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PubblicatoDebora Vigano Modificato 11 anni fa
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Turchia (Anatolia). Hittiti
Minoici/Micenei/Greci Mitanni Fenici Siria Aramei Gutei/Cassiti/Caldei Assiri Israeliti Iraq (Mesopotamia). Iran (Fars) Palestina Sumeri e Akkadi Nordarabi Elam Egitto India Penisola arabica Nubia Sudarabi
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Datazione basata su Antico testamento e autori classici
Datazione basata su Antico testamento e autori classici. Genealogie bibliche. -datazione archeologica (fasi pre e proto-storiche, stratigrafia) -datazione storica (fasi storiche, fonti scritte e antichi sistemi di datazione) -cronologia relativa (stratigrafia) -cronologia assoluta (fonti scritte, radiocarbonio e dendrocronologia) Sistemi di datazione mesopotamici: -funzionario in carica (limu) (Assiri) -”nome di anno” (anno di costruzione di un tempio o mura ecc.) (Sumeri) -intronizzazione (Babilonesi) cronologia lacunosa cronologia corretta
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Sviluppi tecnologici Mito della “Culla della civiltà” Visione greca della “Stagnazione vicino orientale” e “miracolo greco” Sviluppi tecnologici non esclusivi dell’alluvio mesopotamico. Sviluppi tecnici non improvvisi ma graduali, che attraversano fasi di sperimentazione e normalizzazione da non confondersi con una stagnazione. Tre grandi fasi evolutive: “rivoluzione neolitica”. Dall’epipaleolitico (produzione “incipiente”) al neolitico a.C. prime manifestazioni di agricoltura e allevamento, case e villaggi, strumenti e contenitori, primi tentativi di fusione e di leghe. “rivoluzione urbana” a.C., scrittura, tempio/palazzo, specializzazione lavorativa, produzione compiuta di oggetti in bronzo. “passaggio dall’età del bronzo all’età del Ferro”. Diffusione dell’alfabeto e introduzione del ferro. Processi di lunga evoluzione e diffusione, non istantanei.
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La nascita della città Vere Gordon Childe e il concetto di “rivoluzione urbana”. 3000 a.C. Uruk, la prima città. Bassa Mesopotamia. Fattori concomitanti: -Produzione di un surplus agricolo: innovazioni tecnologiche (aratro-seminatore e tecniche di irrigazione). -Divisione del lavoro: i lavori non sono più a conduzione familiare. -Specializzazione e gerarchia dei compiti: agricoltura, burocrazia, metallurgia, ecc. -La scrittura: documentazione d’archivio, memoria storica. Autorità centrale: tempio o palazzo. Salto quantitativo e qualitativo: produzione e accumulo di eccedenze destinate alle infrastrutture e alle classi dirigenti (materialmente non produttive).
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II metà del II millennio.
Innovazioni tecnologiche tra la fine dell’età del Bronzo e l’età del Ferro II metà del II millennio. Addomesticato il cavallo. Carro leggero con ruote a raggiera sostituisce il carro pesante con ruote piene. 2 o 4 ruote. Da guerra o da trasporto. 2 ruote Da guerra 4 ruote Da trasporto Arco composito. Costituito da due corni uniti alla base. Maggiore gittata. Corazza a scaglie metalliche. Il carro da battaglia diviene elemento determinante in battaglia. Non è più il dio o il sovrano appiedato a vincere le battaglie, ma una schiera di carristi o il sovrano su carro. Nasce una vera e propria aristocrazia militare e proprietaria terriera. Asservimento della popolazione contadina. Cadono gli ideali “giusti” di buon governo d’età paleo-babilonese. Crisi dei centri della bassa mesopotamia per la salinizzazione delle terre.
