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SI FA PRESTO A DIRE POLLO!!!

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Presentazione sul tema: "SI FA PRESTO A DIRE POLLO!!!"— Transcript della presentazione:

1 SI FA PRESTO A DIRE POLLO!!!
A cura di Gretel Frangipane – Chions 23 luglio 2013

2 Se proprio non possiamo fare a meno di mangiare carne di pollo ………
Se proprio non possiamo fare a meno di mangiare carne di pollo ………..sappiamo cosa c’è dietro? 27/03/2017

3 Modalità di allevamento polli
1. Silvo-pastorale o Autoproduzione domestica 27/03/2017

4 Modalità di allevamento polli
2. Allevamento intensivo: tecnologie di produzione sostanzialmente intensive ormai standardizzate sia con riferimento all’alimentazione e manodopera sia alle strutture di allevamento e condizioni ambientali. 27/03/2017

5 Modalità di allevamento polli
3. Allevamento estensivo: anche i polli d'allevamento estensivo al coperto crescono al chiuso, ma beneficiano di «maggiore» spazio per muoversi rispetto a quelli allevati con sistemi convenzionali. Crescono più lentamente, impiegando almeno otto settimane per raggiungere il peso di mercato. I polli da carne allevati all'aperto provengono da sistemi che permettono agli uccelli di uscire all'esterno. I polli da carne allevati con il metodo «rurale all'aperto» sono allevati in piccoli branchi. Crescono più lentamente, impiegando oltre undici settimane per raggiungere il peso di mercato. I polli da macello allevati con il sistema «rurale in libertà» sono allevati allo stesso modo dei broiler del metodo «rurale all'aperto», ma hanno accesso a spazi aperti privi di recinzioni. I polli "organici" sono tenuti con un sistema simile a quello rurale all'aperto, ma in più vengono nutriti con mangimi coltivati biologicamente. I mercati sono ristretti o geograficamente più ampi ma con volumi di vendita limitati o di nicchia. 27/03/2017

6 ECCO COME CRESCE (E CAMBIA) IL CONSUMO DI CARNE NEL MONDO
Ilsole24ore -Ed. 20 marzo 2013 27/03/2017

7 DAL MODELLO DI CONSUMO AL MODELLO DI ALLEVAMENTO
Negli anni ‘50 il consumo di carne in Italia era di 18 Kg pro-capite, oggi è di circa 100 Kg. 27/03/2017

8 Negli altri paesi Europei l’evoluzione è stata molto simile.
DAL MODELLO DI CONSUMO AL MODELLO DI ALLEVAMENTO Negli altri paesi Europei l’evoluzione è stata molto simile. Un cambiamento così drastico nelle abitudini alimentari di fatto ha portato al progressivo aumento della richiesta di alimenti di origine animale e ha indirizzato la selezione verso quelle razze maggiormente produttrici di carne, latte, uova. In aggiunta a questo, le regole di mercato hanno portato alla messa a punto di tecniche e metodi di allevamento che massimizzano la produzione minimizzando i costi di gestione diretta. 27/03/2017

9 DAL MODELLO DI CONSUMO AL MODELLO DI ALLEVAMENTO
La zootecnia intensiva (sia di polli, o bovini od ovini etc) organizza l’allevamento di un numero elevato o elevatissimo di animali in uno spazio ridotto.  altissime densità C’è chi sostiene che la quantità di carne che attualmente viene consumata nei paesi industrializzati NON POTREBBE ESSERE PRODOTTA CON METODI TRADIZIONALI, ovvero attraverso l’allevamento estensivo. Italia: i circa 100 Kg/anno di carne pro-capite richiederebbero un’estensione di territorio, per la coltivazione dei cereali come nutrimento delle specie allevate, pari a 73 milioni di ettari solo per la produzione italiana, cioè il doppio della superficie totale dell’Italia. 27/03/2017

10 DAL MODELLO DI CONSUMO AL MODELLO DI ALLEVAMENTO
A partire dagli anni ‘50 in Europa ha cominciato quindi a crescere la ZOOTECNICA INTENSIVA che ha letteralmente rovesciato il rapporto animale/territorio, allontanando la percezione del legame e dell’interdipendenza dell’uomo con il resto dell’ambiente. Più l'allevamento è intensivo meno addetti richiede: per i polli industriali, ad esempio, è sufficiente circa un addetto ogni animali. 27/03/2017

