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SVILUPPO SOSTENIBILE IL RAPPORTO DELLE NAZIONI UNITE DEFINISCE LO SVILUPPO SOSTENIBILE COME UNA MODALITÀ DELLO SVILUPPO ECONOMICO MONDIALE IN GRADO DI.

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1 SVILUPPO SOSTENIBILE IL RAPPORTO DELLE NAZIONI UNITE DEFINISCE LO SVILUPPO SOSTENIBILE COME UNA MODALITÀ DELLO SVILUPPO ECONOMICO MONDIALE IN GRADO DI ASSICURARE "IL SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI DELLA GENERAZIONE PRESENTE SENZA COMPROMETTERE LA POSSIBILITÀ DELLE GENERAZIONI FUTURE DI REALIZZARE I PROPRI". IL TERMINE SOSTENIBILE INTESO COME CONTINUAZIONE SENZA DIMINUZIONE

2 LA DEFINIZIONE DI SVILUPPO SOSTENIBILE COMPRENDE TRE CONCETTI CHIAVE: AMBIENTE. Lo sviluppo sostenibile implica un'enfasi sostanzialmente elevata sul valore degli ambienti naturali, artificiali e culturali. FUTURO. Lo sviluppo sostenibile implica un'attenzione sia per l'orizzonte di breve-medio termine, vale a dire i 5-10 anni per i quali un partito politico potrebbe progettare e realizzare il proprio programma, sia per il futuro a più lungo termine che sarà ereditato dalle generazioni future. EQUITÀ. Lo sviluppo sostenibile pone enfasi sul provvedere ai bisogni dei meno avvantaggiati nella società (equità intragenerazionale), e su un trattamento equo delle generazioni future (equità intergenerazionale).

3 LO SVILUPPO SOSTENIBILE EIL SISTEMA INDUSTRIALE PER UNA COMPRENSIONE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE OCCORRE PRENDERE IN CONSIDERAZIONE NON SOLAMENTE LA SFERA ECONOMICA, MA IN MODO SIMULTANEO DIVERSE ALTRE DIMENSIONI.

4 LA SOSTENIBILITÀ SOCIALE RIVOLTA ALLA RIDUZIONE DEL DIVARIO NEGLI STANDARD DI VITA TRA I RICCHI E I POVERI.

5 LA SOSTENIBILITÀ ECOLOGICA CARATTERIZZATA DALLA LIMITAZIONE DEL CONSUMO DELLE RISORSE, DALLA RIDUZIONE DEL VOLUME DEI RIFIUTI E DEGLI INQUINANTI, DALL'INTENSIFICAZIONE DELLA RICERCA TECNOLOGICA, DALLA DEFINIZIONE DI REGOLE PER UN'ADEGUATA PROTEZIONE AMBIENTALE, DALL'AUTOLIMITAZIONE NEI CONSUMI.

6 LA SOSTENIBILITÀ SPAZIALE, O GEOGRAFICA, DIRETTA AD OTTENERE UNA CONFIGURAZIONE URBANA – RURALE PIÙ BILANCIATA ED UNA MIGLIORE DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DEGLI INSEDIAMENTI UMANI E DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE,

7 LA SOSTENIBILITÀ CULTURALE CHE SI COLLEGA AD UNA SFERA CHE È QUELLA DEL LOCALE, DELLE RADICI ENDOGENE DELLO SVILUPPO, PER LA TRASPOSIZIONE DEL CONCETTO NORMATIVO D'ECOSVILUPPO IN UNA PLURALITÀ DI SOLUZIONI LOCALI, SPECIFICHE PER L'ECOSISTEMA DI RIFERIMENTO, PER LA CULTURA DI RIFERIMENTO E PER IL TERRITORIO DI RIFERIMENTO.

8 MERCATO E SVILUPPO SOSTENIBILE IL MODO D’INTENDERE IL TEMA DELLA DIMENSIONE MACROECONOMICA DELLA SOSTENIBILITÀ APPARE MOLTO DIVERSO SECONDO I PUNTI DI VISTA. ALCUNI ECONOMISTI SOSTENGONO CHE A CERTE CONDIZIONI È IL MERCATO CHE PORTA ALLA SOSTENIBILITÀ ALTRI, PIÙ PRUDENTEMENTE, RITENGONO NECESSARIO INTEGRARE L'AZIONE DEL MERCATO CON QUALCHE FORMA DI INDIRIZZO PUBBLICO PERCHÉ IL SISTEMA DEI DIRITTI DI PROPRIETÀ SUI BENI AMBIENTALI NON NE GARANTISCE LA LORO CONSERVAZIONE.

