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STORIA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA

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Presentazione sul tema: "STORIA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA"— Transcript della presentazione:

1 STORIA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA

2 STATO PATRIA Ente dotato di podestà territoriale, che esercita tale podestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti. Territorio abitato da un popolo, al quale ciascuno dei sui componenti sente di appartenere per nascita, lingua, cultura, storia e tradizioni.

3 POPOLO NAZIONE Il complesso degli individui di uno stesso paese che, avendo origine, lingua, tradizioni religiose e culturali, istituti, leggi e ordinamenti comuni, sono costituiti in collettività etnica e nazionale, o formano comunque una nazione, indipendentemente dal fatto che l’unità e l’indipendenza siano state realizzate. Il complesso delle persone che hanno comunanza di origine, di lingua, di storia e che di tale unità hanno coscienza, anche indipendentemente dalla sua realizzazione in unità politica.

4 LO STATUTO ALBERTINO e LA COSTITUZIONE ITALIANA

5 I CARATTERI FONDAMENTALI DELLO STATUTO ALBERTINO
La costituzione concessa da Carlo Alberto il 4 marzo 1848 era una carta di stampo liberale: Era flessibile, poteva cioè essere modificata facilmente da leggi ordinarie. Era concessa dal sovrano e non elaborata e votata da un’assemblea costituente, ma preparata dai funzionari del re. Era breve, in quanto riconosceva “poche libertà” e si limitava a considerare l’uguaglianza dei cittadini solo in senso formale. Il potere legislativo apparteneva al re e al Parlamento. Il potere esecutivo era attribuito esclusivamente al re che poteva nominare e revocare i ministri. Il potere giudiziario faceva capo alla Magistratura, un corpo di funzionari che erano nominati dal re.

6 I CARATTERI FONDAMENTALI DELLA COSTITUZIONE
La Costituzione Italiana venne promulgata il 27 dicembre 1947 dall’Assemblea Costituente. E’ stata redatta e votata da un’Assemblea eletta dal popolo. Oltre ai diritti civili e politici, riconosce quelli sociali ed economici. E’ rigida in quanto le norme costituzionali non possono essere cambiate da leggi ordinarie. E’ democratica poiché sono previsti istituti di democrazia diretta (referendum, petizioni, proposte di legge) oltreché rappresentativa (elezione dei membri degli organi istituzionali). E’ frutto dell’intesa tra i partiti antifascisti, espressione di ideologie concordi nel ricercare un solido patto costituente a tutela dei diritti umani.

7 ANALOGIE Entrambe sono scritte, in quanto pubblicate su di un testo legislativo per la loro entrata in vigore. Entrambe prevedono un sistema parlamentale bicamerale, composto da una Camera dei Deputati e da un Senato. Entrambe riconoscono l'inviolabilità del domicilio. Le sedute parlamentari sono pubbliche; inoltre, le deliberazioni di ciascuna Camera non sono considerate valide qualora sia assente la maggioranza dei loro componenti. Sono presenti disposizioni transitorie, volte ad agevolare l'entrata in vigore del documento.

8 DIFFERENZE Lo Statuto è una carta costituzionale flessibile; la Costituzione è rigida, ovvero non tutti gli articoli possono essere modificati e le eventuali modifiche possono essere apportate solo tramite leggi costituzionali. Lo Statuto è una carta costituzionale concessa dal re; la Costituzione è stata redatta da un'Assemblea Costituente votata a suffragio universale. Lo Statuto è una costituzione breve (stabilisce i principi dell'organizzazione costituzionale e le norme in materia di diritti e doveri dei cittadini); la Costituzione è definita lunga, non si limita solamente a indicare le norme sulle fonti del diritto. Lo Statuto sancisce come forma di governo la monarchia; la Costituzione stabilisce come forma di governo la Repubblica. Secondo lo Statuto la sovranità è del re; la Costituzione stabilisce che la sovranità sia del popolo. Lo Statuto riconosce la religione Cattolica come religione di Stato, pur tollerando gli altri culti; la Costituzione sancisce la laicità dello Stato italiano.