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Internazionalizzazione: cultura palatina e trattati
La porpora. Ottenuta da una ghiandola estratta dal mollusco del murex. Profumi e spezie di provenienza sudarabica. Il vetro. Opaco colorato. Sabbia, ceneri vegetali e coloranti minerali lavorati ad alte temperature. La diffusione delle nuove tecniche avviene sia mediante lo scambio di merci sia mediante i “trattati tecnici”, veri e propri trattati sulla lavorazione del vetro o dei metalli iscritti su tavolette. Trattati sull’addestramento dei cavalli, testi per fabbricare spezie o profumi. Internazionalizzazione: cultura palatina e trattati Per tutta la seconda metà del II millennio l’esistenza dei grandi imperi egiziano, hittita, mitannico e assiro e la formazione delle corti reali e di una aristocrazia dominante porta alla nascita di un fenomeno internazionale, il riconoscimento delle corti straniere come controparti diplomatiche, bellicose o partner commerciali. Si avvia una stagione di rapporti diplomatici tra grandi stati sancita dai trattati politici, accordi commerciali o matrimoniali tra famiglie reali, scambio di artigiani ecc. Nella siria-palestina del Tardo Bronzo si nota un notevole calo demografico con l’abbandono di molti terreni agricoli e l’incremento dell’attività pastorale. Diretta conseguenza delle guerre tra grandi imperi. Solo le città della costa mantengono il loro ordinamento e traggono benefici dai commerci. Nascono vari regni minori dipendenti ora dal Faraone ora dal sovrano hittita. Nei trattati questi re minori risultano sempre in una posizione di sudditanza.
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La Siria-palestina sotto l’egida egiziana e hittita
La Siria-palestina sotto l’egida egiziana e hittita. Province e zone di influenza. Province (sedi di governatori egiziani): Canaan, capitale Gaza (palestina); Amurru, capitale Sumura (Libano); Ube, capitale Kumidi (Damasco). Gli egiziani sfruttano le risorse della regione (legname soprattutto) e impongono arruolamenti forzati e tributi annuali. Non impongono un saldo controllo sul territorio dando libero sfogo ai re locali di combattersi tra loro, al fine di indebolire la regione ed evitare rivolte di massa.
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La Siria-palestina sotto l’egida egiziana e hittita
La Siria-palestina sotto l’egida egiziana e hittita. Province e zone di influenza. La Siria è saldamente controllata dagli Hittiti che dopo la battaglia di Qadesh sottrarranno Ugarit e Sumura agli egiziani. Il controllo territoriale hittita prevede anch’esso un tributo annuo, ma una maggior presenza sul territorio e trattati di reciprocità con i sovrani locali, a cui non è permessa nessuna attività bellicosa senza il permesso del sovrano hittita. I piccoli re della costa impongono un principio dinastico in cui è l’ultimo nato dall’ultima moglie (poiché la più influente sulla sua persona) a ereditare la carica. Di fatto il potere regale è fortemente limitato dalle caste di scribi, sacerdoti e ricchi mercanti.
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I popoli del mare e il crollo degli imperi
Il XII sec. a.C. segna una svolta fondamentale nella storia del Vicino Oriente. L’invasione dei cosiddetti “popoli del mare” (fonti egiziane e assire ne parlano e gli scavi archeologici hanno registrato livelli di distruzione e abbandono lungo tutta la costa siro-palestinese e nell ‘Anatolia Hittita) portò al crollo delle principali città siro-palestinese, alla fine dell’impero Hittita e causò un notevole regresso dello stato medio Assiro. Ugarit è tra le città distrutte. Solo l’Egitto, sotto Ramesse III, tenne testa all’invasione e respinse fuori dal delta gli invasori, sebbene subendo forti perdite che segnarono la fine del dominio sulle coste palestinesi. Originatisi nei balcani, questi movimenti migratori interessarono l’intero bacino del mediterraneo. I “popoli del mare” sono stati identificati nei Filistei, che si insediarono nel territorio del futuro stato di Israele. I Frigi, che occuparono l’Anatolia centrale. Gli Aramei, che penetrarono nei territori assiri. I Dori, che causarono la fine della civiltà micenea e penetrarono in Grecia. Le “lettere di Ugarit” tra i sovrani hittiti e i sovrani ugaritici testimoniano delle prime avvisaglie dell’invasione. In questi scambi epistolari si richiede l’unione delle forze di fronte a un nemico comune. Nuove tecnologie, nuovi ideologie, nuovi rapporti sociali. Le città dell’Anatolia, alta Mesopotamia e Transgiordania vengono abbandonate. Queste regioni vengono riconvertite al nomadismo e le popolazioni si concentrano nelle città sulle coste e nell’alluvio mesopotamico. Si accentua la figura del re distaccato dalla popolazione, racchiuso all’interno della corte. Si esalta la figura eroica e guerriera. Si accentua l’impoverimento delle masse popolari, sempre più asservite alle caste reali, sacerdotali e aristocratiche. Nascono trattati tra stati sulla restituzione di fuggiaschi di proprietà reale.
