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GLI STRUMENTI MUSICALI
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cos'e' uno strumento musicale
Uno strumento musicale è un oggetto che è stato costruito o modificato con lo scopo di produrre della MUSICA In principio, qualsiasi cosa producesse suoni, poteva essere usato come strumento musicale, ma questo termine definisce solo gli oggetti che hanno il suddetto scopo.
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STRUMENTO A PERCUSSIONE: UDO
I NOSTRI STRUMENTI Lo strumento a percussione è uno strumento musicale che suona quando colpito, agitato, frizionato o sfregato dalle mani dell'esecutore, o da appositi strumenti quali bacchette, spazzole o battenti. L'uso di strumenti a percussione accompagna l'uomo sin dalla preistoria. La batteria è composta da: rullante, grancassa e charleston STRUMENTO A PERCUSSIONE: UDO
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Il bongo è uno strumento musicale, a percussione, di pelle di origine africana ad una sola membrana posta nella parte alta dello strumento, un risuonatore di legno a corpo doppio e con due suoni di diversa altezza: medio e acuto. Si suonano con una o più dita a seconda dell'intensità desiderata. È usato nella musica Latin. In Africa il bongo si usa in occasione di danze, feste e riti. In genere questo tamburo viene fabbricato a mano usando una pelle di vero animale, solitamente di capra.
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BONGO Il termine "bongo" è un termine vulgaris che fa riferimento a un po' tutti i tamburi definiti "etnici" . In realtà esiste il termine "bongò"(termine corretto) ma anche "bongos" (usato con maggior frequenza, ma meno corretto) al quale si riferisce quel tamburo di origine Cubana e diffusasi in tutta l'America Latina , e poi ormai in tutto il mondo, costituito da due "tamburi" fatti a forma di tronco di cono con montate una pelle ciascuno (pelli che possono essere accordate tramite dei tiranti), uno un po' più piccolo dell'altro, in modo da ottenere due suoni ben distinti: il più grande ha una tonalità più grave ed è chiamata "hembra" (in italiano: femmina) mentre il più piccolo ha una tonalità più acuta ed è chiamato "macho" (in italiano: maschio) , e sono uniti da un parallelepipedo di legno fissato tra un tamburo
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Inizialmente era usato come unico strumento percussivo nei gruppi che suonavano il "cha-cha", "bolero" e "danzon" ; successivamente, con l'entrata nei gruppi di altre percussioni quali "congas" ( o tumbadoras) e "timbales" (o paila) , diventano strumento per creare abbellimenti e fraseggi per enfatizzare il canto e/o un particolare momento del brano; quando entra il "mambo", cioè la parte del brano con i fiati, il "bongocero" (chi suona il bongòs) lascia il bongòs per suonare la campana.
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La campana La campana è uno strumento musicale solitamente in bronzo, utilizzato nel mondo cristiano soprattutto per scandire il tempo dai campanili delle chiese o come richiamo per funzioni, particolari ricorrenze od eventi riguardanti la comunità, e viene suonato dai campanari. Le campane si distinguono per il loro suono caratteristico, prodotto dall'urto di un pendolo di ferro dolce detto batacchio sulle pareti interne della campana stessa.
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STORIA DELLA CAMPANA Sembra che le più antiche campane risalgano alla Cina di alcuni millenni prima di Cristo. Secondo la tradizione la campana con batacchio interno è invece una invenzione italiana: venne introdotta da San Paolino vescovo di Nola nel V secolo d.C., anche se non vi è nessun documento che attesti la paternità dell'invenzione al Santo.
