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L’ESTETICA DEL SETTECENTO TRA BELLO E SUBLIME

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Presentazione sul tema: "L’ESTETICA DEL SETTECENTO TRA BELLO E SUBLIME"— Transcript della presentazione:

1 L’ESTETICA DEL SETTECENTO TRA BELLO E SUBLIME
EPOCA DEI VIAGGI (Grand tour) - per “formarsi” SI ATTRAVERSANO LE ALPI - un’avventura POETICA DELLE MONTAGNE EPOCA DEGLI SCAVI ARCHEOLOGICI - Pompei SI RECUPERA IL MONDO GRECO E ROMANO POETICA DELLE ROVINE (il passato, il tempo che consuma) EPOCA DEI NASCENTI NAZIONALISMI SI RECUPERA IL MEDIOEVO POETICA CIMITERIALE (il romanzo gotico) Johann H. Tischbein, Goethe nella campagna romana, 1796 università di macerata - sdf - arte e disegno e laboratorio (3)

2 Tutte queste esperienze provocano un “piacere” e ci si domanda:
Poetica delle montagne Poetica delle rovine Tutte queste esperienze provocano un “piacere” e ci si domanda: 1 - Quando si indica come bello un oggetto, gli si attribuisce una proprieta’ che effettivamente possiede o meno? (posizione oggettivistica) 2 - O dipende dal soggetto che lo percepisce? (concezione soggettivistica) 3 - Come puo’ l’orrore essere dilettevole? SI RISPOLVERA UN CATEGORIA ESTETICA DEL PASSATO: IL SUBLIME (Trattato del Sublime dello Pseudo Longino, I sec. d.C.) Il terrore è dilettevole quando non incalza troppo da vicino, se non è realmente nocivi università di macerata - sdf - arte e disegno e laboratorio (3)

3 IL SUBLIME PER GLI ANTICHI
Non si occupa della natura intrinseca del bello, non definisce canoni (concezione tecnicista) Il sublime (sub limen = che giunge fin sotto la soglia più alta) è un effetto dell’arte per procurare piacere attra- verso il discorso poetico (la retorica) e portare all’estasi Il sublime non persuade gli ascoltatori, li esalta (non parla alla ragione, parla al cuore) Si poneva l’accento sul processo di purificazione (catarsi): il sublime doveva produrre pietà e terrore nell’animo dello spettatore che in tal modo si libera da quelle passioni che di per sé non procurano alcun piacere Gli aspetti sgradevoli o disarmonici servono a creare pathos Il brutto tuttavia non è bello in sé, resta tale (un temporale, un mare in tempesta, un qualcosa privo di forma definita, di orribile … restano “brutti”) università di macerata - sdf - arte e disegno e laboratorio (3)

4 IL SUBLIME PER NEL ‘ E. Burke, Ricerca filosofica sull’origine delle idee del Sublime e del Bello, E’ sublime tutto ciò che può destare idee di dolore e di pericolo, che riguarda oggetti o fenomeni terribili o che agisce in modo analogo al terrore (mari burrascosi, burroni e precipizi, eruzioni vulcaniche, deformità…..) Il sublime quindi è “brutto”, ma è un brutto “bello in sé” capace di produrre una emozione forte, è l’orrendo che affascina L’emozione deriva dalla consapevolezza della distanza insuperabile che separa il soggetto dall’oggetto (l’uomo dalla natura) Ciò induce la mente a prendere coscienza del proprio limite razionale e a riconoscere la possibilità di una dimensione sovrarazionale, da esprimere sul piano puramente emotivo (Kant) Il sublime quindi è l’uomo che grazie alla sua coscienza e alla sua ragione sa di avere un limite e quindi è superiore alla natura: è una canna sbattuta dal vento, ma sa di essere una canna (Pascal) università di macerata - sdf - arte e disegno e laboratorio (3)

5 Caspar David Friedrich, Cimitero nella nebbia, 1817
Arnold Boecklin, L’isolo del cimitero C. D. Friedrich, Viandante in un mare di nebbia, 1818 L’uomo di spalle, solo o piccolo fino a scomparire, la montagna eleva a Dio, a pensieri elevati, atmo sfere inquietanti, visioni notturne e tenebrose, fantasmi, spettri; la fragilità umana, l’incommensu-rabilità, l’impenetrabile; le rovine: gusto per l’irregolare, l’informe, l’incompletezza …. segni del tempo consuma università di macerata - sdf - arte e disegno e laboratorio (3)