11 Consistenza degli allevamenti in Italia
Consistenza degli allevamenti in Italia 27/03/2017

12 Anno 2010 : 435.000.000 di polli prodotti in Italia
27/03/2017

13 Allevamento convenzionale di polli da carne
Allevamento convenzionale di polli da carne I polli da carne sono generalmente ibridi commerciali allevati in modo convenzionale (oltre il 90%) a terra, in capannoni con una densità di kg per m2, mantenendo i sessi separati. In tutte le tipologie di allevamento intensivo vengono impiegate per lo più razze ibride a rapido accrescimento (COBB e ROSS i cui brevetti sono in mano alla The Cobb Breeding Company LTD), più note con il termine di broilers, nate nei segreti laboratori di genetica applicata, selezionate esclusivamente per l'ingrassaggio. Il risultato di queste selezioni è una vera macchina biologica ad elevatissimo "indice di conversione": un broiler mangia un chilo e mezzo di mangime e ne "produce" uno di carne. 27/03/2017

14 - incrementi ponderali sostenuti e precocissima età macellazione;
Le problematiche, legate sostanzialmente alla debolezza del sistema osteo-scheletrico e alle lesioni al petto, sono riconducibili alle peculiarità di questo allevamento: - incrementi ponderali sostenuti e precocissima età macellazione; - densità di animali molto elevate; - alimentazione (diete ad alto contenuto di sale e grassi); - gestione e qualità delle lettiere (condizioni di umidità); - condizioni di ventilazione. Questo tipo di pollo è stato selezionato per «vivere» la sua breve esistenza all’interno di un allevamento intensivo. Non riuscirebbe a sopravvivere in condizioni naturali. 27/03/2017

15 Rispetto ai circa 3 mesi richiesti in passato per raggiungere la maturità di macellazione di un pollo, oggi gli ibridi raggiungono lo stesso peso in un mese. Per avere queste rese così elevate e cicli biologici così accelerati servono allevamenti e mangimi adatti. I broiler, che rappresentano il 99% dei milioni di polli e tacchini che mangiamo ogni anno, mangiano esclusivamente mangimi industriali, prodotti in larghissima misura da due o tre aziende. Le formule di questi mangimi sono top secret; Il mais e la soia, che sono i componenti principali (fino al 60/70%), sono in grandissima parte di importazione e di produzione transgenetica, perché costano meno. Contrariamente alle normative per i bovini, i mangimi per pollame e tacchini possono contenere farine di carne e di pesce, pannelli di olio esausto, grassi di origine animale 27/03/2017

16 Controsessi - maschi da razze leggere
Gli allevamenti alternativi, meno diffusi, sono basati sulle caratteristiche genetiche del pollo impiegato e non sulle modalità di allevamento. Essi sono: Controsessi - maschi da razze leggere Colorati - razze miste con peso inferiore a 1 kg Galletti - razze convenzionali macellate a 3 settimane di età (800 g circa) Label - marchio francese di qualità certificata Capponi - polli castrati a 6-7 settimane di età cosicché a maturità raggiungono un peso maggiore rispetto ai capi non castrati Pollanca - galline destinate all'ingrasso prima che abbiano deposto le uova, vengono generalmente castrate mediante l'asportazione dell'ovaia. 27/03/2017

17 Nell'allevamento intensivo convenzionale i pulcini di un giorno vengono sessati osservando la lunghezza delle penne remiganti primarie dell'ala rispetto alle piume. Nelle femmine le prime sono più lunghe delle seconde, mentre nei maschi sono lunghe uguali. I pulcini divisi per sesso vengono quindi accasati in capannoni a ventilazione forzata e illuminazione controllata. Devono essere mantenute condizioni di temperatura, umidità e illuminazione controllate in tutte le fasi di crescita. La luce naturale, se presente, viene incrementata con luce artificiale per aumentare il fotoperiodo giornaliero e favorire la rapidità di sviluppo. I maschi crescono più rapidamente e raggiungono pesi maggiori rispetto alle femmine. La macellazione avviene al raggiungimento del peso desiderato così da avere: 27/03/2017

18 2.000 pollo leggero = femmine di giorni e di 1,6-1,8 kg di peso commerciale pollo medio = maschi o femmine di circa 50 giorni e di 2,5 kg di peso commerciale pollo pesante = maschi di circa 60 giorni e di 3,5 kg di peso commerciale 27/03/2017

19 240.000 capi all’anno significano:
circa polli leggeri ogni 40 giorni circa polli medi ogni 50 giorni  circa polli pesanti ogni 60 giorni 27/03/2017

20 Le densità dell’allevamento varia a seconda della tipologia da 11 a 18 capi per mq, pari a kg per mq: valori inferiori riguardando animali pesanti e quelli elevati animali leggeri. 27/03/2017