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Introduzione dell’alfabeto.
Prima attestazione a Ugarit. La distruzione delle città e dei palazzi causa la perdita di intere biblioteche, la scomparsa di scribi e, in generale, la perdita di nozioni sulla scrittura cuneiforme. Si ha una scarsissima attestazione della scrittura dopo il XII sec. a.C. Dapprima utilizzato su piccoli frammenti ceramici o punte di freccia (iscritti semplici nomi), si passa alle iscrizioni funerarie e votive. Nuove tecnologie agricole. Scavo di pozzi più profondi. Grazie agli strumenti in ferro si scavano pozzi più profondi e i cosiddetti “qanat”, canali sotterranei scavati nella roccia che fungono da acquedotti ed evitano che l’acqua evapori. Introduzione dell’olivo e delle tecniche di terrazzamento dei campi. Grazie agli attrezzi in ferro è possibile terrazzare i pendii collinari o montuosi e sfruttare nuove aree. Introduzione del cammello e del dromedario. Cammello (Battriano) introdotto dall’Iran, l dromedario dalla penisola arabica. Commercio carovaniero, prima basato sugli asini, ora si diffonde per tutto il Vicino oriente, dallo Yemen verso la Palestina e in Egitto, Siria, Mesopotamia.
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L’introduzione del ferro.
L’ipotesi che il ferro fosse stato introdotto nel Vicino Oriente dai “popoli del mare” (vincitori grazie ad armi di un metallo più duro del bronzo) è caduta. Le prime tracce archeologiche di lavorazione di ferro meteorico provengono dalla Mesopotamia e, gradualmente, procedono verso l’Europa. Di fatti con l’invasione dei “popoli del mare” intere città furono distrutte, con la perdita di numerose botteghe specializzate nella lavorazione del bronzo. Il vuoto creatosi per la perdita di centri di produzione fu gradualmente colmata dall’introduzione del ferro. Ferro di origine meteorica Ferro estratto Si trova in superficie Scavo di miniere e tecniche di estrazione per fusione Tecniche di lavorazione Martellatura di un nucleo di origine meteorica o Fusione di ferro estratto da cave, colatura in stampi in pietra, martellatura finale e tempra
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Tell el-Far’ah. Età del Ferro.
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Turchia (Anatolia). Hittiti
Minoici/Micenei/Greci Mitanni Fenici Siria Aramei Gutei/Cassiti/Caldei Assiri Israeliti Iraq (Mesopotamia). Iran (Fars) Palestina Sumeri e Akkadi Nordarabi Elam Egitto India Penisola arabica Nubia Sudarabi
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Antico testamento e classici greci.
Le fonti Antico testamento e classici greci. Fase biblica Visione occidentale Dimostrare veridicità testo sacro Oriente come controparte negativa della classicità
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Fonti vicino orientali
Carattere negativo: manca una storiografia antica mesopotamica di tipo greco-romana Carattere positivo: assenza di storiografie ideologizzate o di parte. Esame testi amministrativi, giuridici, commerciali e archivistici. Documentazione di prima mano. Annali, inni regali e celebrativi e cronache di tipo celebrativo e, quindi, di parte. Gli antichi non concepivano la storiografia come da noi intesa. Nei testi domina l’intento celebrativo, non storico obiettivo.
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Cretula sigillatrice su giara e su porta
bulla sferica e tavoletta numerica Cretula sigillatrice su giara e su porta Sigilli a stampo. Tepe Gawra (Iraq). V millennio.
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La glittica nel protodinastico
Comincia l’uso di incidere il nome del funzionario a cui appartiene il sigillo. Si inaugura uno stile naturalistico che troverà compimento in epoca accadica. Soggetti: banchetti, divinità, lotte tra animali o animali e mostri fantastici (miti), lotte tra animali ed eroe nudo.
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Uruk. Tavoletta pittografica in argilla. IV millennio.