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musicisti George Crumb La vita [modifica] La musica [modifica]
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Vai a: Navigazione, cerca George Crumb (Charleston, 24 ottobre 1929) è un compositore statunitense. La vita [modifica] George Crumb iniziò a comporre molto presto, in giovane età. Ha compiuto gli studi musicali inizialmente presso la University of Illinois sotto la guida di Eugene Weigel, in seguito per un breve periodo a Berlino con Boris Blacher prima di rientrare negli Stati Uniti per continuare gli studi presso la University of Michigan sotto la guida di Ross Lee Finney. È stato molto attivo come docente: il suo primo impiego in questa veste fu in qualità di insegnante di teoria musicale e analisi al Hollins College in Virginia , quindi come docente di pianoforte e composizione presso la University of Colorado. Nel 1965 Crumb inizia una lunga collaborazione didattica con la University of Pennsylvania, dove nel 1983 diventa Annenberg Professor of the Humanities. Si è ritirato dall’insegnamento nel 1997, anche se dal 2002 ha collaborato con l’Arizona State University. Nel corso della sua lunga carriera ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali, tra cui la Fullbright Scholarship, il Premio Rockefeller, il National Institute of Arts and Letters grants, il Premio Guggenheim, il Premio Pulitzer per la musica nel 1968 per il suo lavoro Echoes of Time and the River, il premio Prince Pierre de Monaco nel 1989. La musica [modifica] Dopo le iniziali influenze di Anton Webern, Crumb si interessò ben presto all’esplorazione di nuovi ed inusuali timbri strumentali; molto spesso nella sua musica ricorre all’uso di tecniche non convenzionali, quali lo spoken flute (il flautista parla nello strumento mentre immette l’aria), l’overpressure (negli strumenti ad arco, l’arco viene utilizzato con pressione esagerata in modo da produrre un suono distorto), il pianoforte preparato, eccetera. Molto spesso, inoltre, viene richiesta l’amplificazione degli strumenti acustici. Crumb usa inoltre con una certa frequenza elementi di natura teatrale nella sua musica, prescrivendo agli esecutori di uscire o rientrare sul palcoscenico durante l’esecuzione, ove non addirittura richiedendo certe precise gestualità mimiche. Inoltre, ha utilizzato spesso una scrittura musicale del tutto inusuale; in alcuni suoi lavori la musica è disposta in configurazioni circolari, o a spirale. Parecchi lavori di George Crumb, tra cui i quattro libri di Madrigali scritti alla fine degli anni Sessanta e Ancient Voices of Children, una raccolta di brani del 1970 per due cantanti e gruppo strumentale (che include tra l’altro un toy piano, un pianoforte giocattolo) sono scritti su testi di Federico Garcia Lorca. Molti dei suoi brani vocali sono scritti per la cantante Jan DeGaetani. Black Angels (1970) è un altro lavoro che dimostra il suo interesse nell’esplorare una grande varietà timbrica. Scritto per quartetto d'archi amplificato, agli esecutori viene richiesto di suonare anche vari strumenti a percussione oltreché di usare in modi del tutto non convenzionali i loro strumenti. Black Angels è uno dei lavori più noti di Crumb, è stato spesso eseguito e registrato dal Kronos Quartet. Un altro lavoro importante di Crumb sono i quattro libri del Makrokosmos ( ). I primi due libri sono per pianoforte solo, mentre il terzo (chiamato anche Music for a Summer Evening) è per due pianoforti e percussioni ed il quarto (noto anche con il titolo Celestial Mechanics) per pianoforte a quattro mani. Il nome di questo ciclo allude ai sei libri pianistici del Microcosmos di Béla Bartók; come il lavoro di Bartók, il Makrokosmos è costituito da una serie di brevi pezzi dal carattere differenziato. Oltre a quella di Bartók, George Crumb ha riconosciuto in questo ciclo influenze di Claude Debussy, sebbene le tecniche compositive utilizzate siano molto differenti da quelle di entrambi gli autori citati. Il pianoforte viene amplificato e preparato sistemando vari oggetti sulle sue corde; in alcuni momenti il pianista deve cantare o gridare alcune parole mentre sta suonando. Le opere di George Crumb sono edite da Peters. Opere [modifica] Musica strumentale solistica e cameristica [modifica] Two Duos (1944) per flauto e clarinetto Four Pieces (1945) per violino e pianoforte Sonata (1945) per pianoforte Sonata (1949) per violino e pianoforte Prelude and Toccata (1951) per pianoforte String Trio (trio d'archi, 1952) Three Pastoral Pieces (1952) per oboe e pianoforte Sonata (1953) per viola e pianoforte String Quartet (quartetto d'archi, 1954) Sonata (1955) per violoncello solo Five Pieces (1962) per pianoforte Four Nocturnes (Night Music II) (1964) per violino e pianoforte Eleven Echoes of Autumn (Echoes I) (1966) per violino, flauto in sol, clarinetto e pianoforte Black Angels (Images I) (1970) per quartetto d'archi elettrificato Vox Balaenae ([[1971) per flauto elettrificato, violoncello elettrificato e pianoforte amplificato Makrokosmos, Volume I (1972) per pianoforte amplificato Makrokosmos, Volume II (1973) per pianoforte amplificato Music for a Summer Evening (Makrokosmos III) (1974) per due pianoforti amplificati e percussioni (due esecutori) Dream Sequence (Images II) (1976) per violino, violoncello, pianoforte, percussioni (un esecutore), e glass harmonica fuori scena (due