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Salvatore Parlato06 marzo 2006 1 Lanalisi dei conti pubblici italiani Salvatore Parlato ref. - Ricerche per lEconomia e la Finanza.

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1 Salvatore Parlato06 marzo 2006 1 Lanalisi dei conti pubblici italiani Salvatore Parlato ref. - Ricerche per lEconomia e la Finanza

2 Salvatore Parlato06 marzo 2006 2 Indice Loggetto dellanalisi Il Conto Consolidato della Pubblica Amministrazione Le fonti informative La macroeconomia e la finanza pubblica La finanza pubblica e la macroeconomia Le regole di bilancio: Patto di Stabilità e Crescita e Patto di stabilità interno Una retrospettiva storica dei conti pubblici italiani Il quadro tendenziale con i nuovi dati 2005...e per concludere

3 Salvatore Parlato06 marzo 2006 3 Oggetto dellanalisi Settore Statale (Criterio di cassa) (Finanza derivata)

4 Salvatore Parlato06 marzo 2006 4 Oggetto dellanalisi Perché la Pubblica Amministrazione? Omogeneità internazionale (SEC 95) Maggiore significatività economica (criterio della competenza) Tiene conto del peso crescente degli enti decentrati (federalismo)

5 Salvatore Parlato06 marzo 2006 5 Entrate: struttura e tassonomia Entrate tributarie (64.9%) Entrate fiscali (92.7%)

6 Salvatore Parlato06 marzo 2006 6 Uscite: struttura e tassonomia

7 Salvatore Parlato06 marzo 2006 7 Saldi e indicatori

8 Salvatore Parlato06 marzo 2006 8 Il Conto Consolidato della Pubblica Amministrazione

9 Salvatore Parlato06 marzo 2006 9 Le fonti Relazione trimestrale di cassa (RGS, trim.) la più importante è la prima, perché contiene il consuntivo dellanno precedente e una previsione assestata dellanno in corso importanti i dati sulle entrate del Bilancio dello Stato, che forniscono la prima resocontazione del gettito aggiorna le misure di collegamento tra conto di cassa e quello di competenza

10 Salvatore Parlato06 marzo 2006 10 Le fonti La Relazione generale sulla situazione economica del Paese (ISAE, annuale, maggio) fornisce il dettaglio delle singole voci che compongono il conto della PA conto consolidato della Previdenza, della Sanità analisi delle entrate della PA

11 Salvatore Parlato06 marzo 2006 11 Le fonti Il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria (DPEF) (Ministero dellEconomia, annuale, fine giugno) aggiorna le previsioni tendenziali, fornendo la prima verifica di mid term dei conti pubblici presenta, quantificandoli, gli obiettivi del Governo: quadro programmatico illustra gli interventi necessari al perseguimento degli obiettivi che dovranno essere contenuti nella Finanziaria La Nota di Aggiornamento al DPEF (Ministero dellEconomia, annuale, settembre) eventuale aggiornamento delle previsioni tendenziali e programmatiche, qualora i dati di cassa registrati in estate siano incoerenti con gli obiettivi del Dpef

12 Salvatore Parlato06 marzo 2006 12 Le fonti Il programma di Stabilità contiene gli obiettivi del Governo presentati in sede europea in termini di debito, indebitamento e crescita economica, fornendo un maggior dettaglio sugli obiettivi di medio termine di finanza pubblica La Relazione Previsionale e Programmatica II sez. (RPP II sez.) (RGS, annuale, dicembre) è il primo documento che quantifica gli effetti della manovra finanziaria sulle poste di finanza pubblica presenta il quadro dei conti pubblici per lanno successivo

13 Salvatore Parlato06 marzo 2006 13 Le fonti Bollettino Economico (Banca dItalia, febbraio-ottobre, semestrale) febbraio, contiene la quantificazione definitiva della Finanziaria e lanalisi di entrate e spese della PA per lanno passato, dato definitivo debito ottobre, fornisce una prima quantificazione della Finanziaria e unanalisi delle tendenze dei conti pubblici