9 Cos’è, perché, come e dove nasce lo Statuto
LO STATUTO ALBERTINO Cos’è, perché, come e dove nasce lo Statuto

10 Cos’è uno Statuto (Costituzione)
Uno Statuto (Costituzione) è la prima legge dello Stato. (Le leggi che violano i principi dello Statuto sono annullate) Fissa i limiti del potere politico (abolisce di fatto l’assolutismo degli Stati) Elenca i diritti dei ‘sudditi’ (cittadini) (libertà, uguaglianza, proprietà, religione, voto) Disegna l’ordinamento dello Stato (forma di governo, elezione di camera e senato, nomina dei ministri, ecc.) Stabilisce la suddivisione dei poteri (potere legislativo, esecutivo, giudiziario)

11 Perché nasce lo Statuto 1
Nasce come tentativo di contenere la protesta popolare di fronte all’assolutismo degli Stati Il Congresso di Vienna, con la caduta di Napoleone, riporta al potere le vecchie monarchie ed inizia in Italia e nel resto del Continente una forte RESTAURAZIONE dei vecchi regimi. In Europa e in Italia nasce il sentimento di NAZIONE. Nascono in Italia (1820), ma anche in Europa, le prime sette segrete che chiedono ai governi monarchici una Costituzione. Nel 1831 Mazzini fonda la Giovine Italia in nome di un’Italia unita. L’Europa è in subbuglio. Insorgono le colonie spagnole, la Grecia ottiene l’indipendenza. Monroe getta le basi del predominio americano sull’America latina.. Nel 1830 insorge Parigi e poi Modena, la Polonia. Si ribella il Belgio. Nel 1848 l’Europa è una polveriera. Alla crisi industriale di sovrapproduzione si sommava la crisi delle campagne colpite da devastazioni di granoturco e patate. Masse di contadini ed operai sono ora pronti a dar man forte alla borghesia che chiedeva Indipendenza, Libertà e Costituzione.

12 Perché nasce lo Statuto 2
Il ’48 in Italia inizia il 2 settembre del ’47. La miccia l’accende Messina e subito dopo Reggio Calabria. Una manifestazione di massa che sventola il tricolore chiede al re del Regno delle due Sicilie, Ferdinando II, una Costituzione. La reazione è fortissima, 2000 arrestati, 10 condanne a morte. A Milano il 1° gennaio ’48 c’è lo sciopero del fumo A Palermo l’8 gennaio i manifesti invitano alla rivolta. A Napoli una folla enorme sventola il tricolore e chiede la Costituzione. Ferdinando II cede e il 29 gennaio la concede. A Firenze il 17 febbraio, anche il granduca Leopoldo è costretto a cedere alle richieste dei manifestanti e concederà la Costituzione. A Torino, di fronte alla medesima richiesta, si sceglie una via più diplomatica. Carlo Alberto convoca una conferenza alla quale partecipano ministri, Consiglieri di Stato per "riportare la calma nel paese". L'8 febbraio il re annuncia l'instaurazione di "un governo rappresentativo", la cui legge fondamentale sarà lo Statuto, redatto in lingua francese e reso pubblico il 4 marzo.

13 Lo Statuto Albertino Statuto Fondamentale della Monarchia di Savoia del 4 marzo 1848 Promulgata da Carlo Alberto di Savoia Adottata dal Regno di Sardegna il 4 marzo 1848 Il 17 marzo 1861, con la fondazione del Regno d’Italia, divenne la carta fondamentale fino al biennio 1944/1946

14 Divisione dei poteri Divisione dei 3 poteri, seppur affidati ad organi diversi, dovevano dipendere dal Re, al quale è affidato un ruolo centrale POTERE LEGISLATIVO Compete al sovrano e al parlamento, che era bicamerale, era formato dal SENATO (eletti a vita dal sovrano) e dalla CAMERA DEI DEPUTATI (membri eletti da un corpo elettorale ristretto). POTERE ESECUTIVO Attribuito al re, il quale aveva la facoltà di nominare e revocare i ministri. POTERE GIUDIZIARIO Esercitato dalla MAGISTRATURA, corpo di funzionari nominati dal re e revocabili.

