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Laboratorio Analisi e Sviluppo “FORMAZIONE SOCCORRITORI”

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Presentazione sul tema: "Laboratorio Analisi e Sviluppo “FORMAZIONE SOCCORRITORI”"— Transcript della presentazione:

1 Laboratorio Analisi e Sviluppo “FORMAZIONE SOCCORRITORI” - 2012
CAPITOLO 11_a Operazioni in ambulanza: fasi del soccorso e comunicazioni Laboratorio Analisi e Sviluppo “FORMAZIONE SOCCORRITORI”

2 FASI DEL SOCCORSO e COMUNICAZIONI
OBIETTIVI FASI DEL SOCCORSO e COMUNICAZIONI IDENTIFICARE LE FASI DEL SOCCORSO CONOSCERE I MEZZI DI COMUNICAZIONE UTILIZZATI SUI MEZZI DI SOCCORSO

3 GESTIONE della COEU/SOREU
FASI DEL SOCCORSO INDIVIDUAZIONE DEL MEZZO ALLERTAMENTO GESTIONE della COEU/SOREU PARTENZA ARRIVO IN POSTO TRASPORTO IN PS CONSEGNA AL PRONTO SOCCORSO RIPRISTINO OPERATIVITÀ DEL MEZZO RIENTRO IN STAZIONAMENTO/DEPOSITO RIPRISTINO COMPLETO DEL MEZZO

4 COMUNICARE SEMPRE: DISPONIBILITA’ o INDISPONIBILITA’ DEL MEZZO
INDIVIDUAZIONE DEL MEZZO DISPONIBILE PIÙ VICINO AL LUOGO (DI COMPETENZA DELLA COEU/SOREU) COMUNICARE SEMPRE: DISPONIBILITA’ o INDISPONIBILITA’ DEL MEZZO

5 INFORMARE L’EQUIPAGGIO DEL TIPO DI SERVIZIO
ALLERTAMENTO TRASMISSIONE DATI DEL SERVIZIO, RICEZIONE E COMPILAZIONE DELL’APPOSITA SCHEDA (QUANDO NON TRASMESSA INFORMATICAMENTE) INFORMARE L’EQUIPAGGIO DEL TIPO DI SERVIZIO Trasmissione informatica se presente in sede dell’associazione il terminale remoto (Em.Ma.Web) VERIFICA DEL PERCORSO PER RAGGIUNGERE IL LUOGO DELL’EVENTO

6 INFORMARE LA COEU/SOREU DELL’AVVENUTA PARTENZA (STATO radio)
CONSULTARE LE CARTE STRADALI CHIEDERE ALLA COEU EVENTUALI CHIARIMENTI LOGISTICI Tenere conto dei problemi legati all’uso dei Navigatori. Es : Impostazione Tragitto Panoramico NEL CASO DI UTILIZZO DI NAVIGATORI SATELLITARI, ATTENZIONE AI POSSIBILI ERRORI

7 COMUNICARE SEMPRE: ARRIVO (STATO RADIO) EVENTO DIVERSO DALL’INVIO
IN POSTO COMUNICARE SEMPRE: ARRIVO (STATO RADIO) EVENTO DIVERSO DALL’INVIO NECESSITA’ SUPPORTO DI ALTRE FORZE CONDIZIONI E PARAMETRI VITALI DEL PAZIENTE SECONDO ABCDE

8 COMUNICARE LA PARTENZA DAL POSTO ALLA COEU/SOREU (STATO RADIO)
TRASPORTO IN PRONTO SOCCORSO COMUNICARE LA PARTENZA DAL POSTO ALLA COEU/SOREU (STATO RADIO) COMUNICARE ALLA COEU/SOREU EVENTUALI VARIAZIONI DELLE CONDIZIONI DEL PAZIENTE variazioni significative del percorso: si intendono i percorsi che potenzialmente possono risultare difficoltosi sulla comunicazione (Gallerie); o che hanno incidenza sui tempi (Passaggi a livello) COMUNICARE ALLA COEU/SOREU EVENTUALI VARIAZIONI DEL PERCORSO (SE SIGNIFICATIVE)

9 COMUNICARE L’ARRIVO IN OSPEDALE ALLA COEU/SOREU (STATO RADIO)
CONSEGNA DEL PAZIENTE AL PERSONALE DI PRONTO SOCCORSO DOCUMENTARE DETTAGLIATAMENTE TUTTO L’INTERVENTO, COMPILARE E CONSEGNARE LA RELAZIONE DI SOCCORSO (VEDI CAP. 11.B)

