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III modulo, sesta parte Poseidonia-Paestum Le tombe lucane Questo file ha un utilizzo esclusivamente didattico
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dopo versato molte lacrime, si allontanano”
“Noi ci comportiamo come i Poseidoniati che abitano sul golfo tirrenico. E’ accaduto a questi di passare dallo loro condizione originaria di Greci a quella di barbari, essendo diventati Etruschi o Romani, di cambiare lingua ed altri costumi e di celebrare ancora oggi una sola festa greca; convenuti a questa richiamano alla memoria i nomi antichi e le antiche leggi, si compiangono l’un l’altro e, dopo versato molte lacrime, si allontanano” Citazione presa dai Symmiktà Sympotikà (Miscellanee e conviviali) di Ateneo di Naucrati, il quale cita Aristosseno di Taranto, allievo di Aristotele, quindi vissuto tra la seconda metà IV – inizi III sec. a.C. Aristosseno era autore di un celebre trattato sulla musica. In questo brano Aristosseno dice che la musica ai suoi tempi si era imbarbarita come è accuduto ai Poseidoniati “così noi siamo rimasti in pochi a ricordare com’era la musica di un tempo”. E’ un contesto fortemente ellenocentrico; tutto ciò che non è greco è visto in senso dispregiativo. Il momento storico cui Aristosseno si riferisce è la fine del IV secolo quando, per i Greci, i barbari sul Tirreno erano gli Etruschi e i Romani. Aristosseno di Taranto, allievo di Aristotele
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Paestum, necropoli del Gaudo, tomba 259 (410-400 a.C.)
Tomba Gaudo 307 ( a.C.): è presente l’olla, contenitore per derrate, che nelle tombe indigene è sempre presente ai piedi del defunto come simbolo di status (= ricchezza); dentro l’olla vaso per bere e brocchetta. Tomba Gaudo 259, tomba infantile, con il cinturone che allude al ruole cui i bambini, se fossero vissuti, sarebbero stati designati per nascita; il cratere, di medie dimensioni, e la coppa ricalcano il corredo degli adulti. Gaudo, tomba 210
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Gaudo, t. 174, fine V secolo
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Ceramica campana, seconda metà IV sec. A.C.
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Gaudo, tomba 197 Primi decenni del IV secolo a.C. Gaudo, tomba 164
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Gaudo, tomba 164
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Tomba senza corredo con uomo adulto, 50/60 anni, sepolto avvolto in una veste chiusa da fibule in ferro (disposte agli angoli del torace), del tipo che ricorre di solito nei corredi femminili. Sul coperchio della cassa, proprio di fronte al volto del morto, viso scolpito con caratteri satireschi estremamente stilizzati; stile anellenico. Defunto caratterizzato da segni quali il tipo di fibule “proprie della condizione femminile, quasi assommasse in sé l’opposizione/composizione tra i due sessi, propria delle figure sciamaniche” (Cipriani) e dalla singolare immagine del volto che instaura un rapporto diretto, faccia a faccia con il morto, un suo doppio sovrannaturale. Rituale magico-religioso di tipo sciamanico ? Gaudo, tomba 315
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tomba a camera Gaudo, tomba 3/1972
Dimensioni: ca m 2,50 x 2,50 (ma questa tomba è andata distrutta) Gaudo, tomba 3/1972
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Diimensioni: ca m 1 x 2 Tomba a cassa
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Tecnica dell’affresco
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Gaudo, tomba 255
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Il ritorno del guerriero
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Inserire pittura vascolare
Pittore di Astarita
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Paestum, necropoli di Andriuolo, tomba 11/1969 ( a.C.)
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Andriuolo, tomba 84
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Paestum, necropoli di Andriuolo, tomba 114 ( a.C.)
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Cfr. con la ceramica apula
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Costumi regionali
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Paestum, necropoli di Laghetto, tomba X (350 a.C.)
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….il duello….
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Le barbe sembrano posticce; il giudice reca una maschera sul capo
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Inserire caccia al leone
…. la caccia …..
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…il pugilato …
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Andriuolo, tomba 53
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Contrada Vecchia, tomba 11
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Andriuolo, tomba 58
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Andriuolo, tomba 47 (350 a.C.)
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