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PubblicatoVito Palumbo Modificato 10 anni fa
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Wmd e comunicazione di massa percezione delle armi di distruzione di massa, come ordigni che non saranno mai impiegati da uno stato, per motivi pratici, politici e soprattutto etico-morali timore che la minaccia di impiego di tali armi possa provenire solo da parte di gruppi terroristici su base etnica o religiosa generale assenza di interesse per le dinamiche di proliferazione nucleare, chimica o biologica, da parte delle opinioni pubbliche e della maggioranza delle organizzazioni pacifiste; il compito di monitorare tali procedimenti è assolto principalmente da fondazioni private, istituti di studi strategici, osservatori accademici scarsa copertura mediatica per le tematiche di proliferazione statale e interesse solo per il rischio di acquisizione delle Wmd da parte di organizzazioni terroristiche; incapacità di comprendere il ruolo strategico che le armi di distruzione continueranno ad avere nel corso del XXI secolo. nei confronti delle wmd avviene una non - comunicazione del rischio verso le opinioni pubbliche, riproponendo, in una scala ancora più vasta, quanto avveniva durante i periodi più tranquilli della guerra fredda.
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la comunicazione del rischio e le wmd considerare il grado di pericolosità del rischio e la percezione dellopinione pubblica; se il pericolo giudicato basso dagli esperti, ma il pubblico è preoccupato, è necessario rassicurare; se situazione valutata ad alto rischio, e lopinione pubblica non è sufficientemente informata, è necessario metterla in allarme grado di assorbimento delle informazioni emanate e il tasso di attenzione a loro rivolto da parte dellopinione pubblica; reazione tendente ai due estremi: totale accettazione o preoccupato scetticismo effetto altalena: se le fonti mediatiche tentano di assicurare le persone su un dato pericolo, queste tenderanno a preoccuparsi di qualcosaltro errori: a. eccessiva tendenza a fornire assicurazioni b. assenza di legittimazione delle paure e dei timori dellopinione pubblica c. messaggi improntati a una granitica certezza e a una incrollabile fiducia nei propri mezzi Importante: 1. impostazione mediatica che cerca di anticipare i dubbi del pubblico 2.riconosce lincertezza laddove non si abbiano indicazioni precise 3. è in grado di dare alle gente delle cose da fare con istruzioni dettagliate e motivate
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Le minacce allordine internazionale nel XXI secolo La proliferazione nucleare e la diffusione del nucleare militare oggi
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Modelli di proliferazione a. il modello della sicurezza (la reazione a catena dopo la II gm, il caso del Sudafrica) b. il modello della politica interna (il caso dellIndia) c. il modello dello status internazionale (la Francia gollista e lUcraina)
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La proliferazione e il concetto di nuclear hedging acquisizione potenziale rinuncia al nucleare militare (fine minaccia esterna, cambio di leadership politica, nuove norme internazionali) il fattore tempo (numero di testate, stima della evoluzione delle crisi, percezione degli ostacoli) Nuclear hedging, rogue states e Usa: deterrenza, carta sul tavolo delle trattative, pressione sul contesto regionale limportanza delle politiche Usa nelle dinamiche di non proliferazione
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La minaccia chimico-biologica lappeal su stati e organizzazioni terroristiche i problemi di controllo e il dual use caratteristiche delle armi biologiche (enorme capacità distruttiva, flessibilità di impiego, effetto sorpresa, difficoltà di difesa, dipendenza da variabili atmosferiche) le differenze con le armi nucleari e linutilità delle armi chimico-biologiche come armi di deterrenza (incertezza della distruzione, possibilità di contromisure, incapacità di deterrenza causata dal bisogno di segretezza)
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