14 Salvatore Parlato06 marzo 2006 14 Le fonti Comunicazione ufficiale Istat, fine febbraio dato ufficiale di consuntivo anno precedente revisione dei dati dellultimo quadriennio Altre comunicazioni Istat criteri di contabilizzazione di alcune voci revisione dei dati passati per effetto di nuove informazioni provenienti dagli enti decentrati

15 Salvatore Parlato06 marzo 2006 15 Le fonti Dati mensili sul Fabbisogno (Min Economia) Dati di cassa sul gettito (Min Economia) Comunicati (Min Economia) Schede di analisi degli effetti finanziari dei provvedimenti del Governo (Servizio Bilancio di Camera e Senato)

16 Salvatore Parlato06 marzo 2006 16 La macroeconomia e la finanza pubblica

17 Salvatore Parlato06 marzo 2006 17 La macroeconomia e la finanza pubblica Lequazione dinamica del debito Debito t =Debito t-1 +Deficit t (=Interessi-Avanzo) d t =(1+i)/(1+g)d t-1 -a t, con i=c.m. debito e g=var. Pil corr. La condizione di stabilizzazione d t =d t-1 =d*a=d*(i-g)/(1+g) Es: d=60%, g=i=5%a=0, Deficit/Pil=3% Es: d=100%, g=3 i=5% a=2%, Deficit/Pil=3%

18 Salvatore Parlato06 marzo 2006 18 Obiettivi finali dellanalista Lindebitamento e il debito della Pa (in % del Pil): perché sono i parametri su cui si concentra limpegno europeo Lavanzo primario e la spesa per interessi (in % del Pil): perché forniscono unindicazione sulla sostenibilità dei conti pubblici

19 Salvatore Parlato06 marzo 2006 19 Obiettivi intermedi dellanalista Il fabbisogno di cassa della PA perché è linformazione a più elevata frequenza circa landamento dei conti pubblici ma negli ultimi anni discrepanze significative tra le due misure andamento particolarmente erratico

20 Salvatore Parlato06 marzo 2006 20 La finanza pubblica e la macroeconomia La questione delle tasse Le tasse e il reddito disponibile Effetti keynesiani e non-keynesiani sulla domanda aggregata lescamotage dei condoni Le tasse e gli investimenti le aliquote marginali effettive il costo delle fonti di finanziamento le aliquote legali e la visibilità dellimposta Le tasse, la contribuzione e lofferta di lavoro il mito della curva di Laffer il cuneo fiscale La tassazione delle rendite finanziarie il peso del debito la globalizzazione Imposizione indiretta e distorsioni il costo dei fattori di produzione la traslazione dellimposta

21 Salvatore Parlato06 marzo 2006 21 La finanza pubblica e la macroeconomia La spesa pubblica I consumi collettivi (la G di Keynes) spreco o ricchezza (la sanità e il ruolo dello Stato)? Le pensioni pubbliche mercato versus pubblico una digressione sul bonus!! I trasferimenti pubblici alle imprese La spesa per investimenti cosa sappiamo? la golden rule: mito o realtà?

22 Salvatore Parlato06 marzo 2006 22 Le regole di bilancio: il Patto di Stabilità e Crescita Regola comune di politica fiscale Finalità: evitare comportamenti opportunistici (free- riding) e tensioni sui mercati finanziari rendere flessibile lunica leva di politica economica rimasta agli stati dellUnione Punti deboli: rigidità nella transizione, se cicli sono sfasati poca credibilità, se è infranto da i big non coerente con riforme di lungo periodo

23 Salvatore Parlato06 marzo 2006 23 Elementi essenziali: Principio del close to balance Pareggio di bilancio nel medio periodo Deficit eccessivo Limite del 3% sul Pil Penalizzazioni monetarie Entro 10 mesi dallaccertamento Prima deposito infruttifero, poi sanzione Eccezioni evento non controllabile dallo Stato trasgressore contrazione del Pil dello 0.75% su base annua Le regole di bilancio: il Patto di Stabilità e Crescita

