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Preistoria e Protostoria
La zona di Orbetello è stata oggetto di continui cambiamenti e manca perciò di reperti sufficienti per l'esatta ricostruzione della sua storia. Si possono intuire solamente i cambiamenti del suo territorio a.C. E' in atto la formazione della penisola di Orbetello e dei due tomboli di Feniglia e Giannella a.C. Presenze preistoriche riferibili al Paleolitico (rinvenimento di selci lavorate nelle zone dei tomboli e sulle coste della laguna).
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3.000, e a.C. 3.000 a.C. Presenze preistoriche riferibili al neolitico (rinvenimenti nella zona del Mascherino). 2.000 a.C. Presenze preistoriche riferibili al Neolitico (rinvenimenti a Punta degli stretti e Casale Brancazzi). 1.500 a.C. Presenze preistoriche riferibili alla Età del Bronzo (rinvenimenti nella zona dei tomboli, lungo le coste della laguna, il villaggio di Casale Brancazzi). Probabili insediamenti sulla penisola di Orbetello (frammenti da catalogare provenienti dagli scavi del Pacchioni).
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ORBETELLO ETRUSCA L' abitato di Orbetello ha origini molto antiche, nell'VIII secolo a.C Sull'istmo era probabilmente presente una necropoli etrusca . La presenza di poderose mura intorno alla punta della penisoletta di Orbetello e la topografia stessa del centro storico suggeriscono lo schema della città etrusca; certamente un porto e una stazione marittima abbastanza importante, in rapporto con le città etrusche dell'interno ( VI secolo a.C. ) Nel V secolo a.C. decadde probabilmente a causa della supremazia di Vulci. La possente cinta muraria , della quale sono ancora visibili alcuni tratti, fu eretta alla metà del IV sec a.C.
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Talamone città etrusco-romana
Il Frontone di Talamone apparteneva ad un tempio etrusco già esistente nel IV sec. a.C. sul colle detto Talamonaccio. I rilievi in terracotta rappresentano un episodio di guerra, il momento conclusivo della vicenda mitica dei Sette contro Tebe. Si ricordano i seguenti elementi: La figura dell'eroe Capaneo che tenta di scalare le mura di Tabe (al vertice); Ai suoi lati due figure maschili di guerrieri nudi e, a destra, una figura femminile alata con fiaccola; Ai lati le quadrighe di due eroi: a sinistra Adrasto che fugge dal campo di battaglia trascinato da una furia alata; a destra Anfiarao, che viene inghiottito nell'Ade da vivo; Sotto, al centro, si riconosce Edipo cieco, inginocchiato a braccia alzate in segno di disperazione. Orbetello
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Dove si trova Talamone? Talamone si trova sulla costa occidentale del centro-Italia. É collocata “al termine” del Tombolo di Giannella, che fa parte del comune di Orbetello.
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Età romana... • L’esistenza di Orbetello etrusca fu legata alle grandi lucumonie maremmane fino al 280 a.C. anno in cui cadde sotto l’occupazione romana la città di Vulci e con essa tutta l’Etruria . • Sull’Argentario e sulle isole del Giglio e di Giannutri, in età imperiale, furono costruite ville di vacanza di famiglie patrizie, nell’entroterra, dove erano nate fattorie a economia schiavistica, ma soprattutto sul colle di Ansedonia, dove, nel III sec. a.C. fu fondata la colonia romana di Cosa Età romana...
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Cosa venne fondata come colonia romana nel 273 a. C
Cosa venne fondata come colonia romana nel 273 a.C. per controllare la città etrusca di Vulci. L’altra minaccia veniva dal mare ed era Cartagine La città doveva avere nel complesso tra i e i abitanti. Nel 90 a.C. i suoi abitanti ottennero la cittadinanza romana, nel 71 subì un saccheggio e un incendio, dopo il quale restò in abbandono fino al 20 a.C. quando fu in parte ricostruita come luogo di culto. Con il I sec. d.C. iniziò il declino della città, che alla fine del II sec era completamente abbandonata. Agli inizi dell’era cristiana fu ristrutturata come fortezza militare e cominciò a chiamarsi Ansedonia. Cosa, ancora oggi!
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Lo spacco della regina Il Portus Cosanus si trovava nella località chiamata oggi Tagliata, dove ancora si può vedere la fenditura che, con il fluire delle acque, impediva l'insabbiamento del fondale del porto e che si addentra ancora oggi sugli scogli fra pareti levigate. Alcuni fanno derivare il nome del luogo dalla regina longobarda Ansa, moglie di Desiderio (da cui anche Ansedonia), che qui avrebbe preso i suoi tranquilli bagni di mare.
