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PubblicatoRossana Bonfanti Modificato 9 anni fa
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Philosophy for Children a cura di Mirella Napodano e con la partecipazione della Società Filosofica Italiana (Sezione di Avellino) e-mail: mirella@napodano.com
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Che cos’è Philosophy for Children? E’ un curricolo formativo costituito da: racconti articolati in forma dialogica; esercizi, piani di discussione, attività; una specifica metodologia operativa. E’ anche, ormai, un “movimento educativo” diffuso a livello internazionale i cui principi sono: riconoscimento del valore primario di un’educazione ad un pensiero critico e “complesso”; riconoscimento di una stretta relazione tra pensiero e linguaggio nei processi formativi; riconoscimento del valore fondamentale del dialogo come matrice formativa; riconoscimento del valore della ricerca come processo formativo; riconoscimento del valore primario del rispetto della reciprocità e della democrazia nei processi formativi; riconoscimento della necessaria e costitutiva incompiutezza del sapere e della conoscenza.
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Approccio ludico e filosofia Il punto di intersezione è, evidentemente, la creatività intesa come: capacità di fabulare, raccontare, inventare metafore espresse in forma grafica e/o verbale; condivisione di scoperte e invenzioni sotto forma di apprendimento cooperativo. I contenuti vengono esaminati nella “comunità di ricerca” secondo una prospettiva problematizzante e processuale, partendo da una molteplicità di ipotesi. Si attua così una creatività dialogica della ricerca di senso in un orizzonte comunicativo policentrico e liberante.
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Alla ricerca della verità
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L’articolazione di una sessione di lavoro 1) attività introduttiva (5-10 minuti); 2) lettura dei materiali-stimolo (10 minuti); 3) elaborazione di un’agenda di lavoro; 4) dialogo (30-40 minuti); 5) chiusura-valutazione (5 minuti)
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La conversazione diventa dialogo quando: 1) ha una struttura egualitaria; 2) è guidata da un interesse comune; 3) è autoregolativa e autocorrettiva; 4) si focalizza su tematiche e problematiche complesse. Tutte le opinioni vengono rispettate e valorizzate, in quanto ritenute degne di considerazione, perché tutte contribuiscono alla maturazione cognitiva e metacognitiva della classe. Il dialogo si configura, quindi, come una relazione simmetrica tra i partecipanti, che li porta alla conoscenza condivisa e allo sviluppo collettivo delle abilità di linguaggio e di pensiero.
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Verità e fantasia
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Per un’etica del discorso... Attraverso un graduale esercizio della pratica dialogica, i bambini interiorizzano un codice di condotta da rispettare nelle interazioni verbali, per consentire un proficuo sviluppo della comunicazione. In particolare, essi vengono abituati: a non giungere ad asserzioni categoriche; a non esprimere giudizi assoluti ed intolleranti; a concentrarsi sugli argomenti di discussione, offrendo contributi personali nella ricerca di soluzioni ai problemi affrontati.
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Un fiume in piena
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Gli strumenti del processo di ricerca identificare, discutere e giustificare assunzioni; generalizzare ed usare analogie; riconoscere le contraddizioni; operare distinzioni e connessioni (parte/tutto, mezzi/fini, causa/effetto); formulare ed usare criteri; porre domande ed individuare problemi; individuare alternative e possibilità.
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L’autocorrezione Fondamentale importanza è attribuita alla pratica dell’autocorrezione come momento riflessivo del pensare, tipico di tutte le forme di ricerca. I bambini in questo modo imparano non solo a criticare le opinioni altrui, ma anche ad accoglierle e a modificare le proprie in conseguenza delle critiche ricevute. Tutto questo si realizza attuando una conversazione realmente dialogica che consente lo scambio migliorativo delle idee.
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Negli abissi dell’Io
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Prospettive di ricerca: metacognizione e multimedialità Il “comune denominatore” digitale adottato per immagini, parole, suoni, grafici, numeri, musica, filmati offre a chiunque la possibilità di rielaborazione in chiave strettamente personale dei messaggi. Principali vantaggi cognitivi e metacognitivi: Aumento dei codici comunicativi nella relazione adulto/bambino; Creazione di nuove opportunità di dialogo/confronto e di condivisione delle esperienze; Incremento delle abilità progettuali individuali e di gruppo (in senso cooperativo) Mobilitazione di un sistema di sinergie che integra competenze di tipo diverso
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