esecutori) Celestial Mechanics (Makrokosmos IV) (1979) per pianoforte amplificato a quattro mani A Little Suite for Christmas, A.D (1980) per pianoforte Gnomic Variations (1981) per pianoforte Pastoral Drone (1982) per organo Trio for Strings (trio per archi, 1982) Processional (1983) per pianoforte An Idyll for the Misbegotten (Images III) (1986) per flauto amplificato e percussioni (tre esecutori) Zeitgeist (Tableaux Vivants) (1988) per due pianoforti amplificati Easter Dawning (1991) per carillon Quest (1994) per chitarra, sassofono soprano, arpa, contrabbasso e percussioni (due esecutori) Mundus Canis (1998) per chitarra e percussioni Eine Kleine Mitternachtmusik (2002) per pianoforte Otherworldly Resonances (2003) per due pianoforti Musica vocale [modifica] Four Songs (1945) per voce, clarinetto e pianoforte Seven Songs (1946) per voce e pianoforte Three Early Songs (1947) per voce e pianoforte Alleluja (1948) per coro a cappella A Cycle of Greek Lyrics (1950) per voce e pianoforte Night Music I (1963, revisione 1976) per soprano, pianoforte/celesta, e due percussionisti Madrigals, Books I (1965) per soprano, vibrafono e contrabbasso Madrigals, Books II (1965) per soprano, flauto/flauto in sol/ottavino, e percussioni Songs, Drones, and Refrains of Death (1968) per baritono, chitarra elettrica, basso elettrico, pianoforte amplificato/clavicembalo elettrico e due percussionisti Night of the Four Moons (1969) per contralto, flauto in sol/ottavino, banjo, violoncello elettrico e percussioni Madrigals, Books III (1969) per soprano, arpa e percussioni Madrigals, Books IV (1969) per soprano, flauto/flauto in sol/ottavino, arpa, contrabbasso e percussioni Ancient Voices of Children (1970) per mezzosoprano, voce bianca, oboe, mandolino, arpa, pianoforte amplificato (e pianoforte giocattolo) e percussioni (tre esecutori) Lux Aeterna (1971) per soprano, flauto basso/flauto dolce soprano, sitar e percussioni (due esecutori) Star-Child (1977, revisione 1979) per soprano, voci bianche antifonali, coro maschile parlato, campanelli e grande orchestra Apparition (1979) per soprano e pianoforte amplificato The Sleeper (1984) per soprano e pianoforte Federico's Little Songs for Children (1986) per soprano, flauto/ottavino/flauto in sol/flauto basso e arpa Unto the Hills (2001) per soprano, quartetto di strumenti a percussione e pianoforte A Journey Beyond Time (2003) per soprano, quartetto di strumenti a percussione e pianoforte River of Life (2003) per soprano, quartetto di strumenti a percussione e pianoforte Winds of Destiny (2004) per soprano, quartetto di strumenti a percussione e pianoforte Musica orchestrale [modifica] Gethsemane (1947) per piccola orchestra Diptych (1955) per orchestra Variazioni (1959) per grande orchestra Echoes of Time and the River (Echoes II) (1967) per orchestra A Haunted Landscape (1984) per orchestra Film [modifica] George Crumb: The Voice of the Whale (1976). Diretto e prodotto da Robert Mugge. Interviste a cura di Richard Wernick. New York, Rhapsody Films (1988). Collegamenti esterni [modifica] musicisti
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Un batterista è un musicista che suona la batteria.
Il batterista differisce dal ruolo affine di percussionista, Il compito principale di un batterista è quello di scandire le misure del tempo con la migliore precisione, e contribuire al Jean-Battiste Lully fu forse il primo celebre direttore d'orchestra, certo il primo a morire esercitando questa professione ligneo del palco, come usava in quell'epoca. Per distrazione, si ferì il piede . Jean-Baptiste Lully o Giovanni Battista Lulli (Firenze, 28 novembre 1632 – Parigi, 22 marzo 1687) è stato un compositore italiano naturalizzato francese.
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DIRETTORE DI ORCHESTRA
Il direttore d'orchestra, spesso chiamato anche maestro, è la figura di riferimento in un coro, un'orchestra o in generale in un gruppo di musicisti. La sua direzione è innanzitutto di aiuto per la coordinazione dei musicisti fra loro, indicando il tempo, i diversi ingressi e le dinamiche. Egli inoltre chiarisce a cantanti, solisti e strumentisti il contenuto e l'impostazione generale del componimento musicale. Le sue funzioni sono anche quelle di guidare le prove e prendere tutte le decisioni necessarie da un punto di vista musicale, interpretando l'opera musicale. In assenza di un comitato artistico, il direttore sceglie anche il repertorio da eseguire. Il ruolo del direttore, come lo conosciamo oggi, si è formato intorno al XIX secolo. Prima di allora, le orchestre erano solitamente dirette dal compositore dell'opera eseguita e che generalmente sedeva al clavicembalo. In assenza del compositore, erano il clavicembalista o il primo violino a guidare l'esecuzione, avendo sul proprio leggio una piccola partitura condensata in cui erano indicate le principali linee melodiche e di accompagnamento. Con l'aumentare della complessità delle composizioni e del numero dei musicisti coinvolti fu necessario introdurre la figura di un musicista senza strumento, che si potesse occupare solo della concertazione e della coordinazione tra gli esecutori, leggendo da una partitura completa e dando indicazioni verbali, uditive e gestuali.
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GRETA LIVOTI GRETA THEA
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