9 METODI DI REGOLAZIONE DEMOCRATICA A livello istituzionale, sembra necessario sviluppare metodi di regolazione democratica dell'economia. Un'economia di mercato civilizzata RICHIEDE un insieme di regole UNA QUOTA SOSTANZIALE DI PIANIFICAZIONE FLESSIBILE E STRATEGICA. OCCORRE, cioè, TROVARE UN NUOVO MODELLO DI COLLABORAZIONE TRA TUTTI GLI ATTORI INTERESSATI ED UNA NUOVA DISTRIBUZIONE DI POTERI TRA STATO IMPRESE E L'EMERGENTE TERZO SISTEMA DELLE ASSOCIAZIONI DEI CITTADINI E DEI MOVIMENTI.

10 GLI STRUMENTI PREVENTIVI PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE Per prevenire il degrado ambientale e gli eccessivi costi sociali. STRUMENTI PREVENTIVI PIÙ CONOSCIUTI: - I MARCHI AMBIENTALI, o eco-labels, concessi quando il prodotto dimostri di essere conforme a certe prescrizioni o di fornire prestazioni ambientali superiori ad un certo livello stabilito. - I BILANCI ECOLOGICI D'IMPRESA, che consistono nella contabilizzazione di tutti i flussi in entrata e in uscita delle materie prime (dell'aria, acqua, energia, beni intermedi, prodotti finali, rifiuti) e nella verifica della situazione dell'impresa rispetto alle misure contro il rischio industriale e per la sicurezza dell'ambiente di lavoro. L'AUDIT AMBIENTALE, che consiste in una certificazione volontaria da parte delle imprese della propria conformità alle normative ambientali. I BILANCI ECOLOGICI TERRITORIALI, con cui si quantificano i livelli di emissioni inquinanti globali in un'area considerata e si valutano lo stato d'uso delle risorse naturali, i consumi di suolo, di acqua e di energia, ecc.

11 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE Normativa di riferimento. A partire dalla seconda metà degli anni ’70 l’U.E. ha attivato una politica organica di tutela dell’ambiente, attraverso l’adozione di Programmi d’azione quadriennali. Con il V Programma d’azione (1996/1999) sono stati approvati: il Reg. EMAS (n. 1836/93) sull’adesione volontaria delle imprese del settore industriale ad un sistema comunitario di ecogstione e audit; il Reg. ECOLABEL n. 880/92 sull’assegnazione del marchio di qualità ecologica dei prodotti.

12 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE Al tradizionale “Command & Control” sono stati affiancati questi nuovi strumenti di adesione volontaria che mirano a favorire: ª Una migliore gestione delle risorse; ª La responsabilizzazione nei riguardi dell’ambiente; ª La competitività delle imprese; e a promuovere l’informazione al pubblico riguardo alle attività industriali, dei mezzi di controllo e della qualità dei prodotti.

13 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE L’ EMAS La partecipazione è aperta a qualsiasi organizzazione che intenda migliorare le sue prestazioni ambientali complessive. Fa propria la norma ISO 14001 che definisce i requisiti di un sistema di gestione ambientale; Invita gli stati membri ad elaborare legislazioni che adottino misure di sostegno ed incentivazione per l’adesione delle PMI.

14 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE L’ECOLABEL E’ il marchio europeo di qualità ecologica che premia i prodotti e servizi migliori sotto il profilo ambientale, che possono così diversificarsi dai concorrenti presenti sul mercato, mantenendo elevati standard prestazionali. Molteplici sono i vantaggi per l’azienda e per i consumatori, esso infatti: ª  offre un’informazione immediata sulle caratteristiche ambientali del prodotto; ª offre un’informazione attendibile di conformità a rigorosi requisiti stabiliti a livello comunitario; ª è valido in tutta Europa.

15 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE TIPOLOGIE DI INFORMATIVA ECO- AMBIENTALE. L’attenzione alle tematiche ambientali ha portato le aziende ad adeguare il loro sistema informativo alle mutate esigenze di conoscenza, interne ed esterne, sulla compatibilità e sostenibilità ambientale dei processi produttivi e dei prodotti offerti. La comunicazione ambientale, interna e/o esterna, d’impresa si serve principalmente di due strumenti: - il bilancio ambientale; - il report ambientale.

16 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE Il bilancio ambientale Il Bilancio ambientale d'impresa è uno ”strumento contabile in grado di fornire un quadro organico di interrelazioni tra l'impresa e l'ambiente naturale, contenente dati quantitativi e qualitativi relativi all'impatto ambientale delle attività produttive e dello sforzo economico e finanziario sostenuto dall'impresa per la protezione dell'ambiente”.

17 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE Caratteristiche fondamentali dell’eco-bilancio: Rilevazione dei dati fisici relativi alle risorse naturali utilizzate come input nei processi produttivi (emissioni in atmosfera,scarichi idrici,rifiuti prodotti nella fase di produzione); Rilevazione dei dati di tipo monetario relativi alla spesa sostenuta dall'impresa per la protezione dell'ambiente; Verificabilità da parte di esperti esterni o certificatori di società di auditing ambientale.

