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Interconnecting CISCO Network Devices

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Presentazione sul tema: "Interconnecting CISCO Network Devices"— Transcript della presentazione:

1 Interconnecting CISCO Network Devices
Routing Overview Corso di Laboratorio Specialistico II Interconnecting CISCO Network Devices

2 Marzo 2004 DISI

3 CCNA2 4.2 Come ottenere informazioni sulle connessioni
Marzo 2004 DISI

4 Marzo 2004 DISI

5 Marzo 2004 DISI

6 CCNA2 6.1 Routing Statico e Dinamico
Marzo 2004 DISI

7 Marzo 2004 DISI

8 Configurazione del routing statico
Router (config) #ip route network [mask] {address | interface} [distance] [permanent] Marzo 2004 DISI

9 ip route Command Parameter Description ip route
Identifica lo static route command Specifica uno static route per il subnetwork di destinazione Indica la subnet mask (8 bit di subnetting) Indirizzo IP del next hop router nel cammino per la destinazione Marzo 2004 DISI

10 IP route Command Parameters
Description Ip route Identifica il comando di static route Instradamento per sunbnet non esistenti Maschera speciale che indica il default route Indirizzo IP del next hop router che deve essere usato per difetto per il forwarding dei pacchetti

11 Verifing the Static Route Configuration
router# show ip route Codes: C - connected, S - static, I - IGRP, R - RIP, M - mobile, B -BGP D - EIGRP, EX - EIGRP external, O - OSPF, IA - OSPF inter area EI - OSPF external type 1, E2 - OSPF external type 2, E - EGP i -IS-IS, L1- IS-IS level 1, L2 - IS-IS level 2, * - candidate default Gateway of last resort is to network /8 is subnetted, 1 subnets C is directly connected, Serial0 S* /0 is directly connected, Serial0 Marzo 2004 DISI

12 CCNA figura 1 Marzo 2004 DISI

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14 Border Gateway Protocol e’ un esempio.
Interior Gatway Protocol Usati per scambiare informazioni di routing all’interno degli autonomous system. Routing Information P., Interior Gateway Routing P., Enhanced Interior Gateway P. e Open Shortest Path First. Exterior Gateway Protocol Usati per connettee Autonomous System, collezioni di network sotto un comune amministratore (es. FastWeb). Border Gateway Protocol e’ un esempio. Marzo 2004 DISI

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18 Administrative distance per protocolli di routing

19 CCNA (Lab Activity) Marzo 2004 DISI

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21 Classful Routing overview
I Classful routing protocol non includono la subnet mask nei routing advertisement generati da molti distance vector routing protocol All’interno dello stesso network, si presume la consistenza delle subnet mask Summary routes sono scambiati fra foreign network Esempi di classful routing protocol Rip Versione 1 (RIPv1) IGRP Marzo 2004 DISI

22 Classless Routing Overview
I Protocolli di routing Classless includono la subnet mask nei route advertisement I protocolli di routing Classless supportano subnet mask di lunghezza variabile (VLSM) per cui si possono suddividere ad esempio una rete con IP classe A ( ) in 2 o piu’ subnet di classe inferiore. I Summary route possono essere controllati manualmente all’interno del network Esempi di classless R. P. RIP versione 2 (RIPv2) EIGRP OSPF IS-IS Marzo 2004 DISI

23 In un routing classful la rete 10. 1. 0 e la 10. 2
In un routing classful la rete e la hanno entrambi le stessa major mask ( classe A) applicata. Quindi un pacchetto indirizzato alla subnet e proveniente dalla vede unicamente la rete e non e’ in grado di raggiungere la rete desiderata. Marzo 2004 DISI

24 Classi IP private 10.0.0.0 10.255.255.255 Classe A
Classe B Classe C Marzo 2004 DISI

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27 Problema di subnetting in routing classful
e’ un indirizzo di classe B, quindi per quanto riguarda un routing classful non e’ possibile distinguere fra le 2 subnet. Se al router B arriva un messaggio da diretto a , per B e’ un messaggio spurio perche’ la classe ha major mask e quindi il messaggio avrebbe dovuto restare nella stub net. In questo caso potrebbe non valere neanche l’indicazione del last resort. Dando ip classless si forza il forwarding sul default route (del resto ip classless e’ impostato per default) Marzo 2004 DISI

28 Figura giusta Marzo 2004 DISI

29 Inter VLAN routing Marzo 2004 DISI

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31 Utilizza l’Encapsulation isl vlan identifier subinterface configuration command per abilitare ISL sulla router interface (dove vlan identifier e’ il numero della VLAN) Sull’interfaccia E0/0 passano 2 linee logiche con interfaccia (sul router) (collegato alla rete ) e (collegato alla rete ) Marzo 2004 DISI

32 Utilizza lo switchport trunk encapsulation dot1q subinterface configuration command per abilitare 802.1Q encapsulation trunking on a router subinterface Marzo 2004 DISI

