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PubblicatoRosetta Merlo Modificato 11 anni fa
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Chi ha paura delle TIC ? Riflessioni sulle nostre paranoie etwinning
Seminario di formazione etwinning IIS Salvemini – d’Aosta 19 maggio 2008 Bärbel Anders
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Consigli per l’uso Il seguente percorso vuole dare un aiuto a chi si avvicina per la prima volta ad un progetto etwinning. Le ansie descritte sono molto vicine alle mie paure prima di aver cominciato a lavorare con etwinning. Nel testo trovate delle indicazioni pratiche, che spero vi siano utili per superare i primi tempi organizzativi, la ricerca di idee e dei contatti all’estero o i problemi durante i primi passi con la piattaforma etwinning.
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è così bello da vedere … ma …
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Paure … tante …. L’ ansia davanti all’ idea di svolgere un progetto etwinning. Come effettuare un percorso progettuale? Come trovare un partner che fa per noi? E la collaborazione in lingua straniera? Si riesce ad imparare l’uso delle TIC? Sarà mai possibile gestire i ragazzi? Dove trovare il tempo?
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Who is afraid of red yellow and blue ?
Barnett Newman, Who is afraid of red yellow and blue ? (Berlin, Neue Nationalgalerie)
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Cominciate a raccogliere le prime informazioni ed esercitatevi a metterle in pratica
Non abbiate paura di fronte al nuovo Nessuno vi chiede di sapere tutto e subito Tutto comincia con un primo passo
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Cominciare…… e come…? e con che cosa…?
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NATURALMENTE Se avete già delle idee, se sapete già come procedere, l’argomento seguente non fa per voi
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Come ideare un progetto?
Brainstorming Avete già delle idee su come impostare “il vostro lavoro” il prossimo anno? Avete già deciso cosa consigliare ai vostri alunni per il periodo estivo? Mindmapping Se avete scelto un’idea - cosa vi serve per realizzarla? Quale potrebbe essere il percorso per svilupparla?
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Cercate alleati i vostri primi alleati sono gli alunni
lasciate che siano parte del progetto già dall’inizio… coinvolgeteli nelle decisioni…… date loro responsabilità per crescere cercate di coinvolgerli secondo le loro inclinazioni date ampio spazio alle loro idee fidatevi di loro – affidatevi a loro cambiate prospettiva nel lavorare con loro – collaborate diventate parte del gruppo che lavora per uno stesso fine sono affidabili – sono degni della vostra fiducia sono capaci – hanno inventiva sanno molte cose – spesso nel campo che a voi incute soggezione imparano alla svelta ad organizzarsi in modo autonomo
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Affidatevi a loro, fidatevi di loro
Affidatevi a loro, fidatevi di loro. Diventate il più possibile parte del gruppo. Suggerite, proponete, così come lo faranno i ragazzi. Prendete le loro proposte sul serio. Non pensate di saper sempre e comunque fare meglio. Cosa sapete voi dell’elettronica? Badate che alcuni di questi ragazzi ne potrebbero sapere molto più di voi. Fidatevi. Metteteli alla prova. Non sapete come fare con le TIC? Non sapete trasformare un documento word in un file powerpoint? Non sapete trovare dei file di musica? Non sapete usare gli strumenti per disegnare nel computer? Chiedete a loro. Dategli responsabilità all’ interno del progetto. Perché non potrebbero occuparsi loro del calendario degli incontri di lavoro, della bacheca degli annunci per gli eventi importanti? Assegnate loro dei compiti che ne valorizzino le capacità o gli interessi. Sanno districarsi, vogliono distinguersi, realizzare qualcosa che “sa di loro”. Lasciateli crescere e vi guadagnerete la loro stima e il rispetto perché li rispettate e stimate. E loro vi regaleranno altrettanto: affetto e un progetto funzionante.
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Ma avete bisogno anche di altri alleati. Guardatevi intorno.
