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Istituti Negoziali della programmazione negoziata CORSO DI Analisi Finanziaria degli Enti Pubblici Sergio Zucchetti.

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Presentazione sul tema: "Istituti Negoziali della programmazione negoziata CORSO DI Analisi Finanziaria degli Enti Pubblici Sergio Zucchetti."— Transcript della presentazione:

1 Istituti Negoziali della programmazione negoziata CORSO DI Analisi Finanziaria degli Enti Pubblici Sergio Zucchetti

2 La Programmazione negoziata Metodo (negoziale) attraverso cui istituzioni, soggetti pubblici e privati concorrono ad individuare determinati obiettivi di sviluppo locale, a concentrare i relativi interventi e le risorse impiegabili, a stabilire con forza contrattuale i tempi e i modi delle realizzazioni, le responsabilità e gli obblighi reciprocamente derivanti dagli impegni assunti.

3 Che cosa si propone Un approccio di tipo pattizio nella determinazione e nella gestione delle politiche locali può mutare radicalmente il concetto di programmazione non affidandosi a piani previsionali statici, ma ad un incessante e articolato processo di verifica, confronto, verifica e rinegoziazione che investe obiettivi, risorse, procedure e risultati

4 Gli effetti positivi Responsabilizzazione dei partner Razionalizzazione: identificazione di obiettivi circoscritti Flessibilità: prefigurazione di un percorso ottimale di azioni, sia di tipo amministrativo che operativo Semplificazione: snellimento di procedure, tempi ed effetti certi nelle decisioni amministrative

5 ISTITUTI NEGOZIALI DELLA PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA Intesa Istituzionale di programma; Accordi di Programma quadro; Patti Territoriali e Contratti darea; Patti Territoriali comunitari.

6 I vari livelli 1° livello: concertazione degli obiettivi e delle risorse, intesa istituzionale di programma tra Stato e Regioni 2° livello: attivazione di strumenti operativi, patti territoriali e contratti darea livelli intermedi: lattivazione dei livelli intermedi di programmazione (patti e accordi di programma) e degli strumenti operativi (contratti e accordi di programma) apre un processo diffusivo che investe enti pubblici territoriali ed economici, forze sociali, imprese, banche

7 Primo livello Lintesa istituzionale di programma coinvolge Stato e Regioni per una ricognizione delle risorse disponibili e un orientamento globale e integrato degli interventi locali Con gli Accordi di Programma Quadro si specificano i progetti su raggruppamenti tematici (sanità, trasporti, …) o territoriali o su entrambi

8 Secondo livello Patti Territoriali, Contratti darea e Contratti di programma: entrano in gioco anche i soggetti non istituzionali, quali promotori e attuatori di azioni specifiche e circoscritte sul territorio Accordi di Programma: rappresenta un livello autonomo e trasversale in cui si coordina lazione di più enti pubblici con esiti di accelerazione e semplificazione dei procedimenti amministrativi. Tali accordi implicano una posizione ben definita dellintervento di soggetti privati

9 Aumentano le sedi di confronto Obiettivi di sviluppo Formule organizzative e gestionali Integrazione delle risorse imprenditoriali e finanziarie Adattamento funzionale della macchina amministrativa

10 Lefficacia della programmazione negoziata La buona riuscita della P.N. dipende dalla capacità di risolvere due ordini di problemi: identificazione dello strumento più appropriato identificazione delle risorse più appropriate il rischio è quello di attivare procedure sovradimensionate e dispendiose oppure insufficienti a far fronte ad una serie più complessa di interventi

11 Semplificazione amministrativa Liscrizione dei progetti locali allinterno di uno schema concertato a livello istituzionale ha il proprio vantaggio di attivare risorse procedimentali, impegnando la P.A. (a qualsiasi livello) a garantire la massima semplificazione e accelerazione di tutti gli adempimenti normativi e amministrativi

