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C ORSO DI FORMAZIONE S VILUPPO DELL INTEGRAZIONE COME RISPOSTA ALLE DIFFICOLTÀ DEI SISTEMI DI WELFARE LOCALE Mantova 2012 Le reti Alessandro Battistella.

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1 C ORSO DI FORMAZIONE S VILUPPO DELL INTEGRAZIONE COME RISPOSTA ALLE DIFFICOLTÀ DEI SISTEMI DI WELFARE LOCALE Mantova 2012 Le reti Alessandro Battistella

2 Una prima distinzione essenziale Il continuo riferimento alla rete in ambito sociosanitario sconta una ambiguità di fondo: la rete non è un concetto univoco, ma necessita di alcune specificazioni essenziali. Esistono diversi modelli di rete ma alla base si deve distinguere tra due tipi di rete: le reti tra operatori/utenti/persone le reti tra Enti e/o Organizzazioni Alessandro Battistella

3 Il termine generico rete definisce un insieme di entità (oggetti, persone, computer, organizzazioni, ecc.) interconnesse le une alle altre. Una rete permette di far circolare degli elementi materiali o immateriali tra queste entità secondo delle regole ben definite. In termini programmatori una rete viene oggi concepita come un moltiplicatore di risorse ed uno strumento per evitare duplicazioni e ridondanze Alessandro Battistella

4 Le reti tra persone Il primo modello di rete si sviluppa tra persone, siano esse operatori (équipe), tra utenti (autoaiuto) tra persone (il buon vicinato). Alessandro Battistella

5 La rete sociale Il concetto di rete è stato introdotto dallo psicanalista Jacob Levi Moreno La intuizione di Moreno è stata che il gruppo costituisca l'atomo funzionale delle dinamiche sociali e che mescolandosi con altri gruppi formi strutture sempre più complesse La SNA (social network analysis) ha preso enorme rilevanza negli ultimi anni negli studi sociologici e organizzativi. Nella teoria delle reti sociali la società è vista e studiata come rete di relazioni. Il presupposto fondante è che ogni individuo si relaziona con gli altri e questa sua interazione plasma e modifica il comportamento di entrambi. Alessandro Battistella

6 La rete Alessandro Battistella

7 UN DIVERSO CONCETTO DI RETE Parlare di reti tra persone è cosa diversa dallaffrontare il tema di una rete tra organizzazioni: sono diversi i presupposti, le finalità, i vincoli, le resistenze, i costi Alessandro Battistella

8 LA RETE COME COORDINAMENTO TRA ENTI E/O ORGANIZZAZIONI Il coordinamento tra diversi enti e/o organizzazioni può essere sostanzialmente di 3 tipi: INFORMALE, SPONTANEO E VOLONTARIO SPONTANEO E VOLONTARIO MA FORMALIZZATO IN UN ACCORDO INDOTTO DA TERZI, OBBLIGATORIO Alessandro Battistella

9 COORDINAMENTO TRA ENTI E/O ORGANIZZAZIONI Il coordinamento tra diversi enti e/o organizzazioni può essere sostanzialmente di 3 tipi: INFORMALE, SPONTANEO E VOLONTARIO SPONTANEO E VOLONTARIO MA FORMALIZZATO IN UN ACCORDO INDOTTO DA TERZI, OBBLIGATORIO Alessandro Battistella

10 I L COORDINAMENTO TRA ENTI PUO STRUTTURARSI SECONDO TRE MODELLI FONDAMENTALI: COORDINAMENTO INFORMALE COORDINAMENTO NEGOZIALE COORDINAMENTO GERARCHICO Alessandro Battistella

11 COORDINAMENTO INFORMALE Le organizzazioni si coordinano quando lo ritengono necessario Gli scambi sono informali, non ratificati La sanzione è uscire dal giro Alessandro Battistella

12 COORDINAMENTO NEGOZIALE Esiste un comitato che si dà delle regole La sanzione in caso di inottemperanza è lesclusione Le formalità sono finalizzate allefficienza Alessandro Battistella