21 DESCRIZIONE DEL CICLO LAVORATIVO RELATIVO ALL’ALLEVAMENTO POLLI AI FINI DELLA PRODUZIONE DI CARNE AD USO ALIMENTARE 27/03/2017

22 La produzione del pollo da carne, o broiler, viene ottenuta mediante allevamento degli stessi in appositi siti, normalmente isolati dai centri abitati, per ragioni di impatto ambientale, ma anche di protezione delle specie allevate, da affezioni derivanti da elementi nocivi esterni, potenziali veicolatori di patogeni per gli animali allevati, in specie influenze e/o malattie infettive di carattere epidemico. Il confine dell’allevamento è sempre perciò rigidamente stabilito e controllato, a mezzo di recinzioni e percorsi presidiati e anteposti rispetto all’ingresso ai fabbricati in cui ha luogo l’attività di allevamento. Fra le misure igienico sanitarie imposte assume rilievo la disinfezione dei mezzi tramite apparecchiature automatiche a spruzzo, che può interessare anche l’operatore in termini di doccia personale, e l’abbigliamento obbligatorio per gli stessi operatori e/o visitatori 27/03/2017

23 operazione di scarico dei pulcini di broilers all’interno delle aree organizzate: I pulcini in arrivo dagli incubatoi vengono introdotti nei capannoni dove avviene l’allevamento, nei quali è stata preparata la lettiera. Sulla lettiera viene deposta una guida in speciale materiale decomponibile, cosparsa di mangime, quale aspetto necessario per l’accasamento dei pulcini dei broilers, che a differenza di quelli di tacchino, non necessitano della fase di svezzamento Gli animali sono fin da subito divisi per sesso, di visione che permane durante le fasi successive. Questa fase è di durata molto breve e richiede operatori per due ore circa 27/03/2017

24 Fase di ingrasso cicli di ingrasso sono organizzati seguendo il sistema del “tutto pieno e tutto vuoto”. In altre parole, i capannoni ospitano un gruppo omogeneo di animali (tutto pieno) e dopo la vendita rimangono vuoti (tutto vuoto) prima dell’arrivo di un’altra partita. In pratica, i tempi di movimentazione degli animali sono molto rapidi e variano da 1 a 3 gg in funzione della dimensione dell’allevamento. 27/03/2017

25 Fase di ingrasso Le attrezzature impiegate nella fase di ingrasso (da considerare quale fase di allevamento vera e propria) sono sostanzialmente costituite da: -1) sistema di distribuzione del mangime; -2) sistema di distribuzione dell’acqua di abbeveraggio; -3) tecnologie per il riscaldamento dei box; -4) tecnologie per il raffrescamento/ventilazione dei box; 27/03/2017

26 L’impianto tecnologico per la distribuzione del mangime
L’impianto tecnologico per la distribuzione del mangime è un sistema automatizzato complesso, in quanto costituito da più elementi, quali: 1) Il SILOS 2)I meccanismi di estrazione e distribuzione automatica in vasche di contenimento intermedio 3) Le mangiatoie 27/03/2017

27 L’impianto tecnologico per la distribuzione dell’acqua di abbeveraggio
L’impianto tecnologico per la distribuzione dell’acqua di abbeveraggio anch’esso è un sistema automatizzato complesso, in quanto costituito da più elementi, quali: 1) Il bacino di contenimento o la rete idrica acqua potabile esterna 2) Le condutture di distribuzione idrica interne 3) Gli abbeveratoi 27/03/2017

28 Le tecnologie per il riscaldamento dei box
Le tecnologie per il riscaldamento dei box Le tecnologie per il raffrescamento/ventilazione dei box (areazione naturale o forzata) Caratteristica comune e visibile dell’impianto sono i grossi ventilatori elicoidali installati sia nella parti perimetrali che, a seconda dei casi, in parte interne dei box di allevamento 27/03/2017

29 Fase di carico Trascorso il tempo necessario per l’ingrasso, gli animali vengono caricati sul mezzo di trasporto e inviati alla macellazione Tale attività richiede la presenza di almeno circa 8 persone per il n° di ore necessarie in funzione del quantitativo di animali da caricare 27/03/2017

30  Fase di rimozione pollina
Fase di rimozione pollina Esaurito il caricamento i box di allevamento devono essere preparati per un nuovo ciclo di ingrasso La prima operazione, sempre necessaria, è quella della rimozione della pollina, ovvero della lettiera mista agli escrementi che gli animali hanno prodotto durante la loro permanenza nei box. Con riferimento ad un impianto di media entità, vengono impiegate 2 persone per un tempo massimo di 2 giorni. Tale attività viene normalmente appaltata a ditte esterne, che si occupano della rimozione della stessa facendo uso di appositi macchinari (normalmente bob-cat) caricandola poi su mezzi di trasporto facendo uso di pala meccanica, ai fini del suo convogliamento in appositi siti per l’impiego a scopo agricolo. 27/03/2017

