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abitudini alimentari squilibrate dal punto di vista

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Presentazione sul tema: "abitudini alimentari squilibrate dal punto di vista"— Transcript della presentazione:

1 abitudini alimentari squilibrate dal punto di vista
ECCESSO DI PESO Sovrappeso Obesità di medio grado Obesità di alto grado E’ CAUSATO DA abitudini alimentari squilibrate dal punto di vista energetico: troppe calorie introdotte con il cibo rispetto a quelle necessarie Obesity is a medical condition in which excess body fat has accumulated to the extent that it may have a negative effect on health, leading to reduced life expectancy and/or increased health problems.

2 Obesità Iperplastica Ipertrofica
Aumenta il numero di adipociti Più difficile da correggere Aumenta la dimensione degli adipociti Più facile da correggere

3 Determinazione dello stato nutrizionale
I fase: a) Storia del soggetto; b) Storia alimentare II fase: Misure Antropometriche Obesity is a medical condition in which excess body fat has accumulated to the extent that it may have a negative effect on health, leading to reduced life expectancy and/or increased health problems. Indice Peso/Altezza (BMI) Plicometria Misura di circonferenze di segmenti corporei Impedenziometria

4 IMC (Indice di Massa Corporea) Peso (kg)/Altezza(mt)2
DATI ANTROPOMETRICI PESO (espresso in chilogrammi ed ettogrammi) ALTEZZA (espressa in metri e centimetri) IMC (Indice di Massa Corporea) BMI (Body Mass Index) Peso (kg)/Altezza(mt)2

5 ANTROPOMETRIA DETERMINAZIONE DEL PESO CORPOREO E DELL’ALTEZZA
Il peso corporeo viene determinato mediante l’utilizzo di una bilancia a bascula o elettronica, mentre per l’altezza viene utilizzato uno stadiometro. La bilancia, pur essendo uno strumento dotato di buona sensibilità, è totalmente aspecifica; le variazioni di massa corporea misurate tramite questo mezzo sono precise, ma non sono in grado di fornire indicazioni su “cosa” si sia realmente modificato nell’individuo.

6 ANTROPOMETRIA MISURAZIONE DEL PESO CORPOREO
Per la misurazione del peso con la bilancia a bascula, l'operatore si pone di fronte al soggetto da misurare. Questi sale sulla bilancia indossando solo la biancheria intima, sistema i piedi al centro della piattaforma di misurazione e distribuisce il peso uniformemente su di essi.

7 ANTROPOMETRIA MISURAZIONE DELL’ALTEZZA
Il soggetto è scalzo o indossa calze leggere e dovrebbe indossare soltanto la biancheria intima, per consentire all'operatore di controllare la sua posizione rispetto alla barra di misurazione. I piedi sono leggermente divaricati, con un angolo di circa 60°, e il peso è uniformemente distribuito su di essi, senza alcuna flessione dell’arto. Le braccia pendono liberamente ai lati del corpo, con il palmo delle mani rivolto verso le cosce, mentre il capo deve essere orientato secondo il piano di Francoforte, ovvero i margini inferiori dell’orbita oculare e i margini superiori del foro acustico esterno devono trovarsi sullo stesso piano orizzontale. Scapole e glutei devono sfiorare la barra di misurazione. La misura si effettua dopo un’ispirazione profonda, portando la barra di misurazione a contatto con il punto più alto del capo. 7

8 DATI ANTROPOMETRICI > 40 30-39.9 25-29.9 18,5-24.9 < 18,5
Sovrappeso di 3° grado Grave obeso Sovrappeso di 2° grado Obeso Sovrappeso di 1° grado Sovrappeso 18,5-24.9 Normopeso Normale < 18,5 Sottopeso Magro

9 Limitazioni del BMI

10 BMI DESIDERABILE Uomo: 21,9-22,4 Donna: 21,3-22,1
BMI<18 : malattie apparati digerente e respiratorio BMI>25 : malattie cardiovascolari, colecistiche e diabete mellito

11 Equazione di Siri % grasso corporeo = 495/ densità corporea -450
Densità Massa Magra = 1,1 kg/L Densità Massa Grassa = 0,9 kg/L Massa Grassa (kg) = Massa Corporea (kg) x (% Grasso Corporeo/100) Massa priva di Grasso (kg) = Massa Corporea (kg) – Massa Grassa (kg)

12 Densità corporea: Misura Diretta Pesata Idrostatica
Questo metodo basato sul principio di Archimede determina la densità del corpo del soggetto e da questo si calcola la quantità di massa grassa; Per determinare la densità è necessario conoscere la massa ed il volume del soggetto. Esempio: Uomo=50 kg Peso in H2O=2 kg ∆Kg=48 kg D= m/V=50/48=1,0417 % grasso corporeo = 495/1, = 25,2% Massa grassa = 50 (kg)*(25,2/100) = 12,6 kg Massa magra = 50-12,6 = 37,4 kg Principio di Archimede: ogni corpo immerso parzialmente o completamente in un fluido (liquido o gas) riceve una spinta verticale dal basso verso l'alto, uguale per intensità al peso del volume del fluido spostato