15 Lo Statuto (i suoi limiti)
Benché lo Statuto rappresenti un passo importante nella difesa dei diritti dei sudditi esso presenta alcuni limiti fondamentali. Infatti: Nasce per la paura degli Stati assolutisti di rivoluzioni politico-sociali Nasce come ‘concessione’ del Re Nasce come Costituzione monarchica dove il Re detiene gran parte del potere Nasce come Costituzione ‘flessibile’ in quanto lo Statuto poteva essere modificato con una legge ordinaria Nasce come Costituzione confessionale. Il cattolicesimo è religione di Stato mentre gli altri culti sono soltanto tollerati. Non esiste una ‘corte costituzionale’ e, quindi, non esiste controllo di costituzionalità delle leggi.

16 I principi dello Statuto (i poteri del Re)
Art. 5 Il potere esecutivo non è nelle mani del governo ma del Re Per la Camera si vota per censo, 1,5% della popolazione (solo nel 1912 ci sarà il suffragio universale maschile). I senatori sono eletti direttamente dal Re Art. 7 Il Re ha diritto di sanzione (veto) sulle leggi non di suo gradimento

17 I principi dello Statuto (i diritti dei sudditi)
Art.24 Tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge. Tutti godono di diritti civili e politici… salvo le eccezioni determinate dalle leggi. Art. 26 La libertà individuale è garantita Art. 27 il domicilio è inviolabile Art. 28 La stampa sarà libera ma una legge ne reprime gli abusi Art. 29 Tutte le proprietà sono inviolabili Art. 32 E’ riconosciuto il diritto di adunarsi.

18 Riepilogo Lo Statuto nasce come risposta del potere monarchico di fronte ai tentativi rivoluzionari italiani Lo Statuto è una ‘concessione’ da parte del Sovrano. Non è il frutto di una volontà popolare Formalmente risponde ai principio della suddivisione dei poteri. Di fatto il potere rimane nelle mani del Re e dei cittadini più ricchi. Il Parlamento (la Camera) è eletta per censo e, quindi, con nulla rappresentanza dei ceti operai e contadini E’ una Costituzione moderata e flessibile, modificabile tramite legge ordinaria. Entra in vigore nel 1848 e decade nel 1948.

19 NASCITA DELLA REPUBBLICA ITALIANA
La Repubblica italiana nacque con il referendum del 2 e 3 giugno 1946 L’obiettivo era fare scegliere ai cittadini la forma dello Stato: restare in una monarchia oppure creare una repubblica Scheda del referendum

20 CONVOCAZIONE DEL REFERENDUM
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, doveva essere indetta una consultazione per scegliere la nuova forma dello Stato Fu deciso di votare mediante referendum, da indirsi contemporaneamente alle elezioni per l’assemblea costituente Per la prima volta, anche le donne ebbero diritto di voto in una consultazione politica

21 CONVOCAZIONE DEL REFERENDUM
Quelli che invece non avevano diritto di voto erano: Coloro che prima della chiusura delle liste elettorali (luglio ‘45) si trovavano al di fuori del territorio nazionale; I cittadini delle provincie di Bolzano, Gorizia, TriePola, Fiume e Zara

22 ABDICAZIONE DEL RE VITTORIO EMANUELE III
Avvenne poco prima del referendum, il 9 maggio 1946, in favore del figlio Umberto Era stata richiesta proprio dai monarchici con la speranza di ottenere maggiore favore popolare Lo stesso giorno il re partì per l’esilio volontario in Egitto

23 IL REFERENDUM Ebbe luogo nei giorni 2 e 3 giugno 1946
Ci furono circa 25 milioni di votanti, pari all’ 89,08% degli aventi diritto Le schede convalidate furono però 23,4 milioni Manifestazioni antimonarchiche

24 RISULTATI DEL REFERENDUM
Si conobbero pochi giorni dopo il voto, tuttavia i risultati definitivi e ufficiali furono comunicati il 18 giugno REPUBBLICA: 12,7 milioni MONARCHIA: 10,7 milioni In questo modo cessò il Regno d’Italia, guidato dai Savoia nei precedenti anni

25 Corriere Della Sera, 6 giugno 1946

26 RISULTATI DEL REFERENDUM
Analizzando i dati, si nota come l’Italia fosse divisa in due parti: Al nord la Repubblica vinse con il 66,2%, al sud prevalse la monarchia (63,8%)

27 La notte fra il 12 e 13 giugno, il presidente del consiglio Alcide De Gasperi assunse le funzioni di capo provvisorio dello Stato L’ex re Umberto II lasciò il Paese diretto in Portogallo