18 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE La contabilità ambientale d’impresa Con il termine si intende un sistema contabile che permette di rilevare, organizzare, gestire e comunicare informazioni/dati ambientali di tipo fisico e/o monetario. Obiettivi: Di programmazione e controllo (migliorare la base informativa per i destinatari interni); Di informazione e comunicazione (migliorare la base informativa per destinatari esterni).

19 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE Secondo il modello dell’EPA (Environmental Protection Agency) i costi ambientali si possono distinguere in: ª costi convenzionali; ª costi potenzialmente nascosti; ª costi contingenti o eventuali; ª costi d’immagine e relazioni esterne (o intangibili). I costi possono poi distinguersi in: ª costi interni; ª costi esterni.

20 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE Lo schema di bilancio proposto dal FEEM consta di tre quadri contabili distinti: ª il conto delle risorse: ª il conto delle emissioni: ª il conto delle spese ambientali: La sua funzione più significativa è la rappresentazione dei dati necessari per la valutazione dei decision making attraverso la costruzione di indici sintetici di performance.

21 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE Gli indicatori si distinguono in : - indicatori di performance ambientale: (indicatori di processo; indicatori ecofinanziari; indicatori di gestione) che permettono di valutare l’efficacia e l’efficienza ambientale dell’impresa. - indicatori di impatto ambientale: (indicatori fisici; indicatori monetari) che misurano l’impatto delle attività dell’impresa sull’ambiente naturale

22 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE Obiettivo: la circolazione delle informazioni ambientali; il miglioramento della comunicazione con il mondo esterno; il consolidamento della politica ambientale; lo sviluppo del sistema di gestione ambientale; la riduzione delle emissioni e dei relativi costi. Per queste ragioni gli indicatori dovrebbero avere le seguenti caratteristiche: - obiettività: - dimostrabilità: - significatività: - confrontabilità.

23 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE Il report ambientale. E’ lo strumento principale attraverso cui l’impresa comunica all’esterno (azionisti finanziatori, assicuratori, opinione pubblica, gruppi ambientalisti, autorità nazionali e locali, clienti e consumatori), i propri dati ambientali di natura qualitativa e quantitativa, nonché le informazioni relative alla conformità legislativa e di comunicazione in materia legale. Esso deve soddisfare sia esigenze di trasparenza e comunicabilità, raggiungendo coloro che sono interessati al suo contenuto e evidenziando gli sforzi del management interno verso la persecuzione e raggiungimento di risultati ambientali, sia il rispetto di un rigore scientifico garantendo completezza ed affidabilità delle informazioni fornite.

24 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE Il Rapporto Ambientale è pertanto un documento diffuso al pubblico e redatto periodicamente, per mezzo del quale l'impresa descrive: le sue principali problematiche ambientali, il suo approccio strategico, la sua organizzazione per la gestione ambientale, le azioni messe in atto per la protezione ambientale; e documenta, con dati statistiche e indicatori: il proprio impatto ambientale e gli aspetti finanziari connessi con l'ambiente (spese correnti e di investimento).

25 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE Normativa di riferimento. A partire dalla seconda metà degli anni ’70 l’U.E. ha attivato una politica organica di tutela dell’ambiente, attraverso l’adozione di Programmi d’azione quadriennali. Con il V Programma d’azione (1996/1999) sono stati approvati: il Reg. EMAS (n. 1836/93) sull’adesione volontaria delle imprese del settore industriale ad un sistema comunitario di ecogstione e audit; il Reg. ECOLABEL n. 880/92 sull’assegnazione del marchio di qualità ecologica dei prodotti.

26 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE Al tradizionale “Command & Control” sono stati affiancati questi nuovi strumenti di adesione volontaria che mirano a favorire: ª Una migliore gestione delle risorse; ª La responsabilizzazione nei riguardi dell’ambiente; ª La competitività delle imprese; e a promuovere l’informazione al pubblico riguardo alle attività industriali, dei mezzi di controllo e della qualità dei prodotti.

27 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE L’ EMAS La partecipazione è aperta a qualsiasi organizzazione che intenda migliorare le sue prestazioni ambientali complessive. Fa propria la norma ISO 14001 che definisce i requisiti di un sistema di gestione ambientale; Invita gli stati membri ad elaborare legislazioni che adottino misure di sostegno ed incentivazione per l’adesione delle PMI.

