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POLITICA ECONOMICA A. A. 2008/2009 Linda Meleo l.

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1 POLITICA ECONOMICA A. A. 2008/2009 Linda Meleo l. meleo@libero
POLITICA ECONOMICA A.A. 2008/2009 Linda Meleo lezione 1

2 IL CORSO Finalità. Programma e materiale didattico. Testo.
Orario lezioni. Modalità di esame ed eventuali prove scritte intermedie. Elementi di micro e macroeconomia?

3 L’APPROCCIO ALLA POLITICA ECONOMICA
Ogni economista dispone di una “cassetta degli attrezzi” contenente: Linguaggi (comune e tecnico), Teorie (che derivano dall’osservazione e come tali mutevoli nel tempo  liberismo, marxismo, teoria keynesiana), Istituzioni (l’insieme di regole e organizzazioni che caratterizzano un paese), Storia (da cui si possono trarre insegnamenti, si pensi al New Deal di Roosvelt e al piano Marshall), Arte (talento e buon senso).

4 LA POLITICA ECONOMICA (1)
Oggetto di analisi della PE: il comportamento degli operatori pubblici. L’economia politica invece analizza il comportamento degli operatori privati. La PE si occupa di tre diversi livelli di analisi: Livello delle scelte “correnti” (quando obiettivi, ruoli e confini delle istituzioni sono dati); Livello delle scelte istituzionali (riguardano le motivazioni che giustificano l’esistenza e il funzionamento delle istituzioni, prime fra tutti il mercato e lo stato). Dati gli obiettivi e noto il funzionamento del sistema economico scelta e ruolo istituzioni  si parla di costituzione economica; Livello delle scelte sociali  individuazione obiettivi socialmente desiderabili  sistema di preferenze della società.

5 LA POLITICA ECONOMICA (2)
Obiettivi della PE e il perché dell’intervento pubblico  mancata corrispondenza tra realtà e desiderata  si parla di fallimenti microeconomici e macroeconomici. Come vengono individuati i desiderata?  approccio positivo e normativo

6 LA POLITICA ECONOMICA (3)
La “ghigliottina” di Hume APPROCCIO POSITIVO APPROCCIO NORMATIVO È FATTI DESCRITTIVO SCIENZA OGGETTIVO DOVREBBE VALORI PRESCRITTIVO ARTE SOGGETTIVO Sull’approccio normativo si fonda l’economia del benessere, a cui faremo riferimento nel corso

7 LA SCELTA DELLE ISTITUZIONI
Problema: quale istituzione consente meglio di soddisfare i principi e gli obiettivi ai quali la società dovrebbe tendere?  il ruolo del mercato e dello Stato. Ruolo stato e mercato nel corso della storia (liberismo, statalismo, stato regolatore)  grafico domanda e offerta. Smith e la mano invisibile “Every individual endeavours to employ his capital so that its product may be of greatest value. He generally neither intends to promote the public interest, nor knows how much he is promoting it. He intends only his own security, only his own gain. And he is in this led by an invisible hand to promote an end which was not part of his intention. By pursuing his own interest he frequently promotes that of society more efficiently than when he really intends to promote it” Wealth of Nations, 1776 Il mercato è realmente in grado di perseguire simili risultati?  comparazione mercato-Stato sulla base dei principi di efficienza ed equità.

8 IL CONCETTO DI EFFICIENZA
Definizione dizionario lingua italiana (DeMauro) (linguaggio comune): efficienza di qualcosa è “la capacità di funzionare correttamente”. Efficienza (linguaggio tecnico)  diversi tipi. Le definizioni più rilevanti riguardano l’efficienza: Statica allocativa (o paretiana) efficienza x (che riguarda sostanzialmente le imprese). Dinamica (capacità di apprendere nel tempo i problemi e di fornire risposte adeguate) adattiva innovativa (di processo e di prodotto).

9 L’EFFICIENZA ALLOCATIVA (1)
Efficienza allocativa o paretiano il criterio paretiano  è soddisfatto quando passando da una situazione a ad una b la soddisfazione di almeno un individuo migliora mentre rimane invariata (non peggiora) quella degli altri (giudizio di valore). Tale criterio non guarda agli aspetti di equità e distribuzione e assume che la collettività debba essere rivolta a soddisfare unicamente le preferenze espresse dai singoli (principio liberaldemocratico o di individualismo etico)  si nega così la presenza di bisogni meritori.

10 L’EFFICIENZA ALLOCATIVA (2)
Ne deriva il concetto di ottimo paretiano o efficienza paretiana. In un’economia di produzione e consumo, affinché si parli di ottimo paretiano sono necessarie: Un’efficiente allocazione nel consumo (uguaglianza dei sms (curva di indifferenza) per ogni coppia dei beni tra i vari consumatori); Un’efficiente allocazione nella produzione (uguaglianza dei smst (isoquanto) per ogni coppia di inputs tra le varie produzioni); Un’efficienza generale (uguaglianza tra i sms e il smt (quantità da prodursi in meno per avere un’unità aggiuntiva di un altro bene curva di trasformazione o delle produzioni possibili).

11 LE ALTRE DEFINIZIONI DI EFFICIENZA
Efficienza x  capacità di scegliere programmi di produzione efficienti sotto il profilo tecnico (date le tecniche produttive organizzare produzione per max output). Efficienza adattiva apprendimento graduale dei problemi e capacità di fornire risposte adeguate. Efficienza innovativa riguarda l’innovazione di processo (dato un prodotto sono migliorate le tecniche di produzione) e di prodotto (riguarda non il metodo di produzione ma la qualità del prodotto).

12 L’EQUITÁ Il principio di equità si riferisce ad una distribuzione della ricchezza o delle risorse che assicura uguaglianza nelle possibilità (punto di partenza) o nelle posizioni finali per i componenti di una certa collettività.


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