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Corso di Elettrotecnica (Allievi aerospaziali)
Reti Elettriche Parte II Revisione aggiornata al 10 maggio 2011 (
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Circuiti in regime lentamente variabile
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Bipoli elementari lineari
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Bipoli resistenza e induttanza
In regime stazionario equivale ad un corto circuito ideale
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Bipoli capacità e generatori ideali di tensione e di corrente
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Flusso di autoinduzuine
La corrente i crea B(t) e il flusso di autoinduzione γ concatenato con la spira orientata γ. Se γ è immersa in un mezzo lineare: γ=f(i)=Li L è il coefficiente di autoinduzione [Henry].Se il verso di γ è concorde con il verso di i, per i>0 γ>0 e per i<0 γ<0 → L= γ/i>0
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Esempi di realizzazione del bipolo induttanza
Nella spira attraversata da i(t) insorge la f.e.m. e(t): in cui φγ è il flusso d’autoinduzione Li. LKT fornisce: v+e=Ri Trascurando R:
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Esempi di realizzazione del bipolo induttanza
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Esempio di realizzazione del bipolo capacità
Dato il condensatore piano C la LKT fornisce: v-vC=Ri≈0 C v=vC v(t) q=cvC
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Realizzazione di generatori di tensione sinusoidale
γ
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Richiami sulle funzioni periodiche
Si dice periodica una funzione del tempo y=f(t) che assume valori che si ripetono a "intervalli" regolari T. Si ha: Si dice periodo il valore minimo di T (se esiste) che soddisfa tale relazione.
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Richiami sulle funzioni periodiche
La frequenza è il numero di cicli in un secondo: f=1/T [Hertz] La pulsazione è la quantità: ω=2πf=2π/T [Rad/sec] Si dice valore medio di f(t) nel periodo T la quantità: indipendente da t0. Se Fm=0, f(t) si dice alternata o alternativa. Si dice valore efficace di f: (valore quadratico medio)
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Funzioni periodiche: significato fisico del valore efficace
Regime periodico Regime stazionario p=vi=Ri2 P=VI=RI2 Energia assorbita nell’intervallo T I 2 regimi sono equivalenti se WP=WS
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Circuiti in regime lentamente variabile
Analisi dei circuiti in regime sinusoidale
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Grandezze sinusoidali
AM ampiezza α fase Valore efficace: Se f=50 Hz, T=20 ms, ω=100π rad/s
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Richiami sui numeri complessi
Rappresentazione geometrica nel piano complesso Rappresentazione algebrica z=x+jy dove j è l’unità immaginaria definita da j2=-1. x è la parte reale di z y la parte immaginaria z è indicato anche come (x ,y). P è l’immagine di z. Gli assi x (asse reale) e y (asse immaginario) contengono le immagini di tutti i numeri reali e puramente immaginari. z è l’affissa complessa di P
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Richiami sui numeri complessi
Complesso coniugato di z=x+jy: z*=x-jy Modulo di z: Argomento di z (anomalia del vettore OP) ρ e θ sono le coordinate polari di z che si può indicare anche come z=[ρ, θ] Rappresentazione vettoriale di z sul piano complesso
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Richiami sui numeri complessi
Rappresentazione trigonometrica di z=x+jy: z=ρ(cosθ+jsin θ) Per la formula di Eulero ejθ=cosθ+jsinθ si ha la formulazione esponenziale complessa di z: z=[ρ, θ]= ρ ejθ
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Operazioni sui numeri complessi
SOMMA
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Prodotto di numeri complessi
Rappresentazione algebrica Rappresentazione polare
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Divisione di numeri complessi
Rappresentazione algebrica Rappresentazione polare
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I vettori rotanti La grandezza sinusoid.
