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PubblicatoFino Giuseppe Modificato 9 anni fa
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Università degli Studi di Pisa Valerio Cutini insegnamento di Tecnica Urbanistica Corso di laurea triennale in Ing. Edile Ingegneria del Territorio Corso di laurea magistrale in Ing. Idraulica,Trasporti e Territorio Lezione n° 6. Il principio di competitività a.a. 2013 / 2014
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valerio cutini a.a. 2013-2014 Il principio di competitività studia le condizioni che sono all’origine dello sviluppo e della crescita della città Il principio di competitività Come si evolve la città?
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valerio cutini a.a. 2013-2014 La teoria della base economica Il principio di competitività scaturisce dalla necessità di distinguere, all’interno delle funzioni urbane, fra quelle che si rivolgono ad una domanda esterna e quelle che al contrario si rivolgono a soddisfare i bisogni della popolazione residente La città viene in certo modo interpretata come una grande “macchina per produrre” beni e servizi, e il bacino di mercato dei beni prodotti viene individuato essenzialmente al suo esterno Tuttavia, questa macchina necessita per il suo funzionamento di molte attività e funzioni al servizio delle attività e della popolazione impegnata nella produzione
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valerio cutini a.a. 2013-2014 La teoria della base economica È quindi possibile distinguere due generi di attività Secondo la cosiddetta “teoria della base economica” urbana, la forza che determina le condizioni per lo sviluppo e la crescita di una città, il motore della dinamica urbana, risiede nelle attività di base, mentre le attività di servizio ne assicurano il semplice sostentamento Attività di base Attività di servizio Attività che producono beni e servizi destinati all’esterno del sistema Attività destinate al sostentamento della popolazione residente e delle attività esistenti
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valerio cutini a.a. 2013-2014 Attività di base e di servizio Nozioni P - popolazione residente B - popolazione occupata in attività di base S - popolazione occupata in attività di servizio E - occupazione totale β= 1/α - tasso di occupazione P = α E = α (B + S) = αB + αS Ad un aumento di una unità dei posti di lavoro corrisponderà un aumento α della popolazione residente Questa dinamica è innescata dalla creazione di posti di lavoro in attività di base, e solo successivamente sostenuta dalle attività di servizio Sulla teoria della base economica è fondato il modello di Lowry
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valerio cutini a.a. 2013-2014 Il modello di Lowry Il modello di Lowry venne elaborato nel 1964 da Ira Lowry e presentato all’interno di uno studio finalizzato alla pianificazione dell’area urbana di Pittsburgh Soggetto nei decenni successivi ad alcuni significativi raffinamenti (Garin, Wilson), è sicuramente il più diffuso e utilizzato modello di analisi dello spazio urbano la teoria della base economica urbana, che mette in relazione attività di base, attività di servizio e residenze il principio di interazione spaziale, che viene utilizzato per allocare la popolazione attorno ai luoghi di lavoro e le attività di servizio attorno alle residenze La logica operativa del modello consiste nella elegante fusione di due ipotesi teoriche
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valerio cutini a.a. 2013-2014 Il modello di Lowry Il modello di Lowry assume come dato di input l’entità e la localizzazione delle attività di base in un sistema urbano, e fornisce su tale base stime riguardanti la dimensione della consistenza totale della popolazione insediata e la sua localizzazione nel sistema urbano la dimensione dell’occupazione nel settore di servizio e la sua localizzazione nel sistema la distribuzione della domanda di trasporto a servizio degli spostamenti casa-lavoro
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valerio cutini a.a. 2013-2014 Il modello di Lowry: la logica operativa L’occupazione di base determina, attraverso l’uso di un tasso di attività, l’incremento della popolazione Mediante un modello gravitazionale a vincolo unico la popolazione viene allocata alle zone di residenza La popolazione insediata determina, attraverso l’uso di un altro tasso di attività, l’occupazione nei settori di servizio Mediante un altro modello a vincolo unico l’occupazione di servizio è allocata alle zone di occupazione L’occupazione di servizio determina una aliquota addizionale di popolazione insediata E così via, iterativamente, fintantoché gli incrementi diventano irrisori e trascurabili
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valerio cutini a.a. 2013-2014 Il modello di Lowry Notazioni C ij - costo di trasporto fra la zona i e la zona j B i - l’occupazione di base nella zona i α - inverso del tasso di occupazione, ovvero il numero di persone mantenute da un posto di lavoro f(c ij ) = d -α - funzione che esprime l’impedenza spaziale β - tasso di servizio, ovvero l’occupazione di servizio richiesta da una popolazione data Sia dato un sistema insediativo suddiviso in n zone S i - occupazione di servizio nella zona i
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valerio cutini a.a. 2013-2014 Il modello di Lowry: il problema quanta popolazione si insedierà nel sistema Il problema che il modello si pone di risolvere è l’evoluzione di un sistema insediativo in seguito ad una perturbazione, consistente nell’introduzione di occupazione in attività di base dove andrà a vivere e a lavorare in relazione alle opportunità di lavoro offerte In concreto, supponendo una dei cambiamenti nella localizzazione delle attività di base, il modello è in grado di prevedere:
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valerio cutini a.a. 2013-2014 Il modello di Lowry: l’allocazione delle residenze La popolazione residente ΔPj esprime una domanda di servizi che produrrà una occupazione di servizio così definita Si ricava così la quantità totale di popolazione residente in ogni zona j a seguito della localizzazione delle attività E i T ij = A i E i P j d ij -α dove A i = 1 / Σ j P j d ij -α Ovvero, ponendo Pr ij = A i P j d ij -α T ij = E i Pr ij ΔP j = α Σ i T ij
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valerio cutini a.a. 2013-2014 Il modello di Lowry: l’allocazione delle attività di servizio Si determina la quantità delle interazioni fra la zona i ove sono localizzate le attività di base e la zona residenziale j Questa occupazione viene attribuita alle varie zone i come sommatoria delle interazioni D j = β ΔP j T ji = B j D j S i d ji -α dove B j = 1 / Σ i S i d ji -α Ovvero, ponendo Pr ji = B j S i d ji -α T ji = D j Pr ji Così si ricava: ΔS i = Σ j T ji
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valerio cutini a.a. 2013-2014 Il modello di Lowry: l’iterazione del calcolo La localizzazione della occupazione ΔSi nella zona i determina un incremento di popolazione ΔP che si redistribuisce fra le zone j, come già visto nella fase iniziale Si procede in tale modo fino a quando gli incrementi di popolazione e del numero di occupati in attività di servizio diventano di entità trascurabile
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valerio cutini a.a. 2013-2014 Il modello di Lowry: un diagramma di flusso ATTIVITA’ DI BASE POPOLAZIONE RESIDENTE ATTIVITA’ DI SERVIZIO SOTTOMODELLO DELLE RESIDENZE SOTTOMODELLO DELLE RESIDENZE SOTTOMODELLO DEI SERVIZI SOTTOMODELLO DEI SERVIZI STOP BiBi BiBi ΔP j ΔS i
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