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Storia della fotografia
Dipingere con la luce Storia della fotografia
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La camera obscura La camera oscura (o camera ottica) è un dispositivo ottico composto da una scatola oscurata con un foro sul fronte e un piano di proiezione dell'immagine sul retro. La camera oscura è alla base della fotografia ed è precorritrice della fotocamera. L'invenzione della camera obscura avvenne in funzione degli studi sulla prospettiva nel Quattrocento e per molto tempo rimase uno strumento indispensabile per architetti e pittori. Nel corso del tempo la camera obscura assunse molte forme diverse: poteva essere una carrozza oscurata, una tenda o una scatola. Una camera oscura può essere composta da una semplice scatola chiusa con un piccolo foro su un lato che lasci entrare la luce. Questa luce proietta sul lato opposto all'interno della scatola l’immagine capovolta di quanto si trova avanti al foro. Più il foro è piccolo e più l'immagine risulta nitida e definita
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Niépce e l’eliografia Espose un foglio bagnato di cloruro d'argento all'interno di una piccola camera oscura. L'immagine risultante apparì invertita, con gli oggetti bianchi su fondo nero (negativo). Cosparse una lastra di peltro con bitume di Giudea e vi sovrappose una lastra di rame incisa. Ottenne dopo otto ore di esposizione alla luce solare una copia (eliografia).
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Eliografia Cardinale Georges I d'Amboise A sinistra l'incisione originale del 1650, a destra la copia in eliografia del 1826 di Niépce
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La prima foto di Joseph Nicéphore Niépce
Nel 1826 lo scienziato francese Joseph Nicéphore Niépce scattò la prima immagine permanente, intitolata Vista dalla finestra a Le Gras, nella casa di campagna della sua famiglia. Niépce produsse l'immagine - la vista del cortile e degli edifici circostanti dalla finestra al piano superiore della casa - esponendo per diverse ore una lastra di rame e argento ricoperta da uno strato di bitume in una camera obscura appoggiata al davanzale.
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Daguerre Daguerre era un pittore parigino di discreto successo, conosciuto principalmente per aver realizzato il diorama, un teatro che presentava grandi quadri e giochi di luce, per cui Daguerre utilizzava la camera oscura per assicurarsi una prospettiva corretta. Niépce si mise in contatto con lui e stipulò un contratto di 10 anni per continuare insieme le ricerche sull’eliografia. Alla morte di Niépce, Daguerre aveva modificato il procedimento ed ottenne di chiamarlo dagherrotipia, lasciando il nome di Niépce in secondo piano.
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1837: la prima natura morta fotografata
Nel 1837 la tecnica raggiunta da Daguerre fu sufficientemente matura da produrre una natura morta di grande pregio. Daguerre utilizzò una lastra di rame con applicata una sottile foglia di argento lucidato. Seguì l'esposizione alla camera oscura. L'immagine non risultava visibile fino all'esposizione ai vapori di mercurio. Un bagno in una forte soluzione di sale comune fissava, seppure non stabilmente, l'immagine.
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La fotografia: dipingere con la luce
Il 6 gennaio 1839 la scoperta di una tecnica per dipingere con la luce fu resa nota con toni entusiastici sul quotidiano Gazette de France e il 19 gennaio nel Literary Gazette. In Italia i primi esperimenti di fotografia sono condotti da Enrico Federico Jest e da Antonio Rasetti nell'ottobre del 1839 con un macchinario di loro costruzione basato sui progetti di Daguerre. Le prime fotografie italiane sono vedute del Templio della Gran Madre, di Piazza Castello, e di Palazzo Reale, tutte a Torino.
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Come erano le prime macchine fotografiche?
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Come erano le prime macchine fotografiche?
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La pellicola Nella macchina fotografica veniva inserita la pellicola sulla quale restavano impresse le fotografie, sotto forma di rullino. La pellicola non doveva essere esposta alla luce, altrimenti le foto si sarebbero cancellate. Il rullino, una volta usato, doveva essere portato dal fotografo per lo sviluppo.
