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Mercato del lavoro
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Domanda/Offerta di lavoro
Chi domanda lavoro? Tutti quei soggetti che comprano forza-lavoro (imprese, amministrazioni pubbliche, famiglie) Chi offre lavoro? Tutte quelle persone che vendono la propria forza-lavoro (lavoratori, disoccupati)
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Quando funziona? Quando il lavoratore trova chi è disposto a impiegarlo e quando l’imprenditore trova presto chi è disposto a lavorare per lui In caso contrario abbiamo un mismatch
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Le figure del mercato del lavoro
Occupati, disoccupati, inattivi Si tratta di etichette che vengono attribuite a donne e uomini a seconda dei loro comportamenti per poterli classificare e contare
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Gli aggregati Popolazione attiva (o forze di lavoro) Occupati
Persone in cerca di occupazione Popolazione non attiva (o non forze di lavoro)
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Indicatori del mercato del lavoro
Tasso di attività (lordo) Forze di lavoro Popolazione totale (netto) Popolazione totale in età lavorativa
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Popolazione totale in età lavorativa
Tasso di occupazione (lordo) Occupati Popolazione totale (netto) Popolazione totale in età lavorativa
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Persone in cerca di occupazione
Tasso di disoccupazione Persone in cerca di occupazione Forze di lavoro
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Prospettiva della sociologia economica
Studia il funzionamento del mercato del lavoro, cioè i comportamenti degli attori che lo costituiscono (imprese, lavoratori, le loro famiglie, soggetti collettivi privati e pubblici) e i meccanismi che regolano l’incontro tra posti vacanti e persone che cercano lavoro (che determinano livello e composizione dell’occupazione e della disoccupazione)
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Approccio degli economisti (1/3)
1) Ogni individuo sceglie i proprio comportamenti in base a calcoli razionali (non influiscono né relazioni con altri né contesto socio-culturale) 2) Questi calcoli puntano a massimizzare il guadagno pecuniario – salario solo indicatore dell’utilità di un posto di lavoro
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Approccio degli economisti (2/3)
3) Le preferenze non vengono considerate e si nega che possano essere influenzate dal contesto socio-culturale, dalle reti di relazioni, dalle strutture di potere, ecc. 4) Il mercato del lavoro è tendenzialmente concorrenziale, ci sono molti venditori e compratori, il salario svolge la funzione di uguagliare domanda e offerta
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Approccio degli economisti (3/3)
5) Le relazioni di scambio avvengono su un piano di parità – sottovalutate le differenze di potere tra lavoratori e datori di lavoro
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Approccio dei sociologi (1/2)
1) L’individuo si colloca all’interno di vaste reti di relazioni, nella struttura sociale, in un contesto culturale, che influenza preferenze, comportamenti 2) Il mercato del lavoro è visto come parte della più vasta società, con le sue disuguaglianze, i suoi rapporti di potere
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Approccio dei sociologi (2/2)
3) Nega la possibilità di ridurre l’azione umana solo a motivazioni pecuniarie (anche nel mercato del lavoro) – agli obiettivi economici si può combinare la ricerca di approvazione, prestigio, potere
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Il mercato che non è un mercato
La relazione tra le parti non si esaurisce nel momento dello scambio, ma prosegue nella fase di uso della forza-lavoro. Tra datori di lavoro e lavoratori e vi è una strutturale asimmetria nella distribuzione del potere (i lavoratori soltanto formalmente hanno l’opzione di non vendere la propria forza-lavoro; gli imprenditori possono essere meno «impazienti»)
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