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L'ABBAZIA DELLE TRE FONTANE
Nell'alto medioevo sappiamo che tutto l'Agro Cosano, compresa Orbetello, passò sotto il dominio dell'Abbazia delle Tre Fontane di Roma con un atto di donazione di Carlo Magno dell'805. • Nel 1264 veniva meno l’isola del Giglio, strappatale da Pisa e nel 1269 il conte Ildebrandino il Rosso degli Aldobrandeschi di Santa Fiora ottenne dall’abate il possesso di tutti i castelli della zona, in feudo perpetuo, tranne Talamone. • Con bolla papale del 1255 l’antica città sull’acqua cominciò a chiamarsi Orbetello
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IL DUOMO your text Il Duomo era già presente nel III/ IV secolo.
Nel corso del tempo, ebbe diverse ristrutturazioni, una delle quali fu nel XIV secolo, precisamente nel 1376, al tempo di Niccolò Orsini. Dalla forma in cui fu edificato si deduce che sia stato costruito con resti etruschi. Certamente divenne poi una chiesetta cristiana preromanica, della quale emerse una parte di pluteo marmoreo del IX secolo.
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Sopra il rosone, lo stemma, che fu assegnato da Siena a Orbetello, raffigura un leone rampante che fiocina un pesce.
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Orbetello tra trecento e quattrocento
Fra il 1303 e il 1304 tutta la costa, compreso Talamone, cadde sotto la pressione espansionistica di Orvieto sui territori alla sinistra dell'Albegna. Al 1376 risale un avvenimento significativo nella storia locale: la sosta del pontefice Gregorio XI di ritorno da Avignone. Con la decadenza dell'autorità di Orvieto il territorio dell'Abbazia fu sottoposto a influenze diverse. Orbetello fu conteso da Senesi e Orsini; questi ultimi chiamarono in loro aiuto il re di Napoli Ladislao di Durazzo che occupò provvisoriamente il territorio fino al 1414, anno della sua morte, e anno in cui Siena lo riscattò con un pagamento di 8000 fiorini d'oro. Lo acquisì poi definitivamente nel 1417, ottenendo però solo nel 1452 la concessione ufficiale dell'Abbazia, che ancora formalmente ne deteneva il dominio.
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IL TRECENTO Il Trecento fu un secolo difficile per tutto l’Occidente: caratterizzato da epidemie e carestie. La prima grande epidemia di peste colpì l’Occidente nel 1348. Probabilmente fu trasportata in Europa dai ratti che viaggiavano nelle stive delle navi. Diverse epidemie si susseguirono negli anni. Le epidemie e lo spopolamento di quegli anni non lasciarono indenne Orbetello: con la peste del ’48 morirono tantissimi orbetellani.
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TENTATIVI PER RISOLLEVARE ORBETELLO
Nel 1335 fu saccheggiata dai pisani. Il saccheggio era l’altra grande piaga che poteva influire sulla vita quotidiana. Le cittadine colpite e gli abitanti venivano ridotti allo sfinimento. La decadenza di Orbetello nel 1358 era divenuta tale che gli Abati dell’Abbazia delle Tre Fontane la descrivono: “.. un ammasso di vecchie e dirute muraglie” Gli abati “concessero” Orbetello ai conti Orsini nel tentativo di risollevarne le sorti. I conti Orsini riuscirono a ristabilire un certo grado di benessere della comunità. Siena entra in possesso di Orbetello il 22 agosto Orbetello rimane sotto il dominio senese per 140 anni.
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Jacopo Piccinino Jacopo Piccinino, capitano di ventura al soldo di re Alfonso di Napoli, nel 1455, venutosi a trovare a corto di viveri mosse contro Orbetello: saccheggia la cittadina distrugge completamente l’archivio della comunità incendia le colture e i boschi requisisce il bestiame i canali vengono interrati
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Orbetello nel 1500 Nella prima metà del Cinquecento, Orbetello e la costa limitrofa furono campo di battaglia per senesi , imperiali e francesi durante la guerra tra Carlo V e Francesco I. Orbetello, in particolare, fu oggetto delle incursioni della flotta papale e dei Turchi Ottomani. Il mulino a vento che oggi si vede sulla laguna di ponente risale probabilmente al XVI secolo. Faceva parte di una fila di nove mulini azionati dall'energia eolica, ancora esistenti fino a due secoli fa .
