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PubblicatoNestore Mazzei Modificato 10 anni fa
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Secondo John Candry i bambini non sono da rimproverare per il tempo passato davanti alla tv. Non è colpa loro se da quest’ultima ricevono informazioni distorte. La televisione non scomparirà nel futuro e tanti sono i dubbi circa il suo cambiamento che la faccia diventare un ambiente accettabile per la socializzazione dei bambini.
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Vi sono troppe stazioni emittenti in competizione. Per che cosa competono? Ovviamente per accaparrarsi i telespettatori e non per un fine educativo. Non fanno a gara per produrre programmi di solida qualità morale, per produrre trasmissioni che insegnino ai bambini qualche genere di etica. Questo aspetto è importante e difficile,l’etica si può insegnare ai bambini soltanto fornendo loro un ambiente attraente e buono e fornendo loro, buoni esempi.
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Un dato agghiacciante mostra il modo in cui avviene la selezione di ciò che si mostra. Secondo un responsabile di televisione, è necessario attenersi ai gusti del pubblico che vengono fuori dalle statistiche sugli ascolti. Solo in questo modo, a suo parere, è possibile dar spazio alle ragioni della democrazia ed è per questo che egli riteneva di dover andare nella direzione che sentiva come l’unica in grado di essere universalmente compresa, cioè la più popolare.
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Secondo una ricerca condotta dai ricercatori del Children’s Hospital di Seattle, l’eccesso di televisione in età prescolare aumenta il rischio di sviluppare l’ADHD(attention deficit hyperactivity disorder). Alcuni specialisti pensano tuttavia, che ad alterare lo sviluppo del cervello non siano i contenuti dei programmi, ma le immagini visive irreali e veloci di molti programmi.
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-Emulazione; -i bambini non sono in grado di percepire lo scopo persuasivo della pubblicità e perciò ne rimangono affascinati; -disturbi della vista; -disturbi del sonno; -disturbi della postura; -disturbi della condotta alimentare; -consumo dell’alcool; -consumo del tabacco; -atti di bullismo; -violenza sociale; -abusi sessuali;
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-aggressività; -consumismo; -diminuisce il rendimento scolastico; -diminuisce l’attività fisica; -diminuisce il tempo per giocare; -aumenta l’obesità.
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Smack dawn, programma trasmesso dapprima su Italia 1 in prima serata e attualmente in onda sullo stesso canale la domenica mattina, è da sempre accusato di trasmettere modelli violenti. A lanciare l’allarme gli stessi pediatri che ritengono che i genitori debbano insegnare ai propri figli a decodificare il messaggio di tale programma per assicurarne la comprensione.
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Ciò che induce a definire il wrestling una pratica diseducativa è l’ipotetico messaggio che tale programma, seppure involontariamente, lancia ai bambini. Uno di questi messaggi è per esempio: “LA FORZA FISICA E LA VIOLENZA SONO ELEMENTI A CUI AMBIRE NEL PROPRIO PERCORSO DI CRESCITA”.
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Gli stessi videogiochi sarebbero i responsabili della formazione di trombosi venosa profonda. A lanciare l’allarme, è stato il caso di Dominick,un bambino di 14 anni a cui è stata diagnosticata tale malattia a seguito delle ore trascorse in ginocchio davanti al videogame.
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La divulgazione della tecnologia in Italia sembra aver creato una serie di problemi. Secondo recenti sondaggi, il 50% dei bambini italiani tra i 7 e gli 11 anni possiede un telefono cellulare, mentre i dati confermano che a possedere un cellulare sono tutti i ragazzi dopo i 14 anni. È l’aumento delle funzioni di tali apparecchi a esporre maggiormente a rischi i bambini, che spesso sono protagonisti di “casi di seduzione” e “atti di bullismo”
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La televisione oggi sembra aver imboccato due strade per ciò che riguarda la tipologia dei cartoni animati trasmessi.
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Su Italia 1, per esempio, nel primo pomeriggio vi è la trasmissione di programmi considerati un po’ violenti come “Naruto”, “Dragonball” e “The Simpsons”
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La Rai, al contrario, trasmette cartoni animati meno violenti come ad esempio quelli della Walt Disney
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ISTITUTO MAGISTRALE STATALE “VITO FORNARI” Liceo Linguistico- Liceo Socio- Psico- Pedagogico- Liceo delle Scienze Sociali REALIZZATO DA: Adesso Roberta; Andriano Domenico; De Ruvo Maria; Falcone Davide; CLASSE IV A/S
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