24 Salvatore Parlato06 marzo 2006 24 Le regole di bilancio: il Patto di Stabilità e Crescita Nuovo parametro Pareggio strutturale al 2005/06 Riduzione annua di 5 decimi del deficit strutturale fino al pareggio ma la sanzione resta sullo scostamento dal 3% Il deficit strutturale Deficit/Pil - *output gap dove è lelasticità del deficit al ciclo = 0.45 (UE) output gap = (Pil - Pil°)/Pil°*100 –con Pil° = Pil potenziale (UE)

25 Salvatore Parlato06 marzo 2006 25 Le regole di bilancio: il Patto di Stabilità interno LA REGOLA DEL 2% Muta la programmazione dalla correzione del tendenziale alla definizione del tasso di crescita Trade-off tra regole e discrezionalità (politica monetaria) Implicazioni teoriche a favore trasparenza, credibilità, limite alle incursioni, stabilizzazione aspettative sui risultati di bilancio Implicazioni teoriche problematiche accountability, punishment, ruolo delle preferenze dei cittadini (dimensione target e voci di spesa) credibilità del target: target unico (chiarezza, trasparenza, efficacia); target differenziato (spese non uguali, vincoli di legge, poste volatili) Considerazione: approccio morbido e di medio periodo

26 Salvatore Parlato06 marzo 2006 26 Le regole di bilancio: il Patto di Stabilità interno Lautomatismo della regola Dinamica prestabilita del saldo primario Proprietà autocorrezione nel medio periodo (da utilizzare come riferimento) dipende comunque dalle previsioni di crescita Esempio su ipotesi Finanziaria 2005 e Dpef Target Dpef 4.8%

27 Salvatore Parlato06 marzo 2006 27 Le regole di bilancio: il Patto di Stabilità interno Ma le quantificazioni Si basano su conti consuntivi di competenza secondo il SEC 95: mancanza di raccordo con il Bilancio dello Stato La base iniziale di calcolo era il preconsuntivo 2004 con piena efficacia taglia-spese, adesso è la media del triennio: minori risparmi rispetto al tendenziale…ma anche maggiore sostenibilità Lincertezza sui parametri di calcolo è tale da rendere difficoltosa lapplicazione già dal 2005

28 Salvatore Parlato06 marzo 2006 28 Il risanamento dei conti pubblici Il percorso (1990-95) Situazione iniziale anni 90: indebitamento netto -11,8%; saldo primario – 1,3%; interessi 10,5%; debito 97,2%. Trattato di Maastricht e crisi politica Manovre 90-92: obiettivo la stabilizzazione di D/Y; interventi elevati, non sempre strutturali, aumento del primario ma quasi compensato dalla crescita degli interessi Manovra Amato 93: 90.000 Mld di lire, crisi finanziaria, riforme (pensioni, sanità, pubblico impiego, finanza locale) Riduzione manovre 94-96, più contenute per timore effetti macro. 1995: stabilizzazione D/Y, soprattutto da svalutazione, inflazione e crescita Pil nominale.

29 Salvatore Parlato06 marzo 2006 29 Il risanamento dei conti pubblici Il percorso (1996-2000) Consuntivo 1996: indebitamento –7,1%; primario 4,4%; interessi 11,5%; debito 122,1%. Convergenza Maastricht 1997: riduzione del deficit da 120.000 a 60.000 Mld di lire. Componenti dellintervento: 35.000 (?) strutturali, 12.500 Tassa per lEuropa, 10.000 rettifiche di bilancio, 18.300 sfasamenti entrate e spese, controlli di cassa, correzione integrativa in primavera, 15.500 da anticipi di entrate e rinvii di spese. Consuntivo: indebitamento –2,7% (- 4,4); primario 6,7% (+2,3); interessi 9,4% (-2,1). Stabilizzazione interventi straordinari 98 e 99, in realtà da ulteriore riduzione interessi per 1,3 punti per anno. Interventi limitati 2000 e 2001, ancora minori interessi, riduzioni fiscali, spese sociali.