33 Sommario 1 Il Routing e’ il processo per cui un pacchetto passa da una locazione all’altra. Nel networking, un router e’ il device utilizzato per instradare il traffico I router possono forwardare i pacchetti su strade statiche o dinamiche, in base alla configurazione del router. Gli instradamenti statici possono essere importanti se il software CISCO IOS non puo’ costrure una strada per una particolare destinazione. Le strade statiche sono anche usate per specificare un gateway of last resort a cui sono inviati tutti i pacchetti non instradabili Una default Route e’ un tipo speciale di route statica utilizzata in sistuazioni in cui la strada da una sorgente ad una destinazione non e’ nota. Marzo 2004 DISI

34 Sommario 2 Quando la configurazione per lo static route e’ completa, si usa il comando show ip route per verificarla I routing dinamici hanno bisogno di un routing protocol per disseminare la conoscenza. Si definiscono quindi un insieme di regole che il router deve usare per comunicare con i router vicini. I comandi ip classless impediscono ai router di droppare un pacchetto destinato ad un subnet sconosciuto. In un ambiente VLAN, i frames sono switchati fra porte dello stesso broadcast domain, quindi e’ necessario un device di livello 3 per abilitare la comunicazione interVLAN. Si usano ISL o 802.1Q per abilitare il trunking su una router subinterface. Marzo 2004 DISI

35 Path determination CCNA2 6.3.1
Questo e’ il routed protocol. Quando un pacchetto arriva ad un router, viene prima considerato il suo indirizzo di destinazione, se ne fa lo XOR con gli IP di destinazione (per subnet) presenti nella routing table, e si identifica il next hop, eventualmente quello per default. NOTA: la figura 2 delle slide Cisco e’ sbagliata, sono invertiti gli IP della tavola di routing del primo e del secondo router. Marzo 2004 DISI

36 IP Routing Configuration Task CCNA2 6.3.2
Bisogna impostare per ogni router quali protocolli e su quali interfacce si vogliono attivare I comandi sono router <protocollo> [opzioni] network <IP network> Nella Lab Activity e’ possibile usarle. Marzo 2004 DISI

37 Metrica di routing CCNA2 9.1.6 Multimedia Activity
Ogni route ha un peso che puo’ essere il numero di hop, il ritardo della rete, il carico dei link ecc. Oltre alla decisione “quale protocollo ha la migliore distanza amministrativa”, ci si chiede quale e’ la strada migliore. Ne vengono tenute piu’ di una, e possono essere effettuati dei bilanciamenti Marzo 2004 DISI

38 Router#Show ip route potrebbe essere:
Dopo aver attivato un protocollo di routing dinamico, nella tavola di routing sono inserite le informazioni relative. Ad esempio una riga restituita dal comando Router#Show ip route potrebbe essere: R /24 [120/1] via , 00:00:05, S1 Tipo di protocollo Address: indirizzo IP destinazione / netmask Distanza anmministrativa e metrica Gateway: indirizzo IP del primo gateway(next hop) Interface: da utilizzare per il primo gateway Timer: tempo trascorso dall’ultimo aggiornamento Marzo 2004 DISI

39 Distance vector e link state Routing Protocol CCNA2 6.2.4
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40 Routing interno ed esterno agli Autonomous System CCNA2 6.3.4
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41 Distance Vector Routing CCNA2 6.3.5
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42 Update periodico Nei protocolli Distance Vector i router si scambiano il contenuto delle tavole (o anche solo le loro variazioni) ogni T secondi Ad esempio il valore per default di RIP (modificabile) e’ 30 secondi. Marzo 2004 DISI

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44 EIRGP ha anche alcune caratteristiche link-state.
Tradizionalmente i protocolli distance vector erano anche classful. RIPv2 e Enanced Interior Gateway R.P. sono esempi di D.V.P. con comportamento classless. EIRGP ha anche alcune caratteristiche link-state. Marzo 2004 DISI

45 Hop count numero di passi del pacchetto Bandwidth data capacity di un link. 10-Mbps e’ preferibile a 64-kbps Delay tempo richiesto per spostare un pacchetto dalla sorgente alla destinazione Load quantita’ di attivita’ su un router o un link Reliability bit error rate di ogni network link Maximum transmission unit lunghezza in ottetti massima consentita Marzo 2004 DISI

46 Problemi con il distance Vector Routing CCNA2 modulo 7
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51 Counting to infinity CCNA2 7.1.3
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54 Triggered update Per evitare che una situazione incorretta permanga per lungo tempo, si generano degli update triggerati dal cambiamento dello stato di un link (in positivo o in negativo). Marzo 2004 DISI

