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Senso criTICo 2.0 Marco Guastavigna, Grugliasco 9 novembre 2009 Innovazione sostenibile.

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1 Senso criTICo 2.0 Marco Guastavigna, Grugliasco 9 novembre 2009 Innovazione sostenibile

2 Marketing 2.0 La diffusione di alcuni strumenti permetterà al genitore di sbrigare anche pratiche amministrative con la segreteria oltre a relazionarsi con il Dirigente, i docenti e monitorare landamento scolastico del proprio figlio. Ci sarà lintervento di un genitore di uno degli alunni presenti che si collegherà dal suo PC per controllare la presenza del figlio in aula e comunicherà con il professore per conoscere landamento scolastico del figlio nella sua materia. Ci sarà il collegamento con un alunno che segue la lezione da casa. Sarà simulato uno scrutinio presieduto dal Dirigente Scolastico di una scuola media e da docenti della stessa scuola di materie diverse. Il genitore potrà controllare immediatamente lesito e chiedere sempre on line la certificazione del risultato. La proposta degli strumenti per la cl@sse 2.0 comprende LIM, MOBI, Pannel e Risponditori, un PC per ogni studente; Distance Learning; Leraning Object, il software per realizzare lezioni digitali; Portale Dinamico. *Recente convegno sul progetto Cl@ssi 2.0

3 Limportanza delle TIC Obiettivo di rilevanti investimenti; Veicolo di innovazione della didattica e della comunicazione scolastica; Luogo di ridefinizione dei profili professionali; Oggetto di formazione; Argomento di innumerevoli iniziative di dibattito (seminari, convegni), anche a livello internazionale.

4 Piani di investimento Dotare le scuole di strumentazioni tecnologiche adeguate ad un uso esteso ed intenso (tutte le classi, tutti i campi di conoscenza, in misura significativa) è possibile? Quale contributo è possibile chiedere alle famiglie (netbook, rich internet); Definire uno standard minimo qualificato, cessando investimenti sperimentali con fughe in avanti; Tavoli di tutti i soggetti istituzionali, privati, benefici che possono essere coinvolti; Valorizzazione dellopensource; Al momento dellenunciazione delle intenzioni correlate agli investimenti previsti prevedere anche le possibili difficoltà; Progettare solo attività effettivamente ripetibili ed estendibili a tutte le situazioni.

5 Didattica - 1 Restituire alle autonomie scolastiche il ruolo di progettazione; Abbandonare le retoriche di scenario fantascolastico (digital natives, school 2.0, openschool e così via); servono solo a produrre convegni e pubblicazioni, ma non a generare attività formative fattibili e replicabili; Puntare sulle valenze operative e cognitive già riconosciute alle tic (flessibilità; dinamicità; incremento dellapertura reticolare della conoscenza; il mondo sulla porta di scuola; confronto e collaborazione; decentramento comunicativo), cessando ogni aspirazione addestrativa; puntare piuttosto sulla convergenza operativa e cognitiva dei sistemi operativi e delle piattaforme;

6 Didattica – 2 Definire obiettivi formativi e verificarne davvero il raggiungimento; Definire protocolli di sperimentazione rigorosi, con gruppi di controllo; Pubblicare i risultati delle sperimentazioni, compresi i punti critici, le difficoltà; Investire sulla produzione di materiali didattici da parte di specialisti dei campi di conoscenza, in modo cross mediale; Inserire tema della legalità, dei diritti dautore, dellopencontent, della cultura aperta come valore collettivo e non come saccheggio individuale, dellopensource.

7 Formazione - 1 Costruzione di profili intellettuali aperti e dinamici, non di profili professionali chiusi e predefiniti; Puntare sulla formazione di una mentalità esplorativa, sullapplicazione del lifelong learning come condizione necessaria e imprescindibile, oltre che sufficiente; Puntare sugli aspetti inclusivi e generali delle pratiche e non sui livelli specialistici;

8 Formazione - 2 Valorizzare opensource, opencontent, web 2.0 inteso come messa in discussione del modello specialistico e parabroadcasting; Valorizzare lauthoring crossmediale; abbandonare le filiere di produzione attuali; Separare manutenzione da impostazione dellattività didattica; I manutentori non decidono gli assetti dei laboratori; Indagare sugli assetti scolastici davvero funzionali; cessare ogni scimmiottamento delle strutture aziendali.


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