è compiutamente identificata da A, α e ω, come la grandezza: Si ha quindi una corrispondenza biunivoca tra le a(t) e le Si ha:
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I fasori Fissata ω, è compiutamente identificata da A e α, come il fasore definito da: Si ha quindi una corrispondenza biunivoca tra le a(t) nel dominio del tempo ed i fasori nel campo complesso. α
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Le operazioni sulle grandezze sinusoidali: la somma
Date dove: O
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Applicazione dei fasori nello studio delle reti in regime sinusoidale
Date i1(t), i2(t) e i3(t) calcolare i(t).
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Relazioni di fase tra grandezze sinusoidali
b(t) è sfasata in ritardo rispetto ad a(t) dell’angolo φ
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Relazioni di fase tra grandezze sinusoidali
b(t) è sfasata in anticipo rispetto a a(t) dell’angolo │φ│
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Relazioni di fase tra grandezze sinusoidali
a(t) e b(t) sono in fase
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Prodotto di una grandezza sinusoidale per una costante
Date: ed una costante reale k>0, α
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Prodotto di un fasore per un numero complesso
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Prodotto di un fasore per l’unità immaginaria j
j fattore di rotazione di /2
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Derivata temporale di una grandezza sinusoidale
Data α
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Prodotto di grandezze sinusoidali
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Bipolo resistenza in regime sinusoidale Dominio dei fasori
Dominio del tempo impedenza
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Bipolo induttanza in regime sinusoidale Dominio dei fasori
Dominio del tempo impedenza Reattanza
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Bipolo capacità in regime sinusoidale Dominio dei fasori
Dominio del tempo Impedenza Reattanza
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Bipolo R-L in regime sinusoidale Dominio del tempo LKT
Dominio dei fasori
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Bipolo R-L in regime sinusoidale φ=arctg(ωL/R) Dominio del tempo
i(t) costituisce un integrale particolare dell’equazione differenziale
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Bipolo R-L in regime transitorio (v(t) sinusoidale)
L’integrale generale dell’equazione differenziale: è dove ip(t) è un integrale particolare e λ è la radice dell’equaz. caratteristica dell’equaz. omogenea associata R+λL=0 (T=L/R costante di tempo) (trascurabile per t>5T)
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Bipolo R-L in regime transitorio (v(t) sinusoidale)
Se ad es. R=10 Ω, X=ωL=10 Ω, per f=50 Hz ω=100π rad/s, L=0,1/π Henry, T=L/R=0,01/π=3,18 ms e dopo circa 16 ms il termine transitorio ke-t/T è trascurabile.
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Bipolo R-C in regime sinusoidale Dominio del tempo LKT
Dominio dei fasori
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Bipolo R-C in regime sinusoidale Dominio del tempo
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Bipoli R-L e R-C in regime stazionario
v(t)=V (costante) v(t)=V (costante) vR=0 vC=V vR=V vL=0 i=0 i=V/R
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Bipoli R,L,C in regime sinusoidale
R=A B>0 B<0 R=A R=A
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Ammettenza di un bipolo
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Corrispondenza tra regime stazionario e regime sinusoidale
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Corrispondenza tra regime stazionario e regime sinusoidale
LKT LKT LKC LKC
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Corrispondenza tra regime stazionario e regime sinusoidale
Millmann Millmann
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Corrispondenza tra regime stazionario e regime sinusoidale
Bipolo di Thévenin in regime stazionario Bipolo di Thévenin in regime sinusoidale
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Corrispondenza tra regime stazionario e regime sinusoidale
Bipolo di Norton in regime stazionario Bipolo di Norton in regime sinusoidale
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Impedenze in serie
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Impedenze in parallelo
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Bipolo R-L-C e risonanza Impedenza
L’impedenza del bipolo è: il bipolo è in risonanza se: ω0 pulsazione di risonanza.
