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PubblicatoValeria Giannini Modificato 11 anni fa
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CALCOLO DIFFERENZIALE PER FUNZIONI DI PIÙ VARIABILI - 4.
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Argomenti della lezione
Funzioni definite implicitamente. Invertibilità locale. Cambiamento di variabili.
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FUNZIONI DEFINITE IMPLICITAMENTE
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Un modo ben noto di rappresentare
graficamente una funzione di due variabili z = f(x,y) è quello di tracciarne le linee di livello. Ossia i luoghi dei punti del piano (x,y) che soddisfano la condizione f(x,y) = costante. Si ritiene, in generale, che questi luoghi siano curve piane più o meno “regolari”.
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Sono ben noti alcuni esempi:
1) x2 + y2 - 2y = 3 È una circonferenza con centro in (0,1)T e raggio 2. 2) x2 + 4 y2 = -3 È l’insieme vuoto di punti del piano.
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3) x2 + y2 = 0 È l’insieme contenente solo l’origine del piano. 4) x2 - y2 = 0 È l’insieme del piano formato dall’unione delle due rette y = x e y = - x.
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5) x3 - y2 = 0 È una curva piana non regolare, dotata di una cuspide nell’origine. Possiamo dunque chiederci sotto quali condizioni un’equazione del tipo f(x,y) = costante, possa rappresentare una curva piana. Anzi, almeno localmente, una curva che sia grafico di una funzione.
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È chiaro infatti che, in molti casi,
una curva piana non sarà grafico di una funzione. La curva data da x2 + y2 - 2y = 3 può essere rappresentata come grafico di due funzioni in cui x è funzione di y: x = g1(y) = (3 - y2 + 2y)1/2 e x = g2(y) = - (3 - y2 + 2y)1/2
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Teorema (di U. Dini ) Sia f : A R2 R, A aperto, C1(A),
sia (x0,y0) in A tale che f(x0,y0)= 0 e ∂y f (x0,y0)≠ 0, allora esiste un rettangolo aperto I J intorno di (x0,y0)T tale che f -1(0)(I J) sia il grafico di g : I R R
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funzione di classe C1(I); quindi
per ogni x I, f(x,g(x)) = 0. Vale g’(x) = - fx(x,g(x)) _________ fy(x,g(x)) . Il teorema qui enunciato, può essere generalizzato in molti modi..
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Una generalizzazione tra le più
semplici: Se f(x1, x2, … , xm, z) è di classe C1(), se (x10, x20, … , xm0, z0) in Rm+1 è tale che f(x10, x20, … , xm0, z0) = 0 e fz(x10, x20, … , xm0, z0) ≠ 0 allora esistono un intorno U Rm di (x10, x20, … , xm0) e una funzione g : U Rm R che è di classe C1(U), è tale che f(x1, x2, … , xm, g(x)) = 0 per ogni (x1, x2, … , xm) U. Le sue derivate sono date da
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Dk g(x) = - fk(x,g(x)) _________ fz(x,g(x)) . Un esempio... f(x, y, z) = sen(z) + xy2 + y3-8 = 0 nel punto (0,2,0)T.
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Una proprietà del gradiente.
Si supponga che l’equazione f(x,y)= costante definisca una curva di livello dotata di derivate continue in (x0,y0). Se x(t), y(t) sono le equazioni parametriche della curva, lungo la curva stessa
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F(t) = f(x(t),y(t)) = costante.
Perciò F’(t) = 0. Ma F’(t) = f (x(t),y(t)), (x’(t),y’(t))T = 0 Conclusione Il gradiente è ortogonale alle linee di livello di una funzione.
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Superficie date in forma
implicita in R3. f(x,y,z)= costante
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INVERTIBILITÀ LOCALE
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Sia f : A Rm Rm , A aperto, una
funzione. Diremo che f è localmente invertibile in x0 A se esistono un intorno U di x0 e V di f(x0) = y0 tra i quali f è biiettiva. Se f stabilisce una corrispondenza biunivoca tra A e f(A), diremo che f è globalmente invertibile su A.
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differenziabile in x0 A, la matrice mm che rappresenta il suo
Se f : A Rm Rm , A aperto, è differenziabile in x0 A, la matrice mm che rappresenta il suo differenziale è detta anche la derivata o la matrice jacobiana o il jacobiano di f in x0. f’(x0) = J( )(x0) = J( )(x0) f x f1,f2,..,fm x1,x2,..,xm
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(di invertibilità locale ) Se f : A Rm Rm, A aperto, è C1(A),
Teorema (di invertibilità locale ) Se f : A Rm Rm, A aperto, è C1(A), e det J( )(x0) ≠ 0 allora f è localmente f x invertibile in x0 A. L’inversa locale è funzione di classe C1(f(A)).
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Si noti che una funzione può essere localmente invertibile
senza esserlo globalmente. La funzione f : R2 R2 data da u = exp(x)cos y v = exp(x)sen y ha il det. jacobiano det J = exp(2x) ≠ 0 ed è in ogni punto localmente invertibile tra il piano (x,y) e il piano (u,v). Ma non è invertibile globalmente poiché u e v sono periodiche di periodo 2 .
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Omeomorfismi e Diffeomeorfismi...
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CAMBIAMENTO DI VARIABILI
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Un’applicazione f : A Rm Rm, A aperto, si dice regolare se è
di classe C1(A) e se per ogni x A. Una tale applicazione individua un cambiamento di variabili in Rm . Se le condizioni dette non sono soddisfatte in alcuni punti isolati, tali punti si dicono singolari per la trasformazione. det J( )(x) ≠ 0 f x
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Esempi: Trasformazioni lineari in Rm. Coordinate polari in R2. Coordinate cilindriche in R3. Coordinate sferiche in R3.
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Un esempio: Cambiamento di variabili nell’ equazione delle onde ∂2z ____ ∂x2 - ∂t2 c2 = 0 u = x + c t v = x - c t
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