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MISURE DEL CORPO
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Obiettivi: Fare e far fare esperienze di misurazione e lavorare con le misure stesse. “Qual è la vera misura di un oggetto?”: far comprendere che una misura non è un numero preciso, ma un intervallo. I rapporti. Calcolare media, mediana, moda e deviazione standard di una serie di dati. Sottolineare la poca importanza, in questo caso, dei calcoli (da effettuare con la calcolatrice).
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Prerequisiti: Saper effettuare una misura (compresi gli errori).
Conoscere il significato e saper calcolare media, mediana, moda e deviazione standard di una serie di dati.
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Attività: Vorremmo far verificare ai ragazzi alcune proporzioni fra le parti del nostro corpo e, tramite ciò, approfondire alcuni argomenti matematici. Come introduzione poniamo ai ragazzi una domanda: “Come hanno fatto nell’antichità gli artisti a creare statue e a disegnare persone così realistiche?” Segue un excursus storico su opere antiche (magari con l’aiuto dell’insegnante di storia dell’arte)…
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Venere di Milo Bronzi di Riace
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…fino ad arrivare a Leonardo da Vinci e al testo su Vitruvio.
Proporre ai ragazzi una ricerca da fare a casa su Vitruvio (che probabilmente non conoscono) e creare una discussione nella lezione successiva su cosa hanno trovato. In seguito focalizzarsi sul testo di Leonardo da Vinci:
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“Vetruvio architecto mette nella sua opera d'architectura che lle misure dell'omo sono dalla natura distribuite in questo modo: cioè che 4 diti fa uno palmo e 4 palmi fa uno pie, 6 palmi fa un cubito, 4 cubiti fa uno huomo, e 4 cubiti fa uno passo e 24 palmi fa uno huomo; e queste misure sono ne’ sua edifizi […] Tanto apre l'omo ne' le braccia, quanto è lla sua alteza […] Dal gomito alla punta della mano fia la quarta parte dell'omo […] Tutta la mano fa la decima parte dell’omo.”
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Focalizzeremo poi la nostra attenzione su tre frasi.
Noi abbiamo scelto queste: “Tanto apre l'omo ne' le braccia, quanto è lla sua alteza” “Dal gomito alla punta della mano fia la quarta parte dell'omo” “Tutta la mano fa la decima parte dell’omo” Cerchiamo di verificare o confutare queste frasi.
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Problemi/dubbi da porre ai ragazzi (dovrebbero venire spontaneamente
È meglio fare una misura o più misure (è meglio fare gruppi da due o gruppi più ampi con una sola persona da misurare)? Fra tutte le misure fatte, qual è quella “vera”, quella da usare per fare i calcoli? Dopo aver misurato, come si fa a verificare se una frase è giusta o sbagliata (per esempio che l’apertura delle braccia è uguale all’altezza)?
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Il modo migliore di “controllare” i nostri dati e di arrivare a delle conclusioni è costruire due tabelle:
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Per ogni parte del corpo misurata: Misura di Marco Misura di Daniele …
Media Moda Mediana Deviazione standard il valore che, in un insieme di dati, si presenta con più frequenza il valore centrale di una successione numerica disposta in ordine crescente
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Per ogni frase da verificare:
Rapporto fra le medie Rapporto fra le mode Rapporto fra le mediane Rapporto fra le deviazioni standard Valore atteso per accettare la frase 1
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Conclusioni dell’attività:
Quale misura statistica (moda, mediana,…) è la più adatta alla nostra attività? Le frasi sono giuste o sbagliate? Cos’è la misura di un oggetto?
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Conclusioni: L’attività fa emergere in modo naturale questioni matematiche e statistiche difficili da affrontare per altra via e che esulano dai programmi standard. Lo scopo dell’insegnante è di far “toccare con mano” ai ragazzi dei problemi della vita reale e far capir loro che la soluzione di questi problemi è data dalla matematica: l’attività fa sì che questi argomenti non siano fini a se stessi né spiegati dal nulla dall’insegnante, bensì sono necessari per arrivare alla verifica delle frasi e sono scoperti dagli alunni stessi.
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