10 COMUNICARE ALLA COEU/SOREU DISPONIBILITA’/INDISPONIBILITA’ DEL MEZZO
RIENTRO VERSO LO STAZIONAMENTO/DEPOSITO COMUNICARE ALLA COEU/SOREU DISPONIBILITA’/INDISPONIBILITA’ DEL MEZZO REVISIONE CRITICA DELL’INTERVENTO CON L’EQUIPAGGIO (QUANDO NECESSARIO) REINTEGRO DEL MATERIALE UTILIZZATO E PULIZIA DEL MEZZO

11 COMUNICAZIONE CON LA COEU
TELEFONICA: COMUNICAZIONE PIÙ RISERVATA COMUNICAZIONE BIDIREZIONALE TRASMISSIONE DI PIÙ INFORMAZIONI VIA RADIO: DEVE ESSERE DI BREVE DURATA NON DEVE CONTENERE DATI SENSIBILI PERMETTE LA COMUNICAZIONE DI UN OPERATORE PER VOLTA Possibilità di integrazione con foto degli apparati radio presenti nella AAT

12 TERMINOLOGIA CORRETTA INFORMAZIONI PRECISE
COMUNICAZIONE CON LA COEU/SOREU TERMINOLOGIA CORRETTA INFORMAZIONI PRECISE SEGUIRE LA CORRETTA SEQUENZA ABCDE NELLA COMUNICAZIONE DELLE CONDIZIONI E DEI PARAMETRI VITALI DEL PAZIENTE ALFABETO «ICAO» INDICATO NELLE COMUNICAZIONI VIA RADIO Alfabeto ICAO = A: ALPHA – B: BRAVO ……

13 SITUAZIONI PARTICOLARI SOCCORSO CONGIUNTO CON ELICOTTERO
DOVE SIETE ?

14 FORNIRE RIFERIMENTI SPECIFICI PER L’IDENTIFICAZIONE DEL LUOGO
CAPANNONI GROSSO EDIFICIO CAMPO SPORTIVO MONUMENTI VIE O STRADE PER L’IDENTIFICAZIONE DEL LUOGO

15 VISIBILITA’ DEL MSB DALL’ALTO
x NO SI Sempre visibile GARANTIRE SEMPRE LE COMUNICAZIONI

16 IDENTIFICARE UN’AREA IDONEA PER L’ATTERRAGGIO
OSTACOLI VARI OGGETTI VARI

17 IDENTIFICARE UN’AREA IDONEA PER L’ATTERRAGGIO
1717 L’equipaggio del MSB identifica il luogo idoneo ma la decisione finale spetta al pilota. IDENTIFICARE UN’AREA IDONEA PER L’ATTERRAGGIO TERRA OSTACOLI VARI OGGETTI VARI

18 TENERE SEMPRE I PORTELLONI CHIUSI
x NO x NO SI

19 AVVICINAMENTO ALL’ELICOTTERO
non avvicinarsi all'elisoccorso con i rotori in moto, avvicinarsi solo dopo che il personale ELI ci autorizza. Avvicinarsi solo dalla parte anteriore del mezzo, in modo da essere in vista del personale elisoccorso. Fare attenzione al rotore di coda (elica piccola che si trova sulla coda) e al rotore centrale (elica grande sul tetto dell'elicottero) che in casi particolari può essere molto vicino a terra. Quindi avvicinarsi mantenendo la testa bassa, evitando di trasportare oggetti in verticale (es. Tavola spinale), evitare di toccare parti dell'elicottero come antenne, verricello, tubi di Pitot ecc. In caso di randez vous attendere il decollo del mezzo prima di allontanarsi dal posto, perché in caso di mancata partenza il paziente verrà trasportato dall'equipe via terra.

