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PubblicatoPorfirio Gambino Modificato 9 anni fa
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Lealtà verso i consumatori per la pubblicità di domani Intervento di Giulio Marotta - Responsabile Osservatorio Assoutenti
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«La pubblicità è l’anima del commercio??» L’obiettivo principale della pubblicità: far conoscere un prodotto
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Nella società odierna la pubblicità ha assunto altre funzioni, molto rilevanti Costituisce un’importante entrata per giornali e tv Contribuisce allo svolgimento di iniziative culturali, sportive e sociali Gli sponsor possono essere utili anche a reperire risorse per interventi che lo Stato o i comuni non sono in grado si sostenere
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Noi non siamo contro la pubblicità. Però ci sono delle regole da rispettare in un settore che arriva ad un fatturato di 9-10 miliardi di euro anni di pubblicità tramite i diversi mezzi di comunicazione. Nei confronti delle altre aziende A tutela dei consumatori
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«il codice del consumo prevede che non possano essere date informazioni false o incomplete, riguardanti ad esempio: il prezzo le caratteristiche del prodotto la durata del contratto
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In Italia c’è un organismo pubblico imparziale, l’Autorità garante della concorrenza, che verifica il rispetto della legge: raccoglie le segnalazioni dei cittadini esamina le pubblicità ascolta la difesa delle aziende sanziona le aziende colpevoli Chi controlla la correttezza della pubblicità?
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Esiste anche un organismo privato, l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria, che decide sulla correttezza dei messaggi sulla base di un codice approvato dalle aziende aderenti Chi controlla la correttezza della pubblicità?
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Assoutenti svolge da anni una campagna di sensibilizzazione per evidenziare le tecniche più utilizzate per ingannare i consumatori
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Suonerie e loghi per cellulari: anni 2006-2010 26 procedimenti di condanna dell’Antitrust 9 milioni di euro di multe
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Telemarketing: un’opportunità e tante spiacevoli sorprese: Il principale problema degli acquisti fatti per telefono è la facilità di cadere in errore (perché non si capiscono bene i costi e le caratteristiche del prodotto )
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Il codice del consumo vieta le pratiche commerciali scorrette “Sono proibite tutte quelle azioni dei produttori in grado di alterare la capacità di prendere una decisione consapevole d’acquisto”
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6 rapide riflessioni 1. Il fenomeno delle pratiche scorrette è diffusissimo 2. Oggi ci sono molti più strumenti per difenderci rispetto a 20 anni fa 3. Occorre il contributo di tutti 4. La stampa e la televisione non parlano di questi casi 5. un problema di etica e responsabilità personale 6. Approfondire queste tematiche
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Lealtà verso i consumatori per la pubblicità di domani Roma 29 febbraio 2012
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