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PubblicatoTommaso Mele Modificato 9 anni fa
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Visita guidata presso la facoltà di Biologia dell’Università Federico II di Napoli Classi II della Scuola Secondaria di 1° grado di Casagiove 7 Maggio 2015
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Eccoci a Napoli in Via Mezzocannone sede della facoltà di Biologia dell'Università Federico II L’iniziativa, prevista dal Progetto «Dammi.. Il cinque», fa parte delle attività promosse dall’Istituzione comunale insieme alla scuola per favorire lo sviluppo della coscienza civica nell’ambito della salvaguardia ambientale.
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I docenti dell’Università ci hanno mostrato un progetto innovativo di «Biofabbrica», che prevede lo smaltimento dei rifiuti umidi sfruttando le abitudini e il ciclo vitale di un particolare tipo di mosca: l’ «Hermetia Illucens», un insetto utile, soprattutto allo stadio di larva, per la produzione di compost e biodiesel.
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La prima fase, teorica, ha visto i docenti dell’ Università alle prese con una lezione di zoologia sul ciclo vitale di questo insetto, dalla fase delle uova a larva a pupa, fino alla trasformazione nell’insetto adulto.
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La lezione ha suscitato grande interesse ed è stata seguita con attenzione da tutti, studenti ed insegnanti.
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A seguire visita guidata nel Museo di Zoologia, uno dei più antichi d’Italia, ricco di testimonianze di esemplari di varie specie animali
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Un esemplare «unico» La nostra attenzione è stata attratta da un ragno di dimensioni non usuali... La natura è davvero straordinaria!
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Con sorpresa ed entusiasmo abbiamo continuato a curiosare tra le teche, andando alla ricerca di fossili di ogni genere.
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Fase 2: A lezione di biologia marina alla scoperta di specie protette da salvaguardare: i datteri di mare. Tutelare la biodiversità è un dovere di tutti. Ogni specie vivente è fondamentale per garantire la vita sul nostro pianeta.
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I datteri sono molluschi che vivono all’interno di rocce calcaree e per pescarli è necessario rompere le rocce dove si trovano, distruggendo chilometri e chilometri di fondali marini. Oggi il loro consumo, il commercio e la pesca sono vietati in tutti i paesi dell’UE. Tuttavia la pesca di frodo continua ad essere praticata con danni irreversibili all’ambiente.
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Fase 3 Dalla teoria alla pratica: Eccoci di fronte alla «Biofabbrica». Sotto una tenda le mosche «Hermetia Illucens» allo stato adulto vivono per soli sette giorni. Non hanno bisogno di mangiare, si limitano a bere da un abbeveratoio e depositano le uova, che poi si trasformeranno in larve.
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Lo stadio di larva è quello più interessante: le larve, prelevate dai contenitori, vengono messe in una compostiera dove hanno la possibilità di soddisfare il loro bisogno di nutrirsi continuamente con gli scarti di cibo. Ciò permette di ridurre al massimo la quantità di rifiuti organici prodotti dagli uomini. Quando hanno raggiunto la fase massima di sviluppo salgono una rampa e si gettano con un gesto innato in un’altra ciotola. Sono pronte ad affrontare la fase successiva della loro vita. A completare la loro opera saranno utilizzati altri animali «Decompositori»: i vermi.
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A questo punto le larve si «impupano», cioè si inseriscono in un bozzolo dove avverrà il processo di « metamorfosi». Ne usciranno solo quando sarà compiuta la loro trasformazione in insetti adulti. Così il ciclo ricomincia. Gli studiosi hanno pensato bene di sfruttare le loro conoscenze per fare qualcosa di utile per l’ambiente che ci circonda, intervenendo sullo smaltimento dei rifiuti organici.
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Nel nostro viaggio siamo stati accompagnati, oltre che dai nostri docenti, dal Sindaco del Comune di Casagiove, Dot. Elpidio Russo Dall’Assessore Ianniello e dall’ ing. Imperatore, responsabile del progetto «Dammi... Il cinque»
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Abbiamo fatto esperienza di come sia possibile utilizzare la ricerca scientifica per migliorare concretamente la vita umana, riducendo i danni causati all’ambiente da una scorretta gestione dei rifiuti.
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