20 RICHIESTO «AUTOMATICAMENTE» DA COEU/SOREU CONFINANTE
SITUAZIONI PARTICOLARI MEZZI DI CONFINE RICHIESTO «AUTOMATICAMENTE» DA COEU/SOREU CONFINANTE COMUNICAZIONE CON LA COEU/SOREU TITOLARE DEL SERVIZIO IL NUMERO DI SCHEDA E’ SEMPRE DELLA COEU/SOREU TITOLARE DEL MEZZO FORNIRE I DATI ANAGRAFICI DEL PAZIENTE ALLA COEU/SOREU TITOLARE DEL SERVIZIO

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22 COMUNICARE SEMPRE: CON LO STRUMENTO ADEGUATO
CONCLUSIONI COMUNICARE SEMPRE: CON LO STRUMENTO ADEGUATO CON LA TERMINOLOGIA CORRETTA RISPETTARE LE FASI DEL SOCCORSO La relazione di soccorso è uno strumento di comunicazione LA COEU/SOREU DEVE SEMPRE CONOSCERE LO STATO DEL MEZZO

23 Operazioni in ambulanza:
CAPITOLO 11_a Operazioni in ambulanza: prevenzione del rischio biologico Laboratorio Analisi e Sviluppo “FORMAZIONE SOCCORRITORI”

24 PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO
OBIETTIVI PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO IDENTIFICARE LE VIE DI TRASMISSIONE DELLE INFEZIONI PREVENIRE I RISCHI

25 CONTATTO CUTANEO (es. SCABBIA)
VIE DI TRASMISSIONE CONTATTO CUTANEO (es. SCABBIA) VIA AEREA (es. MENINGITE e TBC) SANGUE (es. HIV e EPATITE B-C) MATERIALE ORGANICO (es. SALMONELLA) CONTATTO INDIRETTO (es. EPATITE A)

26 PRECAUZIONI UNIVERSALI
INDOSSARE SEMPRE UN PAIO DI GUANTI NUOVI E INTEGRI PER OGNI PAZIENTE DIVISA INTEGRA E COMPLETA LAVAGGIO DELLE MANI PRESIDI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (mascherina, occhiali…) PULIZIA E SANIFICAZIONE DEL MEZZO CORRETTO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI

27 LAVAGGIO DELLE MANI CON SOLUZIONE ALCOLICA
ORGANIZZAZIONE MONDIALE della SANITA’ (OMS) 2009

28 LAVAGGIO DELLE MANI CON ACQUA e SAPONE
ORGANIZZAZIONE MONDIALE della SANITA’ (OMS) 2009

29 MASCHERINE FACCIALI FILTRANTI FFP2 GUANTI NON STERILI MONOUSO
PRESIDI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI MASCHERINE FACCIALI FILTRANTI FFP2 GUANTI NON STERILI MONOUSO CAMICI MONOUSO IN TNT OCCHIALI PROTETTIVI O VISIERA COPRICAPO CALZARI MONOUSO ALCUNE MASCHERINE CHIRURGICHE REGIONE LOMBARDIA 2003

30 COPRICAPO E CALZARI MONOUSO
PRESIDI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI COPRICAPO E CALZARI MONOUSO NON SONO RACCOMANDATI IN TUTTI I PROTOCOLLI SONO SICURAMENTE DA UTILIZZARE IN SITUAZIONI AD ALTO RISCHIO, COME: SPANDIMENTO DI LIQUIDI DI ORIGINE BIOLOGICA: PAZIENTE CON TOSSE E NON COLLABORANTE NELL’INDOSSARE LA MASCHERINA SANGUINAMENTI, ECC. SITUAZIONI AD ALTA ENDEMIA

31 INDOSSARE LE MISURE DI BARRIERA PRIMA DI INCONTRARE IL PAZIENTE
UTILIZZO DEI PRESIDI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI INDOSSARE LE MISURE DI BARRIERA PRIMA DI INCONTRARE IL PAZIENTE AL PAZIENTE PUO’ESSERE CONSEGNATA, E FATTA INDOSSARE, UNA MASCHERINA CHIRURGICA CHE COPRA NASO E BOCCA

32 RIMOZIONE DEI GUANTI ARROTOLANDOLI DAL POLSO, SENZA TOCCARE LA CUTE
RACCOMANDAZIONI PER LA RIMOZIONE DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE RIMOZIONE DEI GUANTI ARROTOLANDOLI DAL POLSO, SENZA TOCCARE LA CUTE RIMOZIONE DEL CAMICE FACENDO ATTENZIONE A PIEGARLO CON ALL’INTERNO LA PARTE ESTERNA CONTAMINATA, SMALTIMENTO IN UN CESTINO CON COPERCHIO LAVAGGIO DELLE MANI RIMOZIONE DEGLI OCCHIALI PROTETTIVI O DELLA VISIERA; RIMOZIONE DELLA MASCHERA/RESPIRATORE FACENDO ATTENZIONE A TOCCARE SOLO LE STRINGHE E NON LA SUPERFICIE CONTAMINATA, SMALTIMENTO IN UN CESTINO CON COPERCHIO

33 KIT PRECONFEZIONATI CON DPI PER TRASPORTI INFETTI
PUÒ ESSERE OPPORTUNO PREPARARE DEI KIT PRECONFEZIONATI CHE CONTENGANO TUTTI I DPI CHE NON FANNO PARTE DELLA DOTAZIONE ABITUALE E CHE DEVONO ESSERE UTILIZZATI IN QUESTE SPECIFICHE SITUAZIONI (CAMICE PROTETTIVO, OCCHIALI, MASCHERA FFP2, ecc.)