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Bipolo R-L-C e risonanza Corrente
Valore efficace della corrente Se Il valore massimo di I si ha per ω=ω0 ed è pari a V/R
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Bipolo R-L-C e risonanza. Fase
Lo sfasamento φ: φ<0 per ω<ω0 il bipolo è equivalente a un bipolo R-C φ=0 per ω=ω0 il bipolo è equivalente al bipolo R Φ>0 per ω>ω0 il bipolo è equivalente ad un bipolo R-L
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Bipolo R-L-C e risonanza Fattore di merito
Per ω=ω0 si ha: ω=ω0 Q fattore di merito
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Bipolo R-L-C e risonanza Selettività
La potenza massima assorbita dal bipolo si ha in ω=ω0: Pmax=RI2 In A e B la potenza P=Pmax/2. Δω è la larghezza di banda. Quanto più stretta è la banda tanto più selettivo è il bipolo. Al diminuire di R cresce Q=ω0L/R e Δω diminuisce.
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Bipolo R-L-C e risonanza Influenza di R
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Un esempio numerico f=10 Hz, R=7,32 Ω, R’=20 Ω,
L=1/π Henry, C=1/(400π) Farad Calcolare i(t), i’(t), i”(t) V ω=2πf=20π rad/s, XL=ωL=20 Ω, XC=20 Ω. Ω Ω A A A
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Potenza nei circuiti in regime sinusoidale
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Definizioni Se la tensione e la corrente di un bipolo sono:
Adottando per il bipolo la convenzione dell’utilizzatore per le potenze assorbite e quella del generatore per quelle erogate, si possono definire le seguenti grandezze: p(t)=v(t)i(t) potenza istantanea [W] P=VIcosφ potenza attiva [W] Q=VIsinφ potenza reattiva (grandezza convenzionale) [VAr]
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Definizioni Papp=VI Potenza apparente (grandezza convenzionale) [VA]
Potenza complessa (grandezza convenzionale) La potenza istantanea, le potenze attiva, reattiva e complessa soddisfano il principio di conservazione delle potenze. Alle potenze non è applicabile la sovrapposizione degli effetti.
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La potenza apparente Nel caso di reti di distribuzione dell’energia elettrica la potenza apparente può essere correlata ai costi di investimento sostenuti per la realizzazione delle reti stesse. Infatti: Papp=VI La V è correlata ai costo relativi al sistema di isolamento. La I è correlata alla quantità di rame impiegata.
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La potenza istantanea Potenza attiva P Potenza fluttuante
La potenza attiva P è pari al valore medio della potenza Istantanea p(t)
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La potenza istantanea P=VIcosφ
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Potenza attiva ed energia
Se un utilizzatore U assorbe una potenza attiva P=VIcosφ costante nell’intervallo di tempo 0-t1>>T, l’energia assorbita è: p fluttuante L’energia assorbita da U può essere associata alla resa economica per l’impianto che alimenta U. Pertanto la potenza attiva P può essere correlata a tale resa economica.
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Espressioni della potenza attiva
La potenza attiva P può essere espressa in funzione dei vettori ed rappresentativi della tensione e della corrente come: oppure: Ia componente attiva della corrente
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Potenza attiva e potenza apparente
La potenza attiva P è legata alla potenza apparente Papp dalla relazione: P=(Papp)cosφ Correlata alla resa economica Correlata ai costi di investimento Il cosφ è detto fattore di potenza
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Potenza reattiva La potenza reattiva Q=VIsinφ costituisce una grandezza convenzionale priva in generale di uno specifico significato fisico. Essa costituisce un indicatore di insoddisfacente resa economica e qualità del processo di utilizzazione dell’energia elettrica ed è utile nell’analisi delle reti elettriche poiché soddisfa il principio di conservazione. Essendo: a parità di potenza apparente, quanto maggiore è la Q, minore è la P e quindi la resa economica dell’impianto. Essendo inoltre: a parità di P, quanto maggiore è Q, maggiore è I e quindi maggiori sono le perdite per effetto Joule e le cadute di tensione sulla linea elettrica che alimenta l’utilizzatore U
