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C ORSO DI FORMAZIONE S VILUPPO DELL INTEGRAZIONE COME RISPOSTA ALLE DIFFICOLTÀ DEI SISTEMI DI WELFARE LOCALE Mantova 2012 Il Piano di Zona prescrittivo.

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Presentazione sul tema: "C ORSO DI FORMAZIONE S VILUPPO DELL INTEGRAZIONE COME RISPOSTA ALLE DIFFICOLTÀ DEI SISTEMI DI WELFARE LOCALE Mantova 2012 Il Piano di Zona prescrittivo."— Transcript della presentazione:

1 C ORSO DI FORMAZIONE S VILUPPO DELL INTEGRAZIONE COME RISPOSTA ALLE DIFFICOLTÀ DEI SISTEMI DI WELFARE LOCALE Mantova 2012 Il Piano di Zona prescrittivo e incrementale Alessandro Battistella

2 IL PIANO PRESCRITTIVO E un approccio alla programmazione che conferisce al Piano un valore di prescrittività e onnicomprensività. Tale modello distingue nettamente la fase dellelaborazione del Piano da quella della sua attuazione. Alessandro Battistella

3 IL PIANO PRESCRITTIVO Nella fase di elaborazione del Piano una pluralità di soggetti, portatori di istanze e culture diverse, si confrontano e negoziano la definizione dei problemi, delle priorità e delle azioni da intraprendere. Le scelte e le decisioni prese in fase negoziale dai diversi attori trovano espressione nel documento di piano, che rappresenta quindi un accordo preso, un patto siglato considerato vincolante per chi lo sottoscrive. Alessandro Battistella

4 IL PIANO PRESCRITTIVO Gli aspetti critici da considerare nellapproccio prescrittivo sono due: il modo con cui viene gestita la conflittualità la pretesa esaustività del Piano Alessandro Battistella

5 IL PIANO PRESCRITTIVO Secondo questo modello, la naturale conflittualità sottesa ad ogni relazione fra soggetti portatori di istanze diverse si esprime e viene agita nella fase di elaborazione del Piano. Si suppone, di conseguenza, che il documento di piano ponga la parola fine ad ogni ulteriore negoziazione e ad ogni ulteriore ridefinizione dei problemi e delle misure da intraprendere per risolverli. Alessandro Battistella

6 La fase di attuazione del Piano viene considerata stabile e immutabile, almeno per tutta la periodicità attribuita al Piano. Poiché la conflittualità viene gestita nella fase di elaborazione del Piano e il Piano sancisce laccordo raggiunto, ne consegue la necessità che i contenuti del Piano abbraccino la gamma più ampia possibile dei problemi e delle misure per risolverli, onde evitare che il non specificato dia adito ad ulteriori controversie in fase di attuazione del Piano stesso. IL PIANO PRESCRITTIVO Alessandro Battistella

7 LIMITI DELLAPPROCCIO PRESCRITTIVO (1) In primo luogo la pretesa di rendere stabile ed immutabile il processo di attuazione del Piano, applicando al processo di trasformazione del sistema dei servizi sociali una logica di natura puramente lineare e razionale, secondo la quale, una volta definiti obiettivi e risorse, per realizzarli esiste soltanto ununica modalità dazione, quella, appunto, definita dal Piano. Alessandro Battistella

8 LIMITI DELLAPPROCCIO PRESCRITTIVO (2) Un ulteriore limite è determinato dal fatto che, data la netta separazione fra la fase di elaborazione e la fase di attuazione del Piano, molti dei contenuti del documento di piano finiscono con lavere un valore soltanto virtuale. Alessandro Battistella

9 IL MODELLO INCREMENTALE Un secondo approccio si basa su una logica di tipo incrementale ad andamento iterativo. Il modello incrementale parte dal presupposto che la realtà si sviluppi per piccoli passi e si ridefinisca continuamente nel corso dellazione sotto la spinta di interessi particolari dei soggetti in campo, per cui la conflittualità e la necessità di negoziazione accompagnano tutto il percorso di elaborazione e attuazione del Piano Alessandro Battistella

10 IL MODELLO INCREMENTALE Il documento di piano non viene, di conseguenza, visto come il risultato di un processo di negoziazione fra gli attori in campo, ma come uno strumento per promuovere confronto/consenso/dissenso/negoziazione continua; esso non ha carattere prescrittivo, ma orientativo, ad eccezione di poche misure che servono per costruire risultati in unottica di breve periodo. Alessandro Battistella

11 I motivi dellapproccio di tipo incrementale (1) Ciascun gruppo è legittimamente portatore di soluzioni che riflettono letture delle situazioni sociali fortemente condizionate dai propri interessi e dai propri valori, per cui il problema non è tanto quello di trovare la soluzione giusta ma di creare spazi di confronto. Alessandro Battistella

12 I motivi dellapproccio di tipo incrementale (2) E sempre più difficile prevedere levoluzione di sistemi sociali complessi e determinare anticipatamente quali soluzioni possano essere più adeguate per far fronte a problemi che si modificheranno profondamente nel corso del tempo. Alessandro Battistella

13 I motivi dellapproccio di tipo incrementale (3) I problemi che costituiscono loggetto della programmazione hanno una definizione incerta, sono sempre più interconnessi fra loro, e presentano un diverso grado di consenso sugli obiettivi da perseguire e di conoscenza delle tecniche per affrontarli. Alessandro Battistella

14 I motivi dellapproccio di tipo incrementale (4) Le modalità di soluzione dei problemi non possono che essere politiche, e i criteri di razionalità tecnica, utili in contesti sociali più stabili e omogenei, sono spesso inservibili. Alessandro Battistella

15 Elemento caratteristico dellapproccio incrementale è il suo carattere iterativo. Intrinseco a una pianificazione di tipo incrementale è un comportamento di natura riflessiva che si sostanzia in percorsi valutativi periodici. IL MODELLO INCREMENTALE Alessandro Battistella

16 Differenze tra i due modelli Lapproccio razionale/prescrittivo valorizza la funzione di valutazione periodica per misurare lefficacia dellattività programmatoria. La valutazione periodica è finalizzata a rilevare il grado di scostamento fra i risultati conseguiti e gli obiettivi di piano. Alessandro Battistella

17 IL MODELLO INCREMENTALE Al contrario il modello incrementale parte dai risultati conseguiti per ridefinire contesti e priorità di azione, non assume una logica di controllo ma di ricerca di significato, dando per scontato che lo scostamento fra gli obiettivi e quanto realizzato sia un fatto intrinseco e naturale a ogni processo di sviluppo. Alessandro Battistella

18 UNA PRECISAZIONE Lapproccio incrementale non deve essere confuso con la politica dei piccoli passi: diversamente da quanto potrebbe sembrare questultima ha un carattere razional- sinottico, segmentando un progetto complessivo e perdeterminato, mentre la incrementalità ricostruisce la programmazione sullanalisi di quanto i passaggi precedenti hanno prodotto. Alessandro Battistella

19 Programmazione ____________________________ Programmazione Razionale Incrementale dati certi incertezza condivisione conflitto motivazione accettazione Programma (PdiZ)______________________________Programma (PdiZ) prescrittivo incrementale CHE APPROCCIO PREDILIGERE NELLA PROGRAMMAZIONE DI ZONA Alessandro Battistella


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