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Durante la dominazione senese Orbetello era governata da un Sindaco e da un Camerlengo, affiancati da un Podestà proveniente dalla città egemone, che ne controllava l'operato e ne limitava i poteri Dalla seconda metà del Quattrocento si affermò una ripresa economica e sociale e furono realizzate opere, come la ristrutturazione del Cassero, fatta da Pietro Landi nel 1468. LA CONQUISTA SENESE
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LO STATO DEI PRESIDI Fin dall'antichità Orbetello è stata meta di conquista di molti popoli. Una delle più grandi colonizzazioni fu quella spagnola, formò con Porto Santo Stefano, Porto Ercole e Orbetello lo Stato dei Presidi ( ). Gli Spagnoli hanno lasciato un'impronta: la polveriera Guzman, le fortificazioni e le porte. La più importante, che dà accesso al centro storico, porta Medinacoeli, ma anche la Santa Maria, la porta a terra, quella a mare, del soccorso e del soccorso segreta.
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Tra il 1522 e il 1557 Orbetello divenne un'imprendibile cittadella dove gli spagnoli si asserragliarono per difendersi dai francesi e dai senesi. Orbetello passò ufficialmente sotto il dominio spagnolo dopo che Carlo V cedette Siena al Duca Cosimo I, mantenendo Orbetello come capitale di un nuovo piccolo stato. Nel 1557 nacque lo stato dei Reali Presidi di Spagna con un Governatore locale residente a Orbetello, cittadina che divenne centro di grande importanza strategica e politica.
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LE PORTE DI ORBETELLO La porta nuova, così chiamata perchè la vecchia era ormai piccola e inutile, è conosciuta anche come Porta di Piazza d'Armi o Porta Medinacoeli. Quest' ultimo nome è dovuto al vicerè di Napoli Luis Francisco de la Cerde, duca di Medinacoeli. Da lui fatta ristrutturare nel 1697, mostra, sopra l'arco dell'uscita principale, lo stemma reale di Spagna e ancora più su, sopra il tetto, la statua di San Biagio, patrono di Orbetello.
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LA POLVERIERA GUZMAN Fu eretta durante il regno di Carlo II nel La costruzione diretta da Ferdinando di Grunembergh ha due piani. Sopra il portone d'ingresso, è situato lo stemma in marmo bianco del casato imperiale di Spagna. L'edificio ha il tetto a capanna in cui si conservavano la polvere da sparo e il materiale bellico dell'esercito spagnolo.
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DAGLI AUSTRIACI AL GRANDUCATO DI TOSCANA
Il territorio fino al 1737 passò sotto la giurisdizione austriaca. Assegnato infine ai Borboni di Napoli fino al 1800, lo stato non ebbe più vicerè, ma fu amministrato direttamente dalla monarchia borbonica. Durante l'anno 1800 conservò ancora l'identità di stato sotto la Francia, dopo la conquista napoleonica, ma l'anno successivo cessava di esistere, annesso al Regno d'Etruria e poi al Granducato di Toscana. Leopoldo II Granduca di Toscana
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LA DIGA PRIMA DOPO Nel 1842 fu costruita la diga di Orbetello; fu opera del granduca Leopoldo 2° di Toscana, detto Canapone e il percorso fu progettato quasi sicuramente sopra quello di un antico acquedotto romano o etrusco che riforniva Orbetello d'acqua potabile proveniente dal Monte.
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LA SPEDIZIONE DEI MILLE
A Talamone e a Santo Stefano si fermò Garibaldi per fare rifornimenti di acqua, carbone e munizioni, prima di salpare per Marsala e compiere l'impresa dei Mille, che contribuirà all'unificazione italiana e alla fondazione del Regno d'Italia nel sotto la monarchia costituzionale dei Savoia.
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L'Idroscalo L' Idroscalo di Orbetello fu costruito all’inizio del XX sec (Prima Guerra Mondiale), per conto della Regia Marina. La sua funzione iniziale doveva essere quella di base aerea per idrovolanti del Medio Tirreno. È conosciuto ancora oggi in tutto il mondo per essere stato legato alle imprese aviatorie (trasvolate atlantiche tra Orbetello e l'America) condotte da Italo Balbo. E' stato distrutto dai Tedeschi.
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Italo Balbo Italo Balbo (Ferrara, 6 Giugno 1896 – Tobruk, 28 giugno 1940) è stato un politico, militare e aviatore italiano. Fu ministro dell'Aeronautica e governatore della Libia.
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