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Linguaggio e comunicazione
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Linguistica strutturale
La linguistica descrittiva tende a dare una descrizione accurata e sintetica degli elementi di un linguaggio naturale. Il linguista parte in genere dall’insieme continuo di suoni così come prodotto dai parlanti di una lingua. Cerca poi di suddividerlo in unità discrete e di trovare le regole con cui queste unità si combinano a livello più elevato fino a formare frasi e discorsi. Si parte in genere dal livello fonetico: distinguere cioè i suoni o foni caratteristici di una lingua. In questo modo il linguista tenta di indurre per successivi tentativi la grammatica di un linguaggio.
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Abbiamo poi: Fonemi: minima unità di espressione verbale distinguibile da un parlante : /da/ e /ba/. Morfema: composto da fonemi, può essere definita come la min ima sequenza di fonemi che ha un significato. /dog/ e /cane/ Morfologia: studia le regole di combinazione delle parole Sintassi: studia le regole di combinazioni in frasi e periodi
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Linguaggio e comunicazione2
Psicolinguistica: ossia “psicologia del linguaggio”disciplina di confine fra la psicologia e la linguistica, Tale disciplina si occupa dello studio dei processi cognitivi che permettono agli individui L’acquisizione, la comprensione e la produzione del linguaggio.
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I principali settori della psicolinguistica oggi
4 settori principali: comprensione, produzione, sviluppo e patologia del linguaggio. a) comprensione: ricerche relative a 3 aree: riconoscimento di parole, comprensione di frasi, comprensione del testo o discorso b) produzione: poco studiata, agli inizi. Problemi metodologici: osservazioni di comportamenti spontanei in condizioni controllate o naturali: es. errori, pause, esitazioni c) sviluppo e acquisizione del linguaggio: da sempre molto studiate d) patologia del linguaggio: studio a fini di trattamento di afasie e dislessie, ma anche modo per testare modelli. Rapido sviluppo: v. influenza neuroscienze. Neurolinguistica.
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Il modello del comportamento verbale di Skinner
Skinner (1958), rappresenta l’incarnazione più radicale del comportamentismo americano. Egli ha cercato con l’apparato concettuale fornitogli dalla sua teoria di spiegare il modo in cui il linguaggio viene appreso e in cui vengono apprese delle espressioni verbali. Secondo Skinner le risposte verbali, al pari delle altre forme di comportamento possono essere apprese tramite adeguato rinforzo. Il comportamento verbale è considerato alla stregua delle risposte del ratto nella gabbia. Il rinforzo del linguaggio è essenzialmente un rinforzo “sociale”
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Nella posizione di Skinner, il “significato” viene del tutto escluso, ogni formulazione del comportamento verbale in termini di significato viene esplicitamente rifiutata dalla posizione skinneriana Il significato e i processi simbolici, dovrebbero rivestire invece un ruolo importante in qualsiasi teoria sul linguaggio e il comportamento verbale come indicato da vari fenomeni fra i quali quello della Generalizzazione semantica. Generalizzazione semantica: una risposta inizialmente condizionata tramite il processo classico pavloviano a una parola viene poi emessa, anche se in misura minore, anche come risposta a una parola diversa da quella iniziale, ma ad essa semanticamente relata es: style prove con parole foneticamente simili o semanticamente simili fashion
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N. Chomsky Contro Skinner e la sua spiegazione del comportamento verbale in termini di semplici stimolo-risposta è il lavoro di Chomsky (1959) Nel 1957 Chomsky pubblica un breve libro dal titolo Syntatic Structures. In questo volume viene presentata una teoria linguistica che ha rivoluzionato la linguistica Tale teoria viene rielaborata e in parte modificata da Chomsky in due momenti nel nel volume Aspect of the theory of syntax e poi ancora nel Oggi è nota con il nome di: Grammatica generativo-trasformazionale Oltre a rappresentare un punto di vista radicalmente nuovo in linguistica la grammatica trasformazionale ha influenzato gli studi di psicologia del linguaggio.
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Chomsky e la grammatica
Chomsky apre la strada allo studio del linguaggio come funzione cognitiva. Problema: necessità di una grammatica che spieghi creatività e regolarità del linguaggio. Una grammatica deve fornire un algoritmo per distinguere frasi grammaticali da non grammaticali.
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La grammatica generativa
La grammatica di una lingua, può essere considerata come una struttura di tale lingua Una grammatica deve essere in grado di generare solo frasi grammaticali, e di generare un numero infinito di frasi nuove a partire da un vocabolario finito e da un insieme finito di regole , che il parlante possiede e adopera. La grammatica deve pertanto spiegare la capacità di un parlante del linguaggio di comprendere e produrre frasi nuove, cioè mai sentite e prodotte in precedenza generare una frase significa: assegnare alla frase una specifica descrizione strutturale cioè specificare l’insieme di regole attraverso cui si è ottenuta la struttura della frase stessa.
