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PubblicatoRaffaela Orlandi Modificato 9 anni fa
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Sociologia economica e del lavoro – Prof. Serafino Negrelli
Università degli Studi di Milano Bicocca Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Corso di Laurea Triennale in Scienze dell’Organizzazione A.A Sociologia economica e del lavoro – Lavoro e risorse umane Prof. Serafino Negrelli
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Contenuti Analisi sociologica del lavoro: modelli di scambio e di regolazione sociale divisione sociale e tecnica del lavoro, forme e modelli del lavoro organizzato mercati del lavoro e regimi di welfare la costruzione sociale delle condizioni di lavoro Modelli e tendenze di trasformazioni del lavoro nel capitalismo globale lavoro, ristrutturazioni e innovazione qualità e soddisfazione del lavoro sistemi retributivi (con riferimento a concetti rilevanti per le scienze sociali quali retribuzione “equa”, “salario di efficienza”, ecc.) e dimensione temporale del lavoro, incluse le forme di conciliazione tra tempo di lavoro e tempo di vita, tra lavoro e sapere (sociale). negrelli lavoro e risorse umane
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Obiettivi Sulla base delle analisi e dei concetti della sociologia del lavoro, offrire strumenti in grado di interpretare le trasformazioni che hanno interessato il lavoro, secondo approcci comparati ed evolutivi (spazio e tempo). negrelli lavoro e risorse umane
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Argomenti delle lezioni
1. Presentazione corso: lavoro e sociologia del lavoro PARTE I: IL LAVORO NELLO SCAMBIO SOCIALE: 2. La divisione sociale del lavoro: Smith, Marx, Durkheim 3. La divisione “tecnica”del lavoro: taylorismo, fordismo, lean production e nuovi modelli produttivi 4. Il lavoro organizzato: rappresentanza e azione collettiva; relazioni industriali, contrattazione, partecipazione e gestione delle risorse umane 5. Lavoro, mercato, welfare: il mercato del lavoro come istituzione sociale; flessibilità e “diversità” del lavoro; le politiche di welfare negrelli lavoro e risorse umane
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Argomenti delle lezioni
PARTE II: LA COSTRUZIONE SOCIALE DELLE CONDIZIONI DI LAVORO 7. La qualità del lavoro: classi, identità sociali e condizioni di lavoro; teorie e pratiche della qualità della vita di lavoro 8. La retribuzione “equa”: equità e disparità di reddito; democrazia economica; istituzioni e salari 9. Lavoro, tempo, cultura: dalla riduzione alla gestione flessibile del tempo di lavoro; conciliazione vita e lavoro negrelli lavoro e risorse umane
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Argomenti delle lezioni
PARTE III: LE TRASFORMAZIONI DEL LAVORO NEL CAPITALISMO GLOBALE 10. Il lavoro tra ristrutturazione e innovazione: delocalizzazioni, outsourcing, produttività, dialogo sociale e modelli di capitalismo “situato” (nello spazio e nel tempo) 11. Dal saper fare (cose) al saper essere (creativi) nel lavoro: le doti cognitive e di creatività; le capacità relazionali del lavoratore in rete; autonomia, intraprendenza e responsabilità: dalla mansione al ruolo 12. L’erosione dello status occupazionale: le disuguaglianze di genere e generazionali; l’erosione dei mercati interni del lavoro; l’iper-flessibilità del lavoro; il lavoro autonomo “economicamente dipendente”; la vulnerabilità del lavoro senza status e contratto 13. Le condizioni di lavoro sotto pressione: qualità e soddisfazione del lavoro nei diversi sistemi socioeconomici; l’equità retributiva in questione; orari poco conciliabili; lo stress da lavoro (le survey della Fondazione di Dublino) 14. Conclusioni: le trasformazioni del lavoro tra economia e politica negrelli lavoro e risorse umane
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Testi per la preparazione dell’esame
Negrelli S., Sociologia del lavoro, Laterza, Roma-Bari, 2011 Negrelli S., Le trasformazioni del lavoro: modelli e tendenze nel capitalismo globale, Laterza, Roma-Bari 2013 negrelli lavoro e risorse umane