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57 CCNA Marzo 2004 DISI

58 Distance vector operations: un esempio
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63 Sommario 1 I protocolli Distance Vector (Bellman-Ford) passa periodicamente delle copie della tavola di routing da router a router Quando la distanza topologica in un D.V.P. cambia, si effettuano degli update delle tavole, che procedono da router a router Mentre si aggiustano le tavole possono trovarsi delle incongruenze se la convergenza e’ lenta o se nuove configurazioni causano entry errate. Marzo 2004 DISI

64 Sommario 2 La condizione count to infinity occorre quanto le modifiche alle routing tablecontinuano ad aumentare la metrica della destinazione che non puo’ essere raggiunta, piuttosto che marcare la destinazione come irraggiungibile Un loop nel routing avviene quando 2 o piu’ router hanno delle informazioni non corrette che indicano un cammino per una destinazione irraggiungibile. Ci sono diverse tecniche utilizzabili per questi problemi split horizon, route poisoning, poison reverse, holddown timers e triggered update. Marzo 2004 DISI

65 CCNA Marzo 2004 DISI

66 Caratteristiche Gli update (link-state-advertisement LSA) sono inviati SOLO se triggerati da modifiche e quindi sono generalmente meno frequenti che nei D.V. R.P. Gli LSA sono inviati in multicast ed effettuano un flooding nella rete. Le strade sono ricalcolate in tutti i router. Ogni 30 minuti inviano dei link-state-refresh e scambiano degli hello con i vicini per verificare la connessione. Il network puo’ essere segmentato gerarchicamente in aree dove scambiare gli update Supportano il routing classless, quindi inviano la maschera del network. Di conseguenza hanno generalmente tavole di routing piu’ grandi. Esempi sono OSPF e IS-IS Marzo 2004 DISI

67 Dati mantenuti dai router
Topological Database: Descrizione (vertici ed archi) del grafo rappresentante il network. Gli LSA portano l’informazione su tutta la rete. Adiacency Table: lista dei router adiacenti. Forwarding Table o Routing Table: grafo orientato con radice il router che lo sta eseguendo. Inizialmente il router ha solo l’Adiacency Table. I link-state protocol sono anche noti come SPF (Shortest Protocol First) Marzo 2004 DISI

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69 Gerarchia 2-layer OSFP e IS-IS hanno terminologie diverse.
B router di backbone o L2 router. Forniscono connettivita’ fra diverse aree. C, D ed E sono Area Border Router (ABR) o L1/l2 router. Mantengono Database separati per l’area a cui sono connessi e per i messaggi che arrivano o vanno verso l’esterno. F, G ed H sono Nonbackbone Internal Router o L1 router. Conoscono solo la topologia dell’area a cui appartengono e sono tutti uguali. Diverso uso delle default route. A e’ l’Autonomous System Boundary Router (ASBR) I appartiene ad un altro AS. Marzo 2004 DISI

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72 Avendo a disposizione la descrizione di piu’ strade per arrivare alla stessa destinazione, alcuni algoritmi possono anche effettuare azioni di load balancing. Marzo 2004 DISI

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75 Advanced Distance Vector Protocol
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77 RIP CCNA Marzo 2004 DISI

78 Caratteristiche RIP RIP: Routing Information Protocol
RIP puo’ effettuare il load balancing su non piu’ di 6 cammini di uguale metrica (4 per default) RIPv1 e’ classful RIPv2 e’ classless Marzo 2004 DISI

79 Protocollo RIPv1 Un messaggio di routing RIP update, contiene per ogni entry della tavola: – L’identificativo della destinazione – La metrica, distanza della destinazione dal router mittente, misurata in hop I messaggi RIP sono contenuti in messaggi UDP indirizzati alla porta 520. Essendo un algoritmo classful, non si invia, assieme all’IP di destinazione, la sua netmask Marzo 2004 DISI

80 Gestione dei timer Timer (30 s) per update: intervallo di tempo con cui vengono periodicamente inviati i routing update. Si puo’ richiedere di inviare triggered update Timeout (180 s): Indica il tempo massimo per cui una entry della tabella di routing è considerata valida se non vengono ricevuti routing update che la confermano. Quando scade, la route non è più valida e viene attivato il processo di cancellazione della entry Garbage Collection Timer (120 s): Tempo atteso dal processo di cancellazione per rimuovere la entry dalla tabella di routing. Durante questo periodo il router inserisce negli annunci la route con distanza 16. Marzo 2004 DISI

81 CCNA eLab activity Marzo 2004 DISI

82 Marzo 2004 DISI

83 Marzo 2004 DISI

84 Marzo 2004 DISI

85 Marzo 2004 Marzo 2004 DISI

86 Marzo 2004 DISI

87 NOTA: Nella routing table l’entry per e’ indicata come C (direttamente connessa) e non come RIP perche’ la sua distanza amministrativa e’ inferiore. Marzo 2004 DISI

88 Marzo 2004 DISI

89 CCNA Marzo 2004 DISI

90 Marzo 2004 DISI


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