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Potenza reattiva P1=P2 Q1<Q2 I1<I2 φ1<φ2
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Potenza complessa
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Principio di conservazione delle potenze complesse
Ipotesi: La stessa convenzione dei segni su tutti gli l lati della rete. Siano P1,.. Pi,…Pn gli n nodi della rete Tesi Somma parziale relativa al nodo Pi Generico bipolo costituente il k-esimo lato della rete
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Principio di conservazione delle potenze complesse
Dal principio di conservazione delle potenze complesse: essendo: si deducono i principi di conservazione delle potenze attive e reattive:
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Misura della potenza L’amperometro ed il voltmetro misurano il valore efficace (valore quadratico medio) di v ed i. Il wattmetro la potenza attiva P (valore medio della potenza istantanea v(t)i(t)). i(t) V(t)
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Potenze nel bipolo resistenza
α=0
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Potenze nel bipolo induttanza
α=0
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Potenze nel bipolo induttanza
α=0
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Potenze nel bipolo capacità
α=0
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Potenze nel bipolo capacità
α=0
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Potenze nel bipolo R-L α=0 φ>0
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Potenze nel bipolo R-L α=0
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Potenze nel bipolo R-C α=0
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Una formulazione del principio di conservazione delle potenze
potenze complesse erogate
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Rifasamento Quanto minore è il cosφ di un impianto
peggiore è la sua resa economica per l’ente distributore dell’energia elettrica e a parità di P maggiore è la corrente assorbita. Per impianti con P>15 kW non è consentito il funzionamento con cosφ medio (cosφm) minore di 0,7. Per 0,7< cosφm<0,9 occorre pagare una penale commisurata all’energia reattiva assorbita (WQ). dove τ è l’intervallo di fatturazione
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Rifasamento DIME U utilizzatore ohmico- induttivo C capacità di
φ*: φ desiderato DIME DIMENSIONAMENTO DI C
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Passività dei bipoli in regime lentamente variabile
Negli intervalli 0-t1 e t2-t3 la potenza p=v(t)i(t) è minore di zero e le energie: e sono anche esse negative e rappresentano energie erogate dal bipolo alla rete a monte. Applicando le definizioni di di bipolo passivo e attivo adottate in regime stazionario si dovrebbe ritenere che tale bipolo sia attivo. In regime lentamente variabile un
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Passività dei bipoli in regime lentamente variabile
bipolo si dice invece passivo se, applicando la convenzione dell’utilizzatore, risulta per ogni t: Si ha quindi che l’energia che un bipolo passivo può erogare in un determinato intervallo di tempo non è mai maggiore di quella precedentemente assorbita. Sono passivi i bipoli R, L, C e tutti quelli risultanti dalla loro connessione.
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Caratterizzazione dei bipoli passivi
Oltre che con l’equazione caratteristica: i bipoli passivi si possono caratterizzare mediante: In particolare possono essere forniti i dati nominali. (anticipo) (ritardo)
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Caratterizzazione dei bipoli passivi
Da ciascuna di queste caratterizzazione si può dedurre l’operatore impedenza. Ad es. dalla prima si ha:
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Utilizzazione del principio di conservazione delle potenze
Esempi numerici Es.1) + R=10 Ω, ωL=19,6 Ω. Dati di targa utilizzatore U Vn=220 V, Pn=1,76 kW, cosφu=0,8 (rit.) Calcolare indicazione amperometro A (valore efficace della corrente i) Applicazione conservazione potenze P’=RI’2, Q’=ωLI’2. I’=220/z’. Ω. I’=10 A, P’=1 kW, Q’=1,96 kVAr. P”=Pn=1,76 kW, Q”=P”tgφu, tgφu=0,75, Q”=1,32 kVAr
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Ptot=P’+P”=2,76 kW, Qtot=Q’+Q”=3,28 kVAr,
