento formativo, informativo e partecipativo Promozione del ruolo attivo degli studenti Ricaduta classi successive
20
PUNTI DI FORZA Replicabilità del progetto
Diffusione nelle scuole di tutto il territorio Veneto Sviluppo delle competenze necessarie all’esercizio di una cittadinanza digitale consapevole ( Legge 107 del 2015)
21
CRITICITA’ Difficoltà comunicative del progetto all’interno delle scuole Turnover docenti rispetto all’adesione iniziale Resistenza all’uso delle tecnologie educativo- didattiche ( per scelta della scuola-regolamento interno)
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.