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PubblicatoFederica Cossu Modificato 11 anni fa
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EFFICACIA DI UNA PRATICA PROGRAMMATA SU TONALITA’ E EDUCAZIONE PRIVATA SULLA PRECISIONE DELLA RIPRODUZIONE VOCALE IN BAMBINI AUDIOLESI: DUE CASI ALICE-ANN DARROW Professore associato di Educazione Musicale e Musicoterapica Università del Kansas E NICKI COHEN Educatore alla Lockhaven University
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Capacità canore di bambini audiolesi
L’acquisizione di capacità canore è controllata fondamentalmente dall’orecchio. I bambini piccoli imparano a cantare imitando i suoni degli altri. I bambini con handicap uditivi hanno la capacità fisica di cantare esattamente come qualsiasi bambino sano; tuttavia, a causa del limitato accesso uditivo a suoni fatti dagli altri, le loro capacità vocali si sviluppano più lentamente e richiedono una educazione supplementare. 1) Il suono è la sensazione prodotta dalla vibrazione di un corpo in oscillazione. Tale vibrazione, che si propaga nell’aria o in un altro mezzo elastico, raggiunge l’orecchio che, tramite un complesso meccanismo interno, è responsabile della creazione di una sensazione "uditiva" direttamente correlata alla natura della vibrazione.
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Linguaggio degli audiolesi
Le caratteristiche comuni del linguaggio degli audiolesi comprendono una frequenza di base più alta e una minore variazione del tono. La gamma della voce cantante degli audiolesi è notevolmente più piccola e il punto centrale più basso. 3) La frequenza di base o fondamentale è la frequenza in cui il suono vibra per intero. Ciò si può esprimere anche come il tono più basso che la fonte del suono sia capace di produrre. Precisamente si sono valutate le ricadute positive dell’adeguamento di frequenza di uno stimolo vocale. Si parla di adeguamento nel senso che le frequenze di stimolo vengono aggiustate a seconda dell’audiogramma del soggetto attraverso un’equalizzatore di banda di frequenza stereo standard. Le frequenze verranno amplificate in relazione alla configurazione del soggetto e al grado della perdita.
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Esercizio vocale e frequenza
Darrow e Starmner nel 1988 scoprono che l’esercizio vocale può abbassare la frequenza di base e aumentare la gamma di frequenza della parlata dei bambini audiolesi. Specie l’audioleso grave si caratterizza per possedere una tonalità alta monotona. 3) La frequenza di base o fondamentale è la frequenza in cui il suono vibra per intero. Ciò si può esprimere anche come il tono più basso che la fonte del suono sia capace di produrre. Precisamente si sono valutate le ricadute positive dell’adeguamento di frequenza di uno stimolo vocale. Si parla di adeguamento nel senso che le frequenze di stimolo vengono aggiustate a seconda dell’audiogramma del soggetto attraverso un’equalizzatore di banda di frequenza stereo standard. Le frequenze verranno amplificate in relazione alla configurazione del soggetto e al grado della perdita. L’audiogramma è utilizzato per rappresentare graficamente l’eventuale perdita uditiva di una persona grazie all’invio di una serie di toni puri a differente intensità e frequenza.I differenti toni o frequenze in Herz vengono inserite orizzontalmente nell’asse delle x. La frequenza o picco di frequenza del suono aumenta da sinistra verso destra.Il livello espresso in decibels dB o sensazione di ciascun tono è indicato sull’asse verticale.Più è elevato il numero più il suono è forte. La linea blu che incrocia l’audiogramma rappresenta il minimo livello sonoro che quella persona può sentire. Questa è definita in gergo tecnico soglia uditiva. I dati hanno indicato che la frequenza di stimolo adeguata a seconda dell’audiogramma del soggetto può creare stimoli uditivi più accessibili
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Modello di audiogramma
Il modulo di audiogramma viene sviluppato per dimostrare la correlazione tra la soglia (perdita uditiva) rappresentata nell’audiogramma e la perdita della qualità del suono. Udito normale Perdita uditiva La linea blu che incrocia l’audiogramma rappresenta il minimo livello sonoro che quella persona può sentire. Questa è definita in gergo tecnico soglia uditiva.
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Caso 1: Sara Sara è una ragazzina di dodici anni
Il suo danno uditivo viene classificato da grave a profondo con un peggioramento nell’orecchio sinistro. La sua fonte di amplificazione uditiva è un apparecchio sull’orecchio. Grave perdita dell’udito: ( da 71 a 90 dB ). Possibilità di ascolto di voci forti a 30 cm dall’orecchio. Capacità di identificare suoni ambientali. Capacità di distinguere vocali, ma non consonanti. Disturbi e danneggiamenti nel discorso e nel linguaggio. Profonda perdita dell’udito: ( da 91 dB in poi). Maggior consapevolezza delle vibrazioni che dei modelli tonali. Dipendenza dalla visione piuttosto che dall’ascolto come mezzo principale di comunicazione. Discorso e linguaggio handicappati o danneggiati, ed impossibilitati a svilupparsi spontaneamente se la perdita è pre-linguistica.
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Trattamento Viene eseguito un programma di pratica tonale utilizzando 14 cassette di vocalizzazione che accompagnano un diapason elettrico. Il programma consiste in esercizi di intonazione di difficoltà crescente. I dati vengono registrati e rivelano un miglioramento della capacità di Sara di riprodurre un dato modello di tono. La bambina siede davanti al congegno elettronico e ascolta attraverso delle cuffie una cassetta al livello di scolto più comodo. Con le istruzioni ricevute via audio le vengono presentati singoli toni che lei deve riprodurre al microfono. Il marchingegno misura la precisione della risposta contando ogni secondo quante volte il tono viene cantato correttamente. E poi si fa il confronto dei punteggi ottenuti.
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Percentuali di risposte corrette di Sara
99 77 74 86 83 82 76 65 I dati degli esercizi hanno rivelato punteggi di precisione di esecuzione vocale abbastanza simili in tutte le sedute, indicando una serie graduale di approssimazioni successive per raggiungere l’obiettivo finale di riprodurre esattamente la tonalità emessa dal nastro campione. Registrazioni della pratica
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Caso 2 Adele Adele è una bambina di 12 anni con una perdita dell’udito dell’80% all’orecchio sinistro e del 100% a quello destro. Per Adele erano state necessarie delle lezioni di canto così che potesse cantare bene, abbastanza da partecipare al coro scolastico. La sua famiglia aveva una notevole propensione per le attività musicali: in particolare suo padre, che ha una laurea in musica ed era stato insegnante di musica in una scuola pubblica. La sua fonte di amplificazione uditiva è un apparecchio posto sull’orecchio.
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Trattamento Lezioni settimanali in una stanza con pavimento in legno per favorire il propagarsi di vibrazioni. Accompagnamento al pianoforte con lezioni di solfeggio per darle un ambito spaziale in cui collocare i toni. Non viene usato il pedale del piano per cui si eseguono melodie con articolazione staccata per chiarire i toni giusti. In una prima fase le vengono assegnate gamme di toni semplici, poi gamme maggiori in relazione ai progressi in itinere.
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Caratteristiche prove di Adele
La maggioranza dei suoi toni vocali erano ristretti a registri di petto. Tra le mancanze vocali c’erano anche una forte nasalità, una produzione spinta, forte, quando si cantavano toni più alti, un suono vocale e una dizione povera iposupportata. 5) Suono iposupportato: suono vocale che è caratterizzato dalla mancanza di un corretto supporto respiratorio, suono superficiale e sottile
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Percentuale toni individuati Adele 1 e 2 parte della prova
90 85 94 64 75 45 Al primo incontro è stata fatta una indagine sulla capacità di riprodurre 20 toni. I risultati hanno dimostrato come lei abbia prodotto vocalmente il 64% dei toni in maniera corretta, quindi l’85% nel test centrale e 90% nel post-test . Nella seconda parte della prova sono state individuate sette tonalità equivalenti al 45% nel pre-test, poi la performance migliora al 75% nel test centrale e al 94% nel post-test.
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Relazione conclusiva I due ambiti di procedura di pratica vocale si possono utilizzare con altri bambini: la procedura usata con Sara si presta meglio a studenti capaci di pratica indipendente e il cui deficit principale è la precisione più che la qualità dell’emissione. La procedura usata con Adele è più utile agli studenti con limitata capacità di controllo della vocalizzazione e si presta a migliorare la qualità vocale ed il repertorio vocale.
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