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Un ossimoro permanente
Eugenio Montale ( ) Un ossimoro permanente
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Tra Genova e le Cinque Terre: il tempo dell’incanto
1896: a Genova da agiata famiglia borghese Ultimo di sei fratelli Salute malferma Bocciato alle scuole tecniche Studi di ragioneria Lezioni di canto Letture in Biblioteca Vacanze a Monterosso
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La casa delle due palme
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Casa Montale oggi
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Dall’album di famiglia
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In I tecnica
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1912
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Meriggiare pallido e assorto presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi sciocchi di merli, frusci di serpi. Nelle crepe del suolo o su la veccia spiar le file di rosse formiche ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano a sommo di minuscole biche. Osservare tra frondi il palpitare lontano di scaglie di mare mentre si levano tremuli scricchi di cicale dai calvi picchi. E andando nel sole che abbaglia sentire con triste meraviglia com’è tutta la vita e il suo travaglio in questo seguitare una muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia. 1917: prima poesia “intimamente” sua
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La sua prima Musa: Annetta- Arletta
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La sua “rabdomanzia” 1925: il caso Svevo L’amicizia con Svevo
Firma manifesto degli intellettuali antifascisti Io non sono stato fascista e non ho cantato il fascismo, ma neppure ho scritto poesie in cui quella pseudorivoluzione apparisse osteggiata 1925: Ossi di seppia Silenzio della critica Poesia difficile
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Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia, era l’incartocciarsi della foglia riarsa, era il cavallo stramazzato. Bene non seppi, fuori del prodigio che schiude la Divina Indifferenza: era la statua nella sonnolenza del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
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Forse un mattino andando in un’aria di vetro
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo: il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro di me, con un terrore da ubriaco. Poi come s’ uno schermo, s’accamperanno di gitto alberi case colli per l’inganno consueto. Ma sarà troppo tardi; ed io me ne andrò zitto tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.
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Ossi di seppia (1925) Il male di vivere L’anello che non tiene
Il paesaggio ligure Il male di vivere L’anello che non tiene Il varco La maglia nella rete Il correlativo oggettivo Lingua dalle sonorità petrose Vicino a D’Annunzio: Rapporto con la natura La solarità Il mare Lontano da D’Annunzio: Simboli semplici e quotidiani Mescolanza registri linguistici Impossibilità di offrire alti messaggi
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Il superamento dell’universo poetico ligure
1927: a Firenze (Bemporad) Direttore Gabinetto Viesseux ( ) 1938: licenziato per motivi politici Le Giubbe Rosse Solaria, Pegaso, Letteratura Amicizia con Quasimodo Traduttore (Eliot, Pound, Yeats) con Luzi
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Le sue frequentazioni letterarie
Con Gadda Con Vittorini
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Le sue Muse 1933: Irma Brandeis Clizia o Cristofora
Drusilla Tanzi (Mosca) 1939: Le Occasioni Senza lavoro e antisemitismo Ospita Saba e Carlo Levi Si iscrive al Partito d’Azione 1946: collabora con il Corriere della sera
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Le Occasioni La memoria e gli stati di grazia Mutamento di prospettiva
Spaziale (Toscana) Temporale (presentimento guerra) Il tempo in frantumi e il varco La donna-angelo Vicino all’ermetismo Metafore e analogie Lontano dall’ermetismo Rifiuto del frammentismo Lessico raffinato Il modello di Leopardi
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Il suo hobby
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La farfalla di Dinard (1946-1950)
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La terza città 1948: a Milano 1949-56: Maria Luisa Spaziani (Volpe)
1962:sposa Drusilla Tanzi Critico musicale 1956: La bufera e altro 1963: muore Mosca
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La bufera e altro Presenza del poeta nella storia
La poesia come civiltà e valore metastorico La donna come correlativo oggettivo della resistenza al male di vivere La donna angelo VS assurde parvenze del mondo La cultura come Bene VS massificazione e alienazione Il modello di Dante
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1967: senatore a vita 1971: Satura Ripresa dopo silenzio poetico Xenia (dal 1963) Linguaggio semplice Impegno morale Varietà di temi Il quotidiano e la cronaca
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Satura Tono colloquiale Natura diaristica La sofferenza si fa ironia
Vicino al crepuscolarismo Vena ironica e autoironica Lessico colloquiale Lontano dal crepuscolarismo Rifiuto del vittimismo e del sentimentalismo
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Un’intervista di Enzo Biagi
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Quaderno di quattro anni
1973: Diario del ’71 e del ‘72 1975: premio Nobel E’ ancora possibile la poesia? Esibizionismo isterico Generale millenarismo Il benessere con i connotati della disperazione Crisi delle certezze Che significa essere uomo? Quaderno di quattro anni Andamento prosastico Stile lapidario Parlato dei mass-media 1981: morte a Milano
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ogni giorno una notizia d’un massacro. E negli incastri
E’ difficile vivere senza fede alcuna: ogni giorno una notizia d’un massacro. E negli incastri quotidiani, scorgiamo il cupo segno del destino. Ma una nota un guizzo inaspettato tra i rampicanti, o un ignoto battitore che rilancia la palla e la partita ricomincia. E’ la battaglia della sopravvivenza. ( Diario postumo)
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