Perché non proporre ad una collega la collaborazione per un fine che potrebbe interessare entrambi? Un mini - progetto trasversale o interdisciplinare. Che male c’è nel chiedere? Cercate l’appoggio dei colleghi per controllare la documentazione elaborata nelle loro materie. Avvaletevi delle loro competenze per il vostro progetto. Chiedete la collaborazione dei tecnici della scuola. Spiegate loro cosa intendete fare e cosa volete raggiungere con i ragazzi. Forse si potrebbero informare al posto vostro sulle tecniche e gli strumenti che vi potrebbero fare comodo. Potrebbero loro formare i ragazzi là dove per voi la cosa andrebbe oltre le vostre capacità iniziali e dove gli stessi ragazzi non sono ancora in grado di aiutarvi. Potrebbero approfittare del progetto per aggiornarsi. Se possibile, cercate esperti disponibili al di fuori dalla scuola. C’è qualcuno che vi potrebbe tornare utile? Createvi un cerchio di alleati!
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Come trovare un partner che fa per voi?
Formulate bene il vostro progetto. Breve, comprensibile e che possa suscitare l’interesse del partner : chi siete cosa intendete fare con quali mezzi in quale lingua l’età dei vostri alunni la durata prevista del progetto avete già un partner ideale in testa? descrivetelo!
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Come collaborare con i partner?
Pianificate! Fissate tempi regolari per la collaborazione e per consultarvi Inserite i ragazzi nel “twinspace” come “il mio team” Formate gruppi di lavoro tra i ragazzi, meglio se internazionali Formate cartelle orientative per i file da inserire nel “twinspace” e distinguetele a seconda della tipologia Trovate il vostro mezzo di comunicazione ideale tra le offerte del “twinspace” Rispondete in tempi ragionevoli alle comunicazioni Prevedete modi e tempi di controllo per lo status quo dei lavori Cambiate il percorso, il metodo, i contenuti, gli strumenti etc. se necessario
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Avete trovato un partner e state per iniziare il progetto? Allora!
Inaugurate l’inizio dei lavori in modo ufficiale e - perché no - con una festa per i ragazzi. Per loro è importante questo momento, si possono sentire importanti, parte di qualcosa che sa di loro, che loro sanno realizzare. Cominciate a progettare con il partner. Rimodellate insieme la vostra idea e perfezionatela. Usate la >scheda delle attività< per comunicare le attività svolte e i vostri progressi al team nazionale etwinning e allegate esempi significativi dei lavori svolti. E fate festa ogni volta che avete raggiunto un obiettivo importante o per qualsiasi altro motivo di merito!
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Aiuto!!!!! Calma! Ci si imbatte sempre in un problema, tutti i giorni, perché non dovrebbe succedere nel progetto? Avete un gruppo di ragazzi in gamba Consultate i collaboratori tecnici Chiedete aiuto ai partner all’ estero Rivolgetevi ai colleghi dei seminari etwinning Scrivete al etwinning team nazionale che sta sempre “in ascolto”
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Date visibilità al vostro progetto!
Perché non rimanga chiuso tra voi e il vostro partner: potreste presentarlo all’interno della vostra scuola con un cartellone o con la proiezione su schermo dal pc, anche in videoconferenza con il vostro partner o presentarlo al pubblico durante un seminario di formazione potreste montare una homepage e inserirla nel sito della vostra scuola oppure potrete inserirlo nei vari canali della rete del e metterlo così a disposizione di un pubblico più vasto.
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I ragazzi presentano i loro progetti
In videoconferenza con i partner in Germania via “skype” Presentazione delle foto - gallerie “flickr” via “del.isci.us”
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I tempi…. la lingua …. per i tempi
tutto dipende dai vostri obiettivi e dalla vostra programmazione la durata del progetto può variare (mesi oppure uno o più anni scolastici un piccolo progetto si riesce a gestire con un’ora la settimana sfruttate gli strumenti TIC per gestirlo da casa o nei momenti che vi sembrano più opportuni inserite il progetto nella programmazione del consiglio di classe, così il problema tempo si gestisce insieme ai colleghi delle altre materie per la lingua per comunicare nella >scheda delle attività< si usa l’italiano si potrebbe gestire il “problema” all’ interno del consiglio di classe, elaborando obiettivi trasversali con un collega che insegna lingue ma perché non pensare a maturare le conoscenze linguistiche necessarie per il progetto? L’ho visto fare!
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Ora mi rimane solo di augurarvi buon lavoro!
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