28 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE L’ECOLABEL E’ il marchio europeo di qualità ecologica che premia i prodotti e servizi migliori sotto il profilo ambientale, che possono così diversificarsi dai concorrenti presenti sul mercato, mantenendo elevati standard prestazionali. Molteplici sono i vantaggi per l’azienda e per i consumatori, esso infatti: ª  offre un’informazione immediata sulle caratteristiche ambientali del prodotto; ª offre un’informazione attendibile di conformità a rigorosi requisiti stabiliti a livello comunitario; ª è valido in tutta Europa.

29 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE TIPOLOGIE DI INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE. L’attenzione alle tematiche ambientali ha portato le aziende ad adeguare il loro sistema informativo alle mutate esigenze di conoscenza, interne ed esterne, sulla compatibilità e sostenibilità ambientale dei processi produttivi e dei prodotti offerti. La comunicazione ambientale, interna e/o esterna, d’impresa si serve principalmente di due strumenti: - il bilancio ambientale; - il report ambientale.

30 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE Il bilancio ambientale Il Bilancio ambientale d'impresa è uno ”strumento contabile in grado di fornire un quadro organico di interrelazioni tra l'impresa e l'ambiente naturale, contenente dati quantitativi e qualitativi relativi all'impatto ambientale delle attività produttive e dello sforzo economico e finanziario sostenuto dall'impresa per la protezione dell'ambiente”.

31 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE Caratteristiche fondamentali dell’eco-bilancio: Rilevazione dei dati fisici relativi alle risorse naturali utilizzate come input nei processi produttivi (emissioni in atmosfera,scarichi idrici,rifiuti prodotti nella fase di produzione); Rilevazione dei dati di tipo monetario relativi alla spesa sostenuta dall'impresa per la protezione dell'ambiente; Verificabilità da parte di esperti esterni o certificatori di società di auditing ambientale.

32 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE La contabilità ambientale d’impresa Con il termine si intende un sistema contabile che permette di rilevare, organizzare, gestire e comunicare informazioni/dati ambientali di tipo fisico e/o monetario. Obiettivi: Di programmazione e controllo (migliorare la base informativa per i destinatari interni); Di informazione e comunicazione (migliorare la base informativa per destinatari esterni).

33 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE Secondo il modello dell’EPA (Environmental Protection Agency) i costi ambientali si possono distinguere in: ª costi convenzionali; ª costi potenzialmente nascosti; ª costi contingenti o eventuali; ª costi d’immagine e relazioni esterne (o intangibili). I costi possono poi distinguersi in: ª costi interni; ª costi esterni.

34 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE Lo schema di bilancio proposto dal FEEM consta di tre quadri contabili distinti: ª il conto delle risorse: ª il conto delle emissioni: ª il conto delle spese ambientali: La sua funzione più significativa è la rappresentazione dei dati necessari per la valutazione dei decision making attraverso la costruzione di indici sintetici di performance.

35 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE Gli indicatori si distinguono in : - indicatori di performance ambientale: (indicatori di processo; indicatori ecofinanziari; indicatori di gestione) che permettono di valutare l’efficacia e l’efficienza ambientale dell’impresa. - indicatori di impatto ambientale: (indicatori fisici; indicatori monetari) che misurano l’impatto delle attività dell’impresa sull’ambiente naturale

36 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE Obiettivo: la circolazione delle informazioni ambientali; il miglioramento della comunicazione con il mondo esterno; il consolidamento della politica ambientale; lo sviluppo del sistema di gestione ambientale; la riduzione delle emissioni e dei relativi costi. Per queste ragioni gli indicatori dovrebbero avere le seguenti caratteristiche: - obiettività: - dimostrabilità: - significatività: - confrontabilità.

37 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE Il report ambientale. E’ lo strumento principale attraverso cui l’impresa comunica all’esterno (azionisti finanziatori, assicuratori, opinione pubblica, gruppi ambientalisti, autorità nazionali e locali, clienti e consumatori), i propri dati ambientali di natura qualitativa e quantitativa, nonché le informazioni relative alla conformità legislativa e di comunicazione in materia legale. Esso deve soddisfare sia esigenze di trasparenza e comunicabilità, raggiungendo coloro che sono interessati al suo contenuto e evidenziando gli sforzi del management interno verso la persecuzione e raggiungimento di risultati ambientali, sia il rispetto di un rigore scientifico garantendo completezza ed affidabilità delle informazioni fornite.

38 L’INFORMATIVA ECO-AMBIENTALE Il Rapporto Ambientale è pertanto un documento diffuso al pubblico e redatto periodicamente, per mezzo del quale l'impresa descrive: le sue principali problematiche ambientali, il suo approccio strategico, la sua organizzazione per la gestione ambientale, le azioni messe in atto per la protezione ambientale; e documenta, con dati statistiche e indicatori: il proprio impatto ambientale e gli aspetti finanziari connessi con l'ambiente (spese correnti e di investimento).


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