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Vaso rituale in alabastro dal complesso dell’Eanna
Alto 90 cm, 4 registri (prima attestazione di rappresentazione su più registri). Rappresentazione del mondo naturale, umano e divino La processione prosegue fino al tempio Processione di offerenti con i prodotti della terra (frutta e liquidi) Animali Acqua (origine della vita), spighe
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Il complesso dell’Eanna
Uruk. Estensione di 100 ettari. Stimati abitanti Il complesso dell’Eanna Complesso tempio-palazzo. Sede del potere politico/amministrativo e religioso. Santuario dell’Eanna
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La stele degli avvoltoi
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Principali siti archeologici
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La produzione standardizzata della ceramica di Uruk.
Migliaia di scodelle tipo bevelled rim bowl (coppe a orlo estroflesso) utilizzate come misura per le razioni alimentari. Manifattura semplice, a mano, di bassa qualità, produzione di massa. Rari esempi di produzioni di prestigio. La ceramica rispecchia il nuovo ordinamento economico/produttivo La produzione standardizzata abbatte i costi di manifattura. bevelled rim bowl Vaso rituale decorato a intarsio
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La lista dei re sumerici
Lista dei re sumerici compilata al tempo della III dinasti di Ur per legittimare il potere regale. Vengono citate numerosi re di città mesopotamiche le cui discendenze vengono fatte corrispondere ai re di Ur III.
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IL II millennio. Crisi della seconda urbanizzazione. (2000-1900)
L’impero di Ur crollo sotto le invasioni dei popoli periferici, nomadi (Martu, o Amorrei, dalla Siria; Gutei dagli Zagros, nord-Iran; elamiti, dal sud dell’Iran). Ur, Lagash e, soprattuttto, le città del centro mesopotamia, subiscono le peggiori distruzioni, tanto che si inaugura un genere letterario specifico, le “lamentazioni” e gli stereotipi letterari. Amorrei: semiti nomadi o semi-nomadi ad economia pastorale dal nord della Siria. Già attestati nei testi economici come partner per scambi commerciali. I Martu creano una generalizzata retrocessione sia nel nord della Mesopotamia sia in Siria-palestina
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La stele del codice di Hammurabi (1800 a.C.)
h: 2m
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Le terrecotte paleo-babilonesi
Eseguite a stampo. Scene di vita quotidiana (artigiani al lavoro, suonatrici di arpa, lavoro nei campi, scene di lotta e di tipo erotico). Scene mitologiche con combattimenti fra divinità. Suonatrice di arpa. Tell Asmar Artigiano. Bassa Mesopotamia. Il dio Shamash uccide il ciclope. Khafaja.
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Fonti egiziane Il papiro di Wenamon Wenamon, emissario del faraone Ramesse XI, giunge a Biblo agli inizi dell’XI sec. per acquistare legname di cedro per il prestigioso tempio di Amon-Ra a Tebe. Egli registra quanto accaduto durante il viaggio in un dettagliato resoconto che si è conservato fini ad oggi. Descrive le difficoltà incontrate durante il viaggio (derubato a Dor e non risarcito), attende 30 giorni prima di essere ricevuto dal re di Biblo e ci fornisce, indirettamente, informazioni sui luoghi e le popolazioni incontrate. Al cospetto del sovrano Zakarbaal egli fa richiesta di legname dicendo: “lo fece tuo padre; lo fece il padre di tuo padre; anche tu devi farlo”. Testimonianza della passata sudditanza delle città della costa fenicia ai sovrani d’Egitto. Tuttavia, la situazione è cambiata e Zakarbaal ottiene in cambio oro, argento, tessuti e papiro. I Fenici, assieme ai Filistei, più a sud, e ai ciprioti, controllano tutta la costa dall’attuale Libano alla Palestina meridionale.
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La rete commerciale di Tiro secondo Ezechiele (27, 12-23) VIII-VII sec
La rete commerciale di Tiro secondo Ezechiele (27, 12-23) VIII-VII sec. a.C. Il re di Biblo Hiram è in contatti sia con Davide sia con Salomone; fornisce legname e manodopera specializzata per la costruzione del tempio di Gerusalemme.