31 Fase di lavaggio Successivamente alla rimozione della pollina, viene realizzato il lavaggio dell’ambiente di allevamento tramite irrorazione di acqua, che può avvenire o tramite impiego di motopompa, con una pressione di esercizio pari a circa 70 bar, oppure tramite idropulitrice, con una pressione di esercizio che raggiunge i 120 – 150 bar. Subiscono attenta opera di lavaggio, oltre che superfici dei muri e pavimento, tutte le strutture e attrezzature interne dei box Questa prestazione lavorativa richiede la presenza di 1 o 2 persone per qualche ora nell’arco di una giornata lavorativa 27/03/2017

32 Fase di disinfezione Al lavaggio segue la disinfezione, realizzata con la medesima tecnica impiegata per il lavaggio, diluendo in acqua specifici prodotti disinfettanti. Tale attività, come quella precedente, viene espletata con l’ausilio di 1 o 2 persone per qualche ora nell’arco di una giornata lavorativa 27/03/2017

33  http://www.ispesl.it/profili_di_rischio/allevamento_avicolo/2-1B.pdf
Fase di nuovo allestimento Alla disinfezione segue l’allestimento tecnico-funzionale dell’ambiente di allevamento : predisposizione delle lettiera mediante la stesura di paglia trinciata o pula di riso allestimento delle attrezzature (es: abbassamento dei telai delle mangiatoie e degli abbeveratoi, e relativo riempimento) acclimatazione ai fini del nuovo accasamento Questa fase richiede complessivamente l’apporto di 6/7 persone per 8 giorni circa, tenuto conto del fatto che la stesura della lettiera, attività normalmente appaltata, avviene ad opera di personale con impiego di mezzi meccanici (di norma bob-cat) 27/03/2017

34 Una è l'AIA del gruppo Veronesi e l'altra è del gruppo Amadori
LA FILIERA AVICOLA L’allevamento integrato è assoggettato alla filiera industriale della produzione di carne, le cui principali fasi sono: produzione della gallina ovaiola, incubatoi delle uova, produzione dei pulcini, mangifici, macelli, industria di lavorazione, logistica, commercializzazione nella rete della grande distribuzione organizzata. In Italia la filiera avicola è controllata da un numero limitato di imprese: nel nostro paese due aziende controllano oltre il 70% del mercato. Una è l'AIA del gruppo Veronesi e l'altra è del gruppo Amadori che si occupano direttamente della produzione dei mangimi, della macellazione e lavorazione delle carni, mentre l’allevamento viene svolto da agricoltori i cui rapporti sono per lo più regolati dai contratti di soccida. 27/03/2017

35 GLI IMPATTI DELL’ALLEVAMENTO INDUSTRIALE
L’ambiente (biodiversità, consumo di acqua, deiezioni animali, trasporto) L’economia (squilibrio tra costi e ricavi, sottrazione di suolo e di energia) Il benessere degli animali (ambiente di vita, alimentazione, uso di farmaci) La salute degli esseri umani (qualità del cibo, depauperamento delle risorse) La giustizia sociale e la distribuzione delle risorse (cibo per animali e non per l’uomo) La salute dei lavoratori impiegati negli allevamenti (esposizione a patogeni) 27/03/2017

36 RIFLESSIONI FINALI Credo che la questione degli allevamenti industriali sia un problema del quale tutti noi dovremmo preoccuparci. Un allevamento industriale produce cibo che a una prima occhiata sembra economico, ma quando inizi a considerare gli svantaggi per la salute pubblica, l’impatto sulla salute associato agli allevamenti industriali, l’impatto ambientale del vasto sfruttamento del grano associato con lo spreco delle risorse vitali di cibo che arriva dagli allevamenti industriali e la produzione di rifiuti organici, per non menzionare l’immensa, inimmaginabile entità della crudeltà, allora ti rendi conto che il costo di quel pezzo di carne, apparentemente economico, è in realtà altissimo. 27/03/2017

37 ALTRI RIFERIMENTI PER UTILI APPROFONDIMENTI
(CARNE: 17/05/2009) 27/03/2017

38 Grazie per l’attenzione
27/03/2017

39 ALTRI RIFERIMENTI PER UTILI APPROFONDIMENTI
27/03/2017


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