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Chomsky e il Language Acquisition Device (LAD)
I bambini sono in grado di acquisire il linguaggio perche’ hanno delle conoscenza specifiche innate. Innatismo: presuppone l’esistenza di strutture mentali innate; Mentalistmo: contrapposizione all’idea comportamentista della scatola nera. “The language faculty is a subsystem of the human brain. … That organ of the brain yields language under the right set ofconditions. … it is determined by our biological endowment and is invariant across the species.” (Chomsky, Syntactic structure, 1957) Nei suoi primi lavori idea di una struttura innata detta Language Acquisition Device (LAD). In seguito idea di una Grammatica Universale (Universal Grammar, UG)
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Chomsky e le grammatiche a stati finiti o modello markoviano
Teorie probabilistiche del linguaggio o grammatiche a stati finiti: · es. macchina a stati finiti che produce un linguaggio a stati finiti. Ogni stato contiene delle restrizioni grammaticali che limitano la scelta della parola seguente. Limiti del modello: non spiega la struttura gerarchica del linguaggio La creativita’ e produttivita’ del linguaggio la possibilità di inserire un numero infinito di frasi autoincluse entro una frase: es. Il gatto mangia il topo ---- che il bambino ha accarezzato: la probabilità di legare carezzato a mangia può essere nulla
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Chomsky e la grammatica generativo trasformazionale
Nella prima fase, interesse di Chomsky per la sintassi. Studio delle frasi. Frase = enunciato grammaticale, riconosciuta in quanto tale dai parlanti della lingua in cui è espressa. In tutte le lingue, la produzione di nuove frasi è illimitata Grammatica Generativa: numero finito di simboli e di regole che originano un insieme infinito di frasi. Forma base delle regole di riscrittura: Riscrivi X come Y
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Le Basi es. F SV + SN. SN -- Art(icolo) + N(nome); SV -- V + SN; Art - il; N - bambino, maestro, cane; V - carezza, morde ecc. Regole di riscrittura ricorsive. Applicandole si ottengono solo frasi sintatticamente corrette. Vantaggi: si elimina l’ambiguità a livello della struttura sintagmatica superficiale di frasi come : Una vecchia porta la sbarra’ Limiti della grammatica a struttura sintagmatica: - estrema complessità per generare solo frasi grammaticali; - occorrono regole di trasformazione: negativa, passiva, interrogativa, enfatica, relativa ecc.
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Chomsky e la grammatica generativo-trasformazionale
Trasformazionale: regole di trasformazione (passivo, interrogativo ecc.). Distinzione struttura superficiale (frase formata)/ profonda (proposizione); il significato riguarda la struttura profonda. Es. Passivo: diversa struttura superficiale, stesso significato il bambino mangia la mela la mela e’ amata dal bambino. Problema delle frasi ambigue. ‘La scelta del comitato è stata difficile’: il comitato è stato scelto o ha scelto? Componente semantica: agisce solo a livello di struttura profonda interpretando la frase. Quindi: la grammatica generativo – trasformazionale spiega regolarità e creatività del linguaggio.
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Competenza ed Esecuzione
Competenza: è per Chomsky l’insieme di regole sintattiche, semantiche fonologiche, che un parlante deve “implicitamente possedere per essere in grado di parlare e di comprendere Esecuzione è la produzione o comprensione attuali di frasi, che è ovviamente soggetta ad una quantità di fattori di tipo psicologico, come fattori di limitazione della memoria, fattori di stanchezza etc.. Che possono rendere l’esecuzione contingente, non perfettamente conforme alle regole del linguaggio”. La competenza di un parlante è la conoscenza che il parlante stesso ha della lingua. La teoria della grammatica è una teoria della competenza linguistica
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Realtà psicologica della grammatica
Struttura superficiale: segmentazione dell’evento acustico. L’idea era che le unità naturali nella percezione di una frase sono date dai costituenti immediati, in termini della struttura sintagmatica Esperimenti di Fodor e Bever (1965) del click. Presentazioni ai soggetti di frasi in auricolare da un lato e dall’altro invece presentazione del click. Compito: individuare il punto della frase in cui si era sentito il click es che egli fosse contento era evidente dal modo in cui sorrideva: indipendentemente dalla posizione del click vi era una tendenza a collocare il segnale in corrispondenza all’intervallo tra i costituenti immediati
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Ulteriori esempi Garrett Bever e Fodor:
Nella fretta di sorpassare l’automobile, Giorgio non si accorse del segnale di divieto Nella fretta di sorpassare, l’automobile finì addosso ad un albero La percezione non sarebbe quindi un fatto di ricezione passiva, quanto invece un processo attivo di interpretazione della frase. Le “unità naturali” della percezione corrisponderebbero quindi ai“costituenti immediati”isolati dall’analisi linguistica
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Trasformazioni grammaticali e complessità psicologica
Le frasi più complesse dal punto di vista grammaticale, sarebbero anche psicologicamente più complesse? Miller (1962) GIANNA AMAVA IL BAMBINO PICCOLO IL BAMBINO PICCOLO NON ERA AMATO DA GIANNA. Le due frasi differirebbero per due trasformazioni : passiva e negativa. Assunto: all’aumentare del numero di trasformazioni dovrebbero aumentare anche i tempi medi per eseguire compiti che implichino l’uso di queste frasi.
