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Cenni biografici di elia Rossi Passavanti
«Il Tenente Elia Passavanti, il più prode ed il più buono dei legionari fiumani, un primissimo eroe tre volte mutilato, un italiano di antica gentilezza, esempio continuo di sacrificio e di costanza». Queste le parole con le quali D’Annunzio celebra il comandante della sua guardia personale.
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Elia Giovanni Rossi Passavanti nacque a Terni il 5 febbraio 1896, da Ruggero Rossi e Virginia Passavanti. All'età di 12 anni seguì il padre a Roma, dove completò le scuole secondarie presso i Salesiani. Soldato volontario nella Prima Guerra Mondiale, al seguito del Reggimento Genova Cavalleria, si coprì di gloria sui campi di battaglia, rimanendo per sempre segnato nel corpo e nello spirito dall'eroismo che lo consegnerà al mito. Nel settembre del '19 raggiunse Fiume, ove divenne Comandante la Guardia di Gabriele D'Annunzio, al quale si legherà di profonda amicizia. Rientrato in territorio nazionale e assunto in forza nel 91° Reggimento di Fanteria con il grado di tenente, fu destinato dal Ministero della Guerra al Comando Truppe di Massaua, ove giunse nel dicembre del '20 insieme alla consorte Margherita Incisa di Camerana, la nobildonna che aveva conosciuto a Fiume tra i legionari di D'Annunzio
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Nell'Africa Orientale Italiana Elia e Margherita rimasero due anni, i più difficili della loro vita, per le condizioni psicologiche e ambientali. Rientrati in Italia nel dicembre del '22, ossia dopo la "Marcia su Roma" e l'ascesa di Mussolini al potere, non fu facile per loro l'inserimento nella vita normale sia per l'ostilità della famiglia Incisa di Camerana sia per l'atteggiamento cauto e sospettoso delle autorità militari.
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Nel febbraio del '22 Elia fu destinato al Reggimento Nizza Cavalleria, come comandante di Plotone e di Squadrone. Il 2 marzo del '23 fu insignito della Medaglia d'Oro al Valor Militare. Il 2 dicembre dello stesso anno ricevette il titolo nobiliare di conte e poté aggiungere al cognome del padre quello della madre. Ritornò a Terni nella primavera del '24 in occasione delle elezioni politiche, allorché venne incluso da Mussolini nella Lista Nazionale su segnalazione di D'Annunzio. Eletto deputato, per cinque anni rappresentò Terni nel Parlamento italiano. Nella città natia il Rossi Passavanti, sposò la causa del fascismo, in cui vedeva la "religione della patria", e si batté contro i centri di potere economici e politici che si erano opportunisticamente schierati con il nuovo regime a danno degli interessi della città, ad incominciare dalla Società "Terni".
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Nel 1927, ebbe la carica di deputato e podestà e federale di Temi
Nel 1927, ebbe la carica di deputato e podestà e federale di Temi. Ma lo scontro con la "Terni" sulla convenzione delle acque gli fu fatale, perché Mussolini decise di sacrificarlo agli interessi del grande capitale, e colui che portava il vanto di essere "il primo deputato fascista" e il "primo podestà" di Terni, fu costretto ad uscire definitivamente dalla scena politica. Conclusa la breve ma intensa stagione politica a Terni, Elia Rossi Passavanti riprese e portò a termine brillantemente gli studi universitari, conseguendo tra il 1927 e il 1929 tre lauree, in Giurisprudenza e in Lettere all'Università di Torino, Scienze Politiche all'Università di Roma. Dal 1929 al 1934 intraprese (iniziò) una brillante la carriera accademica. I meriti scientifici gli valsero, nel frattempo, anche la nomina di Consigliere alla Corte dei Conti e nel scrisse una delle sue opere più importanti «La contabilità di Stato o l'economia di Stato nella storia» Negli anni Trenta concepì e pubblicò, anche, la Storia di Terni dalle origini all'Unità, in tre volumi.
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Nel giugno del 1940, quando l'Italia dichiarò guerra alla Grecia, il Rossi Passavanti lasciò gli studi e gli impegni accademici e istituzionali, per correre alle armi. Raggiunse in Albania il III Corpo d'Armata con cui partecipò alle operazioni militari sul fronte greco- albanese (gennaio-aprile 1941), compiendo atti di eroismo che gli valsero la seconda Medaglia d'Oro al Valor Militare. Dall'agosto del '42 al giugno del '44 fu attivo presso il Comando Gruppo Armate Sud, con il grado di colonnello. Dopo un breve periodo di congedo, ritornò in servizio e partecipò alla Guerra di liberazione, che gli meritò dapprima la qualifica di "patriota attivo" e poi di "partigiano combattente".
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Nel dopoguerra, Elia Rossi Passavanti, "il soldato più decorato d'Italia", riprese il suo ruolo all'Università e alla Corte dei Conti (ove dal dicembre 1941 ricopriva la carica di Presidente di Sezione). Quando arrivò il tempo di lasciare gli incarichi prestigiosi per raggiunti limiti di età, si ritirò a vita privata, confortato, per qualche anno - finché non morì - dalla compagnia della seconda moglie, Luisa Bonaini. Rimasto solo, nel 1971 si trasferì definitivamente a Terni, dove visse ancora per tre lustri, dedito alla meditazione, agli studi e alle opere benefiche.
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Dopo tanti anni, ritornò a meditare sulla storia della sua città e ricostruì pazientemente il difficile e tormentato periodo in due volumi dal titolo Terni, splendidissimo municipio d'Italia, ove l'autobiografia si intreccia con la cronaca. Fu, questo, anche un modo di fare i conti con la realtà del dopoguerra, di aprire un dialogo con l'amministrazione di sinistra, superando gli steccati ideologici. La donazione dei suoi libri e dei suoi quadri (per lo più opere della Bonaini) al Comune di Terni fu un atto di generosità e di riconciliazione. Dedicò le sue ultime energie alla fondazione della Ternana Opera Educatrice (T.O.E.), avente lo scopo di premiare i giovani laureati col massimo dei voti e i lavoratori anziani particolarmente distintisi nel lavoro. Morì serenamente l'I 1 luglio del 1985 nella sua Casa-Museo di via Carrara.
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