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Lo sviluppo e la stampa Le foto in bianco e nero erano sviluppate anche manualmente (foto artistiche), quelle a colori, data la complessità dell’operazione, venivano sviluppate con un macchinario. Lo sviluppo avveniva in una camera oscura con luce rossa, per non rovinare le pellicole.
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Una veloce evoluzione 1859 nasce il flash
1880 nasce la pellicola fotografica pronta all’uso 1907 nasce la fotografia a colori 1948 nasce la prima Polaroid (foto immediata, senza sviluppo) 1981 nasce l’autofocus 1999 nasce la fotografia digitale
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La fotografia come arte
Gli artisti dell’immagine fotografica
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Féliz Nadar Nadar fu uno dei primi fotografi parigini ed ospitò nel suo studio la prima mostra di Monet e degli Impressionsti nel 1874. La prima fotografia aerea della storia venne scattata da lui nel 1858 a bordo di un pallone aerostatico corredato da camera oscura. Scattò molti ritratti di personaggi famosi del suo tempo.
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Alfred Stieglitz Fu uno dei principali fautori della separazione della fotografia dal semplice ambito del reportage, inaugurando la stagione ancora oggi feconda della fotografia artistica. Immagine: Winter on Fifth Avenue, 1893
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Man Ray Nel 1922 Man Ray produce i suoi primi fotogrammi, che chiama 'rayographs'. Una rayografia è una immagine fotografica ottenuta poggiando oggetti direttamente sulla carta sensibile, procedimento apparentemente semplice, ma che seppe usare per immagini altamente suggestive. Nel 1924 nasce ufficialmente il surrealismo, Man Ray è il primo fotografo surrealista. La produzione dei suoi lavori di ricerca va di pari passo con la pubblicazione delle sue fotografie di moda su Vogue.
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Henri Cartier-Bresson 1908-2004
È considerato un pioniere del foto-giornalismo, tanto da meritare l'appellativo di "occhio del secolo". Durante la Seconda guerra mondiale entra nella resistenza francese, continuando a svolgere costantemente la sua attività fotografica. Catturato dalle truppe naziste nel 1940, riesce a fuggire dal carcere al terzo tentativo. Nel 1945 fotograferà la liberazione di Parigi. Per tutta la sua vita continuerà a viaggiare e fotografare.
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Le prime foto di fauna selvatica Fotografia di George Shiras
Gli animali fotografati nel loro ambiente comparvero per la prima volta su National Geographic nel 1906. Era l'inizio di una grande tradizione. NATURA
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L'ingegno del fotografo di O.D. Von Engeln
Nel corso di una spedizione scientifica del 1910, un fotografo si accovaccia sulle sponde della Baia di Yakutat, nel Golfo dell'Alaska, per lavare nell'acqua di mare la pellicola sviluppata. All'epoca la tecnologia era limitata, e quando venivano assegnati loro lavori in luoghi sperduti, i primi fotografi di dovevano mettere a frutto tutto il loro ingegno per produrre le immagini migliori. L'ingegno del fotografo di O.D. Von Engeln VIAGGI
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L'avvento del reportage Fotografia di Joseph F. Rock
Nel venne pubblicato per la prima volta un servizio fotografico di ben 11 immagini, compresa questa di un monastero di 600 anni sul Monte Minya Konka, in Tibet. Fu un'inizativa senza precedenti che spianò la strada alla pubblicazione di reportage fotografici. L'avvento del reportage Fotografia di Joseph F. Rock REPORTAGE
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Grotte a colori Jacob J. Gayer
La prima foto a colori mai scattata sottoterra fu pubblicata nel settembre del Il soggetto era la Carlsbad Cavern del New Mexico, in USA. COLORI
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Dal cielo a colori di Melville B. Grosvenor
La prima fotografia aerea della storia venne scattata sorvolando la Statua della Liberà di New York con un velivolo della Marina Militare USA. Questa immagine venne pubblicata nel 1930. AEREA
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