12 Requisiti minimi e premianti Requisiti minimi: maturità progettuale e non generiche istanze di sviluppo settoriale o locale. Indicazione di obiettivi, localizzazione, attuatori, struttura del finanziamento, oneri e responsabilità, opere, scadenze, criteri di verifica coerenza dei progetti presentati con le priorità espresse nei documenti regionali di programmazione (Programma Regionale di Sviluppo e Documento di programmazione Economico-Finanziaria Regionale Requisiti premianti: prospettive certe di cooperazione tra enti locali (accordi di programma) piani di investimento ben strutturati (concorrenza di soggetti pubblici e privati, banche, fondi comunitari)

13 Legge Regione Lombardia N. 2 del 2003 Finalita Art. 1 ….. la programmazione negoziata regionale va intesa come modalità ordinaria per la condivisione ed attuazione delle scelte programmatiche regionali, in coerenza con il principio di sussidiarietà e di pari ordinazione degli enti, secondo le disposizioni del Titolo V della parte Seconda della Costituzione.

14 Segue L.R. 14 marzo 2003 – n. 2 Gli Istituti negoziali della programmazione negoziata regionale sono (art. 2): Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale; Programma Integrato di Sviluppo Locale; Contratto di Recupero Produttivo; Accordo di Programma.

15 Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale Art. 3, comma 1…. lAQST è finalizzato a fornire un programma condiviso di interventi per lattuazione delle politiche regionali, mediante: il coordinamento dellazione pubblica dei diversi livelli istituzionali coinvolti; il raccordo, la razionalizzazione e lintegrazione delle risorse pubbliche; limpulso agli investimenti pubblici e privati.

16 Programma Integrato di Sviluppo Locale Art. 4, comma 1…. Il PISL è espressione del partenariato istituzionale, economico e sociale fra soggetti pubblici, privati e organismi del terzo settore, che concordano uno o più obiettivi di sviluppo locale di una determinata area omogenea, in coerenza con la programmazione regionale.

17 Contratto di Recupero Produttivo Art. 5, comma 1 ….definisce il CRP come laccordo tra Regione, autonomie locali e funzionali, imprese singole o associate, rappresentanze dei lavoratori e dei datori di lavoro ed altri soggetti pubblici e privarti, per la realizzazione di progetti di recupero produttivo di rilevante impatto sociale, in relazione al numero di lavoratori coinvolti……

18 segue Art. 5, comma 1 Contratto di Recupero Produttivo ….da chi può essere promosso?... dalle amministrazioni comunali interessate dintesa con le rappresentanze dei lavoratori e dei datori di lavoro; ….dove può essere attivato? nelle aree colpite da eventi di dismissione totale o parziale di unità produttive:

19 segue Art. 5, comma 1, 2 Contratto di Recupero Produttivo ….con quale obiettivo? realizzare progetti dinvestimento che generino una pluralità di nuove iniziative imprenditoriali con immediato effetto di riassorbimento occupazionale;....da chi viene approvato? dal Presidente della Giunta regionale, previa deliberazione della Giunta stessa……

20 Accordo di Programma Art. 6, comma 1, 2 ….chi promuove gli AdP?....il Presidente della Regione, di concerto con lassessore competente, anche su richiesta di uno o più enti interessati, mediante la presentazione della relativa proposta alla Giunta Regionale…

21 segue Art. 6, comma 1 Accordo di Programma ….Perché? …per assicurare il coordinamento delle attività necessarie allattuazione di opere, interventi e programmi di intervento di interesse regionale previsti del PRS e dai suoi aggiornamenti annuali, dagli altri piani e programmi di settore che richiedono lazione integrata di enti locali, società a maggioranza pubblica che gestiscono servizi pubblici….

22 segue Art. 6, comma 7 Accordo di Programma ….lAdp deve prevedere: il programma di attuazione degli interventi e delle opere, articolato in fasi funzionali con relativi tempi; Il costo complessivo e quello relativo alle fasi di esecuzione; Il piano finanziario con la ripartizione degli oneri; Le modalità di attuazione; Gli adempimenti attribuiti ai soggetti interessati, le responsabilità per lattuazione e le eventuali garanzie;


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