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TEORIA DEL MOVIMENTO UMANO PARTE TERZA

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Presentazione sul tema: "TEORIA DEL MOVIMENTO UMANO PARTE TERZA"— Transcript della presentazione:

1 TEORIA DEL MOVIMENTO UMANO PARTE TERZA
GLI STUDENTI DELLE CLASSI PRIME DEVONO STUDIARE FINO DALLA SLIDE N.1 ALLA SLIDE N.10 GLI STUDENTI DELLE CLASSI SECONDE DEVONO STUDIARE DALLA SLIDE N.1 ALLA SLIDE N. 15 GLI STUDENTI DELLE CLASSI TERZE DEVONO STUDIARE DALLA SLIDE N.1 ALLA SLIDE N. 17 04/07/2019 SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE SLIDE A CURA DEL PROF. ANDREA TOSI

2 Classi 1-2-3 CAPACITA’ MOTORIE Insieme delle caratteristiche fisiche che ciascuno di noi possiede fin dalla nascita con ALLENAMENTO diventano ABILITA’ 04/07/2019

3 Classi 1-2-3 CAPACITA’ MOTORIE CAP. COORDINATIVE Dipendono dal funzionamento del sistema nervoso CAP. CONDIZIONALI Dipendono dal funzionamento degli altri sistemi/apparati (cuore, polmoni, ossa, muscoli) Quindi dalla condizioni atletica del soggetto 04/07/2019

4 CAPACITA’ CONDIZIONALI
La VELOCITA’ Definizione E’ intesa come la capacità di compiere azioni motorie nel minor tempo possibile. Essa dipende da tre fattori: Velocità di conduzione degli impulsi nervosi Natura/tipologia della muscolatura interessata Tecnica e coordinazione 04/07/2019

5 La VELOCITA’ FATTORI CHE INFLUENZANO LA VELOCITA’
1. VELOCITA’ DI CONDUZIONE DEGLI IMPULSI NERVOSI Dipende dalla capacità del Cervello di PRIMA recepire uno stimolo esterno (acustico, visivo o tattile) POI elaborare una risposta e programmare uno schema motorio a livello cerebrale INFINE inviare la risposta (lo stimolo nervoso) a livello periferico (muscoli) per poter agire, cioè effettuare il movimento motorio richiesto. Es. Atleta sul blocco di partenza che attende il «via» dato dallo sparo (stimolo sonoro) dello «starter». Il cervello recepisce lo stimolo ed elabora una risposta motoria efficace da inviare ai muscoli per poter scattare e arrivare il prima possibile al traguardo.

6 La VELOCITA’ FATTORI CHE INFLUENZANO LA VELOCITA’
2. TIPOLOGIA DELLA MUSCOLATURA INTERESSATA All’interno di ciascun muscolo si riconoscono al microscopio diversi tipi di fibre muscolari, classificate in base alla velocità di contrazione e alla resistenza alla fatica che si distinguono dal colore. Esse sono: Fibre bianche (chiaro): a contrazione rapida (di tipo IIA o FT, fast twitch=fibra veloce) che intervengono nelle azioni muscolari rapide ed intense Fibre rosse (scuro): a contrazione lenta (di tipo I o ST:slow twitch) che intervengono nelle azioni muscolari di bassa intensità ma di lunga durata. Fibre intermedie (grigio): con caratteristiche intermedie (di tipo IIB/IIX) tra le fibre veloci (IIA) e le fibre lente (I) Immagine tratta da

7 La VELOCITA’ FATTORI CHE INFLUENZANO LA VELOCITA’
2. TIPOLOGIA DELLA MUSCOLATURA INTERESSATA Da quanto detto in precedenza se ne deduce che l’esecuzione delle esercitazioni in forma lenta o veloce dipendono da «come» risultano formate le varie fibre muscolari all’interno del muscolo interessato. L’allenamento può influenzare però positivamente lo sviluppo delle fibre muscolari verso una particolare tipologia di caretteristica specifica (lenta, veloce, intermedia) Atleta di sport di resistenza (nuoto, ciclismo, maratona, corse di mezzofondo) presenta una maggioranza di fibre lente, cioè rosse). Chi pratica sport di forza e velocità (centometristi, ginnasti) presenta maggiormente le fibre veloci, cioè bianche. Negli sport di squadra sono maggiormente sviluppate le fibre intermedie, che presentano caratteristiche specifiche a seconda del ruolo praticato all’interno della squadra.