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Dopo aver distrutto Sidone, con l’aiuto delle navi di Tiro, Esarhaddon sottomette la città e suggella il patto con il re Ba’al mediante un trattato di vassallaggio. Presentazione delle due parti in causa Nomina di un governatore assiro a capo della città di Tiro. Il governatore è al di sopra del re locale e del consiglio degli anziani. Nessun atto può essere intrapreso in assenza di esso. La merce trasportata dalle navi di Tiro diventa proprietà del sovrano assiro nel caso in cui la nave, in avaria, toccasse costa al di fuori della rotta prestabilita. Le navi di Tiro sono libere di circolare e di commerciare lungo la costa. Menzione delle divinità di entrambe le parti che garantiscono per il rispetto del patto. Generalmente a fine trattato si auspica la vendetta delle divinità verso quella parte che non ha rispettato i termini dell’accordo.
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Massima estensione dell’Impero assiro (Esarhaddon e Assurbanipal
Massima estensione dell’Impero assiro (Esarhaddon e Assurbanipal a.C.).
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Il sistema provinciale.
I sovrani assiri dividono l’impero in una serie di province con governatori di nomina reale e guarnigioni militari, sviluppando una complessa rete di strade imperiali per agevolare lo spostamento delle truppe e il controllo sul territorio. Per assicurarsi la sottomissione dei potentati locali o di sovrani sottomessi (faraone) impongono il diritto alla detenzione di “ostaggi”. I più stretti congiunti dei sovrani sottomessi (soprattutto figli) vengono inviati alla corte del sovrano assiro come garanzia di fedeltà. Stele del re Esarhaddon con il figlio del faraone Taharqa e il dio Baal di Tiro.
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Khorsabad. Navi da trasporto assire. Sargon II. 721-705.
Fonti neo-assire. Rilievi dal palazzo di Sennacherib a Ninive, gli avori da Nimrud, gli annali che registrano trattati con le città della costa e imposizioni di tributi. Khorsabad. Navi da trasporto assire. Sargon II La flotta fenicia in un rilievo dal palazzo di Sennacherib a Ninive ( a.C.).
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I rilievi del palazzo di Sennacherib a Ninive
I rilievi storico-narrativi e le campagne militari L’assedio della città giudaica di Lakish in Palestina del 701 a.C. Sulla destra l’esercito è nell’atto di circondare la città per porre l’assedio. Sulla sinistra si distinguono le mura della città e e gli arcieri assiri nell’atto di attaccare. La città e l’esercito sono raffigurati in uno spazio geografico simboleggiato dal terreni e da alberi.
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Nei rilievi con scene di battaglia gli spazi rappresentati si estendono il più possibile tanto che i particolari, anche se delineati al meglio, si perdono nella scena corale. Si comunica allo spettatore la grandiosità e la concitazione della battaglia. I militari assiri si dispiegano come un’infallibile macchina da guerra, e lo strenuo quanto vano tentativo degli assediati di difendere la propria città sono gli assoluti protagonisti di una maestosa scena corale in cui l’attenzione al dettaglio è funzionale alla descrizione di un momento così drammatico per le vittime quanto glorioso per i vincitori. L’assedio di Lakish. La narrazione prosegue con l’inizio della battaglia e l’esercito assiro che attacca le mura della città con macchine d’assedio, giavellotti e frecce incendiarie. Gli assediati si difendono scagliando frecce dai torrioni.
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L’attività edilizia dei sovrani caldei
La nuova dinastia volle rifondare la città distrutta dai sovrani assiri. In particolare, Nabopolassar e Nabucodonosor II intrapresero un notevole programma edilizio. Un particolare impulso fu dato dalle numerose maestranze deportate dai babilonesi a seguito delle campagne militari condotte. Il perimetro urbano fu dotato di una doppia cinta muraria in cui si aprivano diverse porte urbiche, ancora visibile la “porta di Ishtar”, decorata con mattonelle smaltate azzurre e figure di leoni, tori e animali mitici. Risalgono a quest’epoca la zigurrat descritta da Erodoto e i presunti “giardini pensili”, di cui lo stesso Erodoto ci dà notizia, che costituivano parte del palazzo reale di Nabucodonosor II; la “via processionale”, che tagliava in due la città e che culminava nella “porta di Ishtar”; da ricordare il cosiddetto “museo”, dove i sovrani collocarono tutte le statue o rappresentazioni di divinità saccheggiate dalle città nemiche. Questa pratica simboleggiava l’assoluto dominio sul nemico nel momento in cui anche le sue divinità venivano sottomesse al potere reale caldeo. La zigurrat di Etemenanki (“casa del fondamento del cielo e della terra”), realizzata sul modello delle zigurrat di Ur III ma con una verticalità più accentuata e una singola rampa di scale a salire. Essa corrisponde alla torre di babele del racconto Biblico, frutto della testimonianza degli Ebrei deportati a Babilonia. Cilindro di Nabucodonosor II con iscrizione cuneiforme che narra la costruzione dei palazzi della città.