13 COORDINAMENTO GERARCHICO Esiste un ente coordinatore che agisce secondo regole codificate Le procedure sono formalizzate Esistono sanzioni in caso di inottemperanza Alessandro Battistella

14 AREE DI COORDINAMENTO TRA ORGANIZZAZIONI NON E SEMPRE NECESSARIO, UTILE OD OPPORTUNO RICERCARE UN COORDINAMENTO COMPLETO TRA DIVERSE ORGANIZZAZIONI LE AREE PRINCIPALI OGGETTO DI POSSIBILE COORDINAMENTO SONO: LE RISORSE LE STRATEGIE IL MERCATO LE INFORMAZIONI Alessandro Battistella

15 OSTACOLI AL COORDINAMENTO TRA ORGANIZZAZIONI MINACCIA ALLA AUTONOMIA DELLE ORGANIZZAZIONI MINACCIA AL RUOLO DELLE PERSONE DIFFIDENZA VERSO UN DETERMINATO SOGGETTO DIVERSITA TRA LE ORGANIZZAZIONI DIFFICOLTA NELLA SPARTIZIONE DEL TERRITORIO INTERESSI DIVERGENTI RISPETTO AI FINANZIAMENTI STRATEGIE INCOMPATIBILI CONFUSIONE SUI COSTI / BENEFICI CARENZA DI RISORSE ATTIVITA NON STANDARDIZZABILI Alessandro Battistella

16 FATTORI CHE FACILITANO IL COORDINAMENTO STRATEGIE SIMILI O COMPATIBILI OBIETTIVI CONDIVISI NUMERO LIMITATO DI ORGANIZZAZIONI PRESENZA DI INCENTIVI AL COORDINAMENTO CHIAREZZA SUI BENEFICI E SUI COSTI ATTIVITA STANDARDIZZATE PRESENZA DI FORTI LEGAMI INFORMALI PERCEZIONE DI POSSIBILI CRISI DEL SETTORE CONSAPEVOLEZZA DELLE INTERDIPENDENZE Alessandro Battistella

17 IL PROCESSO PER COSTRUIRE RACCORDI E CONNESSIONI 1 1- LA RICERCA E COSTRUZIONE DI SENSO INDIVIDUAZIONE DEL PROBLEMA SELEZIONE DELLE ORGANIZZAZIONI E DEGLI ENTI DEFINIZIONE DELLAMBITO DI RIFERIMENTO Alessandro Battistella

18 IL PROCESSO PER COSTRUIRE RACCORDI E CONNESSIONI 2 2- LA COSTRUZIONE DEL CONSENSO COSTRUZIONE DEL CONSENSO SUL VANTAGGIO RECIPROCO DEL RACCORDO ESPLICITAZIONE DELLE MOTIVAZIONI INDIVIDUALI DEL RACCORDO ESPLICITAZIONE E DISCUSSIONE DELLE RESISTENZE AL RACCORDO SPECIFICAZIONE DELLAREA E DEI LIMITI DEL RACCORDO Alessandro Battistella

19 IL PROCESSO PER COSTRUIRE RACCORDI E CONNESSIONI 3 3 – LORGANIZZAZIONE DELLA RETE DEFINIZIONE E COSTITUZIONE DELLA STRUTTURA DI COORDINAMENTO INDIVIDUAZIONE DELLE RISORSE DI SUPPORTO DELLA RETE Alessandro Battistella

20 IL PROCESSO PER COSTRUIRE RACCORDI E CONNESSIONI 4 4 – LA PROGETTAZIONE COMUNE DEFINIZIONE DELLE STRATEGIE DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DEFINIZIONE DEI TEMPI DEFINIZIONE DEL PIANO DI LAVORO MODALITA DI CONTROLLO E VALUTAZIONE Alessandro Battistella

21 Le domande del coordinamento E OBBLIGATORIO? PERCHE LO PROPONGO? E NECESSARIO? A CHI SERVE? PER OTTENERE CHE COSA? CON CHI? IN QUANTO TEMPO? E SE FALLISCE? E CHI NON CI VUOLE STARE? Alessandro Battistella


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