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Bisogni Educativi Speciali

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Presentazione sul tema: "Bisogni Educativi Speciali"— Transcript della presentazione:

1 Bisogni Educativi Speciali
secondo il modello ICF Sperimentazione 4° circolo di San Remo Dir. Scol. dott.ssa Silvia Colombo Ins. Carmine Allocca /03/ /06/2009

2 Il bisogno educativo speciale
Un bisogno educativo speciale è qualsiasi difficoltà evolutiva in ambito educativo e apprenditivo espressa in un funzionamento (nei vari ambiti della salute secondo il modello ICF) problematico anche per il soggetto in termini di danno, ostacolo o stigma sociale che necessita di educazione speciale individualizzata. Ianes –Bisogni educativi speciali e inclusione- Erickson 2005 Condizioni fisiche Strutture corporee Funzioni corporee Capacità personali Competenze scolastiche Contesto ambientale Contesto personale

3 L’esigenza di poter effettuare una lettura dei bisogni del singolo e della comunità scolastica ci ha condotto nel 2005/2006 alla Sperimentazione BES Giornata formativa dell’Erickson a San Remo ottobre 2005 Convegno Erickson a Rimini novembre 2005 Formazione del personale docente della scuola dell’infanzia e delle future classi prime: Formazione in presenza Autoformazione Formazione referente Formazione on line piattaforma Erickson (2006/2007) Compilazione Tramite software gestionale e cartaceo. Finanziamento da parte USP Imperia

4 I sette ambiti di funzionamento I docenti hanno provveduto a compilare
le schede relative ad ogni singolo bambino, indagando e misurando, con una scala da 0 a 4 i sette ambiti di funzionamento secondo la classificazione ICF. Ciò ha permesso l’individuazione dei BES relativi ad ogni singolo bambino.

5 Formazioni delle future classi prime
La rilevazione dei BES relativi ai bambini permette, in sede di formazione delle classi prime, una più equilibrata formazioni delle classi. Formazioni delle future classi prime La schermata della classe consente il controllo di quanti bambini con bes sono presenti all’interno delle singole classi e soprattutto il valore dei BES per ogni bambino.

6 Visione dell’intero circolo
La raccolta complessiva dei dati ha fornito: la lettura dei bisogni dell’intero circolo divisi nelle sette categorie; il peso delle singole classi; la lettura dei bisogni educativi speciali di ogni singolo individuo; la possibilità di individuare e programmare le relative risorse.

7 Altri aspetti positivi della sperimentazione
L’aumento della capacità osservativa ed interpretativa dell’insegnante. La definizione di una progettazione didattica inclusiva capace di rispondere ai bisogni educativi speciali dell’alunno in modo individualizzato ed efficace. Il passaggio di informazioni dei bambini di 5/6 anni in continuità tra gli insegnanti dei due ordini di scuola resa più esaustivo e condivisibile.

8 criticità Difficoltà nella compilazione delle prime tre categorie
Disparità di attribuzione nel punteggio 0 /4 fra i diversi plessi della scuola dell’infanzia criticità Per avere la visione dell’intero circolo è stato necessario raccogliere i dati in modo sequenziale, ossia solo dopo che un plesso aveva terminato si poteva iniziare nel plesso successivo, in quanto il software è stato ideato per una visione globale di plesso e non di circolo.

9 “Bisogni Educativi Speciali "
Le scuole del nostro circolo continuano ad utilizzare questo strumento per: identificare precocemente qualsiasi difficoltà di funzionamento; programmare il futuro fabbisogno di risorse; agevolare l’ individuazione del “peso” delle future classi prime. Bes Così da garantire l’inclusione, l’integrazione ed un percorso formativo adeguato per tutti.

10 Siamo ben consapevoli del fatto che definire,
cercare e riconoscere i Bisogni Educativi Speciali non significhi “fabbricare” alunni diversi, per poi emarginarli o discriminarli in modo anche sottile e nuovo. Crediamo, invece, che significhi rendersi bene conto delle varie difficoltà, grandi e piccole, per sapervi rispondere in modo adeguato. Non farlo, quello sì sarebbe discriminante.


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