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Zigurrat di Etemenanki
Palazzo di Nabucodonosor II Zigurrat di Etemenanki
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La porta di Ishtar a Babilonia e la grande via processionale.
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L’Arabia Felice negli autori classici: Erodoto di Alicarnasso (484-425 a.C. circa)
Teofrasto (287 a.C. circa) Eratostene di Cirene (morto circa195 a.C.) Agatàrchide di Cnido (metà II sec. a.C.) Diodoro Siculo (80-20 a.C.) Elio Gallo (24. a.C.) Strabone di Amasia (60 a.C.-20 d.C.) Plinio il Vechio (23-79 d.C.)
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I Libro dei Re 10: 1-13 Genesi 10: 7, 26 Salmi 72: 10, 15 Isaia 60: 6 Geremia 6: 20 Ezechiele 27: 22 Sura della formica 27: 16-45
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Italian-French Archaeological Mission.
Tamna¥ Romolo Loreto Hajar Ko|l…n. Tamna¥. TT1 Athirat Temple Modern Village Market Square Italian-French Archaeological Mission. Tamna¥ City Plan Held by: ¥Al† ¥Umari – Zaid™n Zaid M. Mascellani – R. Loreto South Gate
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3) CIAS 47.11/b 2 Construction text
CIASI, , photo; Breton 1994, , 69 (plan) Q 769=Ja 2436 (TSb-R 3881)=CSAI I,5 Language: qatabanic Tmn¥, southern gate B1 [ ãh]r Àyln bn £bäbm mlk Qtbn w-kl wld ¥m w-£wân w-KÃd&[w-Dhâm w-Tbnw bkr £nby]w-Âwkm ¶-£mr w-ãmr qür qyn räw ¥mm bny w-âÃdê kl mbny w-mhlk [Å]lfn ¶-ådw w-nmr-âww Âmrr w-ãÅb £bn-â w-blq-â w-¥°-â w-mr(t)&[-â ]b-mnä£ Qtbn b-¥êtr w-b ¥m w-b £nby w-b ¶t Ûntm w-b ¶t ûhrn ãhr Àyln son of ¢bäbm king of Qataban and of all the children of ±m and of Awsan and of Dhâm and of Tbnw, first-born of ¢nby and Âwkm, the one of ¢mr and ãmr, Collector, Official, Priest of ±mm, built and restored whole the construction and the realization of the gate ¶-ådw and of its two bastions Âmrr and ãÅb, its stone, its sandstone, its wood and its limestone[ ] through the mobilization of Qataban; by ±êtr and by ±m and by ¢nby and by ¶t Ûntm and by ¶t ûhrn
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29) KR 2 Construction text Pirenne 1975, 82-85, pl. 1; Møller 1977, 53-54, pl. 1; Avanzini 2002, , fig.3 Language: Hadramitic Smhrm, city gate, Khor Rori C £âdm çl¥n bn Qwmm ¥bd £l¥¶ Ylí mlk Âÿ °rmt bn Ãwr hgrhn ãbwt qtdm hgrÿ hn ámrm grbt-ê w-nhmt-ê w-hy¥-ê bn rÿ bbm £d äqrm (w-)mbr£ w-£gâm ây-ê b-mwÜt (w-)tÃrg mr£-â £byê¥ ál[Ã]n bn µmr¥ly qdm gyä °rmt b-(£r)° á£k(l)<h>(n) | 1) ¢âdm çl¥n son of Qwmm, servant of ¢l¥¶ Ylí king of Âa- 2) °ramawt, inhabitant of the city of Shabwa, directed the construction works of the town of 3) Sumhuram, of its rough-hewn stones and its polished stones, and its water-channel, from founda- 4) tion to top, and the construction and the structures of its project (were) by decree 5) and under the orders of his lord ¢byê¥ álÃn son of µmr¥ly, 6) chief of the troops of Âa°ramawt in the á£klhn land
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