kVA, cosφ=Ptot/Papp=0,643, φ=49,9° I=Papp/V=19,48 A (Indicaz. amperometro)
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Applicazione dei fasori
V; A A A A A
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Es. 2) B Rl Ll B’ R=10 Ω, ωL=19,6 Ω. Rl=0,5 Ω ωLl=1 Ω
Dati di targa utilizzatore U Vn=220 V, Pn=1,76 kW, cosφu=0,8 (rit.) Calcolare il valore efficace V della tensione a monte v(t) affinché a valle ai capi dell’utilizzatore U sia applicata la sua tensione nominale Vn Applicazione conservazione potenze Dall’esempio 1) si ricavano i seguenti dati relativi alla sezione A,A’: I=19,48 A, PA=2,76 kW, QA= 3,28 kVAr. I dati corrispondenti nella sez. B,B’
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PB=RlI2 + PA=2,95 kW QB=ωLlI2 + QA =3,66 kVAr
V=PappB/I=241,2 V ΔV=V-Vn=21,2 V (8,7 %) Applicazione dei fasori Dall’esempio 1 nella sezione A-A’: A V Nella sezione B-B’: V V
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Es. 3) R=10 Ω, ωL=19,6 Ω. f=50 Hz Dati di targa utilizzatore U
Vn=220 V, Pn=1,76 kW, cosφu=0,8 (rit.) Calcolare C in maniera tale da rifasare totalmente l’impianto (cosφ=1) Dall’esempio 1) si ricavano i seguenti dati relativi alla sezione A,A’: IA=19,48 A, PA=2,76 kW, QA= 3,28 kVAr, cosφA=0,643 . μF kVAr PB=PA=VIB IB=12,54 A
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Es. 4) Nella stessa rete dell’esempio 3) calcolare C in maniera tale che il cosφ nella sezione B-B’ sia pari a 0,9. PA=2,76 kW, QA= 3,28 kVAr, cosφA=0,643 φA=49,9° cosφ*=0,9 φ*=25,8° kVAr μF PB=PA=VIBcosφ* IB=13,94 A
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Reti con generatori a frequenza diversa
Non è direttamente applicabile il metodo dei fasori. Se la rete è lineare si può applicare la sovrapposizione degli effetti nel dominio del tempo, considerando separatamente agenti i generatori a eguale frequenza. Per ciascun gruppo di generatori isofrequenziali si può applicare il metodo dei fasori. Un esempio numerico V V e3=200 V (costante) R=ωL= 1/(ωC)= 20 Ω Calcolare i1(t), i2(t), i3(t). ik(t)=i’k(t) + i’’k(t) + i’’’k(t) (k=1, 2, 3)
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Calcolo delle i’k(t) (componenti a pulsazione ω)
Ω Ω Ω Ω A V A A A A A
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Calcolo delle i’’k(t) (componenti a pulsazione 2ω)
Ω Ω Ω V A A A A A A
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Calcolo delle i’’’k(t) (componenti stazionarie)
Correnti risultanti A A A
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Circuiti in regime sinusoidale
Reti trifasi
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Sistemi simmetrici trifasi di grandezze sinusoidali
costituiscono un sistema simmetrico diretto di grandezze sinusoidali.
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Sistemi simmetrici trifasi di grandezze sinusoidali
costituiscono un sistema simmetrico inverso di grandezze sinusoidali.
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Generazione di una f.e.m. sinusoidale
ω α ω
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Generazione di un sistema simmetrico di f.e.m. sinusoidali
ω
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Genesi di una rete trifase
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Genesi di una rete trifase
109
Genesi di una rete trifase
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equilibrato- Carico a stella
Sistema trifase simmetrico ed equilibrato- Carico a stella α=0 v12, v23, v31, costituiscono una terna simmet. diretta Nelle reti di distribuzione E=220 V, V=380 V.
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Reti trifasi - Carico a stella - Denominazioni
z: impedenza di fase e1, e2, e3 tensioni stellate di alimentazione e’1, e’2, e’3 tensioni stellate sul carico o di fase i1, i2, i3 correnti di linea o di fase v12, v23, v31 tensioni di linea o concatenate
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Stelle equilibrate- Circuito
monofase equivalente Circuito monofase equivalente
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9 lati, 3 nodi Circuito monofase equivalente
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Sistema trifase simmetrico ed equilibrato- Carico a triangolo
i1, i2, i3 e j12, j23, j31, sono 2 terne simmetriche Carico equilibrato
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