28 LE ACCUSE DEI MONARCHICI
La sconfitta monarchica fu attribuita a dei brogli e a scorrettezze nella convocazione dei comizi e nello svolgimento del referendum Fu stimata la perdita di 3 milioni di votazioni, che avrebbero ribaltato il risultato Tuttavia uno studio del 2012 ha smentito la possibilità che ci fossero stati brogli

29 LA STRAGE DI VIA MEDINA Fu una conseguenza della vittoria repubblicana: ci furono vari scontri provocati dai monarchici Un corteo monarchico cercò di assaltare la sede del PCI di via Medina, a Napoli per togliere il tricolore esposto L’azione fu bloccata dalla polizia, tuttavia persero la vita 10 persone

30 COSTITUZIONE ITALIANA
Referendum del 2 giugno 1946, formazione dell’Assemblea Costituente ed entrata in vigore della Costituzione.

31 2 GIUGNO 1946 Referendum tra monarchia e repubblica.
Elezione dell’Assemblea Costituente. 28 milioni gli aventi diritto al voto. Prima votazione nazionale a suffragio universale maschile e femminile.

32 REFERENDUM 2 GIUGNO 1946 Affluenza dell’89,08%. Repubblica voti (54,27%), Monarchia voti (45,37%).

33 ASSEMBLEA COSTITUENTE
Affermazione di tre grandi partiti: la Democrazia cristiana conquistava la maggioranza dell’Assemblea (35,21%), mentre il Partito socialista e il Partito comunista insieme raggiungevano il 39,61%. Le elezioni evidenziavano il massiccio ridimensionamento delle forze liberali.

34 ASSEMBLEA COSTITUENTE
Composta di 566 deputati. Si riunì per la prima volta il 25 giugno 1946 a Palazzo Montecitorio. 28 giugno 1946 Enrico de Nicola eletto Capo provvisorio dello Stato. Quindici giorni dopo votò la fiducia al secondo governo De Gasperi. Fine lavori: 31 gennaio 1948.

35 PRESIDENTI ASSEMBLEA COSTITUENTE
Giuseppe Saragat: appartenente al PSLI Terracini Umberto: appartenente al PCI

36 TAPPE SALIENTI DEI LAVORI DELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE
Il 15 luglio 1946 delibera l’istituzione della Commissione per la Costituzione, composta di 75 deputati. La nomina dei componenti della Commissione spetta a Giuseppe Saragat. Il 20 luglio la Commissione dei 75 elegge Presidente Meuccio Ruini. Il 23 luglio la Commissione per la Costituzione si suddivide in tre Sottocommissioni. Il 25 luglio la Commissione definisce gli argomenti deferiti alle tre Sottocommissioni e ne nomina i Presidenti. Il 29 novembre viene costituito un Comitato composta da 18 membri della Commissione. Il 1 febbraio 1947 la Commissione dei 75 termina i propri lavori. Il 4 marzo l’Assemblea Costituente inizia la discussione del progetto di Costituzione della Repubblica italiana.

37 ENTRATA IN VIGORE DELLA COSTITUZIONE
Approvata il 22 dicembre 1947 con 453 sì e 62 no. Firmata il 27 dicembre dal Capo provvisorio dello Stato, Enrico de Nicola. Entra in vigore il 1 gennaio 1948. Composta di 139 articoli. Formata da tre anime: cristiana, socialista e liberale.

38 La costituzione è: Laica - In quanto è separata dalla sfera religiosa.
Espressione del popolo - In quanto è stato il popolo stesso a scegliere i propri rappresentanti nell’assemblea costituente. Scritta - In quanto non è affidata né alla memoria né ad alcuna tradizione orale. Rigida - In quanto non può essere modificata se non in casi eccezionali.

39 Democratica - In quanto favorisce la democrazia e la sostiene perché ritenuta la migliore forma di governo ed è alla base stessa della costituzione. Dettagliata - In quanto, con i suoi 139 articoli e relativi commi nonché 18 disposizioni transitorie e finali, è ricca di dettagli, specificazioni e trattazioni di casi particolari. Compromissoria – In quanto frutto di un accordo tra schieramenti politici diversi Programmatica – In quanto è un programma che le forze politiche devono attuare e rispettare

40 Sitografia https://www.archivioluce.com/2018/01/02/la-costituzione/


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