6 IL BELLO NON E’ UNA QUALITA’ DELL’OGGETTO
(concezione classica ripresa dal neoclassicismo) IL BELLO DIPENDE DALLA DISPOSIZIONE DEL SOGGETTO CHE LO PRODUCE E LO GIUDICA La discussione sul bello si sposta: - DALLA RICERCA DELLE REGOLE PER PRODURLO O RICONOSCERLO ALLA CONSIDERAZIONE DEGLI EFFETTI CHE ESSO PRODUCE La bellezza non è più l’idea dominante di una estetica: si evocheranno incubi, mostri, il perturbante………. il trash, il punk università di macerata - sdf - arte e disegno e laboratorio (3)

7 LA BELLEZZA OGGI: PROBLEMI E PROSPETTIVE
LE ESTETICHE CHE NASCONO TRA XVIII E XIX SECOLO SPOSTANDO LA RIFLESSIONE SUL PIANO DELLE EMOZIONI SEMBRANO AFFERMARE L’IMPOSSIBILITA’ DI DEFINIRE LA BELLEZZA IL CONCETTO ENTRA NELLA VOLGATA POPOLARE CON IL FAMOSO LUOGO COMUNE NON E’ BELLO CIO’ CHE E’ BELLO, MA E’ BELLO CIO’ CHE PIACE SIAMO IN BALIA DEL COSIDDETTO POLITEISMO DELLA BELLEZZA CONTEMPORANEA proposto, diffuso e difeso dai mass media (riviste, cinema, tv) E’ LA BELLEZZA DI CONSUMO caratterizzata da: assenza di un modello unificato, democraticità, tolleranza, sincretismo, Politeismo VA BENE TUTTO E IL CONTRARIO DI TUTTO, NON VI E’ ACCORDO SU NULLA TRANNE SUL FATTO CHE E’ VIETATO DISCUTERE I GUSTI università di macerata - sdf - arte e disegno e laboratorio (3)

8 Eva Herzigova Alessandra Mastronardi Tiziano Ferro David Gandy
la “donna fatale” e la “ragazza della porta accanto” l’uomo virile e l’uomo effeminato Galliano per C. Dior, Gucci, Eva Riccobono, Valeria Marini Abiti sontuosi e modelli androgini, la bellezza aristocratica e sofisticata e la bellezza popolare e un po’ volgare

9 RAMBO E PLATINETTE cercando di soddisfare tutti i gusti
LA CONTAMINAZIONE: antico e moderno, colto e popolare, occidentale e orientale, nord e sud RAMBO E PLATINETTE cercando di soddisfare tutti i gusti e vendere il prodotto a quanti più consumatori possibili

10 RICAPITOLANDO Il rapporto estetico con qualcosa riguarda l’emozione provata rispetto ad essa: il primo sentimento che lega un soggetto a qualunque cosa possa essere guardata esteticamente è il sentimento dello stupore (Mario quando vede Beatrice) Stupore è ciò che colpisce, che provoca un’oscillazione degli stati d’animo, un’alterazione dell’equilibrio emotivo L’esperienza estetica è sempre un piccolo trauma, uno choc collegato, poco o tanto, a quelle categorie di vertigine e di rischio che accomunano tutte le significative esperienze del sentimento e dell’emozione Vertigine e rischio perché siamo posti di fronte a un testo formulato in un codice misterioso e affascinante, che un po’ ci attrae e un po’ ci fa paura, e ci fa spavento proprio perché è nuovo, singolare, straniante (nel senso di straniero). Niente a che fare dunque con la bellezza come categoria culturale condivisa (“Bello come George Clooney”; “Bella come la Venere di Milo”) che finisce per essere imposta e subita acriticamente università di macerata - sdf - arte e disegno e laboratorio (3)

11 è che lo STUPORE può essere:
QUAL E’ IL PROBLEMA? è che lo STUPORE può essere: IMPROVVISO E DI BREVE DURATA Si impone facilmente, ma non soddisfa piena-mente, devo quindi aumentare la frequenza o aumentare il “livello” (la musica leggera, i gialli di consumo, le fiction tv……il sesso senza amore) LENTO E PERSISTENTE Richiede un po’ di fatica, ma soddi- sfa pienamente, va in profondità (Mozart, Dostoevskij, il cimena d’autore……il sesso con amore) Uno STUPORE ADULTO E CONSAPEVOLE, ALLENATO E RAFFINATO che richiede: MATURITÀ e COMPETENZA e soprattutto: UN PROCESSO DI FORMAZIONE - per cui l’uomo, uscendo dalla chiusura in se stesso, senza paure per la novità, oggettiva e diversifica i suoi interessi e con ciò accresce la sua capacità di gioire e di soffrire Perché, come diceva una vecchia pubblicità del Maxibon, “Two gust is mej che one!” università di macerata - sdf - arte e disegno e laboratorio (3)


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