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Neuropsicologia della comunicazione
La complessità della comunicazione, trova un corrispettivo e un fondamento preciso a livello neurofisiologico e neuropsicologico, poiché l’elaborazione delle forme comunicative, ha luogo a partire da strutture anatomiche specifiche e chiama in causa funzioni cerebrali definite. Teorie sull’origine della comunicazione: teoria gestuale:ipotizza che la comunicazione si sia evoluta da un sistema di gesti a partire dalla conquista della posizione eretta teoria vocale ipotizza che la comunicazione si sia evoluta a partire da un sistema di grida deputate a esprimere stai emotivi e motivazionali teoria mista: prevede l’intervento concomitante dei due sistemi
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Asimmetria emisferica: emisfero sinistro dominante per le funzioni linguistiche.
Area di Broca: lobo frontale adiacente all’area motoria: risulta prioritaria per la produzione del linguaggio e controlla i movimenti necessari all’articolazione della parola, i movimenti mimici facciali e quelli della fonazione. La sua compromissione comporta la difficoltà di esprimersi con le parole, Afasie di espressione pur senza che si abbia paralisi dei movimenti fonatori, (inceppi, sostituzione di fonemi, difficoltà di trovare le parole appropriate) Area di Wernicke: localizzata nella regione postero-temporale è considerata prioritaria per i processi di comprensione del linguaggio orale. Nel caso di una sua compromissione l’espressione orale risulta sconnessa simile ad un gergo e non c’è comprensione
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Broca e Wernicke: le afasie
afasia di Broca (lesione frontale): frasi brevi e sgrammaticate-> difficoltà nella produzione, afasia di Wernicke (lesione temporale): provocata da una lesione nel lobo temporale: frasi grammaticalmente corrette ma non comprensibili, prive di senso: es. parola ‘cavallo’ invece di ‘cane’
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La mente umana come sistema di simboli
La capacità di comunicare implica assai di più della semplice abilità di costruire frasi corrette. La capacità di programmare l’atto comunicativo comporta precise assunzioni neuropsicologiche sulle proprietà simboliche della comunicazione e più in generale sulla mente umana intesa come sistema in grado di manipolare simboli, di elaborare e comprendere script, nonché di sviluppare un sistema di regole (sintassi) in grado di combinare le unità simboliche. Un aspetto di studio degno di interesse, concerne la specializzazione emisferica per le funzioni comunicative superiori. Le differenze tra i due emisferi riguardano sia la dimensione: neurofisiologica che anatomica che funzionale (modi d ielaborare le informazioni.
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Tre teorie per la distintività emisferica
Approccio percettivo: le differenze emisferiche sarebbero legate a differenti abilità percettive, nell’elaborazione delle proprietà sensoriali di base, che supportano successive differenziazioni nelle operazioni cognitive di più alto livello. Es differenze nell’elaborazione delle informazioni visive: emisfero sinistro :codice dettaglio, emisfero destro codice globale Modalità di elaborazione dell’informazione: diverso stile di elaborazione, quello olistico e quello analitico. Quello analitico sarebbe imputabile all’emisfero sinistro: rilevazione di relazioni temporali, selettività semantica. Quello olistico a quello destro es: rilevazione relazioni spaziali. Attivazione più significati Prospettiva di integrazione.
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Competenze semantiche, prosodiche ed emotive
Tra le funzioni comunicative, solo alcune appaiono chiaramente soggette a lateralizzazione. Per molte altre entrambi gli emisferi danno il loro contributo. specificità funzionale emisferica: nel caso in cui una determinata funzione sia prerogativa di uno dei due emisferi aspecificità funzionale: nel caso in cui un emisfero, possieda competenze per quella funzione ma con un ruolo secondario e di supporto rispetto all’altro.
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Funzioni semantiche e pragmatiche
L’emisfero destro non svolge solo il ruolo di facilitatore dei processi comunicativi. Svolge infatti un ruolo specifico nell’attribuzione di significato alle parole indipendentemente dai vincoli sintattici e dal contesto. E nella rappresentazione semantica di stimoli presentati in modalità differenti da quella proposizionale. Riconoscimento dei segnali emotivi, in particolare dei volti Proprietà prosodiche del linguaggio: prosodia intrinseca:per distinguere il profilo intonativo di un enunciato es. FRASE INTERROGATIVA VS AFFERMATIVA prosodia intellettiva: utile per comprendere il significato ironico delle frasi prosodia emotiva: concerne la funzione vocale di espressione delle emozioni.
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