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PubblicatoOlimpia Conti Modificato 9 anni fa
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Politiche Locali (nazionali e internazionali) per la sicurezza urbana Lezione 01 Corso di Formazione in Sicurezza Urbana Milano, 4 marzo 2008
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Programma del corso: primo modulo Enti locali e sicurezza urbana: profili sociologici. L’ente locale come collettore delle molteplici istanze della cittadinanza in materia di sicurezza: percorsi e tendenze. Enti locali e sicurezza urbana: profili normativi. La normativa nazionale in materia di sicurezza urbana e principio di sussidiarietà. Il ruolo della Regione Lombardia. La legge regionale n.4/2003 ed il confronto con le diverse realtà nazionali. Il ruolo della Polizia Locale. Domanda degli attori sul territorio e moduli operativi. La polizia di prossimità per la Polizia Locale. Filosofia di approccio, applicazioni sul territorio lombardo, esperienze internazionali.
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Programma del corso: secondo modulo La costruzione di “mappe del rischio”: attribuire senso ad una realtà complessa per un intervento consapevole sul territorio. Il patto locale di sicurezza urbana: uno strumento di sussidiarietà, negoziazione con le istanze locali ed adeguatezza degli interventi. I protocolli di intesa inter-istituzionali: dall’esperienza francese dei CLS (Contrats Locaux de Sécurité) all’applicazione italiana in materia di sicurezza urbana e di sicurezza sui luoghi di lavoro. Esperienze internazionali: le competenze delle autonomie locali in materia di sicurezza urbana in Francia, Gran Bretagna, Svizzera, Spagna, Belgio, Israele, Canada e Stati Uniti.
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Testi e modalità d’esame / 1 BRICOCOLI M. e CRISTALLI F. (a cura di), “Sicurezza urbana, prossimità e territorio. Culture e pratiche della Polizia locale in Lombardia”, Milano, FrancoAngeli, 2004: capitoli 1, 12, 13, 14 e 15; CRISTALLI F. e REGGIO P. (a cura di), “Polizia locale: organizzazione e formazione”, Milano, FrancoAngeli, 2001; PAVARINI M. (a cura di), “L’amministrazione locale della paura. Ricerche tematiche sulle politiche di sicurezza urbana in Italia”, Roma, Carocci, 2006: Introduzione (pagg. 11-64); SELMINI R. (a cura di), “La sicurezza urbana”, Bologna, Il Mulino, 2004: parte Terza (pagg. 103-140) e parte Sesta (pagg. 259-303).
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Testi e modalità d’esame / 2 L’esame si svolgerà in forma scritta ed orale. La partecipazione attiva al corso, eventualmente attraverso la redazione di tesine scritte di approfondimento di determinate tematiche, verrà positivamente valutata dal docente in sede di valutazione. Per la redazione delle tesine, consultare il docente negli orari di ricevimento.
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ENTI LOCALI E SICUREZZA URBANA - Profili sociologici La società del rischio - Cognizione - Condizioni di incertezze - Venir meno di forme tradizionali di gestione della sicurezza di carattere operazionale Rileva la multidimensionalità del tema della sicurezza attraverso rappresentazione - la rilevanza dei fenomeni cognitivi della sicurezza percezione - società = insieme di processi dannosi (pericoli) rispetto ai quali Una prima operazione è il RICONOSCIMENTO (trasformazione in rischi) Che può produrre nuovi pericoli o nuovi rischi ERGO: il rischio é una dimensione ineliminabile della vita sociale e le POLITICHE PUBBLICHE possono essere trattate come forme di CONTROLLO dei RISCHI
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ENTI LOCALI E SICUREZZA URBANA - Profili sociologici Rischi sociali ed esclusione sociale Politiche di sviluppo economico e sociale diminuzione della sicurezza urbana esclusione sociale = insieme di processi che comportano una limitazione della partecipazione alla società. rischio sociale = probabilità che abbiano luogo eventi dannosi vulnerabilità = limite della capacità di una società di far fronte agli eventi dannosi che la colpiscono povertà ed impoverimento = fenomeni caratterizzati da dimensioni relative alla socialità accesso alle risorse capacità dei singoli di gestire il proprio ambiente
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ENTI LOCALI E SICUREZZA URBANA - Profili sociologici Aree all’interno delle quali tendono a prodursi processi che accumulandosi tendono a comportare situazioni più o meno gravi di esclusione sociale: Habitat Salute e accesso ai servizi sanitari Accesso al lavoro e qualità del lavoro Sviluppo e valorizzazione del capitale cognitivo Sicurezza del territorio, criminalità e forme di illegalità Famiglia Comunicazioni e accesso all’informazione Funzionamento della P.A. Situazioni di conflitto e di disordine istituzionale Accesso alla sicurezza sociale Abbandono sociale Accesso ai consumi (consumi non essenziali)
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ENTI LOCALI E SICUREZZA URBANA - Profili sociologici La gestione ed il risanamento urbano La funzionalità urbana: capacità delle città di esercitare le diverse funzioni urbane, tra le quali: l’accoglienza di base (condizioni di abitazione, inserimento dei nuovi venuti) L’accesso ai servizi (salute, istruzione, mobilità, ecc.) Offerte di opportunità di carattere sociale, culturale, economico Accessibilità e integrazione del territorio Accesso all’informazione e comunicazione Integrazione e superamento dei fattori di “stigmatizzazione” tra le parti della città ed i quartieri Il capitale sociale rappresentato dalle reti di relazioni tra individui sia dalla presenza di forme di aggregazione dei cittadini I livelli di fiducia tra gli abitanti e la P.A. Le azioni di prevenzione situazionale ISOLATE sono inefficaci se non sono accompagnate da un aumento del capitale sociale e dei livelli di integrazione della città.
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ENTI LOCALI E SICUREZZA URBANA - Profili sociologici GOVERNANCE e PARTECIPAZIONE dei cittadini identificazione e riconoscimento degli attori locali dei quali si deve evitare una “trasformazione della natura” la creazione di opportunità di collaborazione tra soggetti pubblici, organizzazioni della società civile e imprese la costruzione di reti di comunicazione tra cittadini e servizi di sicurezza animazione del territorio
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ENTI LOCALI E SICUREZZA URBANA - Profili sociologici La società della conoscenza maggiore distribuzione di risorse, ma anche moltiplicazione dei rischi cambiamento “ricchi” / “poveri”. In passato le vittime erano ricche e se colpite rilevava poco agli effetti del patrimonio complessivo; oppure “povere” e quindi colpite da perdite patrimoniali di fatto poco rilevanti. Oggi “ceto medio” vulnerabile a forme di microcriminalità. Precarizzazione delle relazioni di lavoro. (disoccupazione)
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Per ogni ulteriore domanda o suggerimento relativamente alla lezione: fabrizio_cristalli@regione.lombardia.it cristian.poletti@unimib.it
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