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Europa 50 anni insieme.

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Presentazione sul tema: "Europa 50 anni insieme."— Transcript della presentazione:

1 Europa 50 anni insieme

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3 Roma 25 marzo 1957

4 Testate analizzate Il Piccolo - giornale di Trieste 01.01.57 -23.02.57
Il Piccolo Sera Il Messaggero Veneto – Il Corriere di Trieste –

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6 "Il Piccolo Sera" Primo trimestre 1957

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8 "Il Piccolo" gennaio - febbraio

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10 "Il Piccolo" marzo - aprile 1957

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12 "Il Messaggero Veneto" 1° trimestre 1957

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14 " Il corriere di Trieste" del 1957

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16 Testate 1° quadrimestre 1957

17 L'attesa

18 DISCORSO DI CAPODANNO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIOVANNI GRONCHI DEL 31/12/1956 Il Presidente della Repubblica ha rivolto questa sera il seguente messaggio alla nazione: […]Quanti hanno il peso e la coscienza delle proprie responsabilità debbono perciò, nelle presenti condizioni, tendere a rafforzare la solidarietà dei popoli liberi per la loro difesa, e insieme contribuire, con opportune iniziative, a che l’Europa in unità di intenti possa costituire una forza di equilibrio e di pace. L’Europa possiede i titoli per questa missione, in virtù dalla sua millenaria civiltà cristiana, poiché da questa discendono come principio e come norma d’azione, anche nella vita internazionale, lo spirito di giustizia, rispetto alla dignità della persona umana, la generosa e saggia comprensione per le aspirazioni dei popoli verso l’indipendenza e la libertà. […] “Il Piccolo” ,1 gennaio 1957

19 La firma dei Trattati

20 Oggi

21 Così sulla stampa locale
abbiamo scelto…

22 Il Piccolo- Giornale di Trieste, 26 marzo 1957
Articolo

23 Roma, 25 marzo 1957 Curiosità · Condizioni meteo: pioggia
·       Bandiere sventolate dai giovani: quelle dei 6 Paesi aderenti e quella dell’Europa Unita( E bianca in campo azzurro) ·       Invitata d’onore: Donna Francesca De Gasperi ·       Luogo della cerimonia: salone degli Orazi e Curiazi, in Campidoglio ·       Ora d’inizio: 18.00 ·       Saluto della città: tenuto dal Sindaco, Tupini ·       Lingue utilizzate:tedesco, italiano e francese ·       Hanno firmato nell’ordine: Spaak e Snoy(Belgio) Pireneau e Faure(Francia) Adenauer e Hallstein(Rep. F. Tedesca) Segni e Martino(Italia) Beck e Schaus(Lussemburgo) Luns e Homan(Olanda) ·       Ore 18.46: rintocco della “Patarina”, la campana del Campidoglio ·       Durata della cerimonia: 53’ ·       Medaglia d’oro in ricordo dell’avvenimento donata alle delegazioni: sono raffigurate le sigle del Mercato comune e la lupa capitolina

24 E ancora… ·        25 gli arazzi esposti alle finestre del palazzo senatorio e del palazzo dei Musei capitolini(emblemi della città e stemmi dei 12 antichi rioni) ·        7 le bandiere esposte alle finestre del Palazzo dei Conservatori (quelle dei 6 Paesi e al centro quella della città di Roma) ·        4 le persone ad attendere i membri delle delegazioni: -il capo del cerimoniale del comune - il vice capo del cerimoniale - il cerimoniere capitolino in uniforme di gala -il guarda porta in divisa cinquecentesca ·       12 “fedeli di Vitorchiano”in uniforme cinquecentesca schierati lungo la scalinata reggono i gonfaloni con lo stemma dei 12 antichi rioni ·        12 m. di lunghezza x 2,80 di larghezza in noce massiccio: il tavolo della firma ·        broccato rosso copre il tavolo della firma ·        100 all’incirca gli operatori cinematografici presenti alla cerimonia ·        3 le telecamere ·        decine i fotografi ·        cerimonia trasmessa in Eurovisione ·        scuole chiuse

