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Tecnopatie emergenti: Le patologie dellarto superiore Giuseppe Petrioli Direttore Dipartimento di Prevenzione di Firenze.

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Presentazione sul tema: "Tecnopatie emergenti: Le patologie dellarto superiore Giuseppe Petrioli Direttore Dipartimento di Prevenzione di Firenze."— Transcript della presentazione:

1 Tecnopatie emergenti: Le patologie dellarto superiore Giuseppe Petrioli Direttore Dipartimento di Prevenzione di Firenze

2 La patologia da lavoro nel mondo

3 Nel mondo muoiono a causa del al lavoro (infortuni e patologie lavoro correlate): - 2.200.000 persone allanno - 6.000 al giorno - 1 ogni 15 secondi Sono tutte morti evitabili Sono quasi tutte dovute al mancato rispetto delle norme di sicurezza

4 Primi dati 2006 Infortuni denunciati – 1.3% Numero occupati + 1.9% Infortuni occorsi a lavoratori atipici + 19% Infortuni occorsi a lavoratori extracomunitari + 3.7% Incidenza degli infortuni negli extracomunitari + 50% rispetto a italiani Morti sul lavoro + 2.2%

5 Primi dati 2006 Morti sulla strada oltre 50% Infortuni in itinere + 1.8% Denunce di malattie professionali non tabellate in aumento (83% del totale) Denunce totali – 0.5% La riduzione degli infortuni ha riguardato tutte le Regioni Settori con incidenza più elevata di infortuni mortali: estrazione minerali, trasporti, costruzioni

6 Primi dati 2006 In forte aumento denunce per patologia osteoarticolare e muscolotendinea

7 Prime proiezioni 2007 relative al primo quadrimestre Riduzione infortuni del 2% circa

8 Italia: Confronto dati INAIL e ILO per infortuni e malattie professionali INAIL ILO Decessi per infortunio 1.4421.397 rapporto 1:1 Decessi per malattie 193 15.421 professionali rapporto 1:80

9 Patologie professionali più frequentemente denunciate allINAIL IPOACUSIA PATOLOGIE MUSCOLOSCHELETRICHE (CTD E DISCOPATIE) PNEUMOCONIOSI MALATTIE CUTANEE TUMORI MESOTELIOMI TUMORI POLMONARI TUMORI VESCICA TUMORI DEI SENI NASALI TUMORI NON H ALTRE MALATTIE RESPIRATORIE RAYNAUD PATOLOGIE DA DISAGIO LAVORATIVO (STRESS,MOBBING, BURN OUT ECC.)

10 Frazione attribuibile correlata al lavoro per varie patologie (ILO 2004) Frazione attribuibile totale Maschifemmine Malattie trasmissibili 8,8 4,8 32,5 Tumori maligni 8,4 3,8 2,2 Malattie respiratorie 4,1 6,8 1,1 Sistema circolatorio 12,4 14,4 6,7 Neuropsichiatriche 3,4 6,6 1,8 Apparato digerente 2,1 2,3 1,5 Apparato genito urinario 1,3 3,0 0,4

11 La patologia lavoro correlata Una battaglia vinta Una guerra tutta da scoprire e da combattere

12 Perché lattenzione sulla patologia muscoloscheletrica Settimana Europea Alta incidenza della patologia Possibilità di interventi preventivi Problema trasversale a moltissimi settori lavorativi Strumento utile per affrontare i temi della organizzazione del lavoro

13 Presupposti per un successo della prevenzione della patologia muscoloscheletrica Coinvolgere tutti i soggetti interessati: - datori di lavoro - RLS - medici competenti - R e A S P P - lavoratori - coordinatori per la sicurezza - servizi di prevenzione

14 Alcune esperienze significative effettuate recentemente in Toscana Firenze (trasporto merci) Prato (patologia del rachide nelle educatrici di asilo nido) Pistoia (lavorazione del pesce surgelato) Empoli (scarnitura e spaccatura delle pelli) Siena (movimentazione manuale di carichi in agricoltura) Area Vasta nord (promozione di misure preventive per gli arti superiori)

15 Obiettivi Regionali Rilevazione delle buone pratiche già messe a punto Favorire lapplicazione delle stesse Analisi di problemi ancora non definiti a livello di comparto o azienda Progettazione di azioni di provata efficacia Valutazione dei risultati conseguiti Gestione del mantenimento, riabilitazione e ritorno al lavoro dei soggetti affetti da patologie muscolosheletriche

16 Ricerca attiva della patologia muscoloscheletrica Necessaria per farla emergere Necessaria la collaborazione di: - servizi di prevenzione - INAIL - medici competenti - specialisti - medici di famiglia - ospedali

17 Patologie dellarto superiore Tema attuale alla attenzione dellarea vasta Predisposta una bozza di protocollo che ha già raccolto il consenso dei Dipartimenti di Prevenzione e dellINAIL Concerne malattie professionali dovute a trauma cumulativo degli arti superiori ed a movimentazione manuale di carichi

18 Obiettivi del progetto Favorire lemersione della patologia Favorire laccertamento clinico Favorire la definizione medico legale anche in termini di valutazione del rischio specifico per quanto necessario alla individuazione del nesso causale

19 Flusso procedurale – medico competente Segnalazione del medico competente alla U.F. P.I.S.L.L. che assume valore di denuncia di malattia professionale (art. 10 D.Lgs 38/2000) e di referto (art. 365 c.p.)

20 Flusso procedurale – medico PISLL Esame del caso: anamnesi, visita, valutazione documentazione, acquisizione documento valutazione rischi e ulteriore documentazione) Redazione primo certificato di malattia professionale ed invio ad INAIL con tutta la documentazione acquisita e una breve relazione o archiviazione

21 Flusso procedurale: INAIL sede territoriale competente Esame della documentazione ricevuta Visita medica e specialistica Esami integrativi diagnostico strumentali Definizione positiva o approfondimento interattivo presso una commissione regionale con medici INAIL e PISLL

22 Flusso procedurale – commissione regionale Possibili giudizi trasmessi alla sede territoriale competente - Non malattia lavoro correlata - Malattia professionale possibile - Malattia professionale probabile - Malattia professionale certa Per realizzare un monitoraggio completo riceve segnalazione dalle sedi territoriali INAIL dei casi definiti e dai PISLL dei casi archiviati

23 Flusso procedurale – Sede INAIL competente Definizione previdenziale dei casi ricevuti dalla commissione regionale

24 Iniziative preliminari Informativa e confronto con i medici competenti Informativa e confronto con le parti sociali Informativa dei medici di medicina generale, degli specialisti ambulatoriali, degli ospedalieri

25 Valore aggiunto Sinergia tra - medici competenti - medici PISLL - Medici INAIL Protocolli diagnostici condivisi Non ripetizione di accertamenti diagnostici Criteri condivisi per lesame dei documenti di valutazione dei rischi

26 Auspicio Si riesca a far partire questo progetto Si riporti la sorveglianza sanitaria e lo stato di salute dei lavoratori al centro dellattenzione Si creino le condizioni per far emergere le patologie sommerse Si rafforzi istituzionalmente il ruolo del medico competente (testo unico – Regione Toscana) Si rafforzi lo scambio informativo e la collaborazione PISLL – medici competenti

27 Impegno Portare avanti queste istanze in tutte le sedi possibili: - Dipartimento di Prevenzione - Articolazione PISLL del Comitato tecnico regionale - Comitato Tecnico Regionale - Consiglio Sanitario Regionale - Commissione ministeriale per il testo unico


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