30 Salvatore Parlato06 marzo 2006 30 Il risanamento dei conti pubblici

31 Salvatore Parlato06 marzo 2006 31 Il risanamento dei conti pubblici I principali caratteri (1990-95) Primario e interessi 1990-99: la riduzione dellindebitamento netto è di 10,1 punti, di cui 6,3 di primario (9 dal 1985) e 3,8 di interessi (6,3 dal 1993). Gli interessi sono decisivi, ma la credibilità del risanamento e la convergenza tassi sono resi possibili da un primario elevato. Gioco cooperativo tra autorità monetarie e fiscali Entrate e spese: ex post laumento delle entrate (4,5%) è superiore alla riduzione della spesa primaria (-1,7%). Dibattito su stabilità, effetti macro e sociali Composizione bilancio: sostanzialmente invariata, con riclassificazioni (tra imposte indirette e contributi sociali, tra prestazioni sociali e consumi intermedi). Crescita delle prestazioni sociali di 1,2 punti (4 negli anni 80. Elasticità/Pil della spesa primaria da 1,3 degli anni 80 a 0,9 nei 90)

32 Salvatore Parlato06 marzo 2006 32 Il risanamento dei conti pubblici I principali caratteri (1996-2000) Effetti macro: incertezza e valutazioni diverse, breve e lungo periodo. Effetti negativi sulla crescita a breve, secondo Banca dItalia 0,3 punti per anno, 1990-96; differenziali negativi di crescita rispetto alla media dellEuropa per la maggiore entità dellaggiustamento richiesto; avanzo primario storicamente alto, con effetto su fiscal stance, scambio fiscale e redistribuzione (interessi); effetti keynesiani (caduta domanda) prevalenti nel 1993-94; antikeynesiani (interessi, salari (?), aspettative) prevalenti nel 1995- 1998 per la credibilità della stabilizzazione. Effetti di lungo periodo: forse una possibile riduzione dellaccumulazione per le prolungate politiche restrittive. Sono state svolte simulazioni controfattuali (cautele) per cui insostenibilità finanziaria (estero e finanza pubblica) in assenza intervento restrittivo

33 Salvatore Parlato06 marzo 2006 33 Il consuntivo 2005: il trucco... Deficit più basso del previsto: 4.1% (Rpp 4.3%) Primario più basso del previsto (?): 0.5% (Rpp 0.6%) Cosa è successo: revisione Pil monetario: il miglioramento è di soli 1.7 mld euro riclassificazione SIFIM: peggioramento di 4.5 mld euro Miglioramento implicito: 4.5 + 1.7 = 6.2 mld euro

34 Salvatore Parlato06 marzo 2006 34...la realtà E strutturale? No: 2.3 mld slittamento contratti al 2006 1.4 mld bonus pensioni 2.3 mld blocco erogazioni 2005 e slittamento al 2006 600 mln di incassi straordinari 1 mld di eccesso di swap (2 rispetto a 1 degli anni scorsi) Totale: effetti non ripetibili per 7.6 mld euro Eredità sul 2006: Miglioramento - Effetti inattesi non ripetibili = 1.7 - 7.6 = 5.9 5.9 mld: 4.5 riclassificazioni + 1.4 trascinamento negativo La riclassificazione penalizza il primario: +2.5 mld

35 Salvatore Parlato06 marzo 2006 35 Il quadro di finanza pubblica

36 Salvatore Parlato06 marzo 2006 36 Cosa sentirete tra 9 giorni Il rapporto debito/Pil è stato molto più basso delle previsioni: 106.1 anziché 108.2%!!! Ma, è solo leffetto predominante della revisione del Pil...la sostanza è che il rapporto ha ripreso a crescere, e sono guai!!!

37 Salvatore Parlato06 marzo 2006 37 Conclusioni Dal risanamento alla deriva: come fu che lItalia perse il controllo dei conti pubblici


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