13 Densità corporea: Misura Indiretta
Circonferenze Pliche

14 CIRCONFERENZE CORPOREE
MISURAZIONE DELLE CIRCONFERENZE CORPOREE BRACCIO → circonferenza a metà tra spalla e gomito AVAMBRACCIO → circonferenza massima sulla parte prossimale dell’avambraccio POLSO → depressione tra i processi stiloidei radio-ulna ed il carpo (è utilizzabile per la valutazione della taglia corporea) VITA → minima circonferenza dell’addome, tra margine costale inferiore e cresta iliaca FIANCHI → massima sporgenza dei glutei RADICE COSCIA → massima circonferenza della coscia al di sotto del solco gluteo COSCIA MEDIA → circonferenza a metà della coscia SOVRAPATELLARE → circonferenza subito al di sopra della rotula

15 Altezza (cm) / Circonferenza polso (cm)
CIRCONFERENZA DEL BRACCIO Uomo: 32 ± 5 cm Donna: 28 ± 6 cm CIRCONFERENZA DEL POLSO Indice di Grant Altezza (cm) / Circonferenza polso (cm)

16 CIRCONFERENZA VITA Oltre ad essere stati stabiliti i valori della circonferenza vita correlati ad un maggior rischio cardiovascolare (> 102 cm maschi, > 88 cm femmine), è stata definita una precisa correlazione tra valori elevati del rapporto tra circonferenza della vita e dei fianchi (WHR, waist-to-hip ratio) e rischio di patologie cardiovascolari/diabete Waistline = girovita hip=fianco Rischio aumentato: Uomo: WHR > 1 Donna: WHR > 0,8

17 CIRCONFERENZA VITA-FIANCHI
Donna Uomo Gionoide (a pera) <0,78 <0,94 Intermedia 0,79-0,84 0,95-0,99 Androide (a mela) >0,85 >1,00 Waistline = girovita hip=fianco

18 5. CALCOLO DELLA MASSA GRASSA E DELLA MASSA MAGRA
5.Massa grassa (kg) = massa corporea (kg) x [grasso corporeo (%) / 100] Per il calcolo della percentuale di grasso corporeo si utilizzano due differenti formule, per le femmine: A (vita) + B (radice coscia) – C (avambraccio) – 19.6 e per i maschi: A (braccio) + B (vita) – C (avambraccio) – 10.2 dove A, B e C rappresentano i valori delle costanti di conversione delle circonferenze di vita, radice coscia, braccio e avambraccio, in stima del grasso corporeo. Massa magra (kg) = massa corporea (kg) – massa grassa (kg)

19 Bicipitale – Tricipitale Sottoscapolare - Sovrailiaca
5. PLICOMETRIA La misura delle pliche cutanee può essere effettuata in numerose sedi del corpo, ma le più frequentemente utilizzate sono le pliche: Bicipitale – Tricipitale Sottoscapolare - Sovrailiaca Il margine di errore per la valutazione della massa grassa si aggira tra il 2 e 5% rispetto ai valori ottenuti tramite la pesata idrostatica.

20 PLICOMETRI: Il margine di errore per la valutazione della massa grassa si aggira tra il 2 e 5% rispetto ai valori ottenuti tramite la pesata idrostatica.

21 Punti di Repere: Lettura della misura:
la misura viene rilevata 4 secondi dopo aver rilasciato il plicometro. La misurazione deve essere effettuata 3 volte e si assume il valore medio come il reale. Punti di Repere:

22 PLICA TRICIPITALE - Indicatore dei depositi adiposi sottocutanei della regione posteriore del braccio. E’ la plica più frequentemente misurata in ragione della sua accessibilità, della disponibilità di valori di riferimento e del valore prognostico della malnutrizione per difetto. MISURAZIONE: Soggetto in posizione eretta, flette il gomito di 90° in modo che l’operatore situato posteriormente possa localizzare il punto medio di una linea tracciata tra il margine laterale del processo coraco-acromiale della scapola e il margine inferiore del processo olecranico dell’ulna. Tale punto corrisponde al sito di misurazione di plica tricipitale. Punti di repere o di riferimento anatomico. Praticamente la linea deve essere tracciata tra l’estremità della spalla e l’estremità del gomito.

23 PLICA BICIPITALE La plica bicipitale è un indicatore dei depositi adiposi sottocutanei della regione anteriore del braccio. MISURAZIONE: La plica viene sollevata sulla faccia del braccio 1 cm al di sopra del punto contrassegnato per la misurazione della plica tricipitale, su una linea verticale che congiunge il margine anteriore dell’acromion e il centro della fossa anticubitale. Punti di repere o di riferimento anatomico. Praticamente la linea deve essere tracciata tra l’estremità della spalla e l’estremità del gomito.

24 PLICA SOTTOSCAPOLARE La plica sottoscapolare è un indicatore dei depositi adiposi sottocutanei della regione posteriore del torace. MISURAZIONE: La plica viene sollevata su una linea diagonale a indicazione infero-laterale, a 45° rispetto al piano orizzontale della scapola. Punti di repere o di riferimento anatomico. Praticamente la linea deve essere tracciata tra l’estremità della spalla e l’estremità del gomito.

25 PLICA SOVRAILIACA E’ un indicatore dei depositi adiposi sottocutanei della regione addominale. MISURAZIONE: La plica viene sollevata sulla linea medio-ascellare, immediatamente al di sopra della cresta iliaca a 45° rispetto al piano orizzontale. Punti di repere o di riferimento anatomico. Praticamente la linea deve essere tracciata tra l’estremità della spalla e l’estremità del gomito.


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