8 La VELOCITA’ FATTORI CHE INFLUENZANO LA VELOCITA’
3. TECNICA E COORDINAZIONE La padronanza di abilità tecniche e coordinative negli sport praticati (cioè l’essere abili, bravi) rappresenta l’aspetto qualitativo nello svolgimento di una esercitazione motoria in forma veloce influenzandola positivamente.

9 La VELOCITA’ 2. Classificazione
Esistono tre componenti fondamentali della velocità: VELOCITA’ DI REAZIONE E’ la capacità di trasformare in tempi brevissimi gli stimoli esterni in movimento VELOCITA’ DI MOVIMENTO Subentra subito dopo la velocità di reazione e indica la capacità di eseguire singoli movimento, con una o più parti del corpo, nel minor tempo possibile. E’ influenzata dallo sviluppo della forza veloce FREQUENZA DEI MOVIMENTI Indica la capacità di ripetere ciclicamente movimenti uguali che non producano affaticamento. Il termine “frequenza” indica il numero di movimenti compiuti in una unità di tempo (es. n. di pedalate al minuto, n. di appoggi dei piedi in uno scatto) 04/07/2019

10 Fine teoria classi PRIME
04/07/2019

11 La VELOCITA’ 3. Metodi di allenamento
Sono le modalità/strategie necessarie a modificare la prestazione/performance fisica La velocità è la capacità motoria condizionale meno allenabile perché condizionata dal patrimonio genetico (quantità di fibre veloci, caratteristiche dello stimolo nervoso, sistemi di produzione dell’energia). Tuttavia anche la velocità richiede un processo di apprendimento: dipende non solo dalla forza ma anche dalla tecnica esecutiva! Quindi l’allenamento sarà svolto in particolare al miglioramento della tecnica di esecuzione del gesto motorio. 04/07/2019

12 La VELOCITA’ L’età più favorevole per la formazione di questa capacità motoria è tra i 7-8 anni e i anni: in questo intervallo di tempo, quindi, gli allenamenti portano ai migliori risultati. La velocità d’azione raggiunge il suo massimo sviluppo a circa 20 anni; con l’aumentare dell’età diminuisce prima – e in maniera più evidente – rispetto alle altre capacità condizionali (resistenza e forza). 04/07/2019

13 La VELOCITA’ Per l’allenamento della velocità si utilizzano in genere la corsa su diverse distanze (fino a 60 metri), i giochi di velocità (staffette varie) e i giochi sportivi. In particolare per la velocità di reazione si utilizzano esercizi di risposta motoria prevedibile a uno stimolo semplice e conosciuto oppure a uno stimolo proposto insieme ad altri che vanno ignorati. Per la velocità dei movimenti si possono proporre anche salti e lanci. Dopo ogni esercizio sulla velocità va prevista una pausa completa che consenta di recuperare, cioè di ripristinare la normalità della frequenza respiratoria. (Regola: 1 minuti di pausa ogni 10 metri di velocità) Lo stato di riposo, infatti, favorisce sia la massima velocità dell’azione, sia l’esecuzione ottimale dell’esercizio. L’allenamento della velocità dunque va svolta ad inizio della seduta di allenamento subito dopo il riscaldamento. 04/07/2019

14 La VELOCITA’ OGNI ESECUZIONE DI VELOCITA’ (ESERCITAZIONE) VIENE RIPETUTA UN DETERMINATO NUMERO DI VOLTE; UN DETERMINATO NUMERO DI RIPETIZIONI FORMANO UNA SERIE DI ALLENAMENTO. TRA UNA RIPETIZIONE / SERIE E UN’ALTRA OCCORRE UNA PAUSA DI RECUPERO, CHE PUO’ DURARE POCHI SECONDI (recupero scarso ), RESISTENZA ALLA VELOCITA’ POCHI MINUTI (recupero incompleto FORZA VELOCE ALCUNI MINUTI (recupero completo VELOCITA’ D’AZIONE 04/07/2019

15 Fine teoria classi SECONDE
04/07/2019

16 La FORZA 4. Effetti dell’allenamento
Migliora la capacità di attivare la muscolatura Aumentano i livelli di ormoni in circolo Adattamenti della frequenza cardiaca Adattamenti della pressione sanguigna 04/07/2019

17 Fine teoria classi TERZE
04/07/2019


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