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Approccio al Metodo della Complessità
MEDICINA OMEOPATICA Approccio al Metodo della Complessità Conferenza Ordine dei Farmacisti di Torino Associazione Omphalon
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Rimedio come modello antropologico
Va ricordato che la Medicina Omeopatica richiede necessariamente l’espressione da parte del paziente e l’ascolto da parte del medico della complessità -soggettiva ed oggettiva. Dell’esperienza di sofferenza, dolore, disordine psicosomatico e perfino esistenziale. In quest’ottica il “Rimedio Omeopatico” non è solo uno strumento terapeutico, infatti la diagnosi in Medicina Omeopatica si basa sul riconoscimento del rimedio più adatto a stimolare i meccanismi adattativi di quel sistema. Di fatto lo studio sperimentale e clinico di un rimedio diventa anche uno strumento diagnostico: una sorta di MODELLO ANTROPOLOGICO
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Modello di studio antropologico di un rimedio
Dai dati in letteratura (proving, MM) si devono estrapolare i temi strutturanti, generali e i CGS. Lo studio va contestualizzato e completato con dati: Di botanica/ mineralogia/ etologia Tossicologici Mitologici e usi nella tradizione Studi scientifici
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I policresti Alcuni rimedi storicamente sono stati i piu prescritti
Erroneamente considerati i più efficaci sono in realtà i più inflazionati Costituiscono una sorta di archetipo, intorno ai quali ruotano una costellazione di piccoli rimedi I piu conosciuti: Belladonna Calcarea carbonica Ignatia Natrum muriaticum Nux vomica Lycopodium Mercurius Pulsatilla Sepia Sulphur Per Hahnemann erano circa 60 tra cui: ang, bism, camph, calc-acet, cocc, dig, guai, meny, mosch, sars….
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I software informatici
L’avvento delle tecnologie informatiche ha permesso di stravolgere il punto prospettico Enormi quantità di dati possono essere sottoposte ad elaborazioni e confronti prima impensabili I nuovi strumenti hanno profondamente modificato la metodologia della Medicina Omeopatica: dai vecchi Miasmi si è passati all’analisi dei fenomeni che caratterizzano i sistemi complessi.
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Gerarchia dei sintomi Sintomi occasionali: sono i sintomi che hanno inflazionato i repertori. Di solito acuti, POCO DUREVOLI, mai indicativi di una strategia adattativa, di solito scompaiono da soli. Sintomi ricorrenti o Gruppi Coerenti di Sintomi (CGS): compaiono storicamente, periodici o cronici, indice di una sofferenza profonda e caratteristica. Sintomi alternanti: sono manifestazioni di compenso o scompenso di Temi Generali che variano nel corso della vita. Sintomi o Temi strutturanti: sono quelli fondamentali che definiscono un sistema dalla nascita fino alla vecchiaia.
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Arnica vs Bellis perennis vs Chamomilla vs Cuprum
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Concetto di Famiglia omeopatica
I rimedi che presentano temi strutturali uguali possono essere considerati appartenenti alla stessa Famiglia. All’interno di questa i temi generali e i CGS identificheranno e differenzieranno l’azione specifica di singoli rimedi. Solo la clinica può validare le supposizioni teoriche: il rimedio deve funzionare. In caso contrario vanno rivalutate le analisi e la prescrizione. Non si è oggi un fiore domani uno zolfo.
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Famiglia Arnica-like Temi Fondanti o Strutturali Temi generali CGS
Integrità/dignità Dittatorialità Noli me tangere Temi generali Aspetto eroico/ipocondriaco Audacia/senso di vuoto CGS Tendenza emorragica Tendenza a suppurazioni Gravidanza, infertilità Dolori dal “sore” al penetrante
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Abrotanum come esempio
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Allo stesso tempo manifesterà sintomi e patologie peculiari
All’interno della stessa famiglia, ogni rimedio gestisce in modo individuale e con specifiche STRATEGIE ADATTATIVE i temi strutturanti. Allo stesso tempo manifesterà sintomi e patologie peculiari Le suppurazioni in calendula e echinacea sono più comuni, indici di sistemi piu fragili che si nascondono dietro maschere “bombastic” Millefoliu ed Erigeron conosciuti per sanguinamenti “aperti” quasi misconosciuti….
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Vantaggi di un metodo complesso
Mantenere un alto livello di complessità permette di raggiungere e contattare una sofferenza più strutturale Una griglia articolata e un maggior numero di rimedi consente di poter guarire in modo più “chirurgico” I maggiori margini di errore non sono una giustificazione a ridurre l’individuo ad uno schema L’atto terapeutico è SEMPRE contestualizzato in una RELAZIONE DINAMICA tra terapeuta e paziente.
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Per approfondimenti
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