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Le idee dei classici sul significato del lavoro
Lavoro è libertà (J. Locke, Il secondo trattato sul governo, 1690): il lavoro dell’uomo esprime il mezzo e il diritto di appropriazione individuale dei prodotti della terra ed è quindi all’origine della società civile; Lavoro è produttività (A. Smith, La ricchezza delle nazioni, Abbozzo 1763): “Solo la divisione del lavoro, in base alla quale ogni individuo confina se stesso in un particolare ramo di attività, può spiegare la superiore prosperità che si verifica nelle società civilizzate e che, nonostante le ineguaglianze della proprietà, si estende fino al più infimo membro della comunità.” “Non è dalla benevolenza del macellaio, del birraio e del fornaio che ci aspettiamo il pranzo, ma dalla loro considerazione del loro proprio interesse. Noi ci rivolgiamo non alla loro umanità, ma alla loro attenzione al loro proprio interesse e non parliamo mai loro delle nostre necessità, ma dei loro vantaggi”. negrelli lavoro e risorse umane
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Le idee dei classici sul significato del lavoro
Lavoro è felicità (A. Ferguson, Saggio sulla storia della società civile, 1767) quando “le nostre menti vengono utilizzate appropriatamente” Lavoro è alienazione (K. Marx, Il capitale, Libro I, 1867) la divisione del lavoro nel capitalismo genera “operai senza abilità” (che erano la classe esclusa nella produzione artigiana); lavoro delle donne e dei fanciulli; prolungamento della giornata lavorativa; intensificazione del lavoro Lavoro è solidarietà (E. Durkheim, La divisione del lavoro sociale, 1893) “la specializzazione è un fatto moralmente positivo, va perseguita in quanto corrisponde al bisogno sociale della solidarietà (organica) nella società moderna altamente differenziata” negrelli lavoro e risorse umane
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Fine o metamorfosi del lavoro?
“Tecnologie software sempre più sofisticate porteranno la nostra civiltà sempre più vicino al mito di un mondo senza lavoratori” (Rifkin, La fine del lavoro, 1995) “…partiti da una società dove gran parte della vita delle persone adulte era dedicata al lavoro, stiamo andando verso una società in cui gran parte del tempo sarà, e in parte già è, dedicato a qualcos’altro” (De Masi, Ozio creativo, 2000) “Una società di lavoratori senza lavoro”? (Hannah Arendt, Vita Activa, 1958). L’utopia del “regno della libertà” contrapposto al “regno della necessità”? Naturalità o artificialità del lavoro? negrelli lavoro e risorse umane
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Dal saper fare al saper essere
I “lavoratori del sapere”: coloro che dispongono delle capacità e delle nozioni necessarie a tradurre il sapere specialistico in innovazioni capaci di produrre profitto (prodotti, innovazioni tecniche e organizzative), diventeranno il gruppo privilegiato all’interno della società (Beck, Il lavoro nell’epoca della fine del lavoro, 1999) il lavoro è “prodursi”, il lavoratore è “qualcuno che si è prodotto e continua a prodursi da solo” (Moulier-Boutang, 2000); i lavoratori post-fordisti…devono entrare nel processo di produzione con tutto il bagaglio culturale che hanno acquisito con i giochi, gli sport di squadra, le lotte, le dispute, le attività musicali, teatrali, ecc. (Gorz, L’immateriale, 2003); negrelli lavoro e risorse umane
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Dal saper fare al saper essere
I “servizi di tipo simbolico-analitico” (Reich): attività di soluzione dei problemi e intermediazione strategica (20% dei lavoratori americani); La “classe creativa” dei lavoratori senza colletto bianco o blu (R. Florida, 2003): negli Usa il 30% della forza lavoro, il doppio rispetto all’Italia! Richieste di capacità di padronanza intellettuale, capacità di integrazione dei compiti e capacità di relazioni sociali; Capitale umano ma anche “capitale sociale” per superare il rischio di “rinascita di una classe servile”, di neo-fordismo e di precarietà del lavoro. negrelli lavoro e risorse umane
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