34 IL MALATO DEVE RIMANERE IN AMBULANZA FINO
TRASPORTO IN AMBULANZA: TRASFERIMENTO DEL PAZIENTE NELL’AREA DI MALATTIE INFETTIVE IL PAZIENTE DEVE INDOSSARE MASCHERINA CHIRURGICA E POSIZIONATO IN MODO DA CONTAMINARE IL MENO POSSIBILE IL MEZZO IL MALATO DEVE RIMANERE IN AMBULANZA FINO AL TRASFERIMENTO FINALE NELLA STANZA INDICATA DAL PERSONALE DI PRONTO SOCCORSO, DEDICATA ALLE PATOLOGIE INFETTIVE NEL VANO SANITARIO SOLO IL PERSONALE NECESSARIO ALL’ASSISTENZA DEL PAZIENTE

35 SI LAVANO LE MANI CON ACQUA E SAPONE O CON SOLUZIONE ALCOLICA
TRASPORTO IN AMBULANZA: DOPO LA CONSEGNA DEL PAZIENTE INFETTO GLI OPERATORI PRENDONO POSTO NELLA CABINA POSTERIORE E MANTENGONO I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE FINO AL RIENTRO IN SEDE ALL’ARRIVO IN SEDE SI TOLGONO I DPI SEGUENDO UNA PRECISA PROCEDURA (COME QUELLA INDICATA PRECEDENTEMENTE) E SI RIPONGONO IN UN CONTENITORE PER RIFIUTI POTENZIALMENTE INFETTI (CHIUDIBILE, CON SACCHETTO A PERDERE) SI LAVANO LE MANI CON ACQUA E SAPONE O CON SOLUZIONE ALCOLICA SE IL CONTATTO CON IL PAZIENTE È AVVENUTO FIN DALL’INIZIO CON L’ADOZIONE DI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE, IL RISCHIO DEVE ESSERE CONSIDERATO BASSISSIMO O NULLO

36 IL MEZZO VA RIPULITO INDOSSANDO I DPI
TRASPORTO IN AMBULANZA DI PAZIENTE INFETTO: TRATTAMENTO DELL’AMBULANZA DOPO IL TRASPORTO, IL MEZZO DEVE ESSERE LASCIATO CON PORTE E FINESTRINI APERTI E SENZA PERSONE ALL’INTERNO (PER UN PERIODO DI ALMENO 10 MINUTI) IL MEZZO VA RIPULITO INDOSSANDO I DPI LE PARTI ESPOSTE DEVONO ESSERE LAVATE CON I CONSUETI PRODOTTI E POI DISINFETTATE (AD ESEMPIO CON VARECHINA DILUITA 1:50 PER LE PARTI NON OSSIDABILI e ALCOOL ETILICO 70° PER LE SUPERFICI METALLICHE) SEGUIRE, SE PRESENTI I PROTOCOLLI SPECIFICI DELL’ASSOCIAZIONE (DIRETTORE SANITARIO) IL MATERIALE UTILIZZATO PER LA PULIZIA E LA DISINFEZIONE DEVE ESSERE MONOUSO DEVE ESSERE ELIMINATO ASSIEME AI GUANTI E CAMICI MONOUSO, IN UN ANALOGO CONTENITORE

37 VACCINAZIONI E’ CONSIGLIABILE CONSULTARE IL SITO MINISTERIALE: NEL QUALE SONO PRESENTI LE VACCINAZIONI OBBLIGATORIE RIVOLTE AI CITTADINI. COMPETENZA DEL DIRETTORE SANITARIO DELL’ENTE/ASSOCIAZIONE

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39 PER IL SOCCORRITORE e PER LA PERSONA ASSISTITA
CONCLUSIONI LA PREVENZIONE DIMINUISCE IL RISCHIO DI CONTAGIO PER IL SOCCORRITORE e PER LA PERSONA ASSISTITA


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