25 Il Piccolo Giornale di Trieste, 26 marzo 1957 ARTICOLO

26 I giovani: futuro dell’Europa
Bene ha fatto il ministro Rossi a disporre che, in occasione della firma a Roma dei trattati per il mercato comune europeo e per l’Euratom, le scuole di tutte Italia facessero vacanza Scuole chiuse per una grande giornata […] sono proprio loro, gli scolari dei vari ordini e gradi,che godranno domani dei benefici di questa unità europea che si sta costruendo… Giovani, futuri cittadini europei […]è nella scuola,specialmente quella elementare e inferiore, che si preparano prima di tutto i futuri produttori e consumatori del mercato comune. Il futuro è nella scuola

27 Necessità di specializzazione per una grande comunità
[…] i nostri giovani operai – per poter seriamente aspirare ai posti di lavoro negli altri paesi della Comunità – debbono avere un’istruzione sufficiente e curata e una specializzazione professionale ben precisa. Necessità di specializzazione per una grande comunità […] serviranno tecnici, disegnatori meccanici, esperti radio-telegrafici, ecc... tra gli operai; ingegneri, chimici, architetti, agronomi, ecc... tra i laureati e i diplomati. Le dicano queste cose, questa mattina, i nostri insegnanti, riprendendo le lezioni e spiegando il perché della vacanza di ieri; alimentino nei giovani loro affidati la coscienza europea… Agli insegnanti il compito di formare i cittadini europei Regdo Scodro, Pietra Angolare, Il Piccolo-Giornale di Trieste, 26 marzo ‘57

28 La stampa locale in lingua slovena
Testate analizzate: Democratija e Katoliški glas Anno 1957

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30 …e sulla stampa nazionale
e internazionale

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32 In quei primi mesi del 1957 i giornali si occuparono anche di…
Guerra in Medio Oriente Nato Delitto Montesi Rivoluzione ungherese Riforma agraria

33 25 marzo 1957: Belgio Francia Italia Lussemburgo Olanda Rep. Fed. Tedesca E oggi…

34 Ultima

35 25 marzo 2007

36 Testate analizzate Stampa locale: Il Piccolo Il Messaggero Veneto
Il Gazzettino Stampa nazionale: La Repubblica Il Corriere della Sera Il Sole 24 ore

37 …e abbiamo letto: La Dichiarazione di Berlino
Il Discorso del Presidente Giorgio Napolitano (Palazzo del Quirinale, 23 marzo ’07) Il Discorso della Signora Angela Merkel, Presidente del Consiglio europeo (Bruxelles, 29 marzo ’07)

38 Così 50 anni dopo sulla stampa locale abbiamo scelto…

39 Il Piccolo – 24 marzo 2007 Articolo

40 Dall’articolo sono emersi…
Aspetti positivi Aspetti negativi Garanzia di 50 anni di pace Affermazione di principi (democrazia, rispetto dei diritti umani, concorrenza ed economia sociale di mercato) e di un modello di cooperazione basato sul consenso Crescita economica Libera circolazione dei cittadini, delle merci e dei capitali Moneta unica per 13 paesi Grande capacità di attrazione verso altri paesi Possibile regresso del processo di integrazione Incertezza sui confini dell’Unione Inadeguatezza delle risorse messe a disposizione dai governi nazionali Consenso pro- europeo ridotto Troppi interrogativi sulla sorte del trattato costituzionale Difficoltà di prendere decisioni data la necessità di unanimità

41 Intervista a nonna Maria
E nel 1957 … …che cosa ne pensavano i nostri coetanei? Intervista a nonna Maria

42 Lavori in corso...

43 Scientifico "Duca degli Abruzzi"
A cura di... classe 2° A Liceo Scientifico "Duca degli Abruzzi" Prof.ssa Laura Cadenar

44 Sloveno: Martina, Gregor
Il Piccolo di Trieste: Martina, Patrick Il Messaggero Veneto: Cristina, Federica, Miriam, Mara, Giulia, Alessandra Il Piccolo: Erica, Francesca, Caterina, Costanza, Carla, Tamara Il Corriere di Trieste: Jasmin, Chiara Il Piccolo Sera: Sava, Luca, Matteo, Patrick, Federico Al computer: Costanza, Francesca, Erica

45 La nostra esperienza Raccogliendo informazioni dai giornali risalenti al 1957, ovvero l’anno in cui furono firmati i “Trattati di Roma”, abbiamo imparato in primo luogo a collaborare tra di noi, a dividerci i compiti e a lavorare per un fine comune, ma soprattutto abbiamo capito che l’Europa in cui viviamo è il risultato di un lungo processo di formazione cominciato ancora prima di quella firma. Noi, in quanto ragazzi del ’90, e quindi nati quando l’Europa era già attiva, e in una città di confine e di conseguenza multiculturale, non percepivamo la grande importanza di questa unione. Scetticamente chinati sui giornali locali di mezzo secolo fa, a copiare come degli amanuensi gli articoli di maggior rilievo, ci sembrava di svolgere un lavoro pesante, inutile e senza un fine preciso. Ma, quando il progetto ha cominciato a prendere forma, ci siamo trovati più coinvolti e più invogliati a continuare. Al giorno d’oggi per noi viaggiare in Europa è ovvio, fin troppo ovvio…Bastano un paio di ore per raggiungere Parigi, Londra, Dublino…e poi tornare rapidamente nella nostra piccola Gorizia, anche questa, per le sue caratteristiche geopolitiche, quasi una piccola Europa. E se restringiamo ancor di più il campo, a quello della nostra classe, ci accorgiamo che tra di noi ci sono ragazzi provenienti da svariati paesi europei e non: Ungheria, Argentina, Slovenia e Austria; ed ognuno di essi, con le sue usanze ed abitudini, arricchisce il bagaglio culturale collettivo. Per noi basta un click per collegarci dalla nostra casetta con chi ci pare e piace, anche se molto distante. Ci risulta difficile metterci nei panni dei nostri coetanei del 1957, ma possiamo immaginare la loro emozione, le loro speranze, ma anche i loro dubbi ed il loro scetticismo. Molto probabilmente quei ragazzi, oggi anziani, sono fieri del percorso compiuto da un’Europa che inizialmente appariva così fragile, come un bambino che muove incerto i primi passi, man mano cresce e che ora è partita in quarta per il raggiungimento dell’obiettivo di un’Europa aperta a tutti. di G. Cernic, F. Delli Carri, C. Lia, C. Macrini, C. Scandura, S. Todoroff

46 La nestre sperience Rincurant informazions dai gjornai che a van sù sin al 1957, venastaj l’an che a fòrin firmats i “Tratats di Rome”, o vin imparât prin di dut a colaborâ tra di nô, a dividîsi lis incarghis e a lavorâ par un fin comun, ma soredut o vin capît che l’europe dulà ch’o vivin al è il risultât di un lunc proces di formazion scomençât ancjemò prime di chê firme. Nô, essint frutats dal ’90, e duncje nassûts cuant che l’Europe e jere zà inviade, e intune citât di confin e partant di plui culturis, nô s’inacuarzevin de grande impuartance di cheste union. Pleâts incrèdui sui gjornai di chenti di mieç sécul indaûr a copiâ come ciarts copiscj i articui di majôr rilêf, nus pareve di davuelzi un lavôr faturôs, inùtil e sence une reson precise. Ma cuan’che il progjet al à scomençât a cjapâ pît, si vin cjatât plui cjapâts dentri e plui invoiâts a tirâ indenant. In dì di vuê par nô viazâ in Europe al è naturâl, ancje masse clâr… bàstin un pâr di òris par rivâ a Paris, Londre, Dublin, … e po’ tornâ ae svelte inte nestre piçule Gurize, ancje cheste pes sôs qualitâts e aspirazions politichis locâls, cuasi une piçule Europe. E se o ridusìn ancjemò di plui il spazi a chel de nestre classe, si acuarzìn che tra di nô a son frutâts di riunde dai svareâts Paîs europeans e ancje no ducj: Ongjarìe, Argentine, Slovenie e Austrie; e ognidun di lôr cu lis sôs usancis e custums, al insiore il bagai culturâl di ducj. Par nô baste un click par unîsi da nestre cjasute cun cui che nus pâr e plâs, ancje se une vore lontan. Nus risulte dificil metîsi inte cundizion di chei de nestre etât dal 1957, ma o podìn inmagjinâ la lôr emozion, lis lôr sperancis, ma ancje i lôr dùbits e la lôr malfidence. Siguramentri frutâts, vuê in etât, a son braurôs de strade puartade indenant di une Europe che sul in prin e pareve cuss’ clopadiçe, sicu un frutin ch’al scomençe malsigûr a cjaminâ, biel planc e crês e cumò e jé partide a breneviarte par rivâ al obietîf di une Europe vierte a ducj. A cura di Alessandra Gallas

47 Nuestra experiencia Recogiendo informaciones de diarios del año 1957 (el año en el cual fueron firmados los “Tratados de Roma”), hemos ido aprendiendo en primer lugar a colaborar entre nosotros, luego a dividirnos las tareas y, finalmente, a trabajar para un fin común. Pero sobre todo hemos entendido que la Europa en la cual vivimos es el resultado de un largo proceso de formación que se origina antes de la firma del Tratado mencionado. Nosotros, en calidad de jovenes de los ’90, y por lo tanto nacidos cuando Europa estaba ya activa, y en una ciudad limitrofe y además multicultural, no advertíamos la gran importancia de esta unión.  Sentados a hojear los diarios locales de hace medio siglo y transcribiendo como monjes medievales los articulos de mayor relieve, teníamos la impresión de estar haciendo un trabajo pesado, inútil y sin un objetivo preciso. Pero, cuando el proyecto empezó a tomar forma, comenzamos a participar con más entusiasmo y con ganas de continuar el estudio.  En nuestros dias viajar por Europa es normal, demasiado normal… Bastan un par de horas para alcanzar Paris, Londres, Dublin… y después volver rápidamente en nuestra pequeña Gorizia, tambien esta, por sus caracteristicas geopoliticas, casi una mini Europa. Y si reducimos todavia más el campo, refiriéndonos a nuestra clase, nos damos cuenta que entre nosotros hay chicos provenientes de muchos paises europeos y no europeo como: Hungria, Argentina, Eslovenia y Austria; y cada uno de ellos, con sus tradiciones y costumbres, enriquece el bagaje cultural colectivo. A nosotros nos basta un click para conectarnos desde nuestra casa con quien queramos, aunque esté muy lejos. Nos resulta difícil meternos en el lugar de los adolescentes del 1957, pero podemos imaginar sus emociones, sus esperanzas, tambien sus dudas y su escepticismo. Muy probablemente esos chicos, ahora ancianos, están orgullosos de los progresos de una Europa que inicialmente aparecía tan frágil, como un niño que dá incierto sus primeros pasos, que crece y que se ahora se lanza para alcancar el objetivo de una Europa abierta a todos. a cura di Federico Giunta

48 A MI TAPASZTALATUNK Az 1957-es ujsàgokat bongèszve, vagyis amikor a Ròmai Egyezmènyt alàirtàk, elsosorban azt tanultuk meg,hogy egyutt kell dolgoznunk, elosztani a feladatokat ès egy cèl èrdekèben dolgozni, de azt èrtettuk meg foleg,hogy Euròpa, amelyben èlunk egy hosszù fejlodèsi folyamat eredmènye, mely fejlodès màr a nevezett Egyezmèny alàiràsa elott megkezdodott. Mi a 90-es èvek fiai, tahàt a màr aktiv Euròpa ès egy sokkultùràjù hatàrvàros szulottei nem is tulajdonitottunk ennek az egysègnek nagy jelentosèget. Szkeptikusan a fèl èvszàzados ujsàgok folè hajolva,mint jo iròdeàkok màsoltuk azok fontosabb cikkeit, mely munkàt nehèznek,cèl nèlkulinek,haszontalannak tartottunk . Mikorra a feladat befejezèshez kozeledtunk,az egyre èrdekesebbè, èlvezetessè vàlt. Ma màr Euròpàban utazgatni termèszetes, sot tùl termèszetes is….. Nèhàny òra alatt elèrhetunk Pàrizsba,Londonba,Dublinba….ès gyorsan ugyanugy visszaèrhetunk a mi kis Goriziànkba, mely a geopolitikai helyzete miatt ,csaknem magàban is màr egy kis Euròpa. Ha mèg jobban leszukitjuk a kort a mi kis osztàlyunkra pèldàul, akkor azt làtjuk,hogy koztunk is kulonbozo euròpai ès màs orszàgbòl; Magyarorszàgbòl,Argentinàbòl,Szlovèniàbòl ès Ausztriàbòl szàrmazò diàkok vannak; ès mindegyikuk a sajàt szokàsaival ès hagyomànyaival a kozossègunk kulturàjàt gazdagitja. Elèg a computer egy kattintàsàval kapcsolatba lèpni lakàsunkbòl bàrkivel,akivel tetszik,akkor is,ha az messze van. Nehezen tudjuk az 1957-ben èlo, velunk egykorùak helyzetèbe belekèpzelni magunkat, de èrzèseiket, remènyeiket, kètsègeiket ès szkepticizmusukat meg tudjuk èrteni.Az akkori a fiatalok, ma màr idosek, egèsz biztosan buszkèk arra,ami Euròpàban tortènt, mely eloszor olyan bizonytalannak tunt,mint az a gyerek,amelyik megtanult jàrni ès ahogy felnovekedett ma màr egyre gyorsabban halad egy mindenki szàmàra nyitott Euròpa felè. a cura di Sava Todoroff

49 Naša izkušnja S tem, da smo zbirali informacije iz časopisov iz leta 1957, oziroma leto v katerem je bila podpisana "Rimska pogodba" , smo se naučili najprej sodelovati med nami, si deliti naloge in delati za skupni cilj. Predvsem pa, smo razumeli, da Evropa v kateri živimo je rezultat dolgega procesa, ki je bil začet pred podpisom omenjene pogodbe. Mi fantje devedesetih let, rojeni, ko je bila Evropa že aktivna, v enem obmejnem mestu, prav zato kulturno raznoličenim, nismo občutili velike važnosti te unije. Skeptično upognjeni pri iskanju in izpisovanju člankov iz krajevnih časopisov pedesetih let,se nam je zdelo, da opravljamo težko,nepotrebno delo in brez nekega točno določenega cilja. Postopoma, ko je načrt, začel zadobivati konkretnejšo obliko, smo se čutili bolj vpleteni in to nas je spodbujalo k nadaljevanju. Dandanes je za nas potovanje po Evropi preprosto, še preveč preprosto...v par urah smo lahko v Parizu, Londonu, Dublinu...od koder se lahko nemudoma vrnemo v našo malo Gorico, ki je tudi ta, po svoji geopolitični značilnosti,skoraj mala Evropa. Ce zožimo pogled, v naš razred, opazimo, da so med nami tudi mladi, ki prihajajo iz raznih Evropskih in Neevropskih držav: iz Madžarske, Argentine, Slovenije in Avstrije; vsak od teh s svojimi navadami in običaji bogati skupno kulturno dediščino. Dovolj nam je klik, da se iz naše hišice povežemo s katerokoli osebo tudi, če nam je ta zelo daleč. Težko se nam je utelesiti v naše vrstnike iz leta 1957, si pa lahko predstavljamo njihovo vznemirlji- vost, njihova upanja in tudi njihove dvome in njihov skepticizem. Zagotovo tisti mladi, danes že starejši, so ponosni nad prehojeno potjo Evrope, ki v začetku se je zdela krhka kot otrok, ki negotov stopa, a je potem zrasla in sedaj odločno koraka proti cilju Evrope odprte vsem. a cura di Gregor Cernic

50 Unsere Erfahrung Durch Sammlungen von Artikeln aus den im Jahr 1957 veröffentlichten Zeitschriften, Jahr in dem das Abkommen des Staatsvertrages (Trattati di Roma) unterschrieben wurde, haben wir Schüler durch Zusammenarbeit hauptsächlich daraus gelernt, uns die Aufgaben aufzuteilen und für einen Zweck gemeinsam zu arbeiten. Aber vor allem haben wir verstanden, dass das Europa, in dem wir leben, das Ergebnis von einem langen Entwicklungsprozess ist, der schon vor dem Unterzeichnen des Vertrages angefangen hatte. Wir Jugendlichen von den ´90iger Jahren, geboren daher als das Vereinigte Europa schon aktiv war, konnten anfangs die Wichtigkeit dieser Vereinigung nicht wahrnahmen, obwohl wir schon in einer multikulturellen Stadt an der sloweinischen Grenze leben. Unserer Meinung nach war das am Anfang eine Arbeit, die uns mühsam, sinnlos, und ohne einen richtigen Zweck erschien. Beim Abschreiben der wichtigsten Artikel haben wir skeptisch in Zeitschriften gelesen, die vor einem halben Jahrhundert geschrieben wurden. Als das Projekt aber im Gang war, fühlten wir uns nach und nach mehr beteiligt und bekamen Lust zum Weitermachen. Heutzutage ist es für uns sogar zu selbstverständlich geworden, durch Europa zu reisen. In wenigen Stunden kann man Paris, London oder Dublin erreichen und anschließend auch wieder schnell in unser kleines Görz zurückkehren, das auch eine Stadt ist, die durch geopolitische Kennzeichnungen wie ein kleines Europa ist. Wenn wir das auf unsere Klasse einschränken, bemerken wir, dass einige unter uns Jugendlichen aus verschiedenen Ländern sind: Ungarn, Argentinien, Slowenien und Österreich; und jeder von ihnen mit seinen Bräuchen und Gewohnheiten bereichert unsere Kultur. Es reicht uns oft nur ein „Klick“, um aus unserem gemütlichen Zimmer zu entscheiden, mit wem wir uns in Verbindung setzen wollen. Es fällt uns daher schwer, uns in unsere Altersgenossen von 1957 hineinzuversetzen aber wir können uns wohl ihre Gefühle, ihre Hoffnungen und auch ihre Zweifel und Skepsis vorstellen. Wahrscheinlich sind die Jugendlichen von damals sehr stolz auf den Weg von ihrem Europa, das am Anfang zerbrechlich aussah, wie ein Kind, das die ersten Schritte macht, und das jetzt aber ein für viele Nationen offenes Europa ist. a cura di Jasmin Grassegger

51 Our experience Taking information from local papers dating back to 1957, the year when the Treaties of Rome were signed, we have learnt how to cooperate, to share tasks and work pursuing a common aim, but above all we have understood that “our Europe” is the result of a long process started long before that signature. As we were born in the 90s, when the idea of Europe had already been established, on a border and a multicultural town, we couldn’t realize the importance of this great reality. When we started analyzing and copying old newspapers, we thought of developing a difficult, unuseful and confused work. But after the project began to take shape, we found ourselves completely involved and interested in going on. Nowadays travelling around Europe is natural, too natural...It takes only few hours to get to Paris, London,Dublin and then...to go back to our small Gorizia,that is for its characteristics almost a small Europe. And even if we look at our class, we realize that we come from different European and non European countries: Hungary, Argentina, Slovenia and Austria; and each of us enrich the common culture with his habits and customs. It is easy for us to link to whoever we like, even if very distant. It is difficult for us to understand the young of the 1957, but we can imagine not only their emotions and hopes, but also their doubts and scepticism. Nowadays those young people, now already old, may be proud of the growth of Europe, frail in the beginning but now ready to reach the aim of a large community open to everyone.

52 E per finire… vogliamo ringraziare tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito alla realizzazione del progetto Prof. Fausta Birri Prof. Annamaria Letizia Prof